Il volume è il punto di arrivo - quasi compiuto e quasi sistematico - di una riflessione estetica che accompagna costantemente, a partire dai primi anni trenta, la nota attività di Ejzenstejn regista e teorico del cinema.
Si tratta del secondo tomo del cinema europeo, dedicato alle cinematografie nazionali. Se nel primo venivano affrontati i passaggi storico e culturali, le fasi stilistiche e i processi industriali, questo nuovo volume porge al lettore un quadro ampio e articolato degli sviluppi, dei caratteri e dell'identità delle singole cinematografie nazionali.
Vincenzo Messina ricostruisce la storia di questo gruppo di talenti musicali. I loro esordi, i quarant'anni nei locali dell'Avana, l'incontro con la famiglia Cooder e poi con Wenders. L'antropologo Miguel Barnet e la musicologa Maria Teresa Linares raccontano la storia della musica a Cuba, la sua importanza sociale e religiosa, gli strumenti, i luoghi e le persone. Al volume è allegata la videocassetta dell'omonimo film di Wim Wenders.
Con questo tomo si chiude il volume che la "Storia del cinema mondiale" ha dedicato alla cinematografia americana, di cui i saggi qui raccolti, proseguono l'analisi: i grandi artisti di Hollywood, gli scambi tra la cultura americana ed europea, l'estetica dei generi cinematografici, i rapporti fra cinema, politica e società, le ripercussioni della guerra fredda sulle politiche produttive, il divismo, la concorrenza della televisione sono solo alcuni dei temi affrontati nei contributi firmati, dai più celebri esperti del settore e dai migliori ricercatori dell'ultima generazione. Ne risulta un'opera che fornisce informazioni, nuove idee, nuovi spunti e interpretazioni.
Il volume analizza i vari aspetti, le cronologie, gli indici e la teoria del cinema nordamericano, il più discusso e il più amato, con saggi di Gunning, Gomery, Mottet, Uricchio, Robinson, Muscio, Gundle, Simon e altri.
Da quasi tre anni ogni settimana Marco Lodoli scrive una recensione di cinema sulla rivista "Diario", diretta da Enrico Deaglio. Ma probabilmente "recensione" non è il termine giusto, perché gli articoli di Lodoli non hanno granché da spartire con i puntigliosi giudizi sui film scritti dai critici professionisti. Più che altro si tratta di un appuntamento con i lettori, un incontro amichevole intorno al tavolo di un bar. E a quel tavolo Lodoli si lascia andare ad associazioni e ricordi, digressioni e ipotesi, a tutti quei pensieri sparsi ma non arbitrari suggeriti dalla visione di un film.
Scritta da più di cento autori internazionali, quest'opera si propone di affrontare i temi classici sotto un'ottica inedita e di occuparsi a fondo di temi spesso trascurati. Il primo volume contiene una serie di saggi che fanno emergere gli elementi comuni della tradizione cinematografica europea, dal punto di vista produttivo come da quello tematico, storico e culturale.