
Da quasi tre anni ogni settimana Marco Lodoli scrive una recensione di cinema sulla rivista "Diario", diretta da Enrico Deaglio. Ma probabilmente "recensione" non è il termine giusto, perché gli articoli di Lodoli non hanno granché da spartire con i puntigliosi giudizi sui film scritti dai critici professionisti. Più che altro si tratta di un appuntamento con i lettori, un incontro amichevole intorno al tavolo di un bar. E a quel tavolo Lodoli si lascia andare ad associazioni e ricordi, digressioni e ipotesi, a tutti quei pensieri sparsi ma non arbitrari suggeriti dalla visione di un film.
A conclusione e coronamento del lavoro di Brunetta sulle epoche e sugli spazi della cinematografia mondiale, un volume dedicato alla teoria del cinema, per analizzare i generi e gli orientamenti critici, le tecniche di doppiaggio e quelle degli effetti speciali, le nuove tecnologie di ripresa e di visione che stanno rivoluzionando la settima arte.
La tradizione popolare è ancora una volta il perno del lavoro di elaborazione di Dario Fo: attraverso storie, miti e leggende popolari, Francesco appare nella sua debolezza umana, nella sua indisponibilità al compromesso, ma allo stesso tempo nella sua profonda comprensione dell'animo umano e dell'idea di un Dio aperto al dialogo con l'uomo peccatore. Grazie a lu santo jullaré Francesco, lo spettatore-lettore potrà quindi conoscere in un'ottica nuova, non agiografica, San Francesco e gli episodi celebri della sua vita, tutti affabulati da uno dei grandissimi del teatro italiano.
Il cofanetto contiene il libro "I cani del gas" e il video dello spettacolo "Bestiario italiano", ripreso al teatro Giorgio Strehler di Milano. Nella prima parte del libro sono contenute le riflessioni di Marco Paolini nate dallo spettacolo; nella seconda sezione sono raccolti i testi di poeti usati da Paolini nel "Bestiario". Il video, figlio del precedente "Bestiario veneto", è anch'esso un viaggio non di grandi distanze ma di avventurosi microspostamenti, allargato però all'Italia intera. Ed ecco così le diverse lingue d'Italia salvate, trasportate in una narrazione affidata alla voce di Paolini e alla bravura di musicisti, metà veneti e metà napoletani, che rielaborando folk e blues ci restituiscono una scarica compatta di energia.
Vincenzo Messina ricostruisce la storia di questo gruppo di talenti musicali. I loro esordi, i quarant'anni nei locali dell'Avana, l'incontro con la famiglia Cooder e poi con Wenders. L'antropologo Miguel Barnet e la musicologa Maria Teresa Linares raccontano la storia della musica a Cuba, la sua importanza sociale e religiosa, gli strumenti, i luoghi e le persone. Al volume è allegata la videocassetta dell'omonimo film di Wim Wenders.
Un libro e una videocassetta dove Eduardo De Filippo non è solo autore e regista ma anche grande interprete. "Natale in casa Cupiello" è il racconto di un pranzo natalizio che ben presto si trasforma in dramma della gelosia. Scritta nel 1931, la commedia dimostra l'abilità di Edoardo nel costruire un suo linguaggio in perfetto equilibrio fra un dialetto napoletano in continua evoluzione e le esigenze della scena, che, dal trionfale debutto, non ha mai conosciuto cali di grande popolarità, passando di successo in successo attraverso rappresentazioni in tutto il mondo.
Per gli artisti del modernismo dipingere significava incontrare la Storia, accompagnare (o persino determinare) le sorti del mondo. Ma gli ideali dell'Utopia modernista vennero presto smentiti dagli accadimenti reali. Timothy J. Clark, uno dei più importanti storici dell'arte contemporanei, ripercorre questa avventura di intrecci fra arte, politica e società attraverso alcuni episodi chiave del modernismo e illustrando capolavori riconosciuti dell'arte contemporanea.
Nel 1851 la Great Exhibition di Londra raccolse per la prima volta, sotto le modernissime volte in vetro e ferro del Crystal Palace, "i prodotti dell'industria di tutte le nazioni". La sterminata famiglia degli oggetti d'uso, dagli arredi alle macchine, dalle suppellettili agli utensili, entrò così nella storia della nostra cultura, reclamando per essi un progetto formale (il design) che in un secolo e mezzo ha dato vita a una professione, a un campo culturale e a una vera e propria disciplina universitaria. Questo libro racconta la storia del design come storia del laborioso equilibrio ogni volta raggiunto fra le componenti artistiche e tecniche. Al suo centro, però, resta l'oggetto d'uso.
Limitata a tre copioni soltanto, la produzione drammaturgica di Machiavelli è tuttavia di assoluto rilievo nel vasto orizzonte teatrale del Cinquecento italiano. Allo stato attuale delle cose essa si articola in una traduzione-rifacimento, quella dell' "Andria" di Terenzio; nel capolavoro della Mandragola, dove un piccante adulterio fra Callimaco e la "virtuosa" Lucrezia, alle spese di un marito vecchio e sterile, si tramuta in una dolente metafora sulla corruzione dei costumi nella Firenze medicea; e l'altrettanto suggestiva "Clizia", storia di un ulteriore tentativo di adulterio fra un vecchio e la giovinetta del titolo, tentativo destinato al fallimento per l'opposizione della saggia consorte del vecchio.