
Curata da Maria Grazia Bernardini e Marco Bussagli, l'esposizione si articola in sette sezioni, che documentano il percorso artistico del XVI secolo, attraverso il passaggio dall'alto e superbo magistero dell'arte del primo Rinascimento, ancora sostanziato dalla cultura umanistica, ad un'arte fortemente condizionata da una nuova e coinvolgente spiritualità religiosa. Vengono esposti capolavori di Raffaello, quali l'"Autoritratto" o il "Ritratto di Fedra Inghirami" - entrambi prestati eccezionalmente dalla Galleria degli Uffizi di Firenze - di Michelangelo, come l'"Apollo-Davide", proveniente dal Museo Nazionale del Bargello, o la "Pietà per Vittoria Colonna", da Boston di cui la Fondazione Roma ha adottato il restauro - di Sebastiano del Piombo, quale il "Ritratto di donna" della Harewood House di Leeds, e di molti altri artisti, tra cui Perin del Vaga e Francesco Salviati. Sono presenti anche apparati didattici e integrativi del tutto inediti, quali la ricostruzione tridimensionale della Cappella Sistina e della Loggia di Psiche di Raffaello.
Esposta in anteprima mondiale, la mostra "A Oriente. Città, uomini e dei sulle vie della seta" (a cura dell'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente, con la cura scientifica di Gherardo Gnoli, Pierfrancesco Callieri e Francesco D'Arelli) metterà in scena, sulla traccia di una mappa cinese di oltre 30 metri, risalente all'inizio del XVI secolo e rinvenuta recentemente in Giappone, la sovrapposizione di culture e religioni lungo le Vie della Seta, grazie allo scenografico allestimento di Studio Azzurro. Quasi come lo svolgimento di un rotolo, il percorso porterà il visitatore a percorrere un affascinante ed interminabile viaggio, illustrato con materiali virtuali e con una selezione di importanti manufatti di varia tipologia, attraverso le Città che più animarono la via dal Mare Nostrum a Pechino, tra il II secolo a.C. e il XIV secolo d.C. Il catalogo, arricchito da numerosi particolari della mappa e di interventi da specialisti del settore, si pone come un quaderno da viaggio alternativo che accompagnerà il visitatore nel suo percorso.
"In Sacra via. Giacomo Boni al Foro Romano. Gli scavi", curato da Patrizia Fortini e Miriam Taviani, documenta le indagini sulla via Sacra al Foro Romano condotte tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo successivo da Giacomo Boni, vero pioniere dell'archeologia italiana.
Nel primo saggio Caroli illustra come la luce ha contribuito alla diversa evoluzione della pittura negli artisti di ambito italiano e in quelli di origine fiamminga e nordeuropea: la luce quindi come forma simbolica della visione del mondo occidentale. Oggetto del secondo scritto è invece l'anima, in un viaggio affascinante nell'interiorità dell'uomo e nella sua consapevolezza di sé; una consapevolezza man mano tradotta in pittura introspettiva, in cui l'occhio dell'artista scruta nelle fattezze umane le passioni e i moti dell'anima. La terza riflessione è dedicata alla pittura come socialità, narrazione ed espressione del mondo inteso come "scena sociale" in un'epoca, il Settecento, in cui l'attenzione dell'artista si rivolge proprio all'affascinante intreccio delle relazioni umane. I testi sono corredati di oltre cento illustrazioni che guidano puntualmente il lettore attraverso la trattazione.
Il desiderio di Flavio Caroli di risalire alle origini del dialogo tra Oriente e Occidente nasce dalle innumerevoli sollecitazioni del mondo globalizzato: un dialogo, talora divenuto scontro, dalle radici antichissime. Attraverso numerosi esempi dall'antichità a oggi, l'autore traccia una mappa che partendo dall'Impero romano d'Occidente e d'Oriente incontra l'Islam, la cultura ebraica, il buddhismo delle origini e la sua diffusione in India, Cina e Giappone; si sofferma sul Settecento che, con le mode orientaliste in Occidente e l'arrivo di Giuseppe Castiglione in Cina, vede il primo vero scambio culturale fra i due mondi. Nell'Ottocento, con la diffusione delle immagini giapponesi in Occidente e la contemporanea apertura dell'Oriente verso ovest, gli incontri danno vita a un tessuto che si infittisce sempre più, soprattutto dopo Van Gogh, fino ai giorni nostri e alle infinite occasioni di uno scambio planetario.
Un libro che abbraccia 3000 opere d'arte e migliaia di anni di storia, dalle grotte di Lascaux fino ai più recenti interventi di arte contemporanea. Un lavoro che ha richiesto dieci anni di lavorazione e un team di specialisti che hanno dato vita alla più vasta collezione ideale per amante dell'arte. Questo volume è suddiviso in 25 gallerie e 450 sale; ogni stanza è organizzata secondo diverse esposizioni tematiche su argomenti specifici che contengono ognuna pezzi tra dipinti, sculture, affreschi, arazzi, tessuti, fotografie, incisioni, installazioni, performance, video e stampe che narrano l'intero svolgimento della storia dell'arte. È l'unico museo a poter ospitare in un sol luogo accanto alla "Monna Lisa" di Leonardo la collezione dei ritratti di Rembrandt, "Las Meninas" di Velázquez e "Guernica" di Picasso, le porcellane cinesi e le incisioni di Hokusai, i manufatti aurei del Perù e le opere di Jackson Pollock.
Il volume rende conto della prima grande mostra italiana su Antinoo in rapporto all'imperatore Adriano in un luogo d'elezione, Villa Adriana, quella città di marmo immersa nel suggestivo paesaggio tiburtino dove i due hanno per qualche tempo vissuto insieme e si è identificato archeologicamente l'Antinoeion, santuario in onore del dio, se non anche sua monumentale tomba. Alcuni saggi di autorevoli specialisti perlustrano le fonti storiche per ricostruire l'identità più vera del personaggio, le origini, le avventurose vicende, la misteriosa morte fino ad approfondire dunque l'intreccio di relazioni con l'Egitto, la divinizzazione e il culto del giovane bitinio. Particolare attenzione è riservata all'iconografia del ragazzo triste nei diversi tipi statuari (anche nell'identificazione con molteplici altre divinità) che hanno esercitato un fascino incredibile nell'arte dal Medioevo all'età moderna fino a diventare apostasi di bellezza nella temperie neoclassica e sollecitare interpretazioni originali nella letteratura del Novecento da Pessoa alla Yourcenar, nell'immaginario omossessuale, nella cultura contemporanea.
Frida Kahlo sarebbe diventata l'artista visionaria che conosciamo senza i tormenti amorosi per Diego Rivera? Se non avesse incontrato Gerda Taro, Robert Capa avrebbe mai osato fare il reporter di guerra? Che performance produrrebbe Gilbert, senza George, il suo doppio? Talvolta le vite di due artisti si intrecciano e influenzano il loro percorso in modo determinante. E forse opere celeberrime, cambiamenti di rotta epocali, proclamazioni teoriche non sarebbero esistiti senza la condivisione amorosa. L'arte del Novecento è segnata da incontri fatali dalle conseguenze non ancora sufficientemente indagate, ed Elena Del Drago ne ripercorre i casi più affascinanti cercando nelle biografie di molti artisti. Tra allieve, modelle, amanti, rivali, compagni di lotta e di vita, ecco dunque ventuno racconti avvincenti che dimostrano come la creatività di coppia riesca a stimolare scambio e dialogo, oppure diventare scivolosa, generando competizione, esplicita o celata.
Dopo il primo lungo viaggio in Italia, tra il 1901 e il 1902, Paul Klee ritornò più volte nel nostro paese: in Sicilia nel 1924 e nel 1931, all'isola d'Elba nel 1926, a Viareggio nel 1930 e, infine, nel 1932 a Venezia. Durante questi viaggi visitò anche Milano, Genova, Padova, Firenze, Ravenna, Pisa, l'amata Napoli. Ogni città fu di ispirazione per nuovi spunti di studio e in alcuni casi determinarono anche svolte stilistiche, come la fase pointilliste suggeritagli dalla visione dei mosaici bizantini di Ravenna. Ideati direttamente sul posto o creati al rientro in Germania, i "lavori italiani" sono una settantina e si presentano ora in termini astratti ed evocativi, ora di topografica esattezza. Molte di più, tuttavia, sono le opere di Klee nate sotto la spinta delle impressioni, delle riflessioni e dei ricordi suscitati dalla natura e dalla storia italiana. Quattro sono i punti che riassumono l'Italia nella visione di Klee: natura, architettura, classicità e musica, ossia le fonti della sua arte, le basi dei processi creativi e degli sviluppi propriamente tematici della sua opera. Il catalogo presenta le circa 70 opere in mostra, molte immagini di confronto, una selezione di documenti fra cui alcune lettere che Paul Klee scrisse alla moglie dall'Italia, in parte qui tradotte per la prima volta. Chiude una selezione di testi critici a firma di Argan, Ponente e Zahn a conferma delle fortuna critica dell'artista.
Gli artisti si sono cimentati in ogni epoca con i temi sacri. Se alcuni sono in grado di riconoscere i personaggi principali delle sacre scritture, la maggior parte dei visitatori di mostre e musei si trova in difficoltà nell'individuare i soggetti delle innumerevoli scene sacre che ricorrono nella pittura fin dal Medioevo. Per chi non si accontenta di osservare, ma avverte l'esigenza di capire i significati più profondi delle immagini, il volume consente di orientarsi con agilità tra i personaggi e gli episodi tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento attraverso brevi testi esplicativi documentati da oltre 500 opere. Attraverso un'accurata analisi iconografica, ogni opera rivela i personaggi, i simboli, i momenti devozionali e le scene drammatiche e illuminanti dei sacri testi. Il libro è organizzato in 14 sezioni tematiche, dalla creazione del mondo alla Passione di Cristo ed è completato da utili apparati di consultazione per orientarsi tra Antico e Nuovo Testamento e Vangeli apocrifi.
Forse non tutti gli artisti presenti in questo libro sarebbero orgogliosi di vedere la propria opera riprodotta su tazze e pantofole, ma in fondo è così che si sono conquistati l'eternità. La società di massa ha adottato quei capolavori e li ha trasformati in campagne pubblicitarie e merchandising. Così sono diventati familiari: un patrimonio pubblico e quotidiano. È come impadronirsi di una frase sentita in una conversazione e ripeterla in una situazione diversa. Come le idee sono in continua circolazione, così possono esserlo le immagini: sono di tutti e di nessuno al tempo stesso. Come hanno fatto dipinti quali "La Gioconda", "La nascita di Venere" e "L'urlo" a diventare le opere d'arte più famose al mondo? Perché "II Pensatore" di Rodin e "La grande onda" di Hokusai appaiono su t-shirt e tazze, nei programmi televisivi e nella pubblicità? Che cosa ha fatto sì che determinate immagini abbiano avuto un successo tanto straordinario da trascendere l'arte per diventare icone dell'immaginario collettivo? "Io sono un mito" racconta le affascinanti storie di trenta capolavori dell'arte, dal "Discobolo" di Mirone a "Le fils de l'homme" di Magritte, spiegando perché hanno conquistato una fama che non conosce tempo. Scoprirete come furono concepiti, come sono diventati veri e propri oggetti di culto, e come è cambiata la loro interpretazione nel corso dei secoli. Prefazione di Maurizio Cattelan
"Vite segrete dei grandi artisti" narra le vicende meno note dietro le quinte dell'arte, con aneddoti curiosi e a volte scandalosi sui grandi maestri di tutti i tempi, da Leonardo (accusato di sodomia), a Caravaggio (colpevole di omicidio), a Edward Hopper (violento nei confronti della moglie). Scoprirete che Michelangelo emanava un odore così disgustoso che i suoi assistenti non sopportavano di lavorare accanto a lui, che Vincent van Gogh ogni tanto mangiava il colore direttamente dal tubetto e che Georgia O'Keeffe amava dipingere senza veli. Una lezione di storia dell'arte che non dimenticherete facilmente!