
Nella prospettiva di una valutazione per competenze, negli ultimi anni proposta anche nella scuola italiana negli ordinamenti sia del I ciclo, sia del II ciclo, risulta centrale l’impiego di prove volte ad accertare «non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa». Da qui l’intento di questo volume: chiarire le caratteristiche che caratterizzano una prova di valutazione degli apprendimenti in una prospettiva di competenze e fornire un quadro di riferimento metodologico e operativo per la costruzione e la valutazione di tali prove. La loro prerogativa consiste nel sollecitare prestazioni in grado di mobilitare la pluralità delle dimensioni coinvolte nella manifestazione della competenza: non solo mirate alla riproduzione di un sapere, bensì alla sua rielaborazione originale e funzionale a un determinato contesto d’azione. Che cosa caratterizza un compito autentico? Quali sono le sue potenzialità e valenze formative? Come è possibile elaborarlo? Come verificarne la qualità? Su queste domande si articola il presente volume, che contiene anche un insieme di esempi di compiti autentici relativi a vari livelli scolastici, utili a concretizzare le indicazioni che verranno fornite.
Come comprendiamo le azioni degli altri? Negli ultimi anni sono le neuroscienze a offrire le risposte più convincenti. L'autore, neurofisiologo, ha scoperto un tipo particolare di cellule, i neuroni specchio, dotate della particolarità di attivarsi sia quando osserviamo un'azione sia quando la compiamo noi stessi. Trovano così spiegazione molti dei nostri comportamenti individuali e sociali, ma ciò comporta anche una trasformazione nel modo di intendere percezione, azione e cognizione, dato che lo studio dei neuroni specchio mostra che le aree del cervello deputate all'agire sono in grado anche di percepire e di conoscere.
Fra i dodici e i ventiquattro anni si verificano nel nostro cervello cambiamenti decisivi, non sempre facili da affrontare. Daniel J. Siegel, psichiatra di fama internazionale, sfata qui una serie di luoghi comuni sull'adolescenza, descrivendola come una fase di grande vitalità. È durante l'adolescenza che apprendiamo abilità importanti: diventiamo autonomi dalla famiglia, impariamo a correre rischi per affrontare le sfide del mondo contemporaneo. Siegel descrive come il comportamento degli adolescenti sia influenzato dall'intenso sviluppo cerebrale che avviene in questa fase della vita. Basandosi sulle più recenti scoperte nel campo della neurobiologia interpersonale, l'autore propone una serie di strategie stimolanti per applicare nella pratica le conoscenze riguardanti il funzionamento cerebrale: sono strategie che aiutano gli adolescenti a rendere più gratificanti i rapporti con gli altri e che servono ad alleviare il disagio e la solitudine che a volte assalgono genitori e figli in ugual misura. Una guida per comprendere la mente dei ragazzi, che aiuterà adolescenti e genitori a dare il meglio di sé anche oltre questa fase della vita.
Come porre limiti e regole senza inasprire i conflitti ma rafforzando il legame con il bambino e favorendo il suo sviluppo mentale. Daniel Siegel e Tina Payne Bryson, autori di "12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino", si occupano ora, con la stessa competenza e lo stesso approccio innovativo, della sfida più importante per chi cresce un figlio: la disciplina. Il testo chiarisce il rapporto tra lo sviluppo cerebrale del bambino e il modo dei genitori di reagire ai suoi cattivi comportamenti, offrendo un valido piano d'azione per affrontare, senza violenza ma con comprensione, tensioni e crisi di collera. Partendo dal reale significato del termine "disciplina" (istruire e insegnare, non rimproverare), gli autori mostrano come entrare in sintonia con il bambino e incanalare le sue emozioni per trasformare una crisi di rabbia o di pianto in un'opportunità di crescita. Così si potrà spezzare il circolo vizioso di capricci del bambino e punizioni del genitore, sostituendolo con strategie più efficaci e adeguate a ogni fase dello sviluppo. Grazie alle spiegazioni semplici e chiare, ai consigli pratici, ai fumetti e ai disegni accattivanti che chiariscono con immediatezza le indicazioni degli autori, questo libro costituisce una grande risorsa per ogni famiglia.
Nel 1978 Jack Mezirow introdusse nel dibattito internazionale sull'educazione degli adulti l'espressione "apprendimento trasformativo". Da allora, la sua proposta metodologica ha goduto di grande fortuna, generando interesse nel mondo dell'insegnamento, dell'educazione, della formazione e della cura. Secondo le linee dell'apprendimento trasformativo, un adulto può davvero cambiare se nella propria vita e nella propria storia di formazione si imbatte in un "dilemma disorientante", un problema per il quale le sue esperienze e conoscenze pregresse non forniscono soluzioni. A partire dagli effetti di questo dilemma si inaugura nel processo formativo una fase di riflessione, di messa in discussione, di nuova consapevolezza e di cambiamento che coinvolge quelle che Mezirow chiama le "prospettive di significato", schemi di riferimento personali entro i quali sono assimilate e trasformate le nuove esperienze. Questo libro offre al lettore italiano la possibilità di approfondire il pensiero di Mezirow degli ultimi venticinque anni, un pensiero che continua a ispirare il lavoro sul campo di educatori, formatori e ricercatori in tutto il mondo.
Una riflessione sui caratteri che oggi contraddistinguono le diverse forme di "spettacolo musicale", condotta da più punti di vista con l'obiettivo di metterne in luce le peculiarità e di evidenziare gli elementi che caratterizzano la loro ricezione. Dall'indagine sull'attualità del passato applicata a un repertorio costituito per definizione da musica "sulla scena" come quello del melodramma, alla situazione attuale di questo stesso repertorio nell'ambito del consumo culturale nel nostro paese; dall'analisi dei luoghi comuni relativi all'assenza di teatro musicale contemporaneo dai cartelloni italiani, ai caratteri specifici del connubio tra teatro musicale ed elettronica. Senza trascurare le altre forme di spettacolo musicale, a partire dalla danza che, nel corso del Novecento, ha moltiplicato il senso del legame tra l'elemento musicale e quello gestuale, per giungere alla più recente ma quantomai raffinata forma di rappresentazione musicale incarnata dal videoclip. Il campo in seguito si allarga, affrontando sia la spettacolarizzazione del rock - indagata attraverso la valutazione della mediazione tecnologica, la definizione dei pubblici e l'individuazione dei significati connessi - sia la tendenza a sradicare le espressioni di musica popolare dalle loro dimensioni originarie per trapiantarle su una scena rappresentativa "altra".
Rito e modernità si propone di cambiare radicalmente la nostra concezione del rito. Con l'aiuto di prospettive psicoanalitiche e antropologiche, illustra il processo di creazione di mondi "come se", fondati nella capacità della mente di immaginare universi condivisi, di passare da un mondo immaginario all'altro, comune al rito e al gioco. I riti tracciano i confini dei mondi immaginari, tra cui l'empatia e altri ambiti di creatività, come la musica, l'architettura e la letteratura. I riti ci permettono di vivere in un mondo intrinsecamente imperfetto.
Nato dalla vasta esperienza dell'autrice, questo libro propone la realizzazione di percorsi di psicomotricità per bambini della scuola dell'infanzia e della primaria, corredando il testo di numerose immagini a colori ed esempi concreti. La descrizione delle attività è preceduta da un'introduzione sui principi cardine della psicomotricità e sulla sua importanza all'interno della proposta auricolare rivolta all'infanzia. L'autrice illustra un progetto che offre non solo percorsi psicomotori per i bambini, ma anche momenti di osservazione, consulenza e formazione per gli insegnanti, nella prospettiva di una scuola che intende dare spazio al mondo interiore dei bambini e delle bambine, riconoscendo e valorizzando le loro specifiche modalità di espressione e comunicazione: l'azione, l'interazione e il gioco.
Numerosi segnali indicano che il modello scolastico tradizionale imperniato sul ruolo «educativo» dello Stato, sulla scuola edificio, sulle classi organizzate per gruppi di età, su programmi predisposti in modo uniforme e sul riconoscimento del titolo legale di studio mostra segni di invecchiamento. Secondo molti studiosi saremmo in presenza di un suo esaurimento in un futuro non si sa quanto vicino o remoto. Non solo la diffusione delle nuove tecnologie, la disponibilità in Rete di informazioni infinitamente superiori a quelle che la scuola riesce ad assicurare, ma anche il desiderio dei giovani di costruire percorsi di apprendimento in autonomia e il bisogno di veder valorizzata l'esperienza a fianco dello studio sono alcune delle ragioni che spingono verso un nuovo modello scolastico. Gli autori offrono al lettore un'ampia rassegna dei dibattiti in corso sul futuro dell'istruzione, senza tacere le difficoltà e le resistenze che possono frenare o addirittura ostacolare il cambiamento.
La convergenza tecnologica e l'ibridazione con la Rete non hanno prodotto nell'ultimo decennio la tanto attesa (e paventata) fine della televisione. Ma certamente ne hanno ridisegnato i confini, ridefinendone gli operatori e i modelli produttivi e distributivi, moltiplicandone schermi e setting di fruizione, dilatandone l'esperienza, e i suoi significati, oltre l'originale unicità del medium e la stabilità delle pratiche di consumo. Questa nuova TV fluida, ubiqua, senza limiti di tempo, componibile, modulabile e definitivamente avvolgente ci pone davanti a una serie di sfide teoriche ed empiriche ineludibili: in primo luogo, l'idea di flusso, alla base della televisione dei palinsesti, sta cedendo spazio alle pratiche audience-controlled, che ridefiniscono schermi e tempi di visione, promuovono la circolazione (digitale) dei contenuti e integrano l'interattività nell'esperienza televisiva. In secondo luogo, ai broadcaster tradizionali si vanno affiancando nuovi player Over The Top (come, per esempio, Netflix e Amazon) all'interno di un ecosistema in cui cambia il modo di concepire e distribuire contenuti televisivi. Infine, le audience stesse, impegnate in un inesauribile andirivieni di esperienze che entrano e escono dai confini del medium, degli schermi e dei singoli contenuti, impongono una revisione dei modelli di osservazione, analisi e valorizzazione delle pratiche di consumo, con uno sguardo interessato a comprendere la nuova centralità della/e televisione/i.
Fare business in un mare di device diversi, con l'impennata di accessi da dispositivi mobili, non è cosa semplice. Sicuramente è monitorabile in modo scrupoloso rispetto ai mezzi pubblicitari tradizionali. Ma oggi fare pubblicità e marketing tradizionale è ancora dividere cosa accade fuori rete da cosa succede invece nei presidi informatici? Cosa fare per promuovere il proprio sito web e come gestire al meglio le attività sui social network? In questo volume proviamo a dare alcuni semplici consigli, sia teorici che pratici, su come eseguire operazioni di implementazione, analisi e monitoraggio delle attività di digitai marketing, al fine di comprendere non solo come raggiungere gli obiettivi prefissati, ma come seguirne l'evoluzione definendo step intermedi. Come identificare gli utenti; Cosa sono i target e come usarli nelle campagne di remarketing; Quali difficoltà si incontrano quando lo stesso utente accede prima da smartphone e poi da computer; Tante risposte e suggerimenti a un mare di domande, fornendo accorgimenti dal SEO al SEM, passando dai social, all'ottimizzazione delle landing page.
Come progettare, realizzare e gestire le politiche di comunicazione di un ufficio pubblico, da quello più alto a quello del più piccolo Comune, sono spiegati e approfonditi in questo Nuovo manuale di Comunicazione pubblica. Un lavoro ricco di dettagli e di esempi che fanno di questo Manuale un'opera essenziale per chiunque debba trasmettere professionalmente una Pubblica amministrazione. Un volume prezioso che nasce dall'esperienza sul campo di 37 professionisti che qui condividono teorie, tecniche e strumenti utilizzati e da utilizzare per portare la PA a comunicare con trasparenza ed efficacia con i propri pubblici: dal cittadino in primis alle altre istituzioni. Per descrivere l'importanza di quest'opera, non occorre altro che l'eloquenza dell'indice e della reputazione dei tanti professionisti, sapientemente coordinati dai due autori, che hanno contribuito, ognuno per il proprio settore di specializzazione, alla realizzazione di questo volume che ha l'ambizione di porsi oltre che come Manuale di riferimento in materia anche come fondamenta per la nuova normativa di settore, la cosiddetta Legge 151. Prefazioni di Gianni Letta e Mario Morcellini.