
Nonostante le molte trasformazioni nei rapporti tra i sessi e nonostante gli sforzi operati sul piano della repressione e della sensibilizzazione, la violenza contro le donne continua ad assumere proporzioni inquietanti. Si tratta di un fenomeno ampio e trasversale, che conosce molteplici fisionomie ed incrocia dimensioni eterogenee: contesto culturale e ruoli sociali, rappresentazioni simboliche e potere, vissuti individuali e tratti psicologici. Il volume si interroga su quali siano e quali possano essere oggi - in una fase di ridisegno profondo del welfare - le politiche di contrasto e prevenzione. L'ipotesi che guida il lavoro è che quelle contro la violenza proprio perché operanti in un ambito sui generis - siano politiche ad alto contenuto di innovazione: esse richiedono, congiuntamente, un lavoro sul sistema e sulla persona; favoriscono interventi flessibili e integrati; promuovono azioni di tipo preventivo e non meramente riparative. Il volume ripercorre gli esiti di una ricerca nazionale Prin (Lumsa, Università di Milano-Bicocca, Università di Pavia, Università della Calabria, Università di Palermo) e descrive lo stato in Italia delle politiche e dei servizi in argomento. Nel sottolineare le specificità e le buone prassi dei contesti considerati, evidenzia le criticità comuni e individua alcune raccomandazioni per l'azione politica.
Il libro
In questo libro l'A. esamina l'uomo nella sua condizione «itinerante», che lo conduce, attraverso un viaggio nel più intimo di se stesso a scoprire i valori fondamentali della sua esistenza.
Pur scritti in periodi diversi questi saggi, secondo G. M. hanno un « filo d'Arianna » che li lega, ed è la frase paradossale posta alla chiusura di «Valore e immortalità»:
« Un ordine terrestre stabile sì può forse instaurare solo se l'uomo conserva una viva coscienza della sua condizione itinerante».
Il filosofo francese non fa un discorso astratto: parte dalla problematica di oggi e, dimostrando l'inconsistenza a i limiti dell'esistenzialismo ateo, e di altre correnti culturali contemporanee, giunge a spiegare il significato profondo delle verità cristiane.
Questo libro offre molti spunti per capire che cosa è accaduto e che cosa sta accadendo in Asia Orientale, una parte del mondo che oggi, dopo le grandi crisi finanziarie e la caduta dei regimi comunisti, conosce cambiamenti molto profondi. Guardare con occhi attenti regioni a noi lontane è anche un'occasione per capire che cosa significa globalizzazione e da dove nascano molti problemi del mondo contemporaneo, come la povertà endemica, la conflittualità permanente fra etnie diverse, il persistere di regimi dittatoriali, le crisi economiche internazionali.
Ironicamente, in un ipotetico dialogo con il poeta, Luciano descriveva Omero come un babilonese, vedente, autore dell'Iliade e dell'Odissea nella loro interezza ed in questa successione. Sebbene bizzarro, si tratta di uno scenario possibile, in quanto per accostarsi al mondo di Omero esistono domande alle quali, allo stato attuale delle nostre conoscenze, non è possibile rispondere, se non in via speculativa e provvisoria. Consapevole di questi limiti, l'autore ha illustrato con questo suo volume quanto potrebbe essere verosimile, probabile, sensatamente ricostruibile, partendo dalla protostoria dei poemi omerici, facendo l'esegesi del testo e ricostruendo la filologia omerica dall'antichità al Medioevo bizantino.
Il libro, interamente in inglese, è pensato per un corso di lingua da due moduli (sei crediti) nelle lauree triennali. Ciascuna unità didattica fornisce agli studenti gli strumenti per esercitarsi su una forma o struttura grammaticale e contiene testi in cui compaiono termini ricorrenti in una pluralità di linguaggi specialistici. Integrando il metodo comunicativo con testi costruiti intorno a temi storici o di attualità, il volume intende combinare lo studio di nozioni grammaticali di base e avanzate con la trasmissione di informazioni sulla geografia umana e storica, le istituzioni, la società, l'economia e il dibattito politico nella Gran Bretagna contemporanea.
Pur mantenendo la divisione tradizionale tra storia moderna e contemporanea, segnata dalla cesura del 1815, questo Manuale si presenta profondamente innovativo sotto diversi aspetti. Non è una storia esclusivamente italiana o europea, è una storia narrata, caratterizzata da uno sforzo squisitamente letterario.
Chi sono gli Slavi e da dove provengono? Costituiscono un'unica entità etnica, linguistica e culturale, una sorta di blocco solidale rispetto ai popoli latini e germanici o tra essi vi sono profonde differenze religiose, politiche e istituzionali? Per dare risposta a questi interrogativi che la storia recente ha riproposto in tutta la loro urgenza e drammaticità, Francis Conte risale alle origini di quei popoli che si addensarono nelle pianure dell'Europa orientale e ne studia nelle diverse epoche le grandi correnti degli scambi e dei traffici commerciali, i metodi di lavoro e gli stili di vita, le strutture sociali, le grandi tendenze spirituali.
Con questo ottavo volume in due tomi dedicato al Novecento, che si avvale di un'introduzione generale di Carlo Ossola, si completa in edizione tascabile un'opera fondamentale per chiunque voglia conoscere o approfondire la tradizione poetica italiana. Da Gozzano ai Crepuscolari, dai Futuristi a Campana e Rebora, da Saba, Ungaretti e Montale al dopoguerra e alla contemporaneità (Pasolini, Caproni, Zanzotto, Luzi, Giudici...), senza tralasciare una nutrita sezione dedicata ai grandi dialettali: la poesia del secolo appena trascorso si rivela in tutta la sua straordinaria varietà di accenti stilistici, linguistici e formali. Ogni sezione è accompagnata da un'introduzione specifica; le note a piè di pagina propongono nuove interpretazioni e significati testuali. Completano l'edizione le note filologiche e bio-bibliografiche, l'indice degli autori e degli incipit.