
Nell'era della globalizzazione le scelte di politica economica assumono un ruolo sempre più essenziale nelle strategie aziendali, proprio per effetto dell'integrazione finanziaria e reale. Al tempo stesso, le strategie delle grandi aziende, specialmente di quelle multinazionali, e gli andamenti dei mercati (in particolare di quelli finanziari) condizionano le scelte pubbliche in misura più incisiva e possono portare a conseguenze di rilievo anche drammatico per la vita quotidiana di tanti. Il libro indaga su questi temi, arrivando a discutere i maggiori problemi correnti alla luce dei principi fondamentali delle scelte pubbliche, sinteticamente esposti all'inizio della trattazione, e della logica della politica economica. Le principali modifiche della presente edizione riguardano: l'introduzione di nuovi concetti, come quello di crisi sistemica, e una diffusa applicazione dei concetti già presenti nel testo ai problemi posti dalla recente crisi finanziaria ed economica; le innovazioni di policy introdotte dalle autorità monetarie e fiscali in relazione alla crisi; le altre innovazioni nelle politiche degli organismi internazionali, in particolare dell'UE, per l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona; una nuova presentazione dei problemi di coordinamento internazionale, la puntualizzazione di numerosi altri concetti, una generale revisione del contenuto e l'aggiornamento dei riferimenti bibliografici alla luce delle più recenti tendenze dottrinarie.
Il manuale, completamente rivisto e integrato con nuovi riquadri di approfondimento, si rivolge a tutti coloro che si accostano per la prima volta allo studio dell'economia politica, e più in generale a chi voglia comprendere il funzionamento del sistema economico. Proprio per questo l'esposizione, che include i principali argomenti sia della micro che della macroeconomia, procede attraverso costanti riferimenti all'economia italiana, con l'intento di indurre il lettore a confrontare i risultati della teoria economica con il mondo reale. Il volume ha due caratteristiche. Innanzitutto, non richiede particolari nozioni di matematica: i limitati strumenti formali richiesti sono esposti in un capitolo a parte e opportunamente evidenziati; inoltre, l'esposizione più formale di alcuni argomenti trova posto in apposite appendici. In secondo luogo, il lettore è accompagnato nello studio dell'economia con una continua verifica del proprio apprendimento attraverso esempi ed esercizi.
La microfinanza figura tra le grandi innovazioni sociali della nostra epoca. A livello internazionale, in contesti sociali e culturali molto diversi, essa si è rivelata una risposta efficace e sostenibile nell'azione di contrasto alla povertà e all'esclusione. La microfinanza e il microcredito - che ne è la parte più evidente e riconosciuta - affondano le proprie radici nel mutualismo europeo e nella finanza popolare di tutti i continenti. Negli ultimi anni, di fronte alle crescenti insufficienze della finanza mainstream, i progetti e le organizzazioni più avanzate vanno aprendo nuove frontiere che guardano alla finanza sociale e alla finanza etica come parti integranti di una strategia di finanza inclusiva. Occuparsi di questo insieme tematico e progettuale in modo non banale, rappresentandone la complessità e le dinamiche prevalenti, è l'obiettivo di questo volume. Un'analisi che si snoda attraverso 98 voci, articolate in tre sezioni: Idee e sensibilità; Paesi, personaggi e istituzioni; Metodologie, strumenti e gestione. Un percorso che consente di approfondire le molteplici questioni sociali, economiche e culturali che la microfinanza e il microcredito affrontano. Grazie al contributo di 96 autori esperti, studiosi e operatori del settore -, il volume offre una lettura inedita del fenomeno e delle implicazioni che ne derivano.
I principi etici presenti nel Corano e nella tradizione profetica non hanno una specificità "islamica" ma rispondono a una scala di valori comune a molte religioni; tuttavia è partendo da tali principi che l'economia islamica, dal secondo dopoguerra in poi, si è proposta come modello alternativo al socialismo e al capitalismo. Si è quindi affermato un sistema bancario che non fa ricorso all'interesse ma si basa su contratti partecipativi, e contemporaneamente si è fatto strada un modello islamico di welfare. Come le altre grandi religioni, l'islam si fa portatore oggi di istanze di giustizia e di ricerca del bene comune, partendo dal presupposto che l'uomo vada collocato al centro dell'agire sociale ed economico.
Una campagna pubblicitaria nasce da un processo sistematico e articolato, più complesso di quanto generalmente si creda. Il libro, in una nuova edizione aggiornata e ampliata, descrive in modo agile e puntuale tutti i momenti di questo processo. Si rivolge a chi si occupa di comunicazione e a chiunque desideri capire i meccanismi di un'attività impegnativa e affascinante.
Nell'era della globalizzazione le scelte di politica economica assumono un ruolo sempre più essenziale nelle strategie aziendali, proprio per effetto dell'integrazione finanziaria e reale, in primis nell'ambito dell'UE. Al tempo stesso, le strategie delle grandi aziende, specialmente di quelle multinazionali, e gli andamenti dei mercati (in particolare di quelli finanziari) condizionano le scelte pubbliche. Il libro indaga su questi temi e discute i maggiori problemi correnti alla luce dei principi fondamentali delle scelte pubbliche e della logica della politica economica. Le modifiche più importanti introdotte in questa edizione riguardano: l'aggiornamento di quasi tutti i dati statistici presentati e delle innovazioni istituzionali e concettuali rilevanti per i temi trattati; una più diffusa trattazione del funzionamento dei mercati finanziari e degli strumenti di politica economica, anche innovativi, in materia di politica prudenziale, in relazione alle crisi sistemiche, e di forme non convenzionali di politica monetaria, come quantitative easing eforward guidance, l'applicazione dei concetti già presenti nel testo ai problemi posti dalla recente crisi finanziaria ed economica; le innovazioni negli accordi internazionali, ad esempio in materia di clima, e nelle politiche dell'UE, principalmente con l'introduzione dell'Unione bancaria.
Oggi si sta sempre più prendendo coscienza dei molteplici lati oscuri della globalizzazione. Per la diffusione che questo processo ha conosciuto negli ultimi decenni, i Paesi industrializzati hanno infranto norme etiche basilari, puntando esclusivamente sul soddisfacimento dei propri interessi: a farne le spese sono stati i Paesi in via di sviluppo, e soprattutto i poveri che li abitano. Ma è possibile conciliare il perseguimento dei propri interessi con l'etica? E fino a che punto possono spingersi le logiche del mercato? Secondo Stiglitz è possibile, sollecitando interventi e politiche di riforma delle istituzioni. L'etica, alla fine del suo percorso, resta una bussola imprecisa, ma è l'unica a offrire un orientamento, seppur minimo, in un mondo in cui l'unico faro troppo spesso indica la direzione sbagliata.
La ricostruzione postbellica reca entusiasmo agli italiani, la voglia di crescere incita a produrre e competere e proprio gli anni Sessanta aprono a nuovi modelli e stili di vita: il PIL cresce a tassi straordinariamente elevati, si sfiora la piena occupazione, la lira è forte e stabile. Il libro attraversa gli anni del miracolo economico, i tumultuosi anni Settanta tra shock petroliferi e conflitti sociali, l'instabilità della finanza pubblica degli anni Ottanta, la crisi finanziaria e valutaria del 1992 e il successivo risanamento fatto di riforme e sacrifici, premiati alla fine con l'ingresso nell'Unione economica e monetaria dell'Unione europea. Ma la crescita rallenta, e l'economia italiana negli anni Duemila sembra non trovare più la chiave dello sviluppo. L'analisi lucida del declino che attanaglia il Paese dalla fine del secolo scorso offre una riflessione seria e profonda sui fattori strutturali che riducono il potenziale di crescita della nostra economia, indicando al tempo stesso una via per invertire la rotta.
In questi tempi di crisi economica mondiale, la caduta di molti tabù sull'economia è pressoché inevitabile. Quello sull'infallibilità e l'efficacia degli aiuti economici internazionali è il più inatteso. Attraverso una disamina critica di alcuni aiuti economici della storia più recente, Stiglitz analizza non solo le differenze tra i Paesi che li elargiscono e quelli che li ricevono, ma anche l'uso che ne viene fatto e le relative conseguenze. Depositi, riserve e percentuali positive iniziano ad assumere così un altro significato. Domandandosi se queste speculazioni siano soggette alle leggi internazionali di giustizia oppure se ci sia bisogno di uno schema di redistribuzione degli introiti commerciali su scala mondiale, Stiglitz ci offre il suo punto di vista sulle brucianti contraddizioni dell'economia mondiale.
"La promessa della rivoluzione francese si è rivelata ingannevole, almeno rispetto all'uguaglianza, e una gran parte della mia ricerca gira intorno alle domande su cosa, in ultima analisi, non abbia funzionato in quella promessa." (L'autore)
L'euro è il più grande esperimento di politica monetaria di tutti i tempi. Nonostante gli avvertimenti di molti importanti economisti che fin dall'inizio ne avevano denunciato le criticità, i leader europei hanno portato avanti il progetto animati dall'ideologia dell'integrazione, convinti che le economie dei diversi paesi avrebbero presto iniziato a convergere. Al contrario, gli eventi degli ultimi anni hanno rivelato che l'adozione della moneta unica ha finito per acuire le differenze all'interno dell'Eurozona, con un centro sempre più ricco e una periferia lasciata indietro. Ashoka Mody racconta la storia dell'euro tramite le parole e le decisioni dei protagonisti, da Pompidou a Mitterrand, da Kohl a Merkel, da Trichet a Draghi. Attraverso una rigorosa analisi economica, unita a uno stile personale e ironico, ci rende spettatori di una tragedia che va in scena da oltre mezzo secolo: dai primi dibattiti degli anni Sessanta fino alla crisi del Coronavirus, a cui l'autore dedica la Prefazione dell'edizione italiana. Scopriamo, così, come l'architettura di un progetto incompleto e disfunzionale si sia mostrata nel tempo sempre più fragile. Difficile allora non dubitare dell'utilità della moneta unica, soprattutto per l'Italia, «anello debole» dell'Eurozona. Introduzione di Vladimiro Giacchè.