"Credo la risurrezione della carne, la vita eterna", ultimo articolo del Simbolo apostolico, incontra oggi una vera afasia catechetica e anche teologica, tanto da richiedere un profondo ripensamento.
Il libro rimette al centro la domanda fondamentale di senso: se noi siamo il nostro corpo e se il nostro corpo siamo noi, che ne sarà di questo corpo? La fine, oppure la risurrezione, come afferma la fede cristiana che si fonda proprio sulla risurrezione corporea, sul corpo risorto di Gesù di Nazareth? La corporeità che è più del corpo trova il suo compimento nella risurrezione, o finisce con la morte, al più con una vaga idea di possibile sopravvivenza di qualcosa? Non è questo il caso serio della fede e della ragione umana? Nell'affermare il legame tra la risurrezione di Gesù e la nostra destinazione ultima, nella circolarità di teologia e filosofia, mettiamo alla prova l'attitudine della categoria di trasformazione a orientare il nesso tra fede ed esperienza.
Questo libro nasce dall'esigenza di riflettere senza pregiudizi su un tema oggi estremamente controverso. Gli studi sul gender hanno consentito una più obiettiva valutazione della condizione di omosessuali e transgender e hanno condotto a un sempre più ampio riconoscimento dei loro diritti. Al tempo stesso, però, c’è oggi una diffusa tendenza a trasformare i dati scientifici in conclusioni filosofiche mascherate. Il libro si propone di mettere in luce i problemi teorici di queste concezioni e di evidenziarne i rischi pratici sul piano antropologico, etico e pedagogico.
La lettura delle pagine marciane offerta in questo lavoro, elaborato con attenzione e che perciò richiede anche qualche fatica al lettore, suggerisce il modo in cui Marco racconta l'intreccio tra rivelazione del mistero trinitario, realizzazione del progetto di salvezza e nascita della comunità ecclesiale. Mentre il racconto della vicenda di Gesù si dipana fino al suo precederci in Galilea come Risorto (cf. Mc 16,7), viene precisato l'affresco che fa da sfondo a tutto il nostro cammino, in cui Uni-Trinità, salvezza e discepolato cristiano sono il riferimento profondo che raggiunge e può animare anche la nostra esistenza. Vivere la sequela di Gesù con la lucidità triadica’è il modo per lasciare trasparire, da parte nostra, l'amore del Dio Uni-Trino che ci circonda, dando così il necessario contributo umano al compiersi della salvezza a partire dal popolo messo in piedi dalla risurrezione di Gesù. Trinità, Salvezza e Chiesa sono davvero intrinsecamente legate, come sostiene il presente lavoro che si pone a servizio di una lettura più attenta del Vangelo secondo Marco e di una teologia più plenaria. (dalla Prefazione di Ermenegildo Manicardi).
Un aiuto semplice, serio ed efficace per iniziare a leggere i testi biblici nella loro storia e per la vita quotidiana di ogni essere umano.
La nascita, il lavoro, l'immigrazione, il carcere, la morte: quei momenti importanti e complessi della vita sono qui considerati in modo seriamente umano.
Riconoscere, riconoscersi ed essere riconosciuti sono riti del vivere e trama della nostra felicità. Solo lo sguardo capace di riconoscere dona esistenza ed esprime gratitudine. Il nostro volto e il nostro nome desiderano riconoscimento, là dove nascono fiducia e rispetto. Il Dio che cammina con noi, e ci riconosce come figli, apre il cielo e la vita a possibilità inaspettate. A noi la responsabilità e la bellezza di scoprire tale dono e diventare maestri di tale arte.
Le istituzioni di un popolo sono le forme di vita sociale che esso segue per libera scelta o che riceve come imposte da un’autorità. Per il biblista Roland de Vaux, gli individui sono soggetti alle istituzioni, le quali però non esistono se non in funzione della società che esse sorreggono, si tratti di società familiare, politica o religiosa. Per descrivere tali forme antiche, lo storico deve tenere conto delle testimonianze del passato: innanzitutto dei testi, poi dei monumenti e di quanto gli permette di ricostruire le condizioni e il quadro della vita sociale di quel popolo. Il documento Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia ebraica, al n. 85, afferma: "è soprattutto studiando i grandi temi dell’Antico Testamento e la loro continuità nel Nuovo che ci si rende conto dell’impressionante simbiosi che unisce le due parti della Bibbia cristiana e, al tempo stesso, della forza sorprendente dei legami spirituali che uniscono la Chiesa di Cristo al popolo ebraico". Seguendo questa traccia, il libro vuole contribuire agli studi fondamentali sull’Antico Testamento, approfondendo il dato di fede e coltivando l’intenzione di diventare uno strumento di supporto pastorale e culturale.
"Quando ho potuto iniziare a leggere le bozze di questo volume di Marco Pascarella, che raccoglie i frutti della sua ricerca dottorale, mi sono reso conto ancora meglio della ricchezza di queste riflssioni e della loro importanza nell’attuale fase sinodale. Vi ho ritrovato pagine intense, documentate, aggiornate: ed è stata quasi una rilettura, in chiave più approfondita, dei molti interventi e confronti a cui ho partecipato nelle quattro settimane della sessione del Sinodo. In particolare l’angolatura della “Chiesa locale”, adottata dall’Autore, permette di ricondurre ad un filo conduttore molto solido diversi temi ecclesiologici, altrimenti spesso giustapposti" Dalla prefazione di Mons. Erio Castellucci
Attraverso un itinerario scandito in sette giorni, questo testo ci fa compiere una vera e propria rinascita. Sette giorni come quelli della creazione primigenia, a dirci che la Parola del vangelo è per chi l'ascolta ri-creazione: dal caos al cosmo, dalle tenebre alla luce, dal sogno al risveglio. Noi esseri umani infatti siamo nati a metà, e la vita ci è data per compierci. Per questo abbiamo bisogno di uomini e donne che si facciano accanto al nostro impervio camminare. E Mario Zanotti con queste pagine si fa nostro compagno di viaggio. (dalla Prefazione di don Paolo Scquizzato).