
"Psicopatologia dello sviluppo" è un'introduzione a una disciplina che sta assumendo un ruolo sempre più rilevante per lo studio dello sviluppo e dei possibili esiti patologici nell'infanzia e nell'adolescenza. Vengono descritte le sindromi cliniche, dai disturbi affettivi ai disturbi dell'attaccamento e a tutti i quadri clinici tipici di questa fase del ciclo vitale. Al volume hanno collaborato qualificati studiosi italiani, che hanno utilizzato un linguaggio particolarmente esplicativo facendo riferimento agli studi e alle ricerche più recenti in campo internazionale.
Ci sono più modi di nominare la globalizzazione - mondializzazione, interconnessione planetaria, interdipendenza universale - ma il senso è uno: il mondo è divenuto più complesso e se da un lato si sono ridotte le distanze fisiche, dall'altro si sono create fratture profonde, politiche e culturali, tra e dentro gli stati nazionali. Questo squilibrio ha aperto una crisi di legittimità che mina alla base le democrazie nuove e antiche. "Modernità in polvere", che è già un classico delle scienze sociali, risponde alle sfide teoriche e metodologiche della globalizzazione guardando al mondo non più come a un insieme di oggetti culturali statici (nazioni, economie, demografie, istituzioni), ma come a un sistema di flussi in movimento che trasportano attraverso il pianeta persone, denaro, immagini, tecnologie e ideologie. Quando trovano spazi locali in cui assestarsi, questi flussi subiscono un processo di indigenizzazione, ovvero un processo in cui devono necessariamente ricostruire la propria specificità. In tal modo si genera nuova differenza anziché omologazione, ed è nell'osservazione minuziosa di questo progressivo differenziarsi che la ricerca etnografica recupera il proprio senso originario e il proprio valore.
L'opera è aggiornata con: il D.L. 14 agosto 2013, n. 93, recante diposizioni in materia di pubblica sicurezza e di contrasto dello stalking e del femminicidio; la L. 9 agosto 2013, n. 99, di riforma delle norme sul lavoro contenute nel Codice civile; la L. 9 agosto 2013, n. 98 (Legge "del fare"), recante modifica a diversi articoli del Codice di procedura civile; la L. 9 agosto 2013, n. 94 (Legge "svuota carceri"), in materia di esecuzione della pena. Si segnala che questa nuova edizione comprende un utile ed accurato indice analitico alfabetico, che consente l'immediato reperimento delle norme ricercate.
Quale ruolo ha effettivamente svolto il servizio sociale nei vari ambiti e contesti in cui si è esplicata la sua attività? Che tipo di risposte ha saputo o potuto dare ai molteplici bisogni cui di volta in volta è stato chiamato a rispondere? E quale contributo ha fornito alla costruzione del nuovo welfare che la Repubblica, non senza difficoltà, veniva definendo dopo il secondo conflitto mondiale? Partendo dai dati emersi nel corso del VI incontro di studio Sostoss, tenutosi a Roma il 28 maggio 2013, arricchiti da ulteriori riflessioni, fonti e analisi, i testi raccolti in questo volume provano a tracciare un quadro critico della presenza e del ruolo del servizio sociale nel nostro paese. In particolare, è descritto e analizzato l'impegno della professione nei programmi sociali a carattere comunitario a favore di comunità territoriali, nelle periferie urbane e nelle aree rurali di vecchio e nuovo insediamenti, nel periodo compreso tra la fine della guerra e gli anni Settanta.
Gli autori rispondono ad alcune domande cruciali per la psicologia del ciclo di vita: che cos'è lo sviluppo? Come ha luogo? Quali sono le sue dinamiche generali? La definizione di sviluppo tiene in debita considerazione i concetti di stabilità, variabilità, cambiamento, fino a proporre un concreto modello del funzionamento e della struttura degli esseri umani.
Questo libro traccia la storia della traduzione dal Diciassettesimo secolo a oggi. Il "traduttore invisibile", secondo quanto afferma Venuti, è quello che ha dominato la produzione di traduzioni nel mondo occidentale, attribuendo al testo tradotto l'illusione di essere l'"originale". Gli esempi tratti da numerose letterature presentano un panorama di quel predominio della traduzione scorrevole su altre strategie di traduzione che ha condotto a una determinata configurazione del canone delle letterature tradotte.
Quali sono gli scopi del servizio sociale? Quale il suo "oggetto" privilegiato di studio e di intervento? Quali le sue funzioni nell'attuale realtà sociale e istituzionale? Questi alcuni degli interrogativi cui il libro dà risposta. Il volume è stato pensato non solo come supporto didattico per gli studenti che si accingono ad iniziare il percorso curricolare previsto per la formazione al servizio sociale, ma anche per chi desideri rafforzare motivazioni e professionalità in quanto docente, formatore, operatore assistente sociale e di professionalità attigue.
Il volume offre un quadro completo delle diverse aree di lavoro in cui può operare l'assistente sociale. Si analizzano le problematiche e gli interventi tipici del servizio sociale, prestando attenzione ai contesti istituzionali e normativi, alla dimensione storica, alla situazione, al dibattito attuale e alle prospettive future. Il testo può essere utilizzato nella didattica della laurea triennale, come preparazione all'esame di Stato, ma anche da professionisti che vogliano avere una prima informazione sul tema e da chiunque sia interessato ad approfondire il lavoro dell'assistente sociale.
Senza la musica non saremmo quello che siamo. Non è solo uno svago o un hobby da coltivare nel tempo libero: prima ancora del linguaggio, la musica e il ballo hanno rappresentato un potentissimo strumento evolutivo per la specie umana, il bisogno e la capacità - a un tempo primordiale e raffinatissima - di comunicare. Di volta in volta hanno svolto una funzione di collante sociale, veicolo di conoscenza, amore e conforto, stati d'animo, necessità di dare un senso alla propria presenza nel mondo. Un impulso ancestrale che mantiene inalterato il suo mistero, presente oggi nei cori delle manifestazioni sportive, nelle canzoni d'amore, nel blues, nella techno. Per questo motivo, durante la sua ricerca delle radici più profonde del nostro "cervello musicale", Daniel Levitin ha voluto al suo fianco i vecchi amici ed ex colleghi musicisti: Sting, Paul Simon, David Byrne e Joni Mitchell hanno prestato a questo libro la voce (e in alcuni casi anche il cervello...), impegnati in un dialogo fitto con l'autore per dare un nome alla loro indefinibile e straordinaria capacità di incantare, far piangere ed emozionare milioni di persone in tutto il mondo.
Senza la musica non saremmo quello che siamo. Non è solo uno svago o un hobby da coltivare nel tempo libero: prima ancora del linguaggio, la musica e il ballo hanno rappresentato un potentissimo strumento evolutivo per la specie umana, il bisogno e la capacità - a un tempo primordiale e raffinatissima - di comunicare. Di volta in volta hanno svolto una funzione di collante sociale, veicolo di conoscenza, amore e conforto, stati d'animo, necessità di dare un senso alla propria presenza nel mondo. Un impulso ancestrale che mantiene inalterato il suo mistero, presente oggi nei cori delle manifestazioni sportive, nelle canzoni d'amore, nel blues, nella techno. Per questo motivo, durante la sua ricerca delle radici più profonde del nostro "cervello musicale", Daniel Levitin ha voluto al suo fianco i vecchi amici ed ex colleghi musicisti: Sting, Paul Simon, David Byrne e Joni Mitchell hanno prestato a questo libro la voce (e in alcuni casi anche il cervello...), impegnati in un dialogo fitto con l'autore per dare un nome alla loro indefinibile e straordinaria capacità di incantare, far piangere ed emozionare milioni di persone in tutto il mondo.