
La cooperativa sociale è un'impresa passionale, un'azienda con l'anima, ma soprattutto una forma d'organizzazione che ha retto alla prova del tempo e accumulato saperi ed esperienze utili ad affrontare anche l'incerto futuro del nostro paese e del suo welfare. Questo libro racconta le cooperative sociali, a 20 anni dalla Legge istitutiva n. 381/91.
Se fosse un "filmino di famiglia", la globalizzazione muoverebbe i primi passi nel 1973, anno in cui l'economia Usa rallenta e inizia il processo che porterà alla deregulation degli scambi commerciali internazionali. Alessandro Volpi percorre - un fotogramma dopo l'altro - la storia della globalizzazione, le prime "turbolenze" e il pericoloso fidanzamento con la finanziarizzazione, un rapporto perverso che porta all'esplosione della crisi nell'estate 2007. Questo libro, dedicato ai cittadini attenti, ma anche a studenti e studiosi, è lo strumento ideale per comprendere il nostro "presente storico": l'autore non solo segue la parabola della globalizzazione, ma racconta le sue dinamiche economiche e politiche, ne misura le conseguenze sul destino di persone e popoli e delinea un quadro in cui non solo è urgente restituire il primato alla politica ma è necessario un ardito superamento delle logiche nazionali.
Un dialogo sulla crisi, non solo economica, della società globale e su come ad essa si possa reagire concretamente. Le voci sono quelle dell'economista Leonardo Becchettie del biblista Giuseppe Florio, che affrontano i temi legati al profondo mutamento sociale degli ultimi anni. Si parte dal monito di Gesù "Non potete servire Dio e Mammona" e da altri passi evangelici, per analizzare l'uso del denaro e come sia possibile farne uno strumento per operare il bene comune. Gli autori dibattono dello scollamento sempre più drammatico tra economia ed etica, delle più urgenti questioni sociali (povertà, lavoro, inclusione finanziaria, distribuzione della ricchezza), del rispetto dei valori umani così come di quello per l'ambiente, della responsabilità sociale d'impresa e della sostenibilità, delle visione economiche alternative (come la cooperazione). E, soprattutto, suggeriscono come ognuno di noi possa diventare attore del cambiamento, mettendo in atto giorno dopo giorno comportamenti in grado di ridare centralità alla persona. Testi introduttivi di Mario Toso e Loretta Napoleoni.
Dedicato alla gestione delle risorse umane, con particolare riferimento ai processi di aggregazione nelle Banche di Credito cooperativo, il volume affronta in modo organico, chiaro ed esaustivo un tema centrale per le aziende impennate in processi di fusione e, in particolare, per quelle dove il fattore umano rappresenta un valore aggiunto in termini di relazione e di prossimità alla clientela. L’autore presenta strumenti, propone soluzioni a molti quesiti e fornisce spunti operativi e di riflessione.
"I manager, una razza padrona che controlla le aziende e le istituzioni pubbliche. Il saggio di Michele Dau ripercorre la storia di questa figura dalla prima organizzazione industriale di massa fino alla "rivoluzione manageriale" del dopoguerra. I manager hanno oggi tradito la loro missione, divenendo una casta, ancora molto maschile, di tecnocrati autoreferenziali, causando così scelte sbagliate e talora disastrose. Capitani di navi lasciate alla deriva, gli alti dirigenti appaiono incapaci di coordinare modelli innovativi di lavoro, di valorizzare le risorse umane affidate. Si è da tempo interrotta una storia positiva interpretata nell'Italia contemporanea da figure come Beneduce, Menichella, Giordani, Olivetti, Mattei, Saraceno, che sono stati anche sviluppatori e imprenditori attenti al bene collettivo. Per tornare a quella storia virtuosa, ai buoni manager, dei quali c'è un grande bisogno per riorganizzare le nostre strutture economiche e sociali, la strada è obbligata: vanno rifondate la cultura del merito e le sue basi morali e propulsive. In altre parole va affermato il principio della responsabilità, riferita ai risultati concreti e ai loro effetti sociali."
Il tema dei rapporti tra spiritualità cristiana ed economia, apparentemente inconsueto per la teologia, è meritevole di considerazione riflessa non solo a motivo degli indubbi elementi di indagine sulla storia della spiritualità che se ne possono ricavare, ma perché il paradosso evangelico possa ancora introdurre il suo fermento critico nella rielaborazione di molti luoghi comuni, che permangono dominanti nella comprensione della razionalità economica. Oggi il discorso economico si gioca essenzialmente negli spazi di un mercato che pensa solo a produrre, scambiare e vendere, e funziona sulla base delle categorie di efficienza, utilità e crescita. Si tratta invece di pensare l'economia (e il denaro) in termini diversi ed entro una prospettiva più ampia, perché l'homo oeconomicus non venga privato delle relazioni di reciprocità e di gratuità che caratterizzano l'autentico vivere umano. A questo tema il Centro Studi di Spiritualità di Milano ha dedicato la sua annuale Giornata di studio nel gennaio 2013 e ne pubblica ora gli Atti che indagano gli aspetti biblici, spirituali, economici e teologici della questione.
Pochi di noi sanno cosa vogliono, e tantomeno hanno un piano per ottenerlo. Così la nostra vita è meno entusiasmante, gratificante e meno prospera di come potrebbe essere. Questo libro spiega come imboccare la via che porterà felicità e soddisfazione e offre tecniche e sostegno emotivo per aiutarci a rimanere in essa. È una guida passo a passo per raggiungere il successo personale. Un libro indicato per chi lavora a contatto con i giovani, per la formazione in azienda, per tutti coloro che vogliono migliorare la qualità della propria vita.
"Le tasse sono un furto e non pagarle è legittima difesa". Non si tratta di uno slogan da qualunquisti o dell'affermazione di qualche evasore. Le imposte, come spiega l'etimologia stessa della parola, sono un atto di coercizione bella e buona, un esproprio ai danni di chi onestamente lavora e produce, una rapina legalizzata. Lo Stato adopera come scusa i beni e i servizi che fornisce, anche se nella realtà essi sono pessimi e costosissimi. Servendosi delle parole dei grandi pensatori e di fatti concreti, Leonardo Pacco confuta le tesi dei gabellatori, cominciando la sua opera di smascheramento proprio dal re dei tassatori, quel Tommaso Padoa Schioppa che, nel 2007, durante un programma televisivo ebbe l'ardire di sostenere che "le tasse sono bellissime". "Elogio dell'evasore fiscale" non è una mera provocazione culturale né un'operazione populistica, bensì l'espressione di una coscienza di classe che va maturando in Italia. Che non si limita alla semplice reazione "antipolitica" alla corruzione e alle inefficienze della classe governante, ma va in profondità, arrivando a interrogarsi sull'intera organizzazione dello Stato e degli enti pubblici con dati, numeri, rapporti istituzionali, dalle clamorose truffe nascoste nelle accise al prelievo occulto da parte dello Stato nelle nostre tasche, passando per tutta una serie di trucchi, tra i quali la clamorosa "tassa sulla tassa".
Il vasto mondo del volontariato, delle associazioni, delle cooperative sociali, tradizionalmente definito terzo settore o non profit, sta attraversando negli ultimi anni una profonda trasformazione della propria cultura organizzativa e delle proprie pratiche operative. La crisi del welfare e l'ideologia della sussidiarietà sviluppano una crescente imprenditorializzazione del lavoro sociale e delle sue organizzazioni.
La sfida del moderno sistema impresa è disporre di collaboratori eccellenti, capaci di sviluppare l'organizzazione attivando comportamenti caratterizzati da commitment. Questo termine indica impegno ma anche partecipazione attiva e legame affettivo verso l'azienda. I programmi di ascolto organizzato e comunicazione interna divengono quindi sempre più strategici per la gestione dell'impresa perché abilitano il commitment dei collaboratori alimentando la loro fiducia verso l'organizzazione. Il testo propone collegamenti tra concetti apparentemente distanti: dalla comunicazione interna a quella di massa, dall'ascolto organizzato a quello inteso come competenza relazionale fondamentale per la leadership.
Al poeta, che deve essere sensibile al mondo in cui vive per meglio interpretarlo, incombe oggi, secondo Ezra Pound, l'obbligo di studiare l'economia come nel Medioevo il poeta dovette studiare la teologia, nel Rinascimento l'arte e durante l'Illuminismo le scienze. Il mondo contemporaneo è permeato di economia ed è compito del poeta sviscerarne i problemi concentrandosi soprattutto, come ha fatto Pound, sull'analisi del denaro e sui meccanismi della distribuzione dei beni (pp. 208).