
Da Bernini a de Chirico, dalla festa barocca a Balla passando per Domenichino e la Scuola romana. Il nome di Maurizio Fagiolo dell'Arco richiama subito i suoi pionieristici studi, sull'arte del Seicento come sul Novecento italiano e internazionale. Eppure egli è stato anche un formidabile critico militante, tra anni Sessanta e Settanta al centro delle ricerche più vitali non soltanto romane. Mario Schifano, Franco Angeli, Mario Ceroli, Pino Pascali, Giulio Paolini, Giovanni Anselmo sono alcuni coetanei dei quali si è fatto interprete consegnandoci pagine ancora oggi illuminanti per capirne il lavoro. "Rapporto 60. Le arti oggi in Italia" è il libro che, nel 1966 a ventisette anni, ne ratifica l'impegno nel presente. Questo volume raccoglie per la prima volta un'antologia dei suoi contributi in ambito critico. Pagine licenziate in occasioni diverse, la recensione di una mostra, il saggio in catalogo, la risposta a un'inchiesta, che trovano unità in quelli che poi sono i tratti distintivi del loro autore: la sicurezza del giudizio, la necessità di parlar chiaro, le intuizioni combinate a una scrittura veloce ma sempre aderente alle opere. Lette tutte insieme offrono il ritratto di una figura complessa, le cui passioni per l'antico e il contemporaneo interferiscono di continuo tra loro. 1964-1980: oltre quindici anni di strenuo lavoro. Dagli entusiasmi giovanili alle crisi portate dal Sessantotto. Dalla fiducia sincera ma non incondizionata nei linguaggi della modernità all'abbandono della militanza. In mezzo l'amore per la ricerca filologica che a metà Settanta lo fa scoprire a se stesso "archeologo dell'avanguardia".
Fabio Belloni insegna Storia dell'arte contemporanea presso l'Università degli Studi di Torino. Tra le sue pubblicazioni: "Un'idea di pittura. Astrazione analitica in Italia" Udine 2015; "Militanza artistica in Italia, 1968-1972", Roma 2015; "Giulio Paolini, disegno geometrico", Mantova-Torino 2019.
Tipicamente romano. Così si definiva, fieramente, Alberto Sordi. In scena portava di fatto l'italiano medio, ma a vincere era l'immagine del cittadino dell'Urbe. Innamorato della sua città, Sordi nel tempo è diventato simbolo della romanità. Un "mito" capitolino. Andando oltre la dimensione attoriale, ha incarnato l'anima della Città Eterna. A parte un soggiorno a Milano per frequentare l'Accademia dei filodrammatici, ha vissuto sempre a Roma. Ne è stato pure Sindaco onorario, per un giorno, il 15 giugno 2000, in occasione del suo ottantesimo compleanno. A 100 anni dalla nascita dell'attore, un percorso nella Roma vissuta, indagata, raccontata nei film dei quali è stato interprete e regista. Sotto i riflettori, i tanti cambiamenti del Paese nei decenni: la ricostruzione, l'emigrazione, il boom economico, i sogni. Tra pubblico e privato, lo studio dell'immagine che Sordi ha costruito di se stesso, personalizzando ogni ruolo interpretato, ma anche della vita personale, che ha tutelato per privacy e pudore, ricostruita attraverso "indizi" celati nei film. Un viaggio alla scoperta e riscoperta di Alberto Sordi, dalla nascita ai teatrini di varietà, dalla radio fino ai capolavori del cinema. Per guardare Roma con occhi "nuovi".
Il volume è il catalogo dell'esposizione di una significativa selezione di disegni di architettura del Rinascimento (un tempo appartenuti alla prestigiosa collezione di Heinrich von Geymüller), che annovera circa 250 disegni realizzati in diverse tecniche da vari autori, tra cui Bramante, Buontalenti, Cigoli, Dosio, diversi membri della famiglia da Sangallo, Sansovino, Vasari. Viene ripercorsa la storia affascinante di 3 codici e del loro collezionista: attraverso von Geymüller è infatti possibile risalire fino ai Sangallo, a Giorgio Vasari e Niccolò Gaddi.
Raffaele de Vico (1881-1969) progetta opere di architettura e di giardini per Roma almeno dal 1926-27 fino al 1962, lungo un periodo storico che attraversa il Regno d'Italia, il fascismo e la Repubblica. Il verde pubblico di Roma ha ricevuto da lui un'impronta decisiva. Per la continuità dei suoi interventi può essere paragonato all'architetto Marcello Piacentini, e la sua visione urbanistica coincide con il concetto di «ambientismo» che fu formulato da Gustavo Giovannoni.
All'inizio del XX secolo la riforma liturgica ha trovato una duplice attuazione: nel Motu proprio «Tra le sollecitudini» (1903) e, successivamente, nell'istituzione della Scuola Superiore di Musica Sacra (1911). Ispiratore delle due iniziative fu Angelo De Santi, S.I. Egli comprese che la musica liturgica nasce appunto dalla liturgia, e che il suo 'modello' è Cristo, presente in essa. Il volume ricostruisce la storia delle due attuazioni.
Marco Spaggiari è il cantante - chitarrista della band Controtempo, per la quale è anche autore dei testi e compositore dei brani. La svolta professionale avviene nel 2009, quando gli attori Terence Hill e Bud Spencer abbracciano il progetto del gruppo per la profonda condivisione dei valori umani e artistici che ne stanno alla base. Da allora la band, oltre che a lavorare nei canali convenzionali di concerti, radio e tv, è impegnata anche ad incontrare i giovani nelle scuole, negli oratori, nei centri di aggregazione, attraverso dibattiti e concerti.
Parole per crederci. Le canzoni e un approfondimento - guida offrono un percorso di ricerca sul senso della vita, spunti di formazione per migliorare la fiducia in se stessi e prendere sul serio i propri sogni e desideri.
Il volume, pubblicato in elegante veste editoriale, racconta attraverso le parole dello stesso Puccini, il lungo e tormentato iter per la scelta del nuovo soggetto che, alla fine del 1910 quando fu portato sulle scene, fece vivere al celebre compositore lucchese "il più grande successo personale mai raccolto in teatro dopo una prima". Per raccontare la genesi dell'opera, Rubboli si serve, infatti, dell'epistolario di Puccini per poi prendere per mano il lettore e portarlo nell'America del Nord di quegli anni in mezzo agli sceriffi, ai banditi, che hanno fatto quella storia e non dimentica neppure le tribù dei pellerossa. Il volume narra poi, sempre con documenti epistolari e cronache giornalistiche d'epoca, il successo del debutto e mette a fuoco i primi interpreti dell'edizione americana e di quelle che immediatamente dopo vennero organizzate in Europa ed in particolare in Italia. "Profondo conoscitore dell'opera pucciniana, attento osservatore e protagonista del mondo del teatro musicale, grande appassionato di musica e amico del Festival Puccini, Daniele Rubboli regala alla bibliografia pucciniana un saggio di grande valore scientifico e culturale.
Musicista dal volto d'angelo ma dalla vita turbolenta, soprattutto a causa dei suoi famigerati problemi di droga, Chet Baker arrivò in Toscana alla metà degli anni '50. A Lucca era ospite fisso all'Hotel Universo, camera n. 15 dove, seduto sul davanzale della finestra, spesso suonava la tromba, e in Versilia i suoi fan lo seguivano alla Bussola di Focette e al vicino Bussolotto, l'afterhours dove tiravano tardi al suono di fantastiche jam session. Ma impresso nella memoria collettiva di tutti i lucchesi, è senz'altro il periodo della sua detenzione nel carcere di San Giorgio dove scontò ben sedici mesi di reclusione. Nemmeno qui, tuttavia, cessò la passione di Baker per la musica e per il suo strumento, la tromba: quotidianamente una piccola folla riunita sulle mura di fronte al carcere, poteva emozionarsi sulle note del grande Chet che si liberavano dalle finestre della prigione. Questo libro ripercorre la lunga e complessa vicenda.