
Quanto realmente conosciamo le persone che amiamo? Mi sono reso conto, ultimamente, che una delle persone più importanti della mia vita custodiva pensieri, parole, vissuti, storie a me inedite. Dopo diversi tentativi mancati, sono riuscito a convincere mia madre che, a cinquantacinque anni, fosse arrivato il momento di imparare a scrivere e leggere gli sms e le mail; tuttavia più le parlo e più la osservo interagire con questi strumenti virtuali, più, forse, mi rendo conto che alla base di questo suo sforzo ci siano solo un grande desiderio di dialogo e un’ulteriore dimostrazione d’amore che una madre compie per adattarsi ed entrare in contatto con i propri figli. Questo scambio di messaggi, questo nostro tenderci la mano ci ha consentito di raccontarci e ricostruire la trama delle nostre storie, tra gioie e dolori. Ho ripercorso insieme a lei la perdita di mio padre, sofferenza che oggi mi aiuta a vivere da protagonista la mia vita, con un sorriso autentico e un’estrema gratitudine verso il cielo.
Luigi Serafini, artista celebre in tutto il mondo per il "Codex Seraphinianus", torna in libreria con un'enigmatica sinfonia per immagini dedicata a Pulcinella. Composta tra il 1983 e il 1984 a partire dai bozzetti nati in occasione del Carnevale di Venezia, l'opera viene ora aggiornata e arricchita di nuove sorprendenti tavole.
I quadri parlanti di Guerrera che danno nuova vita ai classici sono ormai a loro volta un classico. Dopo i primi due libri che hanno fatto morire dal ridere l'Italia intera, arriva il terzo volume in formato XXL: concedetevi una passeggiata attraverso questa imperdibile galleria, dove troverete esposti tanti nuovi quadri parlanti accanto alle "opere" più amate di Stefano. Da Rembrandt ad Hayez, da Vermeer, a Giotto, a Degas, passando per grandi artisti da riscoprire come Caroto, Tissot, Lavinia Fontana e Bouvier. I personaggi immortalati nelle opere che hanno fatto la storia dell'arte ci svelano i retroscena più incredibili nascosti dietro le loro tele, offrendoci insospettabili spaccati di vita nell'esplosivo dialetto romanesco che è diventato il loro marchio di fabbrica.
C'era una volta una grande tenda da circo, dove un giorno non si sentirono più i ruggiti dei leoni ma rumori di teatro: quel circo si era trasformato in un teatro tenda. Per lo spettacolo servivano un paio di pantaloni neri, una camicia bianca e una cassa che nel tempo si è riempita di personaggi e di storie e sonetti e novellacce, alcuni approdati sulla scena, altri rimasti nascosti nel camerino. A cominciare dalla grande rappresentazione sacra di Giubileo, passando da Gaetanaccio a Edmund Kean, Gigi Proietti, o meglio il dottor Divago, racconta in questo libro di mondi perduti e di altri vicinissimi a noi. Sono novellacce dietro le quinte, rubate tra una battuta di scena e l'altra, battibecchi fra le sarte e i giovani attori, ma anche squarci di cronaca come la decisione di quel sindaco che voleva cancellare S.P.Q.R. e sostituirlo con RoMe&You. E tra un racconto e l'altro fanno capolino molti sonetti e poesie, annotati di corsa dietro una scaletta, poco prima di cambiare l'abito e riaggiustare il trucco. Il risultato è un racconto nel racconto di pensieri arruffati, atti unici, odori, abitudini che segnano il ritorno di un grande affabulatore capace di far sorridere e commuovere con le sue cronache ad alto tasso di romanità. E non solo, perché questo diario-de-camerino è un'occasione per vedere il lavoro dell'attore da vicino, spiarne la meticolosità maniacale, l'incanto ossessivo.
Un capolavoro assoluto come la Gioconda non è solo un quadro da ammirare affascinati dagli occhi che sembrano vivi e dalla magia del sorriso. In realtà è un viaggio nella mente e nelle emozioni di Leonardo. È una porta che si spalanca su un luogo e su un'epoca indimenticabili: Firenze (ma anche Milano, Roma, Mantova, Urbino) e il Rinascimento. Già dall'Ottocento e fino a oggi, è stato detto e scritto moltissimo su Leonardo e su Monna Lisa, un artista e un ritratto su cui si ha sempre l'impressione di non sapere abbastanza. Per andare a conoscere entrambi e svelarne l'eterno fascino, Alberto Angela ha scelto una chiave completamente nuova: lascia che sia la Gioconda a "raccontarci" Leonardo, il genio che l'ha potuta pensare e realizzare. Partendo da ogni dettaglio del quadro e ricostruendo le circostanze in cui Leonardo lo dipinse, scopriamo così che il volto della Gioconda, levigatissimo dallo sfumato, non ha ciglia né sopracciglia (un dettaglio importante nella storia narrata in queste pagine). O che il suo vestito ha molto da dirci sulla moda del tempo, ma anche sulle abitudini e sull'economia della Firenze di inizio Cinquecento. O, ancora, che le sue mani non sarebbero state possibili senza approfonditi e sorprendenti studi di anatomia. O che il segreto del paesaggio va ricercato nel nuovo tipo di prospettiva "aerea", ideato da Leonardo. La Gioconda può raccontarci queste e molte altre cose sul suo autore.
"Insieme ad Alberto Sordi, Francesco è l'altro simbolo della città. Mai giocatore è stato tanto amato e ammirato. Ma non c'è solo il talento del campione, c'è l'amore di una città che non si è mai vista tradire dal suo capitano. Lui l'ha voluta per sempre. E la città ha capito che la sua volontà era un grande, immenso atto d'amore." (Carlo Verdone). Totti è un patrimonio dell'umanità. Non solo di Roma. È un po' come il Colosseo: sta a Roma, ma lo conoscono in tutto il mondo. In fin dei conti rappresenta l'Italia. A 40 anni è ancora qui, al centro del campo. Un omaggio dedicato a uno dei migliori giocatori italiani attraverso le pagine più belle della Gazzetta, che in questi anni hanno raccontato i suoi gol, i suoi gesti, le sue barzellette, i suoi affetti, la sua simpatia.
Un viaggio nell'universo artistico di Frida Kahlo attraverso i temi che hanno caratterizzato la sua vita: amore, morte, animali, maternità, malattia. Il testo poetico di Perez si alterna a frasi di Frida prese dai suoi diari; le raffinante illustrazioni di Benjamin Lacombe si ispirano e citano le sue opere. Le pagine fustellate offrono una lettura trasversale tra testo e immagini e portano al cuore stesso dell’arte della grande artista messicana, come a sfiorare le sue emozioni, le atmosfere e il cuore stesso della sua ispirazione e della sua arte. Lacombe ci restituisce il mondo di Frida Kahlo pur mantenendo il suo stile iperrealistico e elegante. Un libro visionario.
La scoperta della musica davanti alla porta (chiusa) della cameretta del fratello maggiore; i primi concerti, ai matrimoni, con il professore di latino; il cabaret con i Trettré nella Napoli fervida degli anni Settanta, quella della Smorfia di Massimo Troisi, quando ancora era uno studente di architettura (ma cos'è l'architettura se non musica congelata, diceva Goethe). E poi l'incontro con Gino Paoli, il primo Sanremo nel 1986 sotto la neve con Zucchero, il "pronti-partenza-via" con Elio e le Storie Tese dieci anni dopo, la partecipazione ad Amici di Maria De Filippi, fino all'hashtag diventato virale nei giorni del Festival 2016, #usciteVessicchio. Ma dal giorno in cui una goccia d'olio si stacca da una pizza mangiata fortunosamente in macchina e cade beffarda sui suoi pantaloni, Peppe Vessicchio ha iniziato a domandarsi se la musica fosse tutta lì. O se piuttosto non fosse giunto il momento di smontare il giocattolo per capirne il meccanismo; per realizzare fino a che punto può arrivare il suo potere benefico; per verificare se, considerato che le mucche del Wisconsin producono più latte ascoltando Mozart, tutti gli organismi viventi reagiscono positivamente quando gli armonici si combinano in modo naturale. Musica armonico-naturale, appunto. Questa è la forma che insegue Vessicchio. Questa è la base dei suoi esperimenti sulla terra, sul vino, e di quelli appena cominciati sugli uomini. "La musica fa crescere ¡pomodori", nato dalle conversazioni con Angelo Carotenuto, è un saggio pop autobiografico sul talento, sulla passione e la capacità di trasferirla, sulla cura, sugli effetti straordinari; dell'armonia nelle nostre vite.
Oggi oltre metà della popolazione mondiale vive in una città, e si stima che nel 2050 questa percentuale salirà ai tre quarti. Le città esistono da migliaia di anni - da quando gli uomini hanno cominciato a vivere insieme in un luogo, lo hanno racchiuso tra mura e arricchito con monumenti e edifici pubblici - ma il significato del termine è profondamente mutato nel corso dei secoli. Basta pensare anche solo agli ultimi decenni, in cui il nostro modo di abitare, di spostarci e di entrare in relazione con lo spazio e gli altri è cambiato in modo radicale. Dagli antichi insediamenti della mezzaluna fertile, passando per i comuni italiani del Medioevo, la Firenze di Leon Battista Alberti e la Londra di Dickens, Cesare de Seta conduce il lettore in un viaggio affascinante, in cui racconta lo sviluppo nei secoli del concetto di "città", e come esso sia costituito da un intreccio indissolubile di geografia, storia, economia e cultura, in cui giocano un ruolo determinante le aspirazioni e i timori di coloro che ci vivono. Per finire con uno sguardo alle nuove realtà dei grandi centri con decine di milioni di abitanti e delle smart city, le città intelligenti, in cui le nuove tecnologie avranno un ruolo fondamentale, ma che pongono interrogativi inquietanti sull'uso degli spazi e sulle relazioni sociali.
Un capolavoro assoluto come la Gioconda non è solo un quadro da ammirare affascinati dagli occhi che sembrano vivi e dalla magia del sorriso. In realtà è un viaggio nella mente e nelle emozioni di Leonardo. È una porta che si spalanca su un luogo e su un'epoca indimenticabili: Firenze (ma anche Milano, Roma, Mantova, Urbino) e il Rinascimento. Già dall'Ottocento e fino a oggi, è stato detto e scritto moltissimo su Leonardo e su Monna Lisa, un artista e un ritratto su cui si ha sempre l'impressione di non sapere abbastanza. Per andare a conoscere entrambi e svelarne l'eterno fascino, Alberto Angela ha scelto una chiave completamente nuova: lascia che sia la Gioconda a "raccontarci" Leonardo, il genio che l'ha potuta pensare e realizzare. Partendo da ogni dettaglio del quadro e ricostruendo le circostanze in cui Leonardo lo dipinse, scopriamo così che il volto della Gioconda, levigatissimo dallo sfumato, non ha ciglia né sopracciglia (un dettaglio importante nella storia narrata in queste pagine). O che il suo vestito ha molto da dirci sulla moda del tempo, ma anche sulle abitudini e sull'economia della Firenze di inizio Cinquecento. O, ancora, che le sue mani non sarebbero state possibili senza approfonditi e sorprendenti studi di anatomia. O che il segreto del paesaggio va ricercato nel nuovo tipo di prospettiva "aerea", ideato da Leonardo. La Gioconda può raccontarci queste e molte altre cose sul suo autore.
Un'antologia del linguaggio di Totò attraverso le sue battute, le famose "quisquilie" e "pinzellacchere" che l'attore improvvisava nei suoi film, tutte espressioni entrate nell'immaginario collettivo degli italiani: "E io pago ", "Alla faccia del bicarbonato di sodio!" e tanti altri irresistibili modi di dire. Un volume unico, impreziosito da una serie di ritratti di Totò realizzati dal celebre caricaturista Umberto Onorato, quindici capitoli per leggere il mondo con gli occhi del principe della risata: dagli "Appunti di viaggio" a "Quando c'è la salute", da "Italiani brava gente" ad "Affari di famiglia", un caleidoscopio di situazioni e invenzioni linguistiche geniali, imprevedibili, e a tratti amare. Perché, ieri come oggi, Antonio de Curtis ha ancora molto da insegnare su vizi, virtù, diavolerie e magagne di un'umanità che assomiglia a ognuno di noi.

