
Avvalendosi di documenti in gran parte inediti provenienti dagli archivi della Segreteria di Stato vaticana e della Gendarmeria pontificia, il volume racconta la nascita, avvenuta 60 anni fa, della Filmoteca vaticana, che con i suoi 8.000 titoli è un archivio unico nel suo genere e il principale deposito della memoria delle immagini in movimento dei pontificati novecenteschi. Un punto di vista originale per comprendere le profonde trasformazioni intervenute nell’immagine del papato e nel rapporto tra Chiesa cattolica e cinema.
All'ospedale psichiatrico parigino della Salpêtrière, di cui diventa direttore nel 1862, Jean-Martin Charcot non incontra delle semplici pazienti, ma le «quattro o cinquemila donne infernali» che gli serviranno da materia prima per teorizzare sulla follia. Tra quelle mura egli troverà la fama inventando quel particolare tipo di disagio, tutto femminile, che chiamerà «isteria». In questo volume, arricchito da 108 immagini d'archivio, Georges Didi-Huberman rivela le pratiche mediche e le «messe in scena» a cui i medici sottoposero le cosiddette isteriche. Un saggio fondamentale che si muove con disinvoltura tra la storia della mentalità, della psichiatria e della fotografia.
I popoli che attorniano la torre di Babele, la rivisitazione della figura di Catullo, le figure e i lavori che attorniano il fiume Don, la ricostruzione di alcuni momenti segreti di Gogol': una scrittura veloce ed ironica che attraversa le varie umanità che ci rappresentano e illustrate con colori che esprimono la forza sanguigna della vita.
Andrea Musso, architetto genovese, è acquarellista, grafico e illustratore. Ha disegnato servizi naturalistici per la rivista Airone e per Giorgio Mondadori Editore. Ha esposto i suoi lavori sia in personali che in collettive. Tra le mostre personali: quella a Pontremoli in occasione del Premio Bancarella nel 1990 e quella a Montecarlo presso il Gildo Pastor Center nel 1998 in occasione della sua inaugurazione. A Genova, dove vive e lavora, espone permanentemente presso la Galleria Il Basilisco. Dipinge en plein air i suoi viaggi e, abitualmente, Monterosso, le Cinque Terre, Genova. Sue illustrazioni sono apparse su Epoca, Panorama, Le Monde Dimanche, Il Manifesto, Il Sole 24 Ore, Il Secolo XIX. È socio, dalla sua fondazione nel 1989, dell'Associazione Incisori Liguri.
"L'uomo da solo può resistere al potere? Perché possiamo tradire ogni valore e affetto? L'intelligenza è una barriera contro l'ideologia? Lo sono forse la fede, l'amore, l'amicizia?" Due pièce teatrali, due diverse ambientazioni, una sola tragica dinamica, quella dell'ideologia e del potere di fronte alla libertà del singolo uomo.
Non è di certo un esercizio quello di Giardinazzo. E se pur non mancano i momenti di grande virtuosismo e di spericolata orchestrazione di temi e riferimenti, mai viene meno in questo saggio la partecipazione accorata dello studioso. Insomma, per dirla in un niente: qui l'autore si sta giocando l'anima. Sta ricapitolando alcuni dei motivi che gli hanno fatto muovere i primi passi nella poesia. E sta mettendo a verifica tutta intera la sua percezione di quel che si chiama letteratura. Infatti, nello studiare i confini o quelli che tali si presumono tra i fenomeni accade di ricomprendere, di riconoscerli diversamente. E qui, il calabor-etiope corridore sta guardando e sta aiutandoci a guardare con occhi rinnovati l'esistenza stessa della poesia e del narrare, e del loro deposito storico-critico che chiamiamo letteratura. Sono occhi pieni di un vento antico. Nulla è meno rispettoso del fenomeno della canzone che il circoscriverne le radici in una provincialissima modernità, senza avere il coraggio (e l'erudizione) di guardarlo entro il grandioso affresco della storia del fenomeno poetico-lirico e nella prospettiva fatta di ombre e di splendori remoti di ciò che precede sempre la storia.
Dalla prefazione di Davide Rondoni
GLI AUTORI
Francesco Giardinazzo è docente di “Teoria e analisi del testo letterario” presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori, Università di Bologna; inoltre insegna presso il Centro Internazionale della Canzone di Bologna.
Tra le pubblicazioni, si rammentano: Lirici greci. Traduzioni. (Firenze, 1992); D’Annunzio 1895. Un viaggio in Grecia (Firenze 1996; Firenze 2005); Cercare il volume. Saggi danteschi (Rimini, 1998); La voce e il vento. Variazioni su L’infinito di Leopardi (Firenze, 2001); La trama e l’arazzo. Maestri della cultura europea fra presente e passato (Ferrara, 2003); Il gesto di Hermes. L’ermeneutica, i classici, la modernità letteraria (Bologna, 2007).
Oltre a occuparsi di letteratura, filosofia, analisi stilistica e traduzione, ermeneutica testuale, storia del teatro, i suoi interessi si muovono in direzione dello studio dell’esperienza musicale nel suo rapporto con le altre forme di espressione artistica.