"Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre 'Andiamo', e non sanno perché. (...) Che nobili storie, viaggiatori incredibili, nei vostri occhi profondi come il mare! Su, dei vostri ricordi mostrateci gli scrigni, gli splendidi gioielli fatti d'etere e d'astri! Senza vele o vapore vogliamo navigare! Per alleviare il tedio delle nostre prigioni, sui nostri spiriti, tesi come tele, esponete gli squarci d'orizzonte della vostra memoria! Che avete visto, diteci?" (Charles Baudelaire). "Uomo occidentale, la tua paura dell'Oriente è paura di dormire o di svegliarti?" (Antonio Machado)
Con il secondo volume "Scrittori italiani di viaggio. 1861-2000" si conclude l'antologia dedicata al tema. Come nel primo volume (1700-1861), l'indice si articola in sezioni che ricalcano la rosa dei venti - Nord, Sud, Est, Ovest precedute da quella dedicata all'Italia. Da un punto di vista geografico, sono rappresentate tutte le regioni del Bel Paese, così come le principali nazioni europee e i continenti, compresi i Poli e l'Australia, meta relativamente recente. Disponendo le letture all'interno di ogni sezione in ordine cronologico, l'autore ha seguito criteri di scelta originali: a raccontare l'Italia e il mondo si alternano infatti scrittori e giornalisti, militari, diplomatici e avventurieri, esploratori, religiosi e scienziati, pittori, architetti, studiosi di varie discipline (dalla storia dell'arte alla letteratura all'archeologia), imprenditori e sportivi. Naturalmente hanno un ruolo importante i grandi scrittori, perché nell'offrire molte novità il libro non rinuncia a proporre un canone della letteratura di viaggio italiana. Di Corrado Alvaro e Giovanni Comisso, Guido Gozzano e Alberto Moravia, e poi Marinetti, Bontempelli, Anna Maria Ortese e tanti altri sono individuati testi esemplari o dimenticati, né mancano gli inediti: è il caso di "Ferie italiane" di Gina Lagorio. Corredano l'opera un'articolata introduzione, che si collega idealmente a quella del primo volume, un'ampia bibliografia ragionata e un indice dei luoghi relativo a entrambi i volumi.
"Chiese della periferia romana 2000-2013" raccoglie una ricerca paziente e sistematica su tutti i complessi parrocchiali realizzati nella periferia di Roma, su iniziativa dell'Ufficio dell'Opera Romana per la Preservazione della Fede e la Provvista di Nuove Chiese, struttura operativa del Vicariato di Roma fondata nel 1930. Il periodo preso in esame va dall'anno del Grande Giubileo del 2000 al 2013, ricorrenza del diciassettesimo secolo dell'editto di Costantino che sancisce la nascita ufficiale del Cristianesimo nella città di Roma. Le opere presentate sono distinte in tre sezioni. La prima illustra quelle realizzate in ordine di dedicazione e quelle ancora in progettazione, la seconda i concorsi a invito con le proposte di tutti i partecipanti, la terza i progetti non realizzati. Una serie di saggi, testi critici e testimonianze redatti dai componenti del comitato scientifico intercala i progetti con riflessioni sulle problematiche e i metodi relativi alla complessa costruzione di uno spazio sacro.