Sebastiano del Piombo è pittore al seguito del "Magnifico" mecenate Agostino Chigi quando realizza il Ritratto di umanista (oggi conservato alla National Gallery di Washington). La corte del ricco banchiere è il prototipo della fertile commistione culturale dell'Umanesimo e quale dei suoi tanti ospiti fosse stato il soggetto del dipinto è rimasto per secoli un mistero, finché proprio i rimandi impliciti ai numerosi intrecci della storia hanno portato la nostra autrice a Fernando Colombo, il figlio di Cristoforo. Come il padre viaggiatore curioso, ma anche erudito collezionista di libri, disegni e stampe, instaurò con il Piombo e con l'imprenditore senese quel rapporto di reciproca stima che porterà al ritratto. Dopo tanto vagare e memore di Casa Chigi, Fernando edificherà la sua dimora a Siviglia (la nuova Roma) per custodire la biblioteca universale che da sempre, e ancor oggi, è il sogno di ogni umanista, una dimora a cui non poteva mancare il giardino, ricco di piante quanto la villa lo era di libri e disegni.
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L'enciclopedia geografica è una sezione molto ricca, con argomenti interessanti descritti in modo originale. I temi, siano essi naturalistici, demografici o economici, vengono proposti in una prima tavola attraverso testi e immagini, e nelle successive due pagine con numerose mappe tematiche per riferire geograficamente i fenomeni. Una panoramica a 360 gradi che offre approcci di consultazione diversi tra loro: visivo-fotografico, testuale, geografico e quantitativo. Le mappe, totalmente rinnovate e aggiornate, provengono dal geo-database De Agostini di nuova generazione. Le ampie e dettagliate tavole cartografiche fisico-politiche offrono una completa visione dei territori. La gradevolezza della rappresentazione permette di apprezzare i molti particolari in essa contenuti e alcune mappe tematiche continentali, oltre all'ampio capitolo dedicato all'Italia, completano al meglio la sezione. Il mondo a confronto è un utile approfondimento con dati statistici che permette un rapido confronto tra tutti gli Stati del Mondo ricordandone parametri demografici, sociali ed economici di primaria importanza. Un indice di oltre 60.000 voci costituisce la migliore chiave, immediata e precisa, per accedere all'informazione cartografica. Lo precede un repertorio di termini geografici presenti nelle carte, strumento molto utile alla loro migliore comprensione.
Storie e leggende del "padrone del vento": dalla medaglia d'oro alle Olimpiadi alle imprese veliche che nessuno è mai riuscito ad imitare. La lunga vita di Agostino Straulino raccontata da quelli che l'hanno conosciuto. I suoi marinai, i suoi allievi, gli amici d'infanzia parlano di un uomo che ha amato e conosciuto il mare come nessun altro. Gli anni dell'adolescenza a Lussinpiccolo, le imprese di guerra, l'oro al primo avventuroso viaggio del Corsaro II, il leggendario comando della Vespucci, le vittorie nei Campionati del mondo. Ottant'anni vissuti con letizia, ottant'anni spesi tutti in mare. Un ritratto privato, intimo, fatto non solo di regate. La storia di uomo ironico e lieve, severo e appassionato. Un uomo che amato il mare e la vita.
Nella vita e nella conversione di sant'Agostino l'influenza della madre Monica deve essere stata grande se - come lui stesso ammette - compose le Confessioni «per dimostrare come deve alle lacrime di sua madre la salvezza e ai meriti di lei tutto ciò che vive». Proprio scegliendo l'Agostino delle Coifessioni come guida privilegiata, l'Autrice indaga la relazione tra il figlio e Monica (o Monnica, grafia che preferisce, secondo i codici più antichi e autorevoli studiosi, valorizzando una figura per troppo tempo rimasta in ombra. Nella prima parte (Monica: ambiente e personalità') se ne espone la vita e la personalità; nella seconda parte ('Monnica e Agostino') si analizza la relazione educati va e di conversione intercorsa tra madre e figlio. Chiude il volume una scheda cronologica di Monica e una ricca bibliografia. Un quadro vivissimo di una figura femminile di alta classe e nello stesso tempo di grande umanità, ricca di intelligenza, di sensibilità e di fede, che si pone come modello per coloro che, come il figlio Agostino, cercano le risposte fondamentali dell'esistenza.
Perché nel 397 Agostino interrompe il De doctrina christiana, una delle sue opere più ambiziose e sistematiche, lasciandola trent'anni da parte, per concluderla soltanto a pochi anni dalla morte? Cosa nasconde la vicenda tormentata di uno dei grandi classici dell'Occidente, summa insuperata della cultura cristiana? A partire da questi interrogativi, tramite un rigoroso metodo storico-critico e un'indagine analitica delle opere e della storiografia agostiniane, il volume tenta una reinterpretazione globale e innovativa del pensiero del doctor gratiae. Il De doctrina christiana incompiuto è il culmine del platonismo cristiano del primo Agostino, umanista apologeta del libero arbitrio. Esso precede e non segue l'Ad Simplicianum, l'opera che inaugura la teologia del nuovo, dell'altro Agostino, antiumanista confessore della predestinata, onnipotente grazia indebita e della peccaminosa impotenza della libertà umana. Le Confessiones ritrattano l'opera interrotta, definendo la nuova, eteronoma doctrina christiana: l'identità dell'interiorità dipende dall'alterità indisponibile della grazia; l'uomo conosce e ama Dio soltanto se lo Spirito vuole conoscere e amare Dio in lui. Il tardo completamento del De doctrina christiana compie la riflessione sull'ermeneutica e sulla retorica dello Spirito, unico vero Interprete della Scrittura, unica irresistibile Parola di persuasione, sì che la teologia della grazia rivelerà il suo debito - finora insospettato - rispetto alla teoria ciceroniana degli stili retorici. L'agostinismo maturo - di cui non solo il De Trinitate o il De civitate Dei, ma anche le convergenti opere antipelagiane sono componente strutturale e non emarginabile - è quindi interpretato come rivoluzionaria dialettica tra ragione (natura, libertà) e grazia, tra persistente, ma subordinata ontoteologia platonizzante (già definita dal primo Agostino) e nuova, dominante teologia del Dono. Ad immagine del san Bartolomeo di Michelangelo, l'altro Agostino, strappato a sé dalla violenza della grazia, toglie ed esibisce il resto del primo Agostino, così come il tardo completamento del De doctrina christiana ritratta, recupera e implicitamente sconfessa l'antica parte dell'opera. Al cospetto del Dono, il potere della natura, della libertà, della stessa ragione non può che essere svuotato e sospeso.
Il volume ripercorre la vicenda collezionistica di una famiglia di facoltosi mercanti di origine bergamasca trapiantatisi nel Cinquecento a Venezia dove intrapresero, con successo, la scalata sociale con l'ottenimento del titolo nobiliare, coronato dall'acquisto di un palazzo sul Canal Grande che offrì lo spazio ideale per ospitare quella che divenne una delle maggiori raccolte d'arte esistenti nella città negli anni Sessanta del Seicento. Gli inventari della quadreria, pubblicati nel presente volume e indagati attraverso l'incrocio con le fonti contemporanee e tramite chiavi di lettura in cui si compenetrano i rapporti tra collezionismo, storiografia e commercio artistico, consentono non solo di ripercorrere la storia della raccolta, ma anche di ricostruire il ruolo di Agostino e Donato Correggio in qualità di collezionisti e mecenati.
Il clericalismo, definito da Papa Francesco una 2piaga nella Chiesa" che raccoglie nuovi seguaci non solo tra i preti ma anche tra i laici, è in forte aumento. Un sistema viziato tutto da comprendere. Senza indignarsi perché a suo modo risponde a delle attese, calma delle tensioni, rassicura incertezze, semplifica la complessità. L'autore, parroco e psicoterapeuta, dopo aver descritto la bellezza del sacerdozio vissuto come grazia e servizio, elenca i limiti e i pericoli del clericalismo sempre più diffuso non solo tra i preti ma anche tra i laici. E conclude con una serie di suggerimenti per contrastarlo.