
Si ripropone, a vent'anni dalla prima edizione, un testo breve di Edda Ducci. Un testo che, al momento della sua scomparsa, la studiosa casentinese stava rielaborando nella prima parte. Non avendone portato a termine una stesura definitiva, lo si restituisce al lettore nella versione originaria. Il tema trattato era il tema per eccellenza della Ducci filosofa e pedagogista: un lungo e paziente riandare al cuore dell'umano in tutte le sue varianti, nelle consonanze pacificate e nelle dissonanze critico-esistenziali. La passione per l'insegnamento e la cura per le attività sociali nella marginalità risentono di questo impegno, impegno che ella ha sempre sentito legato alla fedeltà alla parola e alla relazionalità umana, al riconoscimento del tu e al riconoscimento dell'altro. Perciò si leggono in controluce, in queste brevi pagine, autori amati e frequentati e temi sempre presenti alla sua preoccupata speculazione per l'uomo. Il che autorizza a credere, con qualche speranza, che una riproposta del breve scritto possa giovare al ricordo di un magistero mai banale e alla riproposizione di temi che chiedono soltanto di essere continuamente ripresi e approfonditi.
Tutto quel che riguarda l’educativo, il suo essere in sé ma anche quanto a lui si riferisce o con lui si collega, ha una storia parzialmente ripetitiva, che è facile rilevare. L'educativo è una realtà che si coglie immediatamente, quotidianamente. Implica ogni soggetto umano senza nessuna distinzione. Si intranea in tutti gli eventi umani, perché tutto ciò che ha significanza umana a lui si riferisce direttamente o indirettamente. Nessuno, al sentirlo nominare, pensa che sia cosa non saputa, o che, tanto meno, esiga specifiche informazioni o una particolare cultura. Chi però si ferma a riflettervi, chi non è distratto di fronte a esiti positivi o ad esiti negativi (sovente tragici), chi tenta di approfondire anche un elemento minimo di quelli essenziali, prende coscienza di una personale ignoranza, che sembra allargarsi man mano che qualcosa viene acquisito.
Tutto quel che riguarda l’educativo, il suo essere in sé ma anche quanto a lui si riferisce o con lui si collega, ha una storia parzialmente ripetitiva, che è facile rilevare. L'educativo è una realtà che si coglie immediatamente, quotidianamente. Implica ogni soggetto umano senza nessuna distinzione. Si intranea in tutti gli eventi umani, perché tutto ciò che ha significanza umana a lui si riferisce direttamente o indirettamente. Nessuno, al sentirlo nominare, pensa che sia cosa non saputa, o che, tanto meno, esiga specifiche informazioni o una particolare cultura. Chi però si ferma a riflettervi, chi non è distratto di fronte a esiti positivi o ad esiti negativi (sovente tragici), chi tenta di approfondire anche un elemento minimo di quelli essenziali, prende coscienza di una personale ignoranza, che sembra allargarsi man mano che qualcosa viene acquisito.
Da Socrate a Kierkegaard: un salto di millenni per ritrovare la maieutica, chiedendosi come mai un modello alto di comunicazione umana resti così trascurato. Destinato a professori universitari e studiosi di filosofia.
L'opera è aggiornata con: il D.L. 12 settembre 2014, n. 132, di riforma della giustizia civile; il D.L. 12 settembre 2014, n. 133 (D.L."sblocca Italia"); la L. 11 agosto 2014, n. 116, che ha introdotto innovazioni al Codice civile in materia di diritto societario.
Il Manuale costituisce la parte speciale e il naturale complemento del Manuale Principi di diritto delle organizzazioni internazionali, dello stesso autore. Il testo costituisce uno strumento aggiornato per lo studio delle organizzazioni internazionali. Pensiamo alle Nazioni Unite, dove sono intervenuti mutamenti in settori cruciali dell' attività, quali il consolidamento della pace e la promozione dei diritti fondamentali dell'Uomo, ma sono ancora in corso processi evolutivi per quanto riguarda, ad esempio, l'annosa questione della riforma del Consiglio di sicurezza.
Una didattica attiva è una didattica fondata sulle pratiche, ossia sulla capacità di sviluppare a scuola percorsi progettuali in cui l'esperienza è in primo piano, e vi è dunque spazio non solo per la trasmissione del sapere, ma anche per la scoperta della realtà attraverso attività di laboratorio svolte dentro e fuori il contesto scolastico. Anche gli apprendimenti infatti, come le intelligenze, possono essere multipli, se sorretti da una didattica in grado di intrecciare in modo plurale mente e corpo, esperienza e riflessività secondo un approccio transdisciplinare e di rete. Queste tematiche sono affrontate nel volume sia nelle loro dimensioni teoriche che attraverso alcune analisi di caso.
Gli stereotipi sulla figura dell'assistente sociale e la difficoltà a comprendere una sua specifica funzionalità in ambito sanitario contribuiscono a rendere ulteriormente sfumato il suo ruolo all'interno di un'istituzione, qual è l'ospedale, che ha un compito estremamente chiaro: la cura. Quando lavora nel contesto ospedaliero, l'assistente sociale fa o non fa parte del "corpo curante" e quindi è in qualche modo un "curante"? Oppure è solo una figura professionale che supporta la cura? E ancora, ha un senso oggi il lavoro sociale in ospedale? Il testo cerca di riflettere su questi e altri interrogativi con la collaborazione di diversi assistenti sociali che lavorano in ambito ospedaliero in tutte le regioni italiane e che hanno approfondito, attraverso focus group telematici, varie questioni relative alla professione in tale contesto. Il volume non intende fornire soluzioni agli interrogativi posti, ma offrire occasioni di riflessione a chi riveste ruoli diversi sulla scena della cura, a chi svolge una funzione di governance del "sistema ospedale", ma anche ad assistenti sociali, tirocinanti, supervisori e docenti di servizio sociale.
Nella prima parte, "Il sottosuolo", il protagonista racconta la sua infanzia e la formazione della personalità più nascosta (il sottosuolo per l'appunto). Nella seconda, "A proposito della neve fradicia", ripercorre alcuni episodi della sua vita dove più emerge il "sottosuolo". Segue alcuni compagni di scuola ad una cena, sfoga poi l'amarezza per le offese subite su Liza, una prostituta incontrata in una casa di tolleranza, mostrandole con durezza che cosa l'aspetta nel futuro. Dopo qualche giorno Liza ritorna da lui col desiderio di una vita pura, ma viene trattata con disprezzo e volgarità. Per umiliarla le mette in mano un biglietto da cinque rubli, che poi ritroverà sul suo tavolo quando la donna se ne sarà andata, testimonianza della grande dignità di Liza.
Punti di forza di "Macroeconomics": l'attenzione ai "fatti" economici più rilevanti; il rigore formale dell'analisi, reso possibile dall'uso di modelli interpretativi appropriati; l'inquadramento dei problemi macroeconomici in una prospettiva internazionale. La nuova edizione italiana si è proposta di valorizzare tali punti di forza ampliando e aggiornando i riferimenti alla situazione dell'Italia nel quadro dell'Unione Europea. Ha inoltre confermato l'efficace impostazione strutturale che aveva caratterizzato le due precedenti edizioni, proponendo la trattazione degli argomenti nella sequenza "breve, medio e lungo periodo". Il testo si rivolge ai corsi di Macroeconomia a livello intermedio impartiti nei diversi corsi di laurea. Data la complessità e la varietà degli argomenti trattati sarebbe preferibile, anche se non strettamente indispensabile, far precedere lo studio del manuale da un testo introduttivo di Economia. Gli strumenti matematici richiesti sono quelli tradizionalmente insegnati nella scuola secondaria superiore. Ulteriori risorse sono disponibili per docenti e studenti sul sito.
Punti di forza di "Macroeconomics": l'attenzione ai "fatti" economici più rilevanti; il rigore formale dell'analisi, reso possibile dall'uso di modelli interpretativi appropriati; l'inquadramento dei problemi macroeconomici in una prospettiva internazionale. La nuova edizione italiana si è proposta di valorizzare tali punti di forza ampliando e aggiornando i riferimenti alla situazione dell'Italia nel quadro dell'Unione Europea. Ha inoltre confermato l'efficace impostazione strutturale che aveva caratterizzato le due precedenti edizioni, proponendo la trattazione degli argomenti nella sequenza "breve, medio e lungo periodo". Il testo si rivolge ai corsi di Macroeconomia a livello intermedio impartiti nei diversi corsi di laurea. Data la complessità e la varietà degli argomenti trattati sarebbe preferibile, anche se non strettamente indispensabile, far precedere lo studio del manuale da un testo introduttivo di Economia. Gli strumenti matematici richiesti sono quelli tradizionalmente insegnati nella scuola secondaria superiore. Ulteriori risorse sono disponibili per docenti e studenti sul sito.