Il volume Momenti dello Spirito I contiene una raccolta di «impressioni esistenziali» dell’Autore, la cui scrittura è stata sollecitata da diversi eventi e circostanze della vita. Esse abbracciano l’arco di una trentina d’anni e possono essere considerate – a detta dello stesso Fabro – quasi un «protrettico cristiano per l’uomo contemporaneo». Il volume segue una divisione tematica ed è articolato in tre parti che hanno per titolo: Le parole e le cose, L’avventura della libertà e Profili. I temi trattati, nonostante si muovano sempre su uno sfondo prevalentemente esistenziale, lasciano emergere tuttavia, a tratti, lo spirito del filosofo, volto a trascendere la situazione e gli eventi particolari nella ricerca dei principi e delle cause più profonde.
L'opera raccoglie le relazioni fatte nel quarto Seminario sul progetto di ricerca Giovani, affetti, identità, tenutosi sabato 10 giugno 2023 presso 'Università Pontificia Salesiana, che aveva come focus problematico le Trasformazioni sociali e l'educazione affettiva.
Diviso in quattro parti, la prima offre lo sguardo psico-filosofico di Romano Màdera sul mondo caotico di oggi. Un'estesa e approfondita analisi che in conclusione ricorda la necessità di far emergere l'antica e sempre nuova domanda di senso e di spiritualità necessaria ad unificare il nostro essere. La seconda parte, tenuta da Ariele Niccoli, si colloca nell'ambito della corrente filosofica Virtue Ethics e si concentra sulle relazioni tra sfera affettiva e dimensione educativa utilizzando "the skill model of virtue".
La terza riflessione di Fabio Veglia presenta la psicodinamica come modo per cercare di di capire la vita nel suo procedere e introduce all'approccio narrativo per l'educazione sessuale. Infine, la quarta parte ci consegna due importanti riflessioni: la prima di Lodovica Maria Zanet sul tema della santità giovanile come testimonianza di robustezza morale; la seconda di Linda Pocher, sulla maternità della Vergine Maria e di mamma Margherita, due donne capaci di amare ed educare.
Il termine pudore rischia ancor oggi di risuonare come sinonimo di limiti, tabù, complessi di altri tempi. Non si tratta solo di libertà e trasgressione: il vestire, il parlare, il comunicare in pubblico o in internet non sono mai neutri, perché rivelatori dell'intimità e della dignità di ogni persona. Il testo intende rispondere ad alcuni interrogativi sempre attuali: il pudore esiste ancora o è scomparso del tutto? È solo una questione di libertà, di buon gusto o di buona educazione nei rapporti con gli altri? La fede ha un qualche ruolo nelle scelte del vestire e della custodia del proprio corpo o della propria intimità? Non sarebbe forse il caso di riconoscere il valore intrinseco e pedagogico del pudore, come promotore della dignità presente in ciascuno di noi? Poche realtà come il pudore, forma sublime di amore, sembrano in grado di favorire una sana autostima e un'autentica capacità relazionale, costruite sul dono di sé e sul rispetto dell'alterità.
Il testo cerca di offrire una riflessione sulle grandi domande dell'esistenza, che hanno mosso l'intelligenza e che continuano ad essere presenti nell'interiorità dell'uomo. Gli autori hanno focalizzato una serie di importanti temi mettendosi in dialogo con i grandi classici del pensiero filosofico, religioso e teologico, con particolare attenzione per i pensatori che hanno influito maggiormente sulla tradizione culturale dell'Occidente, a partire dai primi filosofi greci fino ai grandi pensatori del Novecento europeo. Questa scelta è motivata dalla convinzione che in tali "classici" del pensiero si trovino una serie di concezioni "esistenziali", valide in ogni tempo e per ogni persona che voglia capire il senso di ciò che la riguarda, della propria storia e del contesto nel quale si trova a vivere. La grande tradizione filosofica, religiosa e teologica dell'Occidente ci ha messo a disposizione un vero e proprio tesoro di classici, sui quali si deve fondare una "sapienza" contemporanea seria, ricca di valori autentici e non semplicisticamente negativa e negatrice di ogni valore e di ogni sostegno etico all'esistenza umana. Gli interrogativi che ogni persona pone a se stessa.
L'analisi fenomenologica della complessità e della specificità del mondo affettivo umano e del suo influsso sull'agire della persona guida l'autore di questo saggio ad una conclusione ponderata: il rapporto fra sentimento e razionalità non solo possiede una necessità ontica, ma è necessario anche a livello esistenziale, in cui la persona raggiunge un maggior o minor grado di unità attraverso le sue scelte e le sue azioni.
Il mondo dello spiritismo, del millenarismo, dell'ufologia e di tanti movimenti pseudoreligiosi viene ignorato dalla ragione che lo bolla come "luogo della superstizione" ma sta conquistando porzioni sempre più ampie della società senza trovare troppi ostacoli, nemmeno da parte degli uomini di religione. In perfetto equilibrio tra l'approccio "scientifico" e la divulgazione, questo libro racchiude gli scritti apparsi su una rubrica settimanale pubblicata da "Vita Apuana", organo della Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, perché i suoi lettori potessero velocemente e precisamente capire cosa si intende quando si parla di esoterismo e spiritismo.
Lavorare costa fatica e farlo in modo virtuoso ancora di più. Non sempre si esercita il lavoro che si voleva fare, magari il sogno della propria vita, ma si è costretti a espletare quello che le circostanze esistenziali ci hanno offerto. A volte si trovano nuovi e costruttivi stimoli in questo a volte svogliatezza e noia. In entrambi i casi, però, il lavoro deve essere sempre "ben fatto". Non importa se è modesto, umile, socialmente non particolarmente apprezzato o se si tratta di un lavoro di grande responsabilità e prestigio professionale. Che tu sia un operatore ecologico, un bracciante, un medico o un magistrato devi far bene il tuo lavoro. Il lavoro richiede abilità e competenza, ma coinvolge anche le reazioni, lo stato d'animo con cui lo si affronta, i risultati che si intendono conseguire, ecc. E se deve essere "ben fatto" come si diceva prima la dimensione del "bene" da vivere in esso si rivela determinante. La ricerca del ben-essere personale e degli altri nel lavoro richiede la "fatica" di mettere in gioco le virtù decisionali, le virtù manageriali, le virtù sociali e le virtù individuali. Il tutto è scritto con un linguaggio divulgativo e accattivante.
Riflessione filosofica, esperienza politica e cultura estetica si intrecciano anche in questo libro di Cacciari sulla storia della città. Dalla pólis greca alla civitas romana, dalla città europea alla metropoli e alla odierna postmetropoli: uno sguardo appassionato e insieme disincantato, una difficile lezione della storia da cui trarre qualche saggio consiglio per il futuro prossimo. La città è sottoposta a domande contraddittorie. Voler superare tale contraddittorietà è cattiva utopia. Occorre darle forma. La città è il perenne esperimento per dare forma alla contraddizione.
Il suicidio è un viaggio senza ritorno che tarpa le ali alla speranza. Quanti lo compiono sono prigionieri di pensieri e sentimenti che li consumano e travolgono, sospingendoli alla scelta fatale. Con frequenza chi chiude il sipario non lascia trapelare le sue intenzioni e porta con sé nella tomba le proprie ragioni per rinunciare a lottare. non si muore mai soli: si trascina con sé un po' della vita dei propri cari e si lascia con loro un po' della propria morte. Chi resta è tormentato da tanti "ma" e "se" che accompagnano il cammino tortuoso e travagliato del cordoglio e della lenta rinascita. L'autore ritrae fotografie dei paesaggi interiori di chi ha scelto di morire e dei superstiti, cogliendo frammenti toccanti degli abissi e dei misteri della natura umana.
«La perfezione è uno stato che non ha alcun senso, uno stato che non ha alcun essere neanche in potenza. Il corpo è, la perfezione non è».
Descrizione
Massima efficienza sul posto di lavoro, culto del corpo sano e senza difetti, corsa a risultati sempre più straordinari: siamo tutti tesi a raggiungere la perfezione. Si potrebbe dire: un ideale neo-puritano – imposto al nostro corpo, ma non solo – ci spinge a squalificare ciò che perfetto non è. Dinanzi a quest’ansia da prestazione Alexis Jenni ci ricorda, in un testo incisivo e sognante, quanto i nostri limiti siano la caratteristica più propria dell’umanità. L’essere imperfetto è l’essere vivente. Il difetto è il luogo della nostra ricchezza interiore e relazionale: ecco perché un elogio dell’imperfezione. Mobilitando rinomati autori spirituali, film di fantascienza geni come Leonardo da Vinci e campioni sportivi come Neymar, ma anche grandi filosofi e poeti, Jenni mostra che la grazia dell’umanità è vivere l’imperfezione.
Il rito del tutti contro uno attraverso le fake news, i linciaggi virtuali degli haters nei confronti di una vittima prescelta - con l'illusione di una riappacificazione della folla carnefice digitale - sono ormai il nostro pane quotidiano. Attraverso un confronto con René Girard, poliedrico intellettuale francese, il testo analizza la complessità e l'ambivalenza del confine tra le radici della violenza (mitologiche, bibliche e teologiche) e quelle dell'ordine sociale.
Uno dei più autorevoli teologi morali italiani spiega i radicali mutamenti indotti dagli sviluppi della scienza e della tecnica che hanno trasformato e trasformano l'esistenza umana in tutte le sue espressioni, incidendo sulle coscienze e rendendo problematica la stessa identità personale. La rapidità di tali mutamenti, tra globalizzazione ed era digitale, provocano uno stato di disagio esistenziale che esige, per essere adeguatamente affrontato, un approccio equilibrato che evidenzi potenzialità e limiti, senza incorrere in sterili tentazioni di superficiale ottimismo o di pregiudiziale rifiuto. Una guida per migliorare con consapevolezza la qualità della vita anche interiore.