
II dizionario è dedicato all'amore, un tema con il quale si sono confrontati artisti di tutte le epoche. L'autore distingue nettamente l'amore dei sentimenti, che include l'amore coniugale, materno, omosessuale, ma anche l'amore per la patria o l'amore divino, da quello corporale, o erotismo, in cui gli artisti celebrano il trasporto dei sensi in modo più o meno esplicito, dalle immagini maliziose delle settecentesche scene di genere, ai manuali del sesso in Oriente e Occidente, alla simbologia fallica. Tutto un capitolo è inoltre dedicato alle coppie celebri che popolano la Sacre Scritture, i miti e la letteratura di tutti i tempi, partendo da Adamo ed Eva fino a Otello e Desdemona, passando per Marte e Venere, Elena e Paride, Saffo e Faone, Paolo e Francesca, Romeo e Giulietta.
La collezione di Ardea è costituita da più di ottanta opere tra sculture, bozzetti e medaglie, quasi tutte in bronzo, realizzate da Manzù tra il 1927 e il 1984, e da circa trecentotrenta opere tra disegni, incisioni e bozzetti di costumi teatrali, eseguiti tra il 1940 e il 1980. La mostra presenta una selezione di un centinaio di disegni e incisioni dell'artista dal 1937 al 1980, la maggior parte dei quali molto raramente esposta al pubblico. La divisione cronologica permetterà di avvicinarsi al lavoro dell'artista, evidenziando i suoi cicli tematici quali le serie di schizzi dedicati a Papa Giovanni, i Partigiani, sua moglie Inge o ancora gli Amanti.
Un aggiornato compendio di storia della fotografia, dalle prime sperimentazioni di Nièpce e Daguerre ai primi dell'Ottocento fino alle creazioni contemporanee di Martin Parr, Christian Boltanski e Andreas Gursky. Scorrono decine di immagini dei più grandi fotografi: dai maestri francesi del XIX secolo a Nadar, da Marey a Muybridge, da Alfred Stieglitz a Leni Riefensthal fino a Man Ray, Cartier-Bresson, Ellìot Erwitt, Bruce Nauman, Mapplethorpe, Cindy Sherman. I saggi offrono un taglio trasversale e innovativo, prestando attenzione anche alle dinamiche meno conosciute dell'arte della fotografia e alternandosi ad album iconografici su singoli temi.
Il volume ripercorre l'opera di Giovanni Battista Piranesi, architetto, scenografo e incisore che dall'età di vent'anni viaggiò come disegnatore al seguito di Marco Foscarini, inviato veneziano a Roma, e iniziò lo studio dell'architettura romana. Sotto la guida di Giuseppe Vasi intraprese l'attività di vedutista e si avvicinò alle tecniche dell'acquaforte e dell'incisione su rame. Il suo primo ciclo di incisioni, del 1943, fu "Prima parte di architetture e prospettive", vedute della città realizzate con una tecnica di bulino e acquaforte, al quale fecero seguito "Grotteschi e Capricci". Dopo numerosi anni trascorsi studiando e rilevando una quantità innumerevole di edifici dell'antica Roma realizzò l'importante ciclo di incisioni "Vedute di Roma", che seppero esercitare una forte influenza durante il Neoclassicismo e, nel 1760, le note "Carceri d'invenzione". Le sue tavole incise appaiono improntate a un'idea di dignità e magnificenza espresse attraverso la grandiosità e l'isolamento degli elementi architettonici, così da affermare la grandezza del passato antico.
"Italics" raccoglie il testimone lasciato dalla celebre mostra Italian Metamorphosis, curata da Germano Celant nel 1995, per continuarne la storia fino a oggi. Le più significative opere della collezione Pinault sono la traccia da cui prende le mosse la struttura della mostra, attraverso Arte Povera, Minimalismo, Post Pop, Neo Avanguardie e le ultime generazioni: da artisti del passato prossimo (Merz, Kounellis, Pascali, Fontana, Boetti, Zorio, Battaglia) agli artisti di oggi (Cattelan, Lambri, Tuttofuoco, Arienti, Beecroft). L'inedito ritratto dell'arte contemporanea italiana è arricchito da testi che disaminano le tensioni e le correnti artistiche che ne hanno informato gli ultimi 40 anni (a cura di Bonami), le maggiori e più singolari figure che le hanno caratterizzate (Gingeras). insieme al contesto storico, sociologico e culturale (da Empoli, Guerzoni, Manacorda), una sintetica ma esaustiva cronologia illustrata (Cagol).
Una monografia completa su uno dei maestri che più hanno segnato la storia dell'arte. Le vicende biografiche sono inquadrate nel contesto storico, sociale e culturale del suo tempo. Una selezione di cinquanta capolavori riprodotti a piena pagina, sono analizzati con dettagli ingranditi di forte impatto e commentati in modo chiaro e diretto. Non mancano approfondimenti e curiosità, un'antologia critica, una cronologia e un indice per risalire al museo che conserva le singole opere.
In occasione della 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica della Biennale di Venezia, Electa pubblica un volume fotografico sul nuovo film di Giuseppe Tornatore. La pellicola dal titolo Baarìa, nome dialettale che sta per Bagheria, città siciliana in cui il regista è nato e vissuto fino all'età di 28 anni, tratta la storia di una famiglia e delle sue vicissitudini durante l'intero Novecento. Realizzato in collaborazione con Medusa Film, il libro ripercorre l'intera lavorazione del film di Tornatore attraverso foto di scena di Marta Spedaletti ed immagini di backstage, realizzate con il fotografo Stefano Schirato. Una selezione fotografica evocativa che consente al lettore di immaginare, ricordare, sognare attraverso simboli, eroi ed archetipi ritratti. Oltre al percorso fotografico, il libro contiene le testimonianze dirette del cast tecnico e artistico attraverso le interviste realizzate da Gianluca D'Agostino. In primis a Giuseppe Tornatore regista del film, Giampaolo Letta, produttore, Mario Zanot (effetti speciali), Enrico Lucidi (direttore fotografia), Mario Sabatini (scenografo), Margaret Madè (attrice protagonista) e Francesco Scianna (attore protagonista). Allegato al libro il CD con brani selezionati dalla colonna sonora di Ennio Morricone.
Uno dei più autorevoli studiosi di pittura antica affronta in questo volume l'eccezionale ciclo di affreschi proveniente dalla villa scoperta nell'Ottocento nei giardini della Farnesina sul lungotevere a Roma. Gli affreschi e gli stucchi delle antiche stanze, ricostruite oggi all'interno del Museo Nazionale Romano, costituiscono la più vasta e meglio conservata testimonianza delle tendenze della pittura d'età augustea che s'impone nel panorama artistico antico per raffinatezza, varietà cromatica e di soggetti, come le grandi e fedeli riproduzioni nel volume permettono finalmente di apprezzare.
De Chirico nel 1919 definì "Museo degli orrori" la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma. Dopo quasi un secolo la Gnam dedica al padre della Metafisica una mostra incentrata sui rapporti con l'istituzione "museo". I saggi, curati da Renato Barilli, Mario Ursino e Maria Vittoria Marini Clarelli, restituiscono uno sguardo aggiornato sull'interessante tematica.
In mostra, un consistente corpus di opere provenienti dalla galleria stessa e dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, da sempre attenta alla valorizzazione e alla giusta comprensione dell'opera del maestro.
Partendo dai primi provvedimenti ottocenteschi, per arrivare a una riflessione sul concetto di tutela nei giorni nostri, la mostra si propone di illustrare le conquiste e i progressi compiuti nel nostro Paese in difesa del patrimonio artistico, ma anche i problemi posti dai traffici illeciti che su questo vengono costruiti. Articolata in sei sezioni, affronta anche i temi delle calamità naturali che hanno visto lo sforzo comune fra istituzioni, associazioni e collettività per la tutela delle opere d'arte e confermato l'utilità, ai fini del restauro, della documentazione preventiva.
Il volume, dedicato al tema dell'abitare tra cielo e acqua, affronta diversi settori disciplinari: in primo luogo nautica e yacht design, ma anche interior design e arredamento nautico. Questa ricerca prende in considerazione il desiderio primario di abitare a contatto con l'acqua e osserva come la contemporaneità ne affronti le istanze sconfinando sempre più dalla nautica all'architettura, coinvolgendo non solo progettisti affermati nel settore nautico, ma anche i protagonisti della scena architettonica internazionale. L'approccio critico degli autori evidenzia i limiti della progettazione d'interni nautici se svincolati dalle competenze necessarie per rendere armonico il progetto interno ed esterno delle imbarcazioni, e pone in risalto la rivoluzione che negli ultimi anni sta investendo il settore nautico, impegnato nel rendere sempre più equilibrato il dialogo tra le parti. Il volume si compone di quattro sezioni: una ricognizione storica che esemplifica alcuni casi emblematici dell'iconografia navale, dell'architettura acquatica, dell'arredo nautico, un'analisi del panorama contemporaneo attraverso indagini sui principali temi e questioni progettuali nel settore dell'Interior Yacht Design; una selezione dei maggiori progetti di Interior Yacht Design e infine, una sezione tecnica di apparati dedicati ai materiali da costruzione e agli oggetti di design civile adatti alle esigenze nautiche, che offrano strumenti utili alla progettazione, ma anche alla comprensione del progetto.
Electa pubblica nella collana Dizionari del Cinema, curata da Gabriele Lucci, il volume dedicato al film di guerra, un genere che ha regalato, nel corso dei decenni, capolavori che hanno segnato la storia del cinema.Le grandi battaglie sono raccontate in sequenze memorabili come quelle di Apocalypse Now, La sottile linea rossa o Salvate il soldato Ryan; film che restituiscono racconti e fatti legati alla Grande Guerra, al secondo conflitto mondiale o al Vietnam, cui si sono ispirati registi come Stanley Kubrick, Clint Eastwood, Steven Spielberg e Brian De Palma.Indimenticabili sono anche le produzioni italiane, con registi come Mario Monicelli, Francesco Rosi (Uomini contro) e Roberto Rossellini col capolavoro Paisà: autori capaci di raccontare uno spaccato della nostra storia e del nostro modo di fare cinema.
Il cinema di guerra rappresenta le storie degli scontri militari, ma anche gli stravolgimenti e la disperazione della vita civile sotto assedio, racconti di finzione così come fedelissime ricostruzioni. In questo libro d’autore trovano spazio i migliori film, le tematiche e le caratteristiche specifiche, insieme a immagini e locandine delle proiezioni cinematografiche, in una descrizione puntuale che riesce a cogliere l’evoluzione dell’atteggiamento che il cinema ha manifestato nel corso degli anni nei confronti della guerra.
Roberto Nepoti
Giornalista e critico cinematografico, scrive per “La Repubblica”. Autore di libri dedicati al cinema (L’illusione filmica. Manuale di filmologia, 2004), al documentario (Storia del documentario, 1998), ai grandi artisti (Dario Fo, 1997), come a grandi autori (Brian de Palma, 1995).L’Accademia dell’Immagine.
L’Ente Morale Accademia dell’Immagine – centro di alta formazione per il cinema e la comunicazione audiovisiva, nasce nel 1991 su iniziativa di Gabriele Lucci. L’Accademia dell’Immagine, presieduta da Massimo Cialente, vede come soci fondatori: la Regione Abruzzo, l’Istituto Cinematografico dell’Aquila ‘La Lanterna Magica’, la Provincia e il Comune dell’Aquila.