Un leader influenza con i suoi comportamenti le persone che dipendono da lui e le emozioni giocano un ruolo fondamentale.
In realtà ognuno di noi influenza gli altri e in questo senso siamo tutti leader.
I genitori sono dei leader, gli insegnanti sono dei leader, gli allenatori, i politici, i sacerdoti, i manager sono dei leader.
Quello che portiamo dentro è quello che diffondiamo, quindi occorre saper creare in noi emozioni positive, perché le nostre emozioni influenzano le nostre scelte e quelle degli altri. In questo senso la grandezza di un leader si fonda sulla capacità di far leva sulle emozioni. Dapprima sulle proprie, conoscendole e governandole; poi sulle emozioni degli altri. Far scorrere le emozioni non significa averle fuori controllo. D'altra parte negarle significa negare la vita.
Il leader emotivo sa che le esperienze possono portare a rinnovarsi, a formarsi, ad apprendere insegnando. Nessuno ha il monopolio della verità, ma un insegnante ha la responsabilità della ricerca. Non fornisce soluzioni, ma l'attrezzatura per il viaggio. Non si pone come meta, ma come compagno di viaggio.
Il leader emotivo sei tu manager a cui l'azienda ha affidato le persone, che sono la risorsa più importante e hanno un valore inestimabile, e tu sei chiamato a servirle e non ad usarle. Sei un leader emotivo quando sai chiedere scusa se sbagli e sai ascoltare. Quando non hai la risposta prima della domanda e non usi il tuo ruolo per sentirti importante. Tutti sono leader di se stessi e tutti hanno la tua stessa dignità, tu hai in più la responsabilità di guidarli senza pretendere di avere tutte le risposte. Questo libro, snello e ricco di esercizi pratici, è il primo passo per il tuo viaggio.
Metto in copia conoscenza il mio capo oppure no? Devo inviare una mail al cliente per rinegoziare l'offerta. Cosa scrivo per essere convincente? Ho ricevuto un commento aggressivo ad un mio post sul social network. Come rispondo? Da quando sono in quel gruppo su WhatsApp, vengo bombardato di notifiche. Abbandono subito il gruppo o provo a mediare la comunicazione? Nel mio gruppo di lavoro vengono inviate troppe email. Da responsabile, come mi regolo? Esistono nuove regole e suggerimenti pratici che possono aiutarmi ad essere ancora più assertivo con la scrittura? L'obiettivo di questo libro è fornirvi le risposte a queste e ad altre domande che oggi riguardano la comunicazione scritta sia in ambito personale e social, sia nei contesti lavorativi e professionali. In particolare, il lettore comprenderà come applicare il modello dell'assertività, storicamente legato al contesto della comunicazione interpersonale, al mondo della comunicazione scritta. Il testo riporta anche un'indagine, condotta dagli autori su un campione di aziende, che esplora le criticità più frequenti legate alla scrittura e le soluzioni da poter adottare subito.
Perché molti professionisti, pur capaci e motivati, non danno il massimo e non riescono a fare carriera? Cosa gli manca per ottenere ciò che vogliono? Il successo, ovvero la realizzazione dei propri obiettivi, oltre a capacità tecniche e motivazione, richiede un terzo ingrediente: le competenze trasversali o soft skills. Le soft skills sono un insieme di capacità, abilità, atteggiamenti, motivazioni, valori... che emergono quando una persona reagisce alle richieste dell'ambiente in cui è inserito. Solo queste riescono ad elevare un sapere in una prestazione lavorativa efficace. Questo insieme di caratteristiche personali e capacità comportamentali non costituisce una sorta di X factor di natura innata, ma può essere acquisito e sviluppato. In questo manuale troverete non solo un profilo essenziale di quelle che sono le competenze trasversali, ma anche esempi concreti ambientati nei vari contesti aziendali, significative testimonianze raccontate in prima persona e, soprattutto, le modalità con cui poter apprendere e potenziare le specifiche abilità.
Il volume costituisce un "metodo" che, se correttamente applicato, permette di aumentare la capacità di raggiungere obiettivi personali e professionali, ma anche di sviluppare migliori relazioni private e di lavoro. Si tratta di un percorso che richiede grande apertura mentale e totale coinvolgimento, affinché ognuno possa trovare la propria modalità di applicazione. Per ottenere successo, occorre innanzitutto riflettere sulle proprie abitudini, sui propri comportamenti quotidiani, affinché il cambiamento avvenga dall'interno e diventi pratica di vita e di lavoro.
Liberiamoci dallo stereotipo della donna-leader di successo con tailleur attillato grigio antracite e tacchi a spillo. Essere donna e insieme leader significa essere una professionista "normale". Significa essere, cioè, una figura molto più "semplice" o più in ombra di quanto si immagini, ma di valore, cioè capace di introdurre quel Fattore D che produce valore d'impresa. E le storie raccontate in questo libro lo dimostrano. Sono storie di donne normali, ma anche un po' "speciali". Non sono manager necessariamente molto famose (almeno per ora), ma sono figure che si sono preparate a lavorare studiando, con impegno e passione, senza sacrificare se stesse e la propria autenticità. Un libro utile alle persone curiose per capire meglio cosa spinge alcune donne ad accettare fatiche supplementari per raggiungere obiettivi difficili, lottando contro pregiudizi e luoghi comuni; alle giovani che ricercano modelli non convenzionali in grado di rafforzare il loro impegno quotidiano; alle donne di qualsiasi età che hanno già operato scelte di vita personale e professionale; ai direttori del personale e manager HR che si occupano anche delle politiche orientate alla valorizzazione delle differenze di genere e di diversity management; a chi studia e si interessa al tema della leadership, non solo femminile, e al suo sviluppo all'interno delle imprese.
In ogni organizzazione, semplice o complessa che sia, è fondamentale il ruolo della leadership. Ma cosa rende un leader "vero leader"? Per rispondere a questa domanda, Phil Harkins e Phil Swift, due esperti di fama internazionale, hanno intrapreso un vero e proprio viaggio attraverso il mondo, intervistando CEO, presidenti, primi ministri e leader spirituali. Hanno avuto l'opportunità di parlare con personaggi come: Mary Robinson, prima donna presidente dell'Irlanda; Mikhail Gorbaciov, ex presidente dell'Unione Sovietica e 1990 vincitore del premio Nobel per la pace; Benazir Bhutto, ex primo ministro del Pakistan; Iacopo Salim, membro dell'International Center for Leadership in Finance e assistente del segretario generale per la gestione delle risorse umane delle Nazioni Unite; Rajaa Khuzai, ex membro del Consiglio direttivo iracheno; Henri Landwirth, sopravvissuta all'Olocausto.