
A che età e con quali modalità introdurre gli schermi - della televisione, del videogioco, del computer - nella vita dei bambini? La formula 3-6-9-12 indica quattro tappe fondamentali: 3 anni, l'entrata nella scuola dell'infanzia; 6 anni, la primaria; 9 anni, l'incontro con la letto-scrittura; 11-12 anni, il passaggio alla scuola secondaria. Così come esistono regole per introdurre nella dieta del bambino latticini, verdure e carne, allo stesso modo è possibile immaginare una "dietetica" degli schermi, per imparare a usarli correttamente. Rinunciando a due tentazioni: idealizzare queste tecnologie e demonizzarle. Un testo rivolto a genitori e insegnanti, per capire e approfondire un nodo educativo sempre più centrale.
La storia del cinema europeo, dal neorealismo al Sessantotto, e anche la storia di una serie di problematiche legate alla vita e allo spirito. Il neorealismo rappresenta la rivoluzione estetica dalla quale nasce il cinema moderno. La «politica degli autori» a livello teorico, la successiva «nouvelle vague» e soprattutto il «nuovo cinema» d'autore affermatosi negli anni Sessanta non rappresentano, come molti sostengono, solo una "forma" nuova. La "forma" naturalmente ha una rilevanza non trascurabile. Ma se oltre alle questioni meramente formali, ampliando il campo di osservazione, si evidenziano le tensioni etiche presenti nelle opere cinematografiche, ne viene fuori una storia molto più complessa, caratterizzata da una forte tensione morale e spirituale. Il neorealismo e animato dal desiderio di guardare in faccia le tragedie umane, e il passo successivo compiuto dalla ricerca del cinema d'autore europeo conduce lo sguardo cinematografico verso la descrizione della libertà di autodeterminazione morale, tratto peculiare della modernità, le cui conseguenze sono intimamente connesse alla negazione etica, alla solitudine spirituale, all'eclissi del sacro. Naturalmente fra i vari autori presi in esame, da Roberto Rossellini a Federico Fellini, da Andrej Tarkovskij a Samuel Beckett, da Jean-Luc Godard a Michelangelo Antonioni, c'e chi vede nell'allontanamento da Dio la vera grande opportunità del moderno, chi, invece, collocandosi sulla sponda opposta, rivendica il primato dello spirituale nella sua ricerca, e chi rimane nel mezzo, oscillando tra le due polarità, senza prendere partito. Alla conclusione di uno straordinario decennio - gli anni Sessanta - di effervescenza, originalità, profondità e creatività incarnate dal cinema d'autore europeo, proprio nel ribollente crogiolo culturale del Sessantotto, alla disumanizzazione estetica finisce per legarsi una virulenta ideologia politica, anticristiana e genuinamente ostile ad ogni fenomeno legato alla sfera del sacro. Il risultato finale, oltre a favorire il progressivo torpore (determinandone la scarsa rilevanza a livello internazionale) del cinema europeo, torpore dal quale ancora non è stato capace di uscire, sarà il rovesciamento della secolarizzazione, con l'aprirsi della nuova fase del risveglio postmoderno della spiritualità.
Che cosa è la secolarizzazione? Non è facile partire da una definizione condivisa ed esaustiva. Per "secolarizzazione" si intende la irrilevanza della esistenza di Dio per la filosofia; la scristianizzazione; l'allontanamento dal sacro, dal trascendente; la negazione della metafisica, del pensiero "forte"; l'autonomia dell'uomo, nel pensiero e nelle azioni, dal riferimento al divino, al religioso. Tanti e altri sono i modi per definire la secolarizzazione e per descriverne i percorsi. Il volume raccoglie le riflessioni di alcuni filosofi del diritto sull'argomento. I percorsi filosofici (Cavalla, D'Agostino e Montanari) offrono un inquadramento storico-teoretico del problema; i profili (Amato Mangiameli, Manzin e Palazzani) consentono di interpretare alcuni elementi e categorie del dibattito attuale; gli itinerari (Andronico, Fuselli, Heritier, Moro, Saraceni) delineano ed esplorano aspetti e forme rilevanti della secolarizzazione nel diritto.
Giusto? Sbagliato? Si dice così? Si scrive così? Una lettura curiosa, utile e concreta sulle norme della nostra lingua, le sue complicazioni e le sue raffinatezze. A scriverla è uno dei più noti grammatici italiani. Luca Serianni insegna Storia della lingua italiana nell'Università di Roma La Sapienza. Accademico della Crusca, è autore di una insuperata Grammatica italiana.
Ci sono libri che propongono piacevoli escursioni turistiche nel territorio della logica, ma non consentono di impadronirsi davvero della disciplina. E ci sono manuali di logica scientificamente validi, ma difficili e faticosi. Questo volume propone una via intermedia e si rivolge a chi non sa nulla di logica, proponendosi di condurlo a padroneggiare la morfologia, la sintassi e la semantica della logica elementare. Introduce inoltre alcuni dei nodi logico-filosofici più interessanti del pensiero contemporaneo, dalla contraddizione scoperta da Bertrand Russell nella teoria "ingenua" degli insiemi ai teoremi di incompletezza di Gödel, passando per Wittgenstein, la teoria della verità di Tarski e il "problema del paradosso del mentitore".
La letteratura ha giocato un ruolo di primo piano nello sviluppo storico dell'Italia, contribuendo non solo alla costruzione di un modello linguistico nazionale, ma imprimendo una forte spinta ideale allo stesso processo unitario. Oggi, assediati e messi sotto scacco da modelli mediatici degradati, gli studi letterari si trovano in particolare difficoltà, e la stessa tradizione letteraria nazionale è chiamata ad incontrarsi con il nuovo contraddittorio quadro mondiale. In un contesto del genere è più che mai necessario mantenere viva la continuità con il mondo ideale e civile che la nostra letteratura ha costruito nel suo lungo cammino. Giulio Ferroni guida i lettori a riscoprire i caratteri (veri o presunti) di quella tradizione, ricorda i grandi autori, le linee portanti dei processi linguistici, stilistici, metrici, retorici. La sua Prima lezione è soprattutto un invito, aperto a tutti, affinché si torni al diretto confronto con i classici di ogni tempo, alla passione per la lettura, a uno studio attento e curioso delle tendenze essenziali della critica, della storiografia, della teoria letteraria contemporanea, del rapporto tra la letteratura e le altre arti.
Credevamo che nella modernità saremmo riusciti a lasciarci alle spalle le paure che avevano pervaso la vita in passato; credevamo che saremmo stati in grado di prendere il controllo della nostra esistenza. "Noi, uomini e donne che abitiamo la parte "sviluppata" del mondo (la più ricca, la più modernizzata), siamo "oggettivamente le persone più al sicuro nella storia dell'umanità". Lo siamo contro le forze della natura, contro la debolezza congenita del nostro corpo, contro le aggressioni esterne. Eppure proprio noi che godiamo di sicurezza e comfort senza precedenti, viviamo in uno stato di costante allarme. Questo nuovo libro di Zygmunt Bauman è un inventario delle nostre paure. È il tentativo di scoprirne le origini comuni, di esaminare i modi per disinnescarle e aprirci gli occhi sul compito con cui dobbiamo confrontarci se vogliamo che domani i nostri simili riemergano più forti e sicuri di quanto noi siamo mai stati.
La traduzione audiovisiva costituisce un vasto dominio di ricerca a carattere interdisciplinare che si presta a essere analizzato da molteplici angolature. Questo lavoro predilige la dimensione linguistica e si propone di mettere in luce le caratteristiche salienti della sottotitolazione attraverso esempi in lingue diverse. Il libro illustra lo sviluppo e la diffusione a livello europeo delle molteplici metodologie di traduzione audiovisiva, permettendo al lettore di venire a conoscenza di procedimenti poco noti (sopratitolazione per il teatro, voice-over, commento, narrazione, descrizione audiovisiva) in un paese che per ragioni storiche e culturali da sempre predilige il doppiaggio.
Quali sono le lingue romanze? Dove si parlano? In che rapporto sono tra loro e con la lingua "madre" latina? Il volume risponde a queste domande, trattando le lingue romanze o neolatine in modo agile e sintetico secondo un profilo storico-comparativo. Sono illustrate le linee essenziali dell'evoluzione di queste lingue senza mai tralasciare le strutture latine di partenza, permettendo così anche a un lettore non specializzato di acquisire le nozioni di base di tale evoluzione.
Come si è formata la lingua italiana? Perché è stata lingua prevalentemente scritta fino all'Unità, e come è diventata anche lingua parlata della nazione? Quali sono oggi le sue tendenze evolutive? Il libro ripercorre la storia dell'italiano, dalle origini all'età contemporanea, e ne individua le fasi più significative, descrivendo i rapporti con il latino, con i dialetti, con le altre lingue, e illustrando il ruolo fondamentale che hanno avuto gli scrittori e più recentemente i media.
La semiotica visiva fornisce gli strumenti per analizzare le immagini (fotografie, dipinti, disegni ecc). Le domande a cui risponde sono diverse: come facciamo a riconoscere un insieme di linee e colori come rappresentazioni di un oggetto tridimensionale? Quali convenzioni ci permettono di riconoscere i personaggi e le situazioni descritte in un quadro? Come fanno le immagini a raccontare storie? Linee, spazi, colori possono avere un significato indipendente da quello che rappresentano? Il testo è un'introduzione alle teorie e ai principali strumenti applicativi della semiotica visiva, mostrando l'utilità per l'analisi delle immagini di altre discipline, come l'iconografia e la psicologia della percezione.
La subalternità in cui le donne sono costrette a vivere nei paesi islamici è purtroppo nota anche nel nostro mondo occidentale, in cui pure non manca di riverberare i suoi effetti nefasti e dai risvolti addirittura criminogeni (il caso di Hina è solo l'episodio più recente di una lunga e triste serie). Meno noto è il fatto che dalla fine del secolo scorso molte donne musulmane hanno cominciato a rivendicare, sia in Oriente sia in Occidente, libertà e diritti. Il fenomeno è stato definito "femminismo islamico". Questo libro racconta la nascita e l'affermazione di questo movimento che si batte contro i settori più integralisti del mondo musulmano, utilizzando come arma il Corano stesso riletto in una prospettiva di genere.