
Il volume raccoglie una serie di riflessioni, considerazioni, digressioni sul tema della fotografia. "Medium bizzarro, nuova forma di allucinazione: falsa a livello della percezione, vera a livello del tempo", la fotografia viene scrutata non in sé, ma attraverso un certo numero di casi.
Dopo gli spettacoli televisivi (già pubblicati in videocassetta), "Totem" è tornato alla magia e al calore del teatro. Questa videocassetta offre una sintesi di molte ore di girato e racconta questo nuovo "Totem" nei suoi momenti più intensi ma anche il "dietro le quinte" di come nasce uno spettacolo così singolare. A differenza che nelle riprese televisive, qui lo spettatore è al centro e viene trascinato dalla macchina da presa sul palco. Il libro offre testi di Baricco, di Vacis e Tarasco che parlano della messa in scena dello spettacolo.
Alla vigilia della "Guerra dei sei giorni" un uomo si ritrova con l'ex moglie e il suo nuovo marito. Scaveranno nelle ragioni del loro divorzio, con il fratello pazzo e la madre che lo sta diventando: una commedia cadenzata dalle notizie radiofoniche dell'ineluttabile guerra che li ha riuniti. Questa commedia si situa nell'ambito della drammaturgia israeliana legata alla formazione dello Stato d'Israele, ma nello stesso tempo ne definisce la specifica direzione di ricerca e di unicità. Spicca la tendenza a fotografare i personaggi in situazioni estreme di sensibilità nervosa, a portarli sull'orlo di qualche disastro o esplosione patologica di forze psichiche sopite, ad acuire il conflitto tra memoria, isolamento e oblio.
È questo il primo dei tre volumi che compongono il "Dizionario dei registi del cinema mondiale", una "grande opera" che va ad aggiungersi ai sei volumi della "Storia del cinema mondiale" del catalogo Einaudi. All'interno dei tre volumi troveranno spazio circa milletrecento schede, dedicate ad altrettanti registi, analizzati criticamente da centoventi esperti internazionali. Ogni voce comprende un'analisi critica dell'intera opera del regista, una bibliografia e la filmografia completa.
È questo il secondo dei tre volumi che compongono il "Dizionario dei registi del cinema mondiale", una "grande opera" che va ad aggiungersi ai sei volumi della "Storia del cinema mondiale" del catalogo Einaudi. All'interno dei tre volumi troveranno spazio circa milletrecento schede, dedicate ad altrettanti registi, analizzati criticamente da centoventi esperti internazionali. Ogni voce comprende un'analisi critica dell'intera opera del regista, una bibliografia e la filmografia completa.
Manierismo, termine usato dalla critica per indicare determinati aspetti della cultura figurativa del Cinquecento, appare per la prima volta già nel Bellori che nel Seicento aveva scagliato l'accusa verso alcuni artisti che avevano abbandonato lo studio della natura viziando l'arte con la "maniera". Le figure centrali sono il Pontormo, Rosso Fiorentino, Polidoro da Caravaggio, Perin del Vaga, il Parmigianino, fino a Giulio Romano, il Bronzino e Benvenuto Cellini. La rinascita degli interessi verso questo periodo che sta tra il Rinascimento ed il Barocco si deve a una forte ripresa degli studi agli inizi del Novecento. In questo libro, pubblicato nel 1993, Pinelli delinea il risultato degli studi più recenti sul Manierismo.
"Juan Padan è un personaggio che ritroviamo anche nella Commedia dell'arte, chiamato in maniere diverse: Giovan, Giani, Zanni. Questo Juan è una specie di Ruzante, più propriamente uno Zanni, maschera prototipo di Arlecchino, che, come vedremo, nato a sua volta nelle valli di Brescia e Bergamo, si ritrova letteralmente proiettato nelle Indie, ingaggiato su una nave della quarta spedizione di Colombo". (Dario Fo).
Questa edizione dell'opera di Zevi presenta aggiornamenti riguardanti l'ultimo quarantennio e una radicale revisione filologica e critica delle vicende che, prendendo le mosse dagli "architetti della rivoluzione" francese, sfociano nelle grandi figure di Wright, Le Corbusier, Gropius, Mies van der Rohe, Mendelsohn, Aalto. Per la vastità del materiale illustrativo, questa storia dell'architettura potrebbe essere considerata una vera e propria enciclopedia dell'architettura moderna, anche perché include l'intera opera urbanistica, dai grandiosi lavori ottocenteschi di Parigi, Vienna e Madrid alle "New Towns" britanniche e scandinave, ai progetti della città del 2000.
I 5 monologhi nati dalla collaborazione tra Marco Paolini e la trasmissione "Report" di Milena Gabanelli, sono riproposti in questo DVD accompagnato da un volume che è un racconto o un diario di bordo della genesi di queste storie. Un esperimento originale di narrazione televisiva in cui trovano spazio argomenti disparati: si va da "Binario illegale", viaggio autobiografico nell'Italia conosciuta stazione dopo stazione, attraverso i ricordi di un bambino cresciuto sui treni, a "U 238", simbolo del famoso "uranio impoverito" di cui non si parla più, mentre si continuano a raccogliere dati su una malattia che colpisce i reduci delle missioni in Kosovo e Bosnia. Racconti in cui la "forma breve" concentra storia, memoria e autobiografia collettiva.
L'azione si svolge ai giorni nostri, probabilmente In Cile, ma potrebbe trattarsi di un qualsiasi altro Paese in cui è tornata la democrazia dopo un lungo periodo di dittatura. I protagonisti sono Gerardo Escobar, un dissidente del precedente governo, ora prescelto dal nuovo presidente per una commissione d'indagine che deve far luce sui crimini commessi durante l'ex dittatura, Paulina Salas, sua moglie, che durante il regime fascista è stata violentata e torturata dagli aguzzini che la tenevano prigioniera, e Roberto Miranda, un medico dal passato a dir poco equivoco. Nella loro casa si svolgerà un vero e proprio processo a Miranda, accusato di complicità nelle torture da Paulina, che lo riconosce quando, per un banale incidente, capiterà a casa sua.
Nel 1938 Federico Fellini approda a Roma, in cerca di lavoro. Lo trova al "Marc'Aurelio", un giornale umoristico che esce due volte alla settimana e che vende circa mezzo milione di copie. Un vero fenomeno di massa, paragonabile, oggi, a quello della trasmissione televisiva Zelig e al successo dei suoi comici e dei loro tormentoni. In questo volume, Claudio Carabba raccoglie una scelta dei pezzi scritti dal futuro regista per il giornale: molti della rubrica "Ma tu mi stai a sentire?", diventata presto una frase ricorrente nel linguaggio dell'epoca, ma anche brevi storielle, barzellette, la maggior parte firmate e altre non firmate ma altrettanto riconoscibili per stile e tipo di umorismo.