Pagine utilissime che propongono sette strategie, tra le più collaudate, per essere genitori che educano divertendosi.
Non siamo ‘allevando’ ragazzi viziatelli? Ragazzi più pronti alla resa che alla resistenza? Sì,ragazzi friabili con la vaselina nelle vene,simili a quei cubetti di ghiaccio che sembrano solidi, ma che subito si sciolgono come toccano il tiepido. Ragazzi che vivono il 5%,intrappolati nel maledetto triangolo: sofà, frigo e televisione. Dobbiamo reagire a tutto tondo! Oggi l’educazione non ha bisogno di pannicelli tiepidi! È dovere proteggere i figli dal fallimento esistenziale! Ecco il perché di queste pagine, sfacciatamente stonate nella società della bambagia. - Pagine che ci illuminano sul come avere ragazzi grintosi. - Pagine che ci mettono in guardia: i genitori troppo morbidi sono quelli che fanno le peggiori ingiustizie ai figli. - Pagine che lanciano un messaggio limpido: non facciamoli crescere con il sedere nel burro! - Pagine da leggere e da diffondere prima che sia troppo tardi! Sì, perché il più grave problema pedagogico,oggi, non è il bullismo, non è l’inciviltà dilagante: il più grave problema pedagogico, oggi, è lo spegnimento, quasi totale, della volontà di combattere dei nostri ragazzi.
Il libretto si regge su due certezze: la prima: un figlio educato alla pace è infinitamente più grande di un figlio solamente ricco o istruito. La seconda: la pace si può insegnare a partire dall'infanzia. In che modo? La risposta è nel nostro opuscolo che soddisfa, soprattutto, coloro che amano il discorso pedagogico concreto. Senza lunghi preamboli, infatti, subito si propongono le due mosse fondamentali per educare un figlio pacifico. Arricchiscono l'opuscolo importanti riquadri riguardanti i genitori che talora diventano maestri di aggressività, sulle guerre condominiali, su Gesù uomo di pace... Il tutto presentato con la massima chiarezza e vivacità. La pace si fa girare anche leggendo queste pagine, anche spargendo queste pagine, ricche di messaggi: - civiltà è amarci, non armarci; - i delitti non hanno cervello; alla guerra il cristiano non può partecipare nemmeno come cuciniere...
"Credere fa bene. La fede aiuta a non pasticciare la vita. La fede è a servizio della felicità. La fede è un di più di senso e un di più di azione. Insomma, la fede è un 'capitale' (Goethe)..." Tutto questo (e tanto altro) troverete in queste pagine. Pagine ridotte all'osso, perché se la carta è paziente, non sempre il lettore lo è. Pagine necessarie perché anche nella modernità avanzata, l'uomo ha bisogno di fede, non come bene di rifugio, ma come necessità naturale. Pagine buone: a chi ti dice che credere, sperare, amare forse non serve niente, rispondi che a non farlo si perde sicuramente tutto! Pagine tempestive: vogliono essere un modestissimo contributo al successo dell'"Anno della Fede" (11 Ottobre 2012-24 Novembre 2013), voluto dal nostro papa a cinquant'anni dall'inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II. Avvertenza: da leggere quando la vita mostra i denti. Augurio: il lettore sia, oggi, 'Amen' per essere, domani, 'Alleluia!'.
I cinque capitoli proposti offrono lo spunto per un percorso ricco e vario al fine di comprendere e desiderare l'incontro con Gesù nel Sacramento della Riconciliazione. Il primo racconto, nel quale i bambini possono interpretare i vari personaggi dando loro la voce, farà da sfondo e da filo conduttore a tutti gli incontri (almeno due per ogni capitolo). Il catechista potrà preparare una grande conchiglia contenente cinque perle (che saranno chiamate "Perledono": ogni perla (potrebbero essere delle biglie colorate, delle figurine...), corrisponderà ad un colore e ad un valore legato al tema del Perdono. I capitoli sono così strutturati: La conchiglia del Perdono (può essere utilizzata una scatola) offre la Perladono colorata che corrisponde ad un valore: il Bene, la Pace, l'Amore, la Gioia, la Riconciliazione; Il racconto; La filastrocca relativa ad una parabola o ad un episodio del Vangelo; L'intervista ad un personaggio del Vangelo (Un peccatore che ha incontrato Gesù); Il gioco; L'esame di coscienza; La preghiera conclusiva; La consegna della perla colorata ad ogni singolo bambino, il quale possiederà una piccola scatola-conchiglia per contenere le cinque perle. Naturalmente ogni catechista potrà organizzare gli incontri scegliendo i passaggi che ritiene più adatti al proprio gruppo, oppure realizzare il percorso così come è proposto.
Pagine scritte con cuore e con rigore psicologico e pedagogico sui nonni-catechisti. Guai a perdere il catechismo casalingo dei nonni che, senza testimoni e senza elogi nutre la mente e riscalda il cuore del nipote.
Pagine dedicate alla formazione della coscienza del figlio perchè non perda la bussola.
Ciò che è contenuto in queste pagine è sfacciatamente stonato nella nostra società della bambagia. Oggi si tenta di addolcire tutto: il caffè è decaffeinato, il tonno è così tenero che si taglia con un grissino, i 'sofficini' trionfano, l'auto è 'comodosa'. Ed i frutti si vedono: ragazzi friabili, con la grinta del pesce bollito; ragazzi che vivono il 5%, chiusi nel maledetto triangolo: frigorifero, sofà, televisione. È dovere assoluto reagire! Ha ragione lo psichiatra Paolo Crepet: "Ai figli cui è stato regalato tutto, è stato fatto il peggior dono possibile". Basta con la pedagogia dello zucchero; basta con l'infanzia rivestita di ovatta; con lo spianare sempre la strada! O vogliamo imbrogliarci tutti? La vita non è zucchero filato, non è una crociera! Insomma, un supplemento di fatica ed avrete un figlio in pole position. È il messaggio di queste pagine nate per gridare che i genitori troppo morbidi fanno le peggiori ingiustizie ai figli.
Siamo un popolo di arrabbiati, di aggressivi? La bestialità è la nuova malattia della nostra società? Ultimissime ricerche direbbero di sì! Siamo sempre più ricchi, ma anche sempre più violenti! Il numero dei crimini è passato da trecentocinquantamila del 1980 a duemilioni e mezzo del 1990! In un città del Nord Italia quattro bambini su dieci hanno subito sopraffazioni! Nel 2008 su 601 casi di omicidio volontario, 171 appartenevano all'ambito familiare. La televisione vomita una parolaccia ogni venti minuti! Ecco perché è necessario affrontare con serietà il problema della violenza fisica e verbale. L'opuscolo affronta di petto il tema dell'aggressività, in particolare dell'aggressività infantile. Il lavoro è diviso in tre parti. Nella prima si descrivono i vari tipi di aggressività. La seconda è dedicata alla ricerca delle cause del comportamento aggressivo. Nella terza si propongono alcune strategie collaudate per dominare il piccolo Rambo che, forse, abbiamo in casa.
A conti fatti, i bisogni fondamentali del bambino sono tre: il bisogno di sicurezza, il bisogno di tenerezza, il bisogno di allegrezza. L'amore soddisfa questi tre bisogni in contemporanea! L'amore è l'architrave dell'educazione, il nocciolo della vita del bambino. Ecco perché queste pagine sono state sentite come un dovere: per provare che non amare il figlio non è solo crudeltà, è il fallimento educativo totale; per provare che con l'amore non si gioca: con l'amore si vive e si fa vivere; per provare che i problemi più gravi si risolvono sotto la tenda del cuore. L'opuscolo, dopo aver provato che nell'amore è depositato il brevetto dell'arte pedagogica, offre abbondanti indicazioni concrete sul cosa significa amare da esperti il proprio bambino. Perché "Non è vero che i figli si amano perché sono i nostri; si amano perché si impara ad amarli" (Marcello Bernardi).