GIUBILEO 2025
giubileo 2025: libri e articoli religiosi
Regista: Jerry zaks
Cast: Meryl streep, Leonardo di Caprio, Diane Keaton, Robert de Niro
Bessie (Diane Keaton), accudisce suo padre Marvin, costretto a letto a causa di un ictus. L’unico aiuto che ha, é quello dell’anziana zia Ruth inaffidabile anziana che scambia il mondo di una soap opera televisiva per realtà. A peggiorare le cose, ci pensa un medico che le diagnostica una leucemia. Solo la sorella Lee (Meryl Streep) può aiutarla con un trapianto di midollo, e cosi Bessie è costretta a riallacciare i rapporti che aveva interrotto, dopo che quest’ultima si era rifiutata di aiutare il padre lasciando a lei tutta la responsabilità.
Il non ancora trentenne Adam (Joseph Gordon-Levitt) ha una vita tranquilla e appagante: è fidanzato con la bella Rachel (Bryce Dallas Howard) e si diverte con l’amico Kyle (Seth Rogen). Quando scopre di essere malato di cancro tutto cambia. Frustrato e incapace di accettare la malattia, il giovane non reagisce. L’amicizia con Kyle e l’incontro con Katherine (Anna Kendrick) gli faranno aprire gli occhi: la vita può ricominciare, basta guardare il mondo con occhi diversi e non dare nulla per scontato.
Strepitoso dramedy (commedia+dramma), il film è stato presentato con successo al Toronto Film Festival 2011.
Dietro la macchina da presa c’è Jonathan Levine (Fa’ la cosa sbagliata) che dimostra di sapere miscelare perfettamente buon umore, dolore, amore, solidarietà, amicizia, grazie alla perfetta performance di un cast che schiera anche una splendida Anjelica Huston (I Tenenbaum) nel ruolo della madre.
Il piccolo Hugo Cabret vive nascosto nella stazione di Paris Montparnasse. Rimasto orfano, si occupa di far funzionare i tanti orologi della stazione e coltiva il sogno di aggiustare l’uomo meccanico che conserva nel suo nascondiglio e che rappresenta tutto ciò che gli è rimasto del padre. Per farlo, sottrae gli attrezzi di cui ha bisogno dal chiosco del giocattolaio, un uomo triste e burbero, ma viene colto in flagrante dal vecchio e derubato del prezioso taccuino di suo padre con i disegni dell’automa. Riavere quel taccuino è per Hugo una questione vitale.
Critica
“I cinque Oscar andati a Hugo Cabret (fotografia, scenografia, sonoro, effetti sonori ed effetti speciali visivi) testimoniano l’eccelsa confezione di un film che sta raccogliendo consensi ovunque”
Famiglia Cristiana
“Hugo Cabret emoziona fino alle lacrime e dimostra come sia ancora possibile guardare il grande schermo con occhi nuovi”
Avvenire
Pietro Ponte è un giovane uomo che inforna cornetti di notte e sogna di fare l’attore di giorno. Lasciata Catania per la capitale, cerca e trova casa a Monteverde. Entusiasta dell’appartamento e di una vita ancora tutta da realizzare, si accorge molto presto di non essere solo e di condividere il suo spazio con misteriosi inquilini, che ‘appaiono’ e ‘scompaiono’ turbandone il sonno e le notti. Le presenze, distinte e magnifiche, sono ombre di attori di un’altra epoca e di un’altra storia. Prigionieri di un passato nemmeno troppo remoto, la compagnia chiede a Pietro di aiutarli a recuperare la libertà perduta.Tra provini brillanti e cornetti fragranti, il ragazzo imparerà a convivere coi ‘propri’ fantasmi, indicando loro la porta di casa e un nuovo tempo da abitare.
Critica
“Lascia lo spettatore con tante domande. E una delle funzioni del buon cinema è proprio quella di essere in grado di farci interrogare. Sui noi stessi, sulla vita, sull’esistenza.”
Il Cittadino GE
“Scenografie straordinarie, un bel contributo musicale della cantante turca Sezen Aksu e attori in parte”
Toscana Oggi
Teheran, 1958. Nasser Ali è un virtuoso del violino, che la moglie ha fatto a pezzi, infrangendogli il cuore. Perduto il suo strumento, Nasser prova inutilmente a sostituirlo, spingendosi in botteghe di città lontane. Fallito ogni tentativo e incapace di essere altro che un musicista, Nasser si lascia morire nel suo letto davanti agli occhi smarriti dei suoi figli e di una consorte mai amata. Negli otto giorni che precedono la sua cercata dipartita, Nasser ripercorrerà come in una favola la sua vita e il dolce segreto che l’ha ispirata. Incantandola per sempre.
Critica
“Un cinema dell’invenzione allo stato puro per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e in prevalenza poetico.”
ACEC
Nel teatro all’interno del carcere romano di Rebibbia si conclude la rappresentazione del “Giulio Cesare” di Shakespeare. I detenuti/attori fanno rientro nelle loro celle. Sei mesi prima: il direttore del carcere espone il progetto teatrale dell’anno ai detenuti che intendono partecipare. Seguono i provini nel corso dei quali si chiede ad ogni aspirante attore di declinare le proprie generalità con due modalità emotive diverse. Completata la selezione si procede con l’assegnazione dei ruoli chiedendo ad ognuno di imparare la parte nel proprio dialetto di origine. Progressivamente il “Giulio Cesare” shakesperiano prende corpo
Critica
“Il risultato è un prodotto imperfetto ma pieno di vita, mosso e dinamico, acuto e carico di suggestioni.”
ACEC
Spero che qualcuno tornando a casa dopo aver visto ‘Cesare deve morire’ pensi che anche un detenuto, su cui sovrasta una terribile pena, è e resta un uomo. E questo grazie alle parole sublimi di Shakespeare”. Questa una delle frasi più toccanti di Vittorio, che ha ricevuto con il fratello Paolo l’Orso d’Oro.
Famiglia Cristiana
“Un altro trionfo per la coraggiosa opera dei due autori che i premi alla carriera non sono
riusciti a mandare in pensione”
Avvenire
1890.Vigata. Nel corso della recita del Venerdì Santo, detta il “Mortorio”, il ragioniere Antonio Patò che è impiegato nella banca locale, scompare. Il suo ruolo era quello di Giuda che, una volta messosi il cappio al collo, doveva cadere in una botola. Quella botola però risulta vuota. La moglie si rivolge al delegato di Pubblica Sicurezza Ernesto Bellavia ma costui si trova a fianco nelle indagini il Maresciallo dei Carabinieri Paolo Giummaro, stanco di occuparsi di piccole beghe paesane e pronto per la grande inchiesta. I due procederanno fianco a fianco, con una rivalità che progressivamente si trasformerà in cooperazione, nello scoprire verità che alcuni preferirebbero occultare.
DVD su Roma, 70 minuti.
In Italiano, Spagnolo, Inglese, Tedesco, Francese, Polacco, Portoghese, Russo.
Pal e NTSC nello stesso DVD.
Le avventure esilaranti e istruttive del burattino Pinocchio, uscito dalla penna di Collodi ma creato dallo scalpello del falegname Geppetto. Scapestrato e innocente, nel suo desiderio di scoprire le bellezze del mondo, finisce col morire impiccato da due malfattori come il Gatto e la Volpe ma viene resuscitato dalla Fata Turchina. Mentre Geppetto, la Fatina, il Grillo Parlante e chiunque altro abbia a cuore la sua vita, lo esorta ad accettare le regole del vivere in comunità, Pinocchio, invece, continua a subire il fascino della trasgressione.
Dopo Bob Dylan e gli Stones, Martin Scorsese continua il suo viaggio nella grande musica pop/rock del Novecento con un documentario sulla vita di George Harrison, il "terzo" Beatles, il chitarrista, colui che più di tutti gli altri ha saputo defilarsi dalle scene scegliendo un percorso spirituale intimo e irripetibile. George Harrison: "Living in the Material World" è prima di tutto il racconto di un'esperienza straordinaria e fuggente, gli otto anni che hanno cambiato la storia della musica pop con la rivoluzione culturale dei Beatles, un quadrato illuminato da un successo immortale di cui George Harrison era un vertice. Poi, dopo il 1970, la storia di un uomo in viaggio verso una spiritualità sempre più intensa, una ricerca di se stesso e di nuovi significati costellata da nuovi successi da solista. Una storia di musica e vita raccontata sulla scena, oltre che da Harrison stesso e dagli altri tre Beatles, da personaggi come Ravi Shankar, Eric Clapton, Jackie Stewart, Terry Gilliam, George Martin, Jane Birkin, Yoko Ono, Klaus Voorman, Phil Spector, Tom Petty e altri ancora, compresi moglie e figlio di Harrison. Il libro allegato al DVD, e curato da Federico Pontiggia, raccoglie un'intervista al regista, un'indagine sul ruolo della musica nel cinema di Scorsese e un'analisi critica del film.
In collaborazione con frati minori cappuccini san Giovanni rotondo
Dal convento dei Frati Minori Cappuccini di S. Giovanni Rotondo un messaggio di fede e di amore cristiano.
contiene una preghiera a san pio da Pretrelcina di Giovanni Paolo II.
Un film documento di una tragedia che ha colpito un popolo intero. Un film per non dimenticare due uomini, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone; due magistrati votati ad un "mestiere" che per loro era una missione: liberare la società civile dall'oppressione di quella "mala pianta" che è la mafia; due eroi per forza, solo perché rifiutavano il compromesso e preferivano una vita tranquilla, per questo condannati ad una fine tragica e orribile.