
La capacità di affrontare il conflitto come confronto, gestione di forti contrasti e risoluzione di problemi in maniera efficace è un fattore determinante del successo o del fallimento di un’organizzazione. Il conflitto è motore e propulsore delle relazioni per la sopravvivenza e l’evoluzione dei sistemi organizzativi, un potente strumento di cambiamento organizzativo di cui vanno comprese origini, dinamiche e funzioni per una sua corretta gestione. L’obiettivo di questo lavoro è quello di fornire un contributo allo studio del conflitto nelle scienze organizzative, analizzando e rielaborando la letteratura sul tema relativa a un orizzonte temporale di circa cinquant’anni, al fine di attuare un processo di schematizzazione e giungere a una possibile chiarificazione terminologica e a un approccio del fenomeno per livelli organizzativi. Il tentativo è di dare una “visione schematica” del fenomeno senza avere la pretesa di essere completi ed esaustivi, data la moltitudine dei contributi presenti a riguardo.
Questa ricerca si pone l'obiettivo di ripensare, in chiave moderna, il modello fisiocratico di Quesnay del 1758 per, poi, adattarlo all'attuale scenario economico italiano. La proposta che nasce è quella di un intervento dello Stato nell'economia quale catalizzatore della ripresa industriale, economica ed occupazionale e garante della giustizia e dell'equità sociale.
Nei doveri e nei diritti di cittadinanza vi sono certamente l’educazione civica e quella finanziaria e al risparmio che, purtroppo, le istituzioni (chi più chi meno) non insegnano sufficientemente ai cittadini, a cominciare dalle giovani generazioni.Il Lessico finanziario di Ghisolfi è anche un utile stimolo per gli autodidatti di queste materie per essere più in grado di compiere delle scelte sempre più consapevoli negli investimenti di ciascuno.
(Antonio Patuelli)
Beppe Ghisolfi , nato nel 1949, è Vicepresidente e Tesoriere del Gruppo Europeo delle Casse di Risparmio ESBG e Consigliere di amministrazione dell’Istituto Mondiale WSBI. Giornalista televisivo, è stato direttore responsabile di numerose testate. Per i tipi di Aragno ha pubblicato Manuale di educazione finanziaria (2014), Banchieri (2018).
Al poeta, che deve essere sensibile al mondo in cui vive per meglio interpretarlo, incombe oggi, secondo Ezra Pound, l'obbligo di studiare l'economia come nel Medioevo il poeta dovette studiare la teologia, nel Rinascimento l'arte e durante l'Illuminismo le scienze. Il mondo contemporaneo è permeato di economia ed è compito del poeta sviscerarne i problemi concentrandosi soprattutto, come ha fatto Pound, sull'analisi del denaro e sui meccanismi della distribuzione dei beni (pp. 208).
In qual modo rendere pratica e concreta la Business Ethics? Come può essere «etica» un'organizzazione? A queste e altre domande che ciascuno di noi si pone, davanti alla china che sembra aver imboccato il mondo economico e della finanza, queste pagine rispondono riportando la questione al suo vero centro: la persona. L'autore, che ha maturato una vasta esperienza come consulente direzionale ed esperto di formazione, guida il lettore alla riscoperta dell'umanesimo in azienda partendo proprio da questo stesso mondo e dalle aspettative che si accumulano sopra la figura della persona che lavora. L'azienda infatti aumenta le richieste verso il proprio dipendente chie-dendogli non solo di lavorare in team sinergici, ma di incarnare quei valori che troneggiano tanto nel sito internet aziendale quanto sulle pareti degli uffici. Quali sono dunque le qualità che deve possedere il collaboratore? E quali il suo capo, cui spetta di guidarlo verso obiettivi ambiziosi? Come è possibile far crescere le proprie risorse umane per riuscire a soddisfare tutte queste attese? Attraversati i territori della filosofia, dell'antropologia, della sociologia e anche della teologia, da cui trae un preciso ritratto della persona umana, delle sue ricchezze e dei suoi limiti, l'autore proporre metodi e approcci concreti per far crescere le risorse umane e strutturare l'organizzazione se-condo ciò che il mercato stesso richiede (pp. 320).
«L’unica persona al mondo che possiamo cambiare siamo noi stessi: per cambiare gli altri dobbiamo cominciare da noi»: questa affermazione di John Miller permette di comprendere il senso e lo scopo di questo libro. Perché non investire su sé stessi per migliorare costantemente, guadagnare in serenità e accrescere la propria professionalità? Il modo migliore per farlo è quello di individuare i propri punti di forza e lavorare sulle aree che richiedono un perfezionamento. Per venire incontro al lettore, l’autore suddivide il mondo dell’attività professionale in capitoli coerenti con l’attuale impostazione del lavoro, partendo proprio dal senso stesso del lavoro, e offre per ognuna di queste aree non solo dei consigli per il miglioramento, ma anche strumenti efficaci e profondi per riflettere su sé stessi. Questa autovalutazione – oggi diremmo self assessment – viene proposta a partire da una serie di citazioni, utili per fornire luci sulla propria attività, tratte non solo dalla odierna letteratura di management, ma soprattutto dalle profondità della saggezza dei santi e degli uomini di spirito. Il saggio è corredato di strumenti che aiutano a rendere molto pratico il percorso di scoperta della propria «anima del leader».
«La quarta Rivoluzione industriale è uno stato del nostro essere contemporaneo che si afferma nel singolare mondo degli schemi immaginati da storici, economisti, politici e capitani di impresa» scrive Marco Zatterin nell'introduzione. «Ampio, preciso ed esaustivo», afferma Zatterin di Gianni Potti che, imprenditore della comunicazione e del digitale, racconta gli scenari di questa decisiva «rivoluzione» con uno sguardo approfondito alla realtà attuale fatta di molti attori che dovranno puntare sulla trasparenza e la consapevolezza, se non altro perché l'incomprensione e l'ignoranza amplieranno i divari. Ed ecco allora un libro con tanti consigli concreti per tecnici, imprenditori, esperti, semplici appassionati, che vogliono capire di più su cosa sta accadendo davvero nel mondo dell'innovazione.
Cosa si nasconde nel Torrione Niccolò V, sede dello IOR, l'Istituto Opere di Religione, noto come «la Banca del Papa»? Grazie a documenti e a testimonianze inedite vengono svelate le intriganti vicende che ruotano intorno all'antico maniero vaticano, dalla sua nascita, in pieno conflitto mondiale, al crack del Banco Ambrosiano, una tra le più colossali bancarotte della storia d'Italia. Pio XII, Giovanni Paolo II, Sindona, Paolo VI, Casaroli, Marcinkus, Calvi, il card. Martini: il libro fa luce sul ruolo e sulle responsabilità dei personaggi che ruotano intorno all'istituto e a molti misteri d'Italia. L'autore ha qui racchiuso il frutto di un'inchiesta durata 10 anni.