
Gli autori del volume - specialisti nel mondo del reputation management e degli ecosistemi digitali - si sono interrogati su cosa sia un influencer, come distinguerlo e riconoscerlo nell'affollato e stimolante mondo del Web 2.0. Da questa conversazione è nato un vero e proprio viaggio virtuale, che dai primi influencer della storia - papi e regine del XIII secolo - arriva fino a Khaby Lame e ai suoi (attualmente, e sempre in rapida crescita) 111 Milioni di followers su Tiktok. Il volume è arricchito da inserti, box di approfondimento, case history e interviste a influencer più o meno noti, attivi sui Social e con diverse specializzazioni, e fornisce quindi una visione a 360° del fenomeno, con numeri, metriche, e interrogandosi su luci ed ombre di un mondo affascinante ma complesso, inclusa l'analisi di alcuni casi di studio sulle debacle reputazionali, gli "epic fail" che hanno fatto la storia dei Social degli ultimi anni. Il libro contiene anche le istruzioni - pubblicate in modalità "copyleft", per la prima volta in questo volume - per realizzare con un metodo inedito e innovativo la propria personale mappatura e catalogazione degli influencer: uno strumento utile agli influencer stessi, per conoscere il proprio "posizionamento" sul mercato, ma anche a chi fa a loro ricorso per gestire la propria reputazione, come brand e agenzie di marketing. Per concludere l'opera, una sorta di decalogo (anzi due): il primo per chi si vuole approcciare con competenza a questa stimolante professione, sfatando finalmente il luogo comune secondo il quale "è meglio fare l'influencer che lavorare", e il secondo con utili consigli per aziende e brand che vogliono ricorrere a questo strumento di comunicazione strategico per valorizzare le relazioni con i propri clienti. Prefazione di Alessandro Cecchi Paone.
Nel ribollente universo mediatico che ci circonda, ogni soggetto di comunicazione che non voglia finire nel "rumore di fondo" ha la necessità, in primo luogo, di farsi riconoscere, dunque di minimizzare la distanza tra come è (l'identità) e come appare (l'immagine). Questo concetto è ormai acquisito per molte aziende, ma solo per poche organizzazioni non profit: queste ultime, infatti, sia per cultura che per necessità economiche, tendono a non dotarsi (tranne quelle più grandi ed affermate) di un "arsenale" comunicativo adeguato ai tempi. Una soluzione sostenibile a questo problema è il Progetto di Identità Visiva: snello compendio degli elementi di base della comunicazione visiva, rappresenta il pilastro intorno al quale ogni organizzazione, grande o piccola, può costruirsi gradualmente un'immagine coerente con la propria identità e compiere così un progresso decisivo, anche a fini promozionali e di raccolta fondi. Questo manuale è la prima guida ad un nuovo modello progettuale, utile per i professionisti della comunicazione e per gli operatori del settore non profit, interessante per chiunque voglia percorrere le nuove strade del villaggio globale.
Il libro affronta i problemi psicologici, comportamentali e oftalmologici che deve affrontare la persona con una cecità di lunga data dal momento in cui recupera la visione fino ad arrivare effettivamente a poter vedere. Mentre sono stati pubblicati numerosi libri e articoli sui problemi percettivi e psicologici connessi alla perdita della funzione visiva, pochi sono gli studi sul recupero visivo e sulle problematiche che si presentano nei soggetti ciechi che riacquistano la vista. Contrariamente all'opinione diffusa, il cieco che recupera la visione non torna subito e completamente a vedere; per lui l'intervento non è il momento in cui finalmente si alza il sipario sulla cecità, bensì l'inizio di un periodo lungo e travagliato durante il quale le sue percezioni visive sono confuse e i suoi stati emozionali contraddittori. Il punto di riferimento del volume è il diario, finora inedito, tenuto dal professore H.S. il quale, divenuto cieco all'età di 15 anni, riacquistò la vista dopo 22 anni in seguito a un brillante intervento chirurgico ideato dall'oftalmologo Benedetto Strampelli. Quest'esperienza umana, tanto dolorosa quanto carica di determinazione e speranza, testimonia al tempo stesso il coraggio del suo protagonista e il valoroso operato degli illustri oftalmologi che lo aiutarono a passare dal mondo dell'oscurità a quello della luce.
L'opera, corredata da itinerari di comprensione, legislazione di attuazione e giurisprudenza costituzionale, vuole proporsi quale strumento agile per la "lettura critica" del testo della Carta costituzionale e rispondere, così, tanto alla crescente esigenza di un arricchimento dell'offerta didattica per l'insegnamento del Diritto Pubblico e del Diritto Costituzionale nei corsi universitari, quanto al desiderio sentito da chi, privato cittadino o chiamato ad operare nelle pubbliche amministrazioni, vuole acquisire più consapevolezza del testo costituzionale. Gli itinerari di comprensione, con collegamenti ipertestuali graficamente evidenti, percorrono il testo costituzionale illustrandone il contenuto, dai principi fondamentali ai diritti civili, politici e sociali; dalla organizzazione dei poteri dello Stato alle garanzie giurisdizionali ed alle Regioni. Gli itinerari di comprensione che accompagnano sistematicamente la lettura del testo costituzionale sono contrassegnati dal simbolo della lente; ogni rinvio alla legislazione e alla giurisprudenza utilizza il simbolo del codice e della bilancia. La selezione delle leggi che alla Costituzione hanno dato attuazione è rigorosamente funzionale alla loro attitudine a specificare o sviluppare il significato dei singoli disposti costituzionali, evidenziando così gli effetti che la legge fondamentale produce sull'ordinamento sottostante. Conclude il volume un percorso bibliografico di approfondimento e l'indice analitico.
Per molte organizzazioni del terzo settore italiano, la gestione del personale non è mai stata una reale priorità. D'altro canto si assiste alla ricerca di modelli e strumenti che possano contribuire allo sviluppo del rapporto tra persona e organizzazione. Tale rapporto, infatti, non può più basarsi solo sulla motivazione intrinseca degli operatori, con l'esito di essere spesso dato per scontato. C'è anche il rischio che modelli e strumenti vengano assunti acriticamente dall'esperienza e dalla teorizzazione maturata in ambito for profit. Questo volume da un lato mette a disposizione del lettore chiavi di lettura e strumenti per intervenire sui processi di gestione delle persone; dall'altro si è pensato al non profit come ad un laboratorio permanente nel quale alcuni modelli gestionali possono risultare appropriati anche per altri settori come il for profit e il pubblico.
Il manuale si pone come un utile strumento di studio per la preparazione di quanti devono affrontare l'esame di Stato di abilitazione alla professione di assistente sociale e di assistente sociale specialista. I contenuti, riconducibili sia alla teoria che alle prassi operative, rappresentano un valido orientamento nei diversi contesti lavorativi di assistenza. Questa terza edizione del volume, in particolare, è aggiornata alle novità intervenute in materia di accertamento dell'invalidità civile e dell'handicap (a tal proposito, si riportano le nuove Linee guida diffuse sull'argomento dall'INPS). In appendice, inoltre, si riporta il nuovo Codice deontologico degli Assistenti Sociali (in vigore dal luglio 2009).
Voi date ben poco quando date dei vostri beni.
È quando date voi stessi che date davvero.
(Khalil Gibran)
Valerio Melandri, tra i più autorevoli esponenti della ricerca sul mondo del Non Profit in Italia, con il presente "Manuale di fundraising" propone uno strumento innovativo, sia teorico che pratico, rivolto a tutte le persone che a vario titolo lavorano o collaborano con il Terzo Settore.
Aspetti che per lungo tempo erano vissuti quali pratiche rispettabili ma facoltative, come la responsabilità sociale delle imprese, sono diventati essenziali per emergere e sopravvivere nella competizione imposta dall'odierno mercato del lavoro, trovando una precisa codificazione in ambito accademico.
In questo senso, ragionare in termini di marketing del Terzo Settore è ormai un obbligo per costruire una organizzazione non profit di successo, così come non è pensabile fare a meno delle grandi opportunità di comunicazione offerte dai Social Media.
Il fattore umano e la missione etica di un'organizzazione non profit devono fondarsi su tecniche avanzate di raccolta fondi a medio-lungo termine, in un'ottica di vera e propria "fidelizzazione" dei soggetti donatori, siano essi privati cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni ed altri soggetti istituzionali, banche o fondazioni.
L'analisi delle tecniche di fundraising, tenendo conto della sua natura trasversale, è sviluppata secondo una rigorosa prospettiva economico-manageriale, partendo dalla considerazione che idealismo, devozione ad una giusta causa e buona volontà (pure indispensabili) da sole non bastano. Sempre più occorre comprendere le problematiche gestionali (finanziarie, procedurali e di marketing) di una organizzazione non profit ed affrontarle secondo criteri di efficacia ed efficienza.
Nel corso dei 23 capitoli che compongono l'opera, Valerio Melandri affronta con chiarezza e semplicità l'attività del fundraising nel suo complesso – dalla natura dell'attività non profit alla scelta del mezzo e del target, dagli aspetti della comunicazione al controllo di gestione, fino alle imprescindibili scelte di natura etica – costruendo con il Lettore un dialogo fondato su casi pratici, suggerimenti ed esercizi.
In Appendice, le Linee guida applicative sugli strumenti di raccolta fondi.
Valerio Melandri è consulente, formatore ed educatore sul fundraising. Pioniere dell'inserimento della disciplina "fundraising" nelle università italiane, è docente di Principi e Tecniche di Fundraising e direttore del Master in Fundraising presso l'Università di Bologna.
È fondatore e presidente di Philanthropy Centro Studi, nonché ideatore del portale italiano www.fundraising.it e del primo blog sulla raccolta fondi (www.fundraising-blog.it). È il presidente del Festival del Fundraising (il più grande evento di fundraising italiano).
È speaker affermato e svolge attività di consulenza e formazione in Italia e all'estero, con organizzazioni di ogni tipologia e dimensione.
Il suo sito è www.valeriomelandri.com.
Si dice che ogni assistente sociale - quelli di cinquant'anni fa sicuramente, ma anche quelli di oggi - ha consumato sette paia di scarpe, per comprendere le storie delle persone e delle comunità, per comprendere la sofferenza, il disagio, per riallacciare relazioni, suscitare e orientare risorse capaci di offrire sollievo, per ricostruire il tessuto sociale. Sette paia di scarpe hanno condotto gli assistenti sociali a esplorare ogni miseria fin dall'inizio della storia repubblicana del nostro Paese. Sette paia di scarpe ci sono volute per arrivare a ottenere il riconoscimento della professione, essenziale a chi ha meno, ma spesso ignorata dai potenti che hanno molto. In sette capitoli l'autice ripercorre la sua storia e insieme la storia di tutto il servizio sociale.
Posso incorrere nella responsabilità amministrativa, anche se sono un operatore sociale? Posso presentare il ricorso per l'amministrazione di sostegno se l'utente o i suoi parenti sono contrari? Posso chiedere ai genitori di compartecipare alle spese per l'affidamento dei loro figli? E lo posso fare anche se sono stati dichiarati decaduti dalla potestà genitoriale? Quale ISEE devo utilizzare per calcolare la compartecipazione dell'utenza a quel tipo di servizio? Da queste e altre domande che, prima o poi, si sono fatti tutti gli operatori dei servizi sociali, nasce questo testo pratico, completo e operativo. L'obiettivo è fornire all'assistente sociale, allo psicologo, all'educatore, le nozioni giuridiche di base sui temi della responsabilità giuridica, certo, ma anche un'attenta disamina delle tematiche più delicate e spinose dell'esercizio della professione. E così, solo per fare qualche esempio, si chiariscono i confini e i termini del segreto professionale, si spiega la logica e la pratica della segnalazione all'Autorità giudiziaria e dell'obbligo di denuncia, si mette a fuoco la compartecipazione alle spese degli utenti anziani e disabili, e così via. È quindi un manuale che nasce dalle concrete esigenze operative del quotidiano, cui gli autori rispondono con la scientificità e il rigore del diritto tradotto in termini tecnico-operativi.
Il libro, basato anche sulle esperienze operative che hanno visto coinvolti gli autori negli ultimi due anni, sviluppa con un linguaggio non tecnico la logica generale di definizione di obiettivi, indicatori e target; le modalità di gestione del quadro giuridico e contrattuale; le tecniche e gli schemi operativi per testare la bontà dell'impianto metodologico dei sistemi di misurazione delle performance (schemi e schede per ragionare sugli elementi distintivi di un sistema di misurazione delle performance funzionale alla redazione del Piano della performance sono contenuti nel Cd-Rom allegato); le modalità di rappresentazione delle performance attraverso le prassi applicative del Piano della performance e il corretto processo di valutazione della performance individuale.

