
Fra tutte le statue che ci sono pervenute dal mondo antico, i due meravigliosi Bronzi di Riace sono quelle che più hanno colpito ed entusiasmato il pubblico. Perché? Certamente, all'origine del loro "successo" ci sono la bellezza straordinaria e la pregevolissima fattura del Giovane e dell'Uomo maturo. Ma non solo. A contribuire al loro fascino, è anche l'aura di mistero che tuttora li avvolge. Proprio partendo dalle numerose domande rimaste aperte, Alberto Angela prova in questo libro a farci rivivere, passo dopo passo, la storia dei Bronzi di Riace, come se la rivedessimo in un film. Ecco che, prendendoci per mano, ci accompagna nell'epoca e negli ambienti da cui presumibilmente provengono, va alla ricerca dei loro autori (evidentemente grandissimi artisti: forse proprio il leggendario Fidia?) e cerca di immaginare chi potessero raffigurare questi due splendidi personaggi maschili: Castore e Polluce? Un guerriero e uno stratego? E ancora: come furono forgiati? Con quale tecnica fu possibile renderne la capigliatura morbida o le vene che appaiono sotto pelle? Ma il percorso emozionante alla scoperta dei Bronzi non si ferma qui: in quali circostanze sconosciute finirono sul fondale del Mar Ionio? Vi furono buttati da una nave in una notte di tempesta? E la nave arrivò in porto o affondò? Quando accadde? Che lingua parlava l'equipaggio: greco, latino o addirittura goto?
"Sono qui raccolti, per la prima volta convenientemente illustrati, alcuni dei saggi da me scritti nel decennio felice 1980-1990. Da un altro uomo, quindi, per il quale l'arte era soltanto fonte di godimento e non ragione di preoccupazione e di incertezza per il suo destino. Non mi riferisco, naturalmente, all'arte contemporanea a cui sempre minor necessità, almeno nelle forme tradizionali, si viene attribuendo di anno in anno. Mi riferisco alla conservazione di quella antica, sottoposta a restauri e a manomissioni che ne disperdono, assai frequentemente, l'aura e l'identità". (Dall'introduzione)
"Percorsi perversi di un secolo già trascorso in cui si è visto, detto e fatto tutto e il contrario di tutto. Si è uccisa la figurazione e la si è fatta rinascere; si è affermata l'Avangardia fino a trasformarla in una dittatura e la si è fatta morire. Oggi l'Avanguardia è un fantasma che non inganna più nessuno. Eppure è ancora un linguaggio obbligatorio. Se osserviamo i moti, i passaggi, gli intrecci del Rinascimento, dell'età baroccca, del Settecento, vediamo diversità, varietà, contrasti, ma come aspetti di un pensiero unico o prevalente. Nel Novecento le linee dominanti sono molteplici, contrapposte, elusive: domina una babele di linguaggi che fa convivere le esperienze più lontane in una perfetta intolleranza." (Vittorio Sgarbi)
Scrittore di narrativa e di teatro, saggista raffinato, Gao Xingjian, Nobel per la letteratura 2000, ha sempre coltivato anche la pittura ed è considerato un innovatore sia nel campo dell'arte figurativa sia in quello letterario. Questo volume presenta una sintesi della sua opera pittorica (un centinaio di lavori ad inchiostro di china su carta di riso, eseguiti a partire dagli anni Sessanta) arricchita da un saggio autobiografico e critico in cui l'autore parla della pittura e del suo rapporto con i colori, con la tradizione cinese e con l'avanguardia europea.
Il volume è un saggio, ampiamente illustrato e ricco di dettagli narrativi, che analizza il virtuosismo illusionistico e la grande fantasia decorativa di Giambattista Tiepolo, dalla formazione alle grandi opere della maturità. Il volume è corredato dal catalogo completo delle opere dell'artista settecentesco, aggiornato in base agli ultimi studi critici dopo le grandi mostre di Venezia e New York del 1996.
"Non c'è un limite a tutto. Non è vero che c'è un limite a tutto. Allo scempio, a quanto pare, non c'è limite. Perché lo scempio ci circonda, ci perseguita, ci assale in ogni luogo. Sai che cos'è lo scempio? Lo scempio è tutto quello che non eravamo e che siamo diventati, che non desideravamo ma che c'è stato imposto, che non avremmo mai immaginato e che invece si è materializzato, si è concretizzato, è divenuto il nostro volto e il nostro incubo. Il volto e l'incubo del nostro paese, la faccia orribile dell'Italia. Perché è lo scempio, ormai, il carattere dominante dell'Italia" (Vittorio Sgarbi).
In un’odissea visiva che attraversa dieci grandi ecosistemi, "Le meraviglie della natura" ci accompagna alla scoperta di un mondo dalla bellezza straordinaria eppure fragilissima, di oasi intatte della biodiversità e di rifugi di quiete e di armonia per lo spirito. Attraverso gli occhi del celebre fotografo naturalista Thomas D. Mangelsen, definito da “American Photo” uno dei 100 fotografi più importanti al mondo, gli animali sono ritratti nel loro habitat naturale in splendide immagini panoramiche. Nella prefazione, Jane Goodall mette in risalto il contributo di Mangelsen nel sensibilizzarci sulla necessità di capire e proteggere gli ultimi luoghi selvaggi della Terra.
5.800 lemmi per raccontare attori, registi, filmografie complete con titoli anche in lingua originale. E poi i fantastici mestieri del cinema, i grandi sceneggiatori, le star degli effetti speciali, i geniali direttori della fotografia, i grandi compositori di musica da film. Tutto il glamour di Hollywood, l'attenzione ai grandi festival mondiali, ma anche un occhio di riguardo per il vivace cinema indipendente e per le filmografie asiatiche e africane. Un'opera tutta a colori, puntuale, accurata e aggiornata. In appendice l'elenco completo e illustrato di tutti i vincitori dell'Oscar per il miglior film, della Palma d'Oro di Cannes e del Leone d'Oro di Venezia, dalla nascita dei Premi a oggi.

