
Questo volume, edizione ampliata e aggiornata del precedente testo del 1973, presenta un ampio corpus scientifico sul Caravaggio. Le vicende biografiche che i nuovi documenti d'archivio hanno permesso di focalizzare, affiancati da un corredo fotografico che riproduce a colori l'opera pittorica completa, permette di restituire all'artista lombardo una fisionomia umana e culturale più vera, più attinente alla Storia e al trapasso dell'Umanesimo nella società della Riforma Cattolica. Uno studio complesso, frutto di lunghi anni di ricerca, che potenzia la portata intellettuale e rivoluzionaria dell'opera di Caravaggio, fino a metterne in luce da una parte il background nel naturalismo lombardo (veneto) e, dall'altra, l'esperienza personale, tragica e irripetibile, che s'innesta sull'adesione a una pittura secondo natura svolta nella tensione di una scelta d'arte, divenuta esigenza di vita, travolgente come una vocazione religiosa. Caravaggio riscopre infatti le premesse di una concezione aristotelica del dipingere per rinnovarle all'interno di una visione attuale della Fede esplicitata in lancinanti termini di realtà e sacralità dell'uomo a immagine e somiglianza di Dio. Una ricerca, quindi, che fa il punto su una personalità che i luoghi comuni della Storia e del mito nero (iniziati già nel corso della vita del pittore e contrabbandati fino a oggi) avevano trasformato in un criminale in fuga, ateo e iconoclasta, che in nulla corrisponde alla realtà obiettiva.
Famosa in Europa per lo splendore della corte e della nobiltà, per la ricchezza delle opere d'arte, la bellezza del golfo e dei suoi dintorni, e l'importanza delle zone archeologiche, la città diviene nel Settecento una delle tappe fondamentali del grand tour. Gli aristocratici stranieri e, più tardi, i ricchi borghesi saranno i principali acquirenti e, talvolta, i committenti di questo genere di pittura, che con i suoi colori netti e brillanti costituiva un immediato e accattivante riferimento ideale al soggiorno nella capitale partenopea. Grande rilievo assumono anche le immagini dei dintorni, delle isole, delle rovine archeologiche, delle feste, dei costumi dei suoi abitanti e, soprattutto, delle eruzioni del Vesuvio, fenomeni di grande interesse e di sinistra bellezza che esaltavano la fantasia dei visitatori.
I monumenti e le opere d'arte custodite fra le strade e le sale dei musei romani raccontano l'eternità della capitale, la sua storia, le sue tappe dalla fondazione ai giorni d'oggi. Ilaria Beltramme, ripercorre i periodi salienti della città eterna attraverso le opere che meglio li hanno rappresentati e ne hanno espresso lo spirito. Dalla Roma degli etruschi e i suoi simboli, per passare a quella di Cesare, di Augusto e delle gens; e poi ancora, il Medioevo romano e la città papalina, il Rinascimento e le gesta dei papi del tempo, per arrivare alla Roma barocca, quella di Caravaggio e dei Barberini, e poi alla Roma settecentesca dei grandi architetti; per concludere poi con la Roma novecentesca e fascista e chiudere con l'età contemporanea, in cui parti della città sono in piena evoluzione, attraversando un peculiare momento di rinascita. Dalla Lupa capitolina alla Piramide Cestia, dalla Domus Aurea alla basilica di San Clemente, dai dipinti di Caravaggio all'opera di Borromini e Bernini, ripercorrendo i secoli fino ai nostri giorni, fatti di street art, di contaminazioni artistiche e di risveglio delle periferie.
In occasione della ventesima edizione, “il FARINOTTI” non è stato semplicemente aggiornato, ma è stato anche ampiamente rivisto. Perché? Per aggiornare il giudizio su titoli che oggi sono stati rivalutati come di culto, pur non apparendo come folgorazioni ai tempi dell’uscita; per ridimensionare l’eco di popolarità di quei film che invece non hanno più spettatori. E, soprattutto, perché un giudizio che intenda coniugare il rigore del critico e la preferenza del pubblico è necessariamente soggetto a revisioni e mutamenti di prospettiva. Questo cerca di fare da vent’anni con passione e attenzione “il FARINOTTI”: oltre 35.000 titoli (tutti quelli distribuiti in Italia), quasi 2.700 pagine, costantemente aggiornato grazie alla collaborazione con il sito «Mymovies». Un dizionario che spazia su tutte le epoche e tutti i generi, e che non manca di sottolineare la rinascita del cinema italiano, dimostrata dalla candidatura di ben tre registi (Garrone, Moretti e Sorrentino) all’ultimo festival di Cannes. Questa edizione è aggiornata con le schede di tutti i film presentati alla 72ª Mostra del cinema di Venezia.
Frutto del genio poliedrico di Leonardo, il "Trattato" è la summa del suo pensiero pitorico e rappresenta una delle espressioni più alte e significative del Rinascimento. Nata dalla sintesi tipicamente leonardiana di sperimentazione e ricerca sulla natura, quest'opera stabilisce un perfetto accordo tra arte e scienza. Il testo qui riprodotto è quello a cura di M. Tabarrini (1890), condotto sul Codice Vaticano Urbinate 1270 e preceduto dalla "Vita di Leonardo" di Giorgio Vasari.
Questo volume presenta le due raccolte complete d’incisioni che Giovanni Battista Piranesi ha dedicato a Roma. Le tavole sono corredate da schede nelle quali l’autore fa il punto non sui rapporti tra Piranesi e l’architettura e l’archeologia del Settecento a Roma, ormai ben noti, ma tra questo grande incisore-architetto e la pittura, soprattutto vedutistica, del suo tempo. Le fonti documentarie attestano non solo i suoi studi di prospettiva, ma anche quelli presso Giovanni Battista Tiepolo in un temporaneo ritorno a Venezia (1745-1747) . Ma, al di là di questo, le vedute di Roma «secondo Piranesi» costituirono il veicolo ufficiale di conoscenza internazionale della Città Eterna, fino all’avvento della fotografia ottocentesca. La dimensione di cui l’architetto-incisore investe i monumenti romani è quella «eroica» della Storia che i viaggiatori colti e sensibili (come Goethe) vedevano presente ovunque, a testimoniare da una parte una irripetibile grandezza, dall’altra un degrado fisico e morale che non trovava argine negli estremi bagliori del prestigio della corte pontificia. Una città invasa dall’eterna luce del favore degli dèi, ma anche dalle gravi ombre degli uomini, che l’incisore esprime con la sicurezza di chi è abituato ad andare oltre la prospettiva, cavando dalle morsure degli acidi sulle lastre e degli inchiostri sui fogli di carta effetti di bianco abbacinante, neri, violetti, azzurrini, grigi, bruni vellutati e profondi, sì da gareggiare e da sollecitare, quasi, il confronto con la pittura vedutistica del Panini e da ampliare la propria sfera sensibile alle visioni arcadiche dell’Orizzonte, di Andrea Locatelli, di Paolo Anesi e al pericolante «paradiso» pastorale di Fragonard e Hubert Robert, il tutto sul filo di una liricità musicale quasi parallela ai versi di Metastasio.
Le due raccolte complete di incisioni che Giovanni Battista Piranesi ha dedicato a Roma
Dalla santità di San Pietro alla maestà dei palazzi dei potenti, dalle imponenti rovine dell’impero agli scorci delle chiese: le vedute di Giovanni Battista Piranesi rappresentarono, fino all’avvento della fotografia ottocentesca, il veicolo ufficiale di conoscenza internazionale dell’immagine della Città Eterna.
«Una città invasa dall’eterna luce del favore degli dèi, ma anche dalle grevi ombre degli uomini, che l’incisore veneziano esprime con la fantasia del “capriccio” e con la sicurezza di chi è abituato ad andare oltre la prospettiva, cavando dalle morsure degli acidi sulle lastre e dagli inchiostri sui fogli di carta, effetti di bianco abbacinante, neri, violetti, azzurrini, grigi, bruni vellutati e profondi.»
Maurizio Marini
Questo volume, edizione ampliata e aggiornata del precedente testo del 1973, presenta un ampio corpus scientifico sul Caravaggio. Le vicende biografiche che i nuovi documenti d'archivio hanno permesso di focalizzare, affiancati da un corredo fotografico che riproduce a colori l'opera pittorica completa, permette di restituire all'artista lombardo una fisionomia umana e culturale più vera, più attinente alla Storia e al trapasso dell'Umanesimo nella società della Riforma Cattolica. Uno studio complesso, frutto di lunghi anni di ricerca, che potenzia la portata intellettuale e rivoluzionaria dell'opera di Caravaggio, fino a metterne in luce da una parte il background nel naturalismo lombardo (veneto) e, dall'altra, l'esperienza personale, tragica e irripetibile, che s'innesta sull'adesione a una pittura secondo natura svolta nella tensione di una scelta d'arte, divenuta esigenza di vita, travolgente come una vocazione religiosa. Caravaggio riscopre infatti le premesse di una concezione aristotelica del dipingere per rinnovarle all'interno di una visione attuale della Fede esplicitata in lancinanti termini di realtà e sacralità dell'uomo a immagine e somiglianza di Dio. Una ricerca, quindi, che fa il punto su una personalità che i luoghi comuni della Storia e del mito nero (iniziati già nel corso della vita del pittore e contrabbandati fino a oggi) avevano trasformato in un criminale in fuga, ateo e iconoclasta, che in nulla corrisponde alla realtà obiettiva.
Roma città sacra di ieri e di oggi: è questa l'immagine che si vuole offrire al lettore attraverso una panoramica completa non solo di tutte le chiese cattoliche esistenti, con le basiliche e gli oratori - facendo riferimento agli annessi conventi, monasteri e catacombe - ma anche di quelle delle religioni cristiane non cattoliche, nonché degli edifici di culto ebraico e musulmano. Sono segnalati anche i templi pagani e gli ambienti profani antichi sulle cui strutture sono sorte le chiese, risalendo alle origini di un costante cambiamento nella destinazione d'uso di luoghi religiosi e civili nella millenaria trasformazione del territorio. Per tutte le chiese, disposte in rigoroso ordine alfabetico, sono riportate notizie storiche, religiose e artistiche, accompagnate da quelle di carattere liturgico e folclorico, con riferimento a feste e cerimonie religiose e profane, nonché a papi, prelati, sacerdoti, suore, santi e personaggi storici. In ultima analisi, si troveranno in queste pagine anche le chiese, le basiliche e gli oratori non più compresi nella diocesi di Roma, perché sconsacrati oppure demoliti per fare spazio a nuovi luoghi di culto, testimonianza di un fermento religioso che contribuisce a plasmare il volto della Città Eterna da migliaia di anni.
Una storia dell'architettura vista attraverso i suoi protagonisti: questo vuole essere l'originale opera di Portoghesi. Un approccio totalmente nuovo, un libro facilmente consultabile, quasi un'enciclopedia. L'ordine cronologico in cui sono state inserite le singole personalità - e quindi le loro opere consente di seguire agevolmente tutta l'evoluzione storica dell'architettura mondiale contemporanea. Aggiornato e arricchito di nuovi profili, questo volume prende in considerazione più di cento architetti. Un panorama internazionale vastissimo: accanto a Gaudí, Mackintosh, Wright, Gropius, Mies Van der Rohe, Le Corbusier, Rietveld, i nomi italiani - come Basile, Piacentini, Terragni o Piano - non sono certo pochi, a testimonianza di una lunga tradizione e della innegabile vitalità del nostro Paese. Osservare, all'inizio di un nuovo secolo, questa pluralità di ingegni e di tendenze, spaziare tra i contesti geografici e culturali più diversi aiuta a capire l'importanza della straordinaria eredità lasciata ai posteri: la qualità artistica e l'impegno intellettuale raggiunti sono notevolissimi e il patrimonio globale di eccezionale valore.
Il saggio di Giuseppe Fornari su Caravaggio vuole sfatare i luoghi comuni e le stratificazioni mitografiche che si sono accumulate sull'artista e sul personaggio, fraintendendo o banalizzando gli intenti conoscitivi e spirituali che ne hanno guidato la produzione. Caravaggio non è un pittore "facile", come non è stato un uomo "facile". Per questo il cliché di "realismo", comunemente adottato per descrivere il tratto caratterizzante la sua opera, ne confonde la vera portata sotto un'etichetta generica ed equivoca: l'artista ha perseguito sì la "realtà", ma quella drammatica e metafisica della ricerca di Dio da parte dell'uomo, ricerca il cui coronamento si attua nel momento in cui l'azione umana si fa dramma, scelta irrevocabile, apertura all'inconcepibile. Questa è la "verità" di Caravaggio e tutto in lui si subordina al suo conseguimento nella rappresentazione. Le sventure che affliggono la vita di Michelangelo Merisi, e che lui attivamente si procura, approfondiscono e rendono ancor più lancinante questa verità che si manifesta come Verità, alimentando un crescendo febbrile di capolavori che ha pochi paragoni nell'arte occidentale.