
La "Tempesta" di Giorgione ha sempre rappresentato un mistero: pur essendo uno dei quadri più noti del Rinascimento, celebrato come esempio della maestria della scuola veneziana, vivisezionato in ogni dettaglio, questo dipinto mantiene intatto il suo segreto. Chi sono le figure in primo piano e a cosa alludono? Quale relazione intercorre con lo sfondo e il cielo in tempesta? Anche se in tanti hanno provato a rispondere a questi interrogativi, una delle letture più suggestive è quella di Salvatore Settis, il quale, grazie a una felice intuizione, suppose nel 1978 che i due giovani del quadro fossero Adamo ed Eva dopo la cacciata dal Paradiso terrestre. Quell'ipotesi ora si arricchisce, attraverso un'«indagine sottile e pazientissima», come la descrive lo stesso Settis nella Prefazione al volume, di «tasselli e nuove diramazioni interpretative». Prendendo le mosse dalla scoperta di un dettaglio inedito, abilmente mimetizzato nella tela, e grazie a un capillare confronto con opere affini - riprodotte in un ricco corredo iconografico -, il dipinto acquista un significato più ampio e si colloca in un preciso contesto, che si configura come una vera e propria fucina dell'arte moderna: la chiesa dei Servi di Maria a Venezia, frequentata da studiosi, filosofi, collezionisti e mecenati, tra cui Gabriele Vendramin, il committente dell'opera. Il risultato è una migliore definizione del contenuto dell'enigmatico quadro, riletto in chiave biblica e calato in un'età e in un ambiente gravido di fermenti culturali e inquietudini religiose e politiche, sospeso tra Umanesimo e Riforma cattolica. Prefazione di Salvatore Settis.
Il libro dedicato più di vent'anni fa da Pierre Grimal alla storia del giardino costituisce ancor oggi una chiave d'accesso essenziale a uno dei temi cruciali della nostra storia culturale. Luogo deputato dell'incontro tra natura e artefatto, il giardino è il filtro simbolico attraverso il quale gli uomini hanno sempre cercato di configurare il loro stesso rapporto con la natura. "L'uomo - è stato scritto - nasce in un giardino. Tutte le leggende collocano il luogo d'origine dell'umanità in un recinto protetto, nel grembo materno che custodisce la vita". Da quella idea originaria si sviluppa tutta una serie di impianti e modelli che sono il portato diretto delle diverse culture civili che le hanno di volta in volta prodotte.
Recitals e testi teatrali per ragazzi e giovani.
A cento anni dalla nascita del grande regista della "Dolce vita", "Amarcord" e altri capolavori, una lunga intervista con Goffredo Fofi del 1992 su come raccontare l'Italia e i saggi di Piergiorgio Giacchè, Emiliano Morreale e Gianni Volpi su Federico Fellini come grande antropologo, geniale interprete dei nostri caratteri nazionali.
Libro fotografico sul Natale: presepi, affreschi, sculture ed altro.
"Mentre si sfoglia questo straordinario 'atlante' di immagini gloriose e semplici, spirituali e folcloriche, religiose e popolari, scoperte e contemplate dall'occhio fine e affettuoso di due grandi fotografi come Luca e Pepi Merisio, affiora nel lettore un'impressione interiore spontanea. È la convinzione che la devozione verso questi modelli di vita evangelica continua ancor oggi e riesce a rivestire l'intera società contemporanea, così arida e superficiale e secolarizzata, di un manto di gentilezza. È come un giardino fiorito in mezzo al traffico e al cemento d'una città indaffarata e rumorosa. È una nota delicata, che può passare quasi inosservata; ma, se un giorno venisse a mancare, il mondo si sentirebbe più povero. Con questa opera abbiamo a disposizione un manuale composto da tante immagini e da pochissime parole, capaci di manifestare grandi sentimenti: la profonda devozione personale e popolare e, forse, la convinzione ancestrale che tutto nella vita, anche il denaro, è sotto il giudizio di un Altro, è immerso in un orizzonte trascendente". (Dal saggio introduttivo "Una mirabile galleria di Santi" di Gianfranco Ravasi)
Il volume nasce con la volontà di offrire un approccio non convenzionale ad un tema oggi sempre più importante: il territorio. L'autrice parte da una analisi lucida dell'evoluzione che nel nostro Paese hanno avuto le politiche di sviluppo territoriale troppo spesso incentrate sull'edilizia, mettendone in luce disequilibri, manchevolezze, sprechi, convenienze. Per riaffermare la necessità di una rinnovata attenzione all'armonia ed alla bellezza dei nostri spazi urbani, capace di ricollegarsi alla grande tradizione dell'economia civile cui si rifà la logica della cooperazione.
Un formidabile ed originale viaggio per immagini - anche inedite - alla scoperta delle radici più autentiche della cooperazione, lette attraverso il Magistero e il profilo pastorale e umano dei Pontefici che si sono susseguiti dalla fine dell'800. Primo di tutti è Leone XIII (che attraverso l'enciclica Rerum Novarum diede impulso alla cooperazione di credito nel nostro Paese), proseguendo con i suoi successori, alcuni già assurti agli onori degli altari, come Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, fino a Papa Francesco, al quale è dedicato un capitolo molto ampio e ricco di immagini, a volte già entrate nella Storia. Una società che voglia rispettare la dignità umana non può essere edificata dal gioco di forze lasciate a se stesse, siano esse la lotta di classe o il mercato. Solo il costante impegno per la giustizia, guidato e completato dall'amore vicendevole, può costruire una società fraterna e solidale. In tale contesto, come hanno riaffermato Papa Benedetto XVI (10 dicembre 2011) e Papa Francesco (28 febbraio 2015), l'azione cooperativa rimane un esempio paradigmatico di un'economia impostata sulla logica della comunione e della fraternità. [...] Il movimento cooperativo può svolgere un ruolo esemplare e paradigmatico: «L'economia cooperativa può svolgere una funzione sociale forte ... essere protagonista del futuro di una nazione e di ciascuna comunità locale ... Può promuovere l'economia dell'onestà! Un'economia risanatrice nel mare insidioso dell'economia globale. Una vera economia promossa da persone che hanno nel cuore e nella mente soltanto il bene comune». [...] Nel ringraziare quanto il movimento cooperativo ha saputo fare, è da augurarsi che possa continuare a svolgere la sua missione, con la forza e l'ampiezza di orizzonti che gli assegna il Santo Padre e continuare ad essere un «segno della misericordia di Dio con gli uomini» (dal testo introduttivo del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano).
Il 41° volume di "Italia della nostra gente", tra le collane più longeve nel nostro Paese in ambito fotografico, ha come filo conduttore quel "bisogno di verde", sempre più avvertito nelle grandi città, ma anche nei centri meno popolosi. Un tour lungo tutta la penisola alla scoperta di gioielli unici, spesso raccontati anche dalla letteratura, dalla pittura, dalla musica. Dalle residenze nobiliari come le eleganti ville sul lago di Como, mete di soggiorno di artisti e personaggi illustri, alle monumentali certose di Pisa e Pavia, in cui ogni monaco coltivava un piccolo terreno per la propria sussistenza. Dall'orto botanico di Padova, il più antico del mondo, a luoghi arcaici come il giardino pantesco sull'isola di Pantelleria, le cui origini risalgono al 3.000 a.C. Ma anche i parchi pubblici, custodi di piccole meraviglie, che spesso ci sfuggono nella routine di tutti i giorni. Fotografie di Luca Merisio. Saggio introduttivo di Davide Rampello