«Dio, per essere ben lodato dall’uomo, ha cantato lui stesso la propria lode e in tanto l’uomo ha trovato come lodarlo in quanto Dio s’è degnato lodare se stesso» (Esp. Sal. 144,1). Così S. Agostino, impareggiabile maestro e testimone di preghiera, ha scritto nella sua celebre opera Esposizioni sui Salmi, miniera preziosa della spiritualità cristiana. Con questo nuovo lavoro padre Ferlisi si propone di far gustare ai fedeli – specialmente a coloro (sacerdoti, religiosi e laici) che pregano con i Salmi – i ricchi contenuti del commento di S. Agostino. In questo primo volume sono presentati i Salmi delle Lodi delle quattro settimane della Liturgia delle Ore; in un altro volume, già in preparazione, saranno presentati i Salmi dei Vespri. Di ogni Salmo si dà prima una visione d’insieme; poi viene presentato in maniera ordinata e sintetica il rincorrersi dei tanti temi e digressioni-catechesi in cui si articola il discorso di S. Agostino. Segue infine la proposta di un messaggio del Salmo.
«Ricercare, costruire la pace e assicurare alla Chiesa le condizioni per svolgere la propria azione nella libertà e nella pace: fu questa la sua azione paziente e faticosa; per questo si spese con piena fiducia, sapendo che la pace anzitutto e soprattutto è dono di Dio, da implorare con fede ed orante perseveranza». E ancora: «L'azione pastorale e diplomatica del card. Casaroli, che coincide in gran parte con la cosiddetta Ostpolitik della Chiesa, si muove in effetti fra questi due poli: il bene della Chiesa, "essere ambasciatore di Cristo", e la ricerca del dialogo possibile, "per tutto riconciliare"». Con queste due espressioni efficacemente sintetiche, il Segretario di stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, ricorda l'opera diplomatica di Agostino Casaroli durante un importante convegno (Città del Vaticano 10.6.2008) coordinato dal card. Achille Silvestrini. Il simposio ha riguardato l'opera del card. Casaroli, nell'arco di una lunga e privilegiata collaborazione con i cinque pontefici del secondo Novecento (da Pio XII a Giovanni Paolo II), centrandone tre aspetti essenziali: il disegno e lo spirito dell'Ostpolitik vaticana; lo sviluppo della costruzione dell'Europa; un primo bilancio storiografico.
Il volume oltre a riprenderne gli atti approfondisce, attraverso uno speciale contributo del card. König, pubblicato postumo, la relazione tra il dialogo ecumenico con le Chiese ortodosse e l'Ostpolitik.
Sommario
Introduzione (G. Brunelli). Le beatitudini di un cardinale (A. Sodano). L'Ostpolitik di Agostino Casaroli (T. Bertone). Agostino Casaroli tessitore delle relazioni tra i popoli. La Polonia (W. Bartoszewski). L'Europa dell'est (J.-B. Raimond). Verso l'Europa a piccoli passi (J.-L. Tauran). La sollecitudine per le Chiese (A. Silvestrini). Ostpolitik: un bilancio storiografico (A. Giovagnoli). Appendice 1. Telegrammi di saluto (Benedetto XVI, S. Dziwisz, G. Napolitano, M. Gorbachev). Appendice 2. Il dialogo ecumenico e l'Ostpolitik (F. König).
Note sul curatore
Il cardinale Achille Silvestrini (Brisighella [RA] 1923) è prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali. È entrato nel servizio diplomatico nella Sezione per gli Affari ecclesiastici straordinari della Segreteria di Stato nel 1953. Dal 1958 al 1969 è stato tra i collaboratori dei segretari di Stato D. Tardini e A.G. Cicognani. Nel 1971 ha accompagnato l'Arcivescovo Casaroli nella visita a Mosca per depositarvi lo strumento di adesione della Santa Sede al Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari. Nel 1972 è stato delegato-aggiunto alle consultazioni di Helsinki in preparazione della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa, partecipando poi a tutte le fasi successive della Conferenza. Ha guidato le delegazioni della Santa Sede alla Conferenza dell'ONU sull'uso pacifico dell'energia nucleare (Ginevra 1971) e alla Conferenza sull'attuazione del trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari (Ginevra l975). Nel 1979 è stato nominato segretario del Consiglio per gli affari pubblici della Chiesa e promosso all'episcopato. Nella nuova responsabilità ha guidato la delegazione della Santa Sede per la revisione del Concordato lateranense e condotto le trattative con le autorità italiane fino alla firma dell'Accordo (18.2.1984). Innumerevoli sono state le missioni diplomatiche da lui compiute da nel corso di quegli anni. Dal 24.5.1991 al 25.11.2000 è stato prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.
Un'opera di riferimento e un repertorio di informazioni, notizie, dati geografici e statistici. Il volume favorisce un confronto tra le realtà economiche e sociali dei diversi paesi del mondo. Non manca una panoramica sull'economia mondiale, così come i dati relativi alle strutture economiche dei singoli paesi, mentre numerose informazioni riguardano la situazione geopolitica e gli assetti politico-istituzionali. In appendice un apparato cartografico di 44 tavole.
Il libretto illustrato presenta la vita di Madre Maria Agostina Lenferna de Laresle, una delle personalità che nell'Ottocento hanno segnato il cammino cristiano della Chiesa dell'Isola Mauritius. Fin da fanciulla incarnò la felice congiunzione tra il cielo e la terra, tra l'umano e il divino, tra il Creatore e la sua creatura. Fondò la Congregazione delle Suore di Carità di Nostra Signora del Buono e Perpetuo soccorso. Fu la madre dei piccoli, l'amica di quanti cercavano una parola di conforto, il sollievo cristiano dei moribondi.
Ostia, 387 d.C.: Monica, la madre di sant'Agostino, ha ormai 56 anni e vive i suoi ultimi istanti di vita. Di fronte alla morte che si avvicina, si lascia trasportare dal flusso dei ricordi. E rivolgendosi all'amato Agostino si racconta: la vita a Tagaste; l'adolescenza dissoluta di Agostino, fonte di costanti preoccupazioni e dolori; il cenacolo intellettuale a Cassiciaco; le preghiere e la sospensione per il travaglio spirituale del figlio alla ricerca della Verità. Così Lucia Tancredi racconta santa Monica. Una biografia romanzata che attraverso la formzione letteraria del racconto in prima persona ripercorre i momenti più significativi di una vita di cui sappiamo molto poco e le cui notizie sono legate soprattutto ai testi agostiniani, in particolare a Le Confessioni. Attraverso una prosa di grande fascino ed eleganza santa Monica si "impone", parla al lettore e si fa conoscere come donna, madre, santa e mistica.
Il paradigma dialogico è un elemento cruciale nell'intera opera di Agostino: intimamente convinto che la disputatio e l'esercizio dialettico dell'interrogazione e della risposta siano il modo più adatto per cercare e trovare la verità che risiede nell' animo umano, egli elabora un paradigma di pensiero vissuto e condiviso che non cotraddistingue soltanto lo specifico genere letterario dei dialoghi giovanili, ma attraversa tutta la produzione della maturità. La funzione maieutica del dialogo non soddisfa del tutto la ricerca: è necessario che la mente, anzichévolgersi fuori di sé, diriga la propria attenzione verso i suoi contenuti più nascosti. Ed ecco che il dialogo in Agostino riaffiora nella forma inedita di un colloquio dell'io con se stesso, con Dio e con gli altri, alimentando ininterrottamente con la sua linfa l'intero pensiero occidentale. Il presente studio intreccia un duplice percorso di approfondimento e di analisi intorno al tema della ricerca filosofica intesa come dialogo, da un lato approfondendo il paradigma agostiniano nelle sue diverse sfaccettature e influenze, dall' altro disegnando un percorso tematico parallelo in cui il confronto con Agostino si colloca sullo sfondo. Nel panorama ricco e articolato che ne risulta, emerge da un lato l'idea.
Il volume si sviluppa come un vero e proprio dialogo, incoraggiato dall’autrice, fra tre maestri del pensiero: sant’Agostino e san Bernardo, due tra i più grandi Padri della tradizione cristiana, e Giacomo Leopardi, illustre poeta e pensatore. Due teologi e autori spirituali, uomini di Chiesa e di cultura, e Leopardi, che progressivamente prende le distanze dalla fede nella quale è stato cresciuto, la provoca con le più alte domande, fino alla più spinosa delle questioni: quella del dolore e dell’infelicità dell’uomo, che sembra contrastare con l’esistenza di un Dio buono e provvidente. Che cosa possono avere in comune, dunque, questi tre autori? Sicuramente i grandi interrogativi: il senso del vivere e del morire, il grande enigma dell’esistenza, «misterio eterno dell’esser nostro», come scrive il poeta di Recanati. E il mistero stesso di Dio, mistero di un Essere, di un Principio, di un Creatore, artefice e Padre, che si ponga in relazione con il mondo, con l’uomo e con il suo soffrire. Di Qualcuno che possa salvare l’uomo, strapparlo dal nulla e dalla morte, dal limite di tutte le cose, revocare la condanna a una vita infelice e priva di senso. Un libro a tre voci, la vicenda personale di Agostino, la profondità spirituale di Bernardo di Chiaravalle, l’intensità vibrante del sentire e del pensare leopardiano, che offrono una quantità smisurata di domande e di risposte preziose.