"Essendo fidanzata con un prigioniero di guerra tedesco ed avendo ad oggi una bambina, faccio appello a codesto Comando di voler concedere l'autorizzazione onde poterci unire in matrimonio, sebbene prigioniero." Rimasta sola a crescere la figlia nata dall'amore con un soldato tedesco, Lola Oldrini così scriveva alla Commissione alleata di controllo di Roma nel luglio del 1946. Come lei, nel periodo dell'Asse Roma-Berlino, e poi durante l'occupazione nazista, tra il 1943 e il 1945, molte donne italiane intrattennero relazioni sentimentali con militari tedeschi della Wehrmacht. Furono fidanzamenti voluti dalle famiglie d'origine, relazioni di lungo periodo sfociate in 'matrimoni misti', oppure relazioni extraconiugali e incontri fugaci ricercati per bisogno d'affetto e protezione nei giorni della solitudine della guerra. Ciò che è stato omesso è che i bambini nati da questi incontri, considerati 'figli del nemico', furono spesso oggetto di discriminazione, subirono l'abbandono delle madri, passarono l'infanzia chiusi in orfanotrofi, negli istituti di cura religiosi o nei brefotrofi gestiti dalla Croce Rossa o dall'Opera nazionale maternità e infanzia o vennero dati in adozione. Attraverso le lettere private e i diari oggi conservati nell'Archivio Segreto Vaticano e nell'Archivio delle Nazioni Unite, Michela Ponzani racconta le loro vite dimenticate, insieme a quelle delle loro madri, dei loro padri e di chi se ne prese cura, riportando alla luce storie sconosciute e sorprendenti.
A soli venti mesi dalla fine del fascismo e della guerra civile, il 26 dicembre 1946 nasceva a Roma il Movimento sociale italiano. Esso costituì il risultato di un intenso lavoro di contatti e di relazioni che ebbe inizio addirittura prima della fine della guerra e che coinvolse anche ambienti legati ai servizi segreti americani. Avvalendosi di un'ampia messe di fonti edite e inedite, italiane e straniere, Parlato rovescia la visione tradizionale di un neofascismo puramente nostalgico: il neofascismo e il Msi si inserirono bene nella politica della Guerra fredda, dove, nella contrapposizione al comunismo, potevano individuare nuovi spazi di agibilità politica. Il volume prende le mosse dalla descrizione del fascismo clandestino al Sud, nell'Italia liberata, fra il 1943 e il 1945, per poi affrontare l'attività riservata svolta dai neofascisti in funzione anticomunista. Scorrono in queste pagine momenti inediti e sorprendenti: la prima apertura ai neofascisti, realizzata da Togliatti nel novembre 1945; il ruolo della Chiesa nella loro organizzazione unitaria; i rapporti fra i neofascisti ricercati dalla polizia con autorità di governo e uomini politici antifascisti al fine di concordare l'amnistia Togliatti; gli uomini della Decima Mas invitati come addestratori dei reparti d'assalto in Israele; aspetti nascosti dell'attentato all'ambasciata inglese a Roma (1946); le profonde differenze fra la strategia di Romualdi e quella di Almirante al momento della nascita del Msi.