
La psicopatia è un disturbo deviante dello sviluppo, caratterizzato da un'eccessiva quantità di aggressività istintuale e dall'assenza della capacità relazionale oggettuale di creare legami. La psicopatia è un processo, un'interazione continua di fattori e operazioni che stanno implicitamente progredendo o regredendo verso uno specifico punto finale e una fondamentale disidentificazione con l'umanità. L'autore fornisce una concezione dell'eziologia di questo disturbo che abbraccia dimensioni psicobiologiche e psicoanalitiche. Con questo duplice orientamento, l'autore ci accompagna lungo un percorso attraverso il quale visitiamo un patrimonio di contributi rilevanti e aggiornati provenienti dalla neurobiologia e dalla neuropsicologia. Ci viene poi presentata una ricca, estensiva e profonda indagine di un ampio spettro di formulazioni psicosociali e psicoanalitiche. Una delle idee più originali espressa in questo libro riguarda la distinzione tra aggressività evocata affettivamente, che è la più comune in ognuno di noi, e l'aggressività predatoria, che sembra essere il segno caratteristico della psicopatia. Un'altra scoperta importante è che i pazienti psicopatici sperimentano una caratteristica iporeattività del sistema nervoso autonomo periferico; per compensare, possono perseguire manifestazioni affettive aggressive. "L'aggressività predatoria, anche se non androgenodipendente, può essere innescata socialmente dalla ricerca da parte dello psicopatico di aumentati livelli di eccitazione autonomica e dell'aggressività affettiva". Su questa scia, lo psicopatico può agire comportamenti violenti per amplificare la propria eccitazione sessuale. Questa iporeattività autonomica sembra anche essere la causa della difficoltà dello psicopatico ad apprendere dall'esperienza e a sviluppare capacità di insight.
Questa terza edizione integra la precedente con la trattazione delle disposizioni sulla determinazione del reddito di impresa. Essa tiene inoltre conto di tutte le modifiche normative e degli orientamenti giurisprudenziali di maggior rilievo nel frattempo intervenuti sui temi trattati. Poiché, nel momento in cui si licenzia il presente lavoro, i decreti attuativi della Legge delega n. 23/2014 non sono stati ancora approvati in via definitiva, si rinvia per gli aggiornamenti che ne conseguiranno al sito web dell'editore.
«Il faticoso lavoro svolto in questi sei anni per le rispettive edizioni delle Lezioni di diritto tributario, ha progressivamente condotto ad un testo che, cercando di tener fermi i principi di fondo che ne avevano ispirato la stesura - chiarezza e leggibilità, attualità, completezza, sistematicità - si presenta ormai in una forma tale da poter ambire ad uscire dalla logica originaria di raccolta di "Lezioni" per fregiarsi del più impegnativo appellativo di "Manuale". Rispetto alla prima edizione delle Lezioni, numerosi i nuovi temi trattati: la riscossione e il rimborso, le sanzioni, la giurisdizione e gli atti impugnabili, le categorie reddituali diverse dal reddito di impresa, l'Irap, l'imposta di registro, le imposte ipotecarie e catastali e, da questa edizione, anche i soggetti attivi e le operazioni straordinarie. Ai nuovi temi si sono aggiunti un progressivo affinamento del testo e il continuo aggiornamento imposto dagli innumerevoli orientamenti giurisprudenziali e modifiche normative nel frattempo intervenuti.» (Dalla Prefazione)
Superando le opposte riduzioni di un moralismo che impone regole dall'esterno e di un antimoralismo che svuota la serieta' della responsabilita' dell'uomo, l'opera guida il lettore alla riscoperta della sinergia di fondo tra l'azione divina e quella umana.
La lingua latina esercita un proprio fascino. È uno strumento di comunicazione così potente, da essere stato circondato con un alone di mistero: c'è una ragione segreta o un insieme di vicende storiche e circostanze culturali per spiegarne la potenza? È la lingua ufficiale della Chiesa, la lingua in cui si pronunciano gli esorcismi, ma anche la lingua in cui sono scritti testi scientifici e filosofici fondamentali per la cultura. Cos'è la lingua latina? Quando è nata? Come si è sviluppata e trasformata? E cosa ci raccontano i tanti autori che hanno scritto in lingua latina? È, oggi ancora, utile leggerli? Troviamo difficoltà nel comprenderli? Che differenza c'è tra tradurre e interpretare? Quali pregi e quali difetti aveva la lingua latina? Come riuscire a leggere e capire i testi latini senza difficoltà? È ancora utile insegnare la lingua latina nelle scuole? In quali termini le lingue moderne possono essere rapportate alla lingua latina? Con quali strumenti affrontare la lettura di un testo latino, e quali strumenti si acquisiscono nell'impresa? Il testo trae profitto dall'esperienza didattica pluriennale, collaudata e perfezionata nei corsi e di crescente successo. Affronta i contenuti in modo innovativo, fruibile da chi è esperto e da coloro che non si sono mai confrontati con i testi latini, da docenti e studenti. L'approccio, aggiornatissimo, è diacronico, sincronico, filologico, letterario, storico e filosofico: guida attraverso i segreti della lingua e prospetta ipotesi inedite. Si rivolge a chiunque sia motivato a scoprire, riscoprire o approfondire, uno dei più precisi ed efficaci strumenti della comunicazione umana: la lingua latina.
L'uomo contemporaneo ha imparato a vivere come se Dio non esistesse e mai come oggi sembra sperimentare l'ampiezza senza misura del proprio potere. Divenuto 'signore del mondo' grazie agli strumenti della tecnica, deve tuttavia constatare l'illusorietà della pretesa di farsi 'signore dell'essere', padrone della propria origine e del proprio destino. Sintomo evidente di questa dolorosa quanto ineliminabile contraddizione è la rimozione operata nei confronti della morte, il silenzio rivolto alla frontiera ultima, dove angosciosa compare l'ombra del nulla. Eppure la domanda che nasce dalla prospettiva della fine resta ineludibile. Essa sta all'inizio non solo del pensiero filosofico, ma di ogni riflessione che rifugga la casualità di un'esistenza ripiegata su se stessa per tentare la serietà della vita. Da qui lo svolgersi dell'intensa meditazione di questo saggio che procede su più livelli: dalla chiacchiera quotidiana ai diversi filoni del pensiero contemporaneo, passando per l'esperienza cruciale e fondante della morte dell'altro che ci è caro, la quale, spezzando la possibilità di relazione, nega un aspetto della nostra identità e si fa anticipazione della nostra stessa morte. Così, anziché minaccioso e inesplorabile non-senso, che induce al silenzio e alla sospensione del giudizio, il mistero della fine si configura come momento di verità, spazio di significato, direzione e compimento.

