
Le imprese sempre più spesso operano in settori caratterizzati da elevata competitività e instabilità, e sono chiamate ad adottare particolari strategie di marketing e ad osservare attentamente le abitudini di acquisto della clientela, la sua soddisfazione e la sua risposta ai messaggi pubblicitari. A tal fine, lo studio dei mercati si avvale di indagini sul campo svolte con gli strumenti metodologici della statistica e della statistica economica. Questo volume illustra le potenzialità dei metodi statistici nella formulazione delle strategie di marketing e nella valutazione degli effetti degli investimenti pubblicitari, facendo ricorso a concrete esperienze di indagine e all'esposizione di casi di studio.
Questo manuale fornisce le coordinate per identificare i temi e i linguaggi che caratterizzano la democrazia dell'informazione, per conoscere le strategie di comunicazione degli attori politici, per comprendere come si conducono campagne elettorali di successo. In particolare, è affrontato il nodo decisivo dell'impatto che la comunicazione ha sulla partecipazione politica, sul voto e sull'opinione pubblica. Questa nuova edizione si arricchisce di approfondimenti relativi agli sviluppi della ricerca sui nuovi media, social network e Internet.
Questo libro si rivolge agli insegnanti curricolari, di sostegno e assistenti alla comunicazione che lavorano con apprendenti sordi. Ogni capitolo del volume è costituito da una prima parte teorica in cui viene approfondita la tematica presa in esame, seguita poi da una parte operativa in cui vengono offerti al lettore strumenti pratici per lavorare in classe. Vengono proposte indicazioni per scrivere la programmazione e il PEI, attività guidate per stimolare e migliorare la produzione scritta, itinerari metodologici per costruire unità didattiche tradizionali o multimediali utilizzando Power Point, la LIM, i social network, le piattaforme e-learning, esemplificazioni pratiche per ideare prove di verifica, suggerimenti su come valutare uno studente sordo. Il libro nasce dal felice incontro tra docenti di lunga esperienza e giovani ricercatori che, seguendo il modello dell'embodied cognition, dello storytelling e applicando strategie di facilitazione sul testo (sperimentate nel progetto Firb "Visel" - visel.cnr.it), hanno fatto propria la sfida di migliorare attraverso le nuove tecnologie la competenza linguistica e l'accesso al libro di testo da parte degli alunni sordi. È dedicato a tutti coloro che cercano suggerimenti, strategie didattiche ed esempi concreti per fare scuola in modo da incidere sulle conoscenze linguistiche e scolastiche dei loro alunni sordi.
Il futuro dell'intermediazione creditizia è segnato da profonde incertezze. Ciò induce a considerare se la storica relazione fra banca e attività di intermediazione creditizia sia destinata a radicali cambiamenti, potendosi prospettare che la banca si orienti a diversificare ulteriormente la propria attività - come in parte è già avvenuto - sia verso l'intermediazione mobiliare sia verso la cartolarizzazione dei prestiti. Di ciò si tratterà particolarmente nel primo capitolo. Nei capitoli successivi vengono esaminate le dimensioni fondamentali dell'economia e della gestione della banca: la raccolta di fondi, la concessione del credito, l'equilibrio finanziario, la gestione dei rischi e del capitale, la rappresentazione contabile. Sono conoscenze ancora utili e importanti. L'intento e i contributi innovativi degli autori si concretano nella continua proposizione dei riscontri problematici fra attività bancaria e nuovo scenario regolamentare, per sollecitare attenzione alla costante tensione implicita nel trade-off fra stabilità ed efficienza/sostenibilità dell'intermediazione creditizia. Il curatore e gli autori del volume appartengono al Dipartimento di Finanza dell'Università Bocconi di Milano, nel quale condividono attività di ricerca e di insegnamento. Con i contributi di Brunella Bruno, Paolo Mottura, Andrea Resti, Stefano Zorzoli.
Il volume illustra le linee guida per la stesura di un report psicodiagnostico, passo finale del processo di valutazione effettuato attraverso l'utilizzo di test psicologici. È descritta la logica con cui sono scelti gli strumenti di valutazione e si mostra come i risultati, a volte contrastanti, si possono integrare per formulare un profilo coerente del soggetto, descritto attraverso le diverse aree di funzionamento. Obiettivo principale degli autori è fornire indicazioni per proporre nel report conclusioni che sostengano i clienti e gli invianti nel risolvere problemi e nel prendere decisioni in ambito sia clinico sia forense. Il modello di funzionamento proposto, che consente la descrizione del soggetto facendo riferimento non a una teoria di personalità specifica ma per aree di funzionamento accettate dalla letteratura specialistica internazionale, lo rende fruibile da clinici di impostazione teorica differente che, tuttavia, possono condividere un modello comune di personalità.
Il volume è dedicato alla terza edizione della Scala Leiter, strumento per la valutazione cognitiva interamente non verbale, con adattamento e taratura italiana. Le novità della Leiter-3 sono molteplici; tra le principali, l'ampliamento del range di età e l'inserimento di nuovi subtest. Il lavoro è suddiviso in quattro parti. Nella prima si descrivono la storia della Scala e la sua architettura. Nella seconda parte sono presentate le abilità misurate dalla Leiter-3 e i subtest, con indicazioni per la somministrazione rivolte sia ai clinici con esperienza nell'uso della precedente edizione (Leiter-R) sia a quelli che si avvicinano per la prima volta allo strumento. La terza parte è dedicata alla lettura dei risultati della valutazione cognitiva: si descrivono i punteggi di Indice, quelli dei subtest, i punteggi supplementari e le differenze tra punteggi all'interno del profilo. Nell'ultima parte, infine, sono presentati alcuni studi relativi alle popolazioni speciali e diversi casi esemplificativi delle applicazioni della Leiter-3 e della stesura della relazione nella pratica clinica.
Il principale contributo della etnomatematica è quello di offrire una visione globale della matematica, riconducendone i concetti astratti al contesto umano delle differenti culture che li hanno generati. In questo libro, partendo da riflessioni su come particolari società strutturano il concetto di tempo, prendono importanti decisioni riguardo al futuro, costruiscono modelli e mappe e stabiliscono relazioni, Marcia Ascher dimostra che le culture tradizionali possiedono concerti matematici molto più sofisticati di quanto in genere non si creda. Alcuni rituali religiosi del Madagascar si basano su complessi algoritmi algebrici e che alcune popolazioni indonesiane, i kodi e i balinesi, usano calendari molto più astratti ed eleganti dei nostri. Ascher ci mostra da un lato che alcuni concetti da noi ritenuti universali - ad esempio: il tempo come una successione di singoli istanti o che nell'idea di eguaglianza si esprima una relazione statica - non lo sono affatto; dall'altro che ulteriori concetti ritenuti di dominio esclusivo della matematica occidentale risultano invece ampiamente condivisi in differenti contesti culturali. Questa esplorazione in terreni matematici "lontani" spazia attraverso diverse aree geografiche: tra i borana e i malgasci dell'Africa, tra gli abitanti delle isole Tonga e Marshall in Oceania, fino ai tamil nel sud dell'India, ai baschi in Europa occidentale, ai balinesi e ai kodi in Indonesia.
Dimissionario, inerte, omissivo e socialmente fuori corso. Così appare oggi il padre. Impossibile attribuirgli una connotazione che non sia privativa. Nella sua versione più recente affianca ormai la madre nell'accudire i figli piccoli, ma il cosiddetto «mammo» non riscatta un ordine paterno caduto nel vuoto per storici abusi di potere. La semplificazione attuale è l'ultimo atto di una vicenda millenaria di «ingombrante complessità», che Luigi Zoja per primo ha ripercorso in questo saggio, divenuto testo internazionale di riferimento sulla paternità e disponibile ormai in una dozzina di lingue. La nuova edizione, aggiornata alle ultime statistiche globali, approfondisce gli esiti del «genocidio simbolico dei padri». Dai miti classici di Ettore, Ulisse ed Enea, il patriarcato aveva accompagnato l'Europa nella sua invasione del mondo. La sua ritirata ha anticipato il «tramonto dell'Occidente». Spesso il disarmo paterno non fa posto a valori più femminili, ma al loro contrario: riarmando l'orda dei fratelli, spinge l'identità maschile a regredire verso una mascolinità selvaggia e sempre più competitiva, a sua volta favorita dall'aggressività della nuova economia. Con la scomparsa del gesto dell'Ettore omerico, che alza il figlioletto al cielo e in quell'elevazione dà una identità sia al figlio sia a sé stesso, un'intera civiltà stenta a ritrovare i propri passi attraverso un paesaggio cosparso di assenze.
La ricerca educativa, i suoi paradigmi e metodi, sono oggetto continuo e problematico di riflessione. L’educazione è un compito primario e complesso della società di oggi; le scienze dell’educazione sono sollecitate con forza a considerare in modo critico i propri fondamenti, gli strumenti teorici e metodologici da esse impiegati, le prospettive pratiche e operative a cui si orientano. Il discorso pedagogico e quello sperimentale appaiono antitetici, se si accostano in modo superficiale. Il primo intende infatti avvalorare l’originalità e l’unità dinamica e differenziata della persona; il secondo cerca invece di cogliere le regolarità e i principi generali sottesi alla varietà delle condotte e delle relazioni umane. È compito della ricerca educativa superare tale dicotomia con uno sforzo incessante di sintesi, per evitare che la scienza dell’educazione si riduca, da un lato, a un discorso su modelli formativi astratti e, dall’altro, a un empirismo di pratiche disordinate. Il volume accoglie siffatto obiettivo e propone l’idea di una scienza non dell’educazione bensì per l’educazione, luogo di dialogo evolutivo e non di contrapposizione fra arte, ragione, tecnica, scienza, filosofia, sapienza. La ricerca è in esso presentata come domanda di senso prima ancora che di conoscenza, e come processo ininterrotto per tradurre nel linguaggio dei metodi e degli strumenti, storicamente e culturalmente determinati, aspirazioni e ideali metastorici e metaculturali. La metodologia della ricerca educativa, anche nei suoi ambiti più specifici e tecnici, va intesa, impiegata e costruita in tale prospettiva.
Renata Viganò è professore ordinario di Pedagogia all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ha svolto attività di ricerca e di insegnamento all’Università di Lovanio. Oltre a temi di pedagogia generale, ha approfondito in particolare le problematiche della metodologia della ricerca in campo educativo; in questo settore ha pubblicato il volume Metodi quantitativi nella ricerca educativa (Vita e Pensiero, Milano 1999).
Il volume nasce nel contesto di una ricerca tripartita, che esplora la questione del bene nell’ambito del dibattito filosofico contemporaneo. A questo sono dedicati altri due volumi collettanei: Forme del bene condiviso (Bologna 2007) e Etica di frontiera. Nuove forme del bene e del male (Milano 2008), a cui si aggiunge in modo coordinato il presente volume con un approfondimento sul tema dell’agire dal punto di vista antropologico. Esso si presenta come un itinerario attraverso diverse aree dell’esperienza indagate nella prospettiva dell’azione e delle sue forme, con l’attenzione rivolta alle figure del bene che vi si delineano. La prima parte propone linee teoriche sull’agire secondo diverse sensibilità filosofiche, analitica, neoclassica, neokantiana, neoaristotelica. Nelle tre parti successive l’indagine traccia degli itinerari teorici entro grandi ambiti esemplari dell’esperienza, in cui sono in gioco l’agire linguistico, quello sociale e quello della cura dell’umano. L’incrocio delle indagini sull’agire prospetta diverse figure del bene, raccolte attorno a tre idee fondamentali: il bene come rivelazione del senso umano dell’agire; il carattere relazionale intrinseco al bene dell’agire; il bene dell’agire, rivelativo e relazionale, come generativo dell’umano. L’apice del significato umano dell’agire, infatti, è l’attivazione e la cura della relazione come luogo in cui è in atto una qualche forma di generazione o rigenerazione dell’umano.
Francesco Botturi, ordinario di Filosofia morale presso l’Università Cattolica di Milano, si è occupato di antropologia e di filosofia della storia, nell’ambito della filosofia francese contemporanea (Struttura e soggettività. Saggio su Bachelard e Althusser, Milano 1976; Filosofia della in-differenza. Univocità e nichilismo in G. Deleuze, 1986 e 1987), nell’ambito della filosofia moderna con gli studi su G.B. Vico (La sapienza della storia. G.B. Vico e la filosofia pratica, Milano 1991 e Tempo, linguaggio, azione. Lineamenti della vichiana “storia ideale eterna”, Napoli 1996) e con prospettiva teoretica (Desiderio e verità. Per una antropologia cristiana nell’epoca della secolarizzazione, Milano 1986 e Per una filosofia dell’esperienza storica, Milano 1987). Successivamente ha orientato la sua ricerca in campo antropologico-etico con numerosi saggi, tra cui Per una epistemologia della ragion pratica (2004), Esperienza del bene e dinamismo della ragion pratica (2004), Etica degli affetti? (2004), L’ontologia dialettica della libertà (2005), Universalismo e multiculturalismo (2006), Intelligenza pratica e totalità soggettiva (2007). Presso Vita e Pensiero dirige con C. Vigna l’«Annuario di etica».
Viviamo in un'epoca di cambiamento radicale dei nostri stili di vita e di profonda sfiducia nei confronti delle istituzioni e anche dei media. In questo contesto, che ruolo hanno le imprese? Con quale mindset deve essere progettata la loro comunicazione? Quali sono le sfide e le opportunità che interessano oggi questa disciplina? Il volume si rivolge a studenti universitari e professionisti con l'ambizione di farli appassionare alla comunicazione d'impresa e alle sue molte sfumature. Il manuale propone un'articolazione in tre parti: la prima offre una visione ampia del contesto in cui le imprese si trovano oggi a comunicare, fornendo un approccio sistemico fondamentale per generare valore; la seconda approfondisce i diversi ambiti in cui la comunicazione d'impresa si articola (comunicazione istituzionale, gestionale, commerciale ed economico-finanziaria) e li arricchisce con una nutrita selezione di esempi e alcune interviste a professioniste e professionisti della comunicazione; la terza tratta temi trasversali di grande attualità.