
Da Taylor e Fayol agli esponenti del management d'" eccellenza ", passando per la Scuola delle Relazioni Umane e le sue varie trasformazioni, tutte le correnti di pensiero sull'organizzazione hanno proposto più o meno esplicitamente una teoria della motivazione dell'uomo al lavoro. Questo breve testo propone una rassegna completa delle varie teorie, un'analisi critica degli apporti delle grandi " scuole " del management al fine di spiegare gli stimoli della condotta al lavoro. Esso inoltre passa in rassegna e precisa i concetti di motivazione, soddisfazione ed implicazione al lavoro nei loro rapporti reciproci, a partire dai contributi delle diverse discipline delle scienze umane e sociali che si sono interessate a questo soggetto (gestione, psicologia, sociologia, psico-sociologia, cognitivismo, ecc.). Ricco ed esaustivo, tanto sul piano storico che su quello concettuale, questo libro si rivolge agli studenti di economia, gestione, psicologia o scienze sociali, sì come agli esperti di gestione desiderosi di chiarimenti su un argomento che non cessa di evolvere secondo i cambiamenti del paradigma esplicativo.
Le Imprese Sociali si possono considerare a pieno titolo come soggetti attivi nel rilancio della competitività e dello sviluppo, da ricomprendere tra i possibili attori di politiche industriali e del lavoro.
Obiettivo della proposta di questo libro, è la promozione di nuove Imprese Sociali come strumento per favorire la riconversione parziale o totale di aziende in crisi, in particolari settori produttivi, offrendo allo stesso tempo nuove opportunità di lavoro per i soggetti coinvolti.
"La norma offre spazio per creare soluzioni innovative e formule imprenditoriali originali. Per questa ragione occorrono interventi che diano all'Impresa Sociale gli strumenti per svolgere in maniera efficace il proprio ruolo all'interno del nostro sistema socio-economico e permettano di affrontare, in maniera consapevole, le sfide che l'attuale crisi del sistema pone".
Il concetto di governance è strettamente collegato ad un genitivo, che consente di cogliere le implicazioni di significato e anche di far esplodere le contraddizioni contenute in un termine che si impone per la sua polisemicità. Si parla diffusamente di 'governance dello sviluppo', legando indissolubilmente i dinamismi della governance al tema/problema dello sviluppo che è certamente un tema classico del pensiero economico e non solo. Tale correlazione libera il concetto di governance dalle sterttoie semantiche che lo legherebbe solo alla dimensione economica, per aprirlo a quei fondamenti etico/filosofici e politico/sociologici, che ne danno in conclusione, un significato antropologico, consentendoci di rimettere al centro l'uomo con la sua capacità di significazione.
Il libro si propone come contributo alla formazione di coloro che vogliono entrare a far parte del personale tecnico-amministrativo delle università e di coloro che già vi operano, con l'obiettivo di far capire l'importanza che ogni singolo individuo ha per il successo dell'organizzazione in cui opera. Oltre ad una sintetica base teorica, arricchita da un glossario riferito alle terminologie della qualità e della vita universitaria, il testo punta a fornire alcuni spunti di riflessione per favorire un approccio culturale dinamico al lavoro, nella consapevolezza che lavorare per la pubblica amministrazione è molto più gratificante che lavorare nella pubblica amministrazione; la scelta su quale preposizione adottare appartiene al singolo
Sebbene i porti del nord Europa abbiano fino ad ora monopolizzato la scena dei trasporti e della logistica, Friuli, Venezia Giulia, Slovenia e Istria possono costituire una straordinaria opportunità per l'alimentazione dei mercati europei dal Mediterraneo, se sono in grado di sviluppare una politica dei trasporti comune ed efficiente, supportata da una innovativa politica di intervento pubblico. Per concretizzare un flusso di traffici nel porto di Trieste, sono assolutamente necessarie scelte di politica dei trasporti che coinvolgano le infrastrutture di alimentazione (i corridoi europei di coesione), i terminali retroportuali di stoccaggio ed i mercati di riferimento (bavarese, austriaco e centro europeo). La pubblicazione ha quindi come obiettivo quello di sollecitare e dare fondamento a scelte impegnative e coraggiose per portare avanti un progetto ambizioso che coinvolga il porto di Trieste, con le sue peculiarità geografiche e giuridiche, valorizzando e sfruttando l'entroterra regionale

