Affascinato dal dogma della divinita di Cristo, Cirillo fa di questo argomento, insieme col tema della salvezza delle anime, il punto principale del suo Commento a Giovanni.
Con questo scritto Salviano risponde a coloro che lamentavano la mancanza del governo di Dio nel mondo, dopo l'invasione barbarica dell'Impero romano.
Queste poesie sono non solo l'espressione di un alto atteggiamento lirico, ma posseggono anche un preciso intento catechetico e pedagogico.
Straordinario documento che testimonia come i teologi palestinesi, la Chiesa di Gerusalemme, hanno affrontato nell'VIII secolo l'avvento dell'Islam e della lingua araba.
Opera incompiuta, Libri IV-VI.
Introduzione generale di G. Madec; trad., note e indici di U. Pizzani.
Si tratta di omelie tenute al popolo, dall'Avvento del 590, ad opera di Gregorio Magno, in luoghi e circostanze diverse, specialmente in grandi solennità liturgiche, proposte come tappe fondamentali dell'azione divina sulla vita e sulla storia dell'uomo. L'Avvento, l'Ascensione, la Pentecoste, la commemorazione di alcuni Santi suscitano nel Pontefice profonde riflessioni ed esortazioni morali, con le quali incita il suo popolo ad una fede vigile, in attesa del ritorno definitivo del Signore.
Collazioni sull'Exameron
Il testo, curato da Maria Grazia Mara, raccoglie due opere esegetiche di Agostino. La prima "Commento di alcune questioni tratte dalla Lettera ai Romani", non rientra in senso stretto nel genere dei commentari; si presenta piuttosto sotto forma di "quaestio", forma letteraria ripresa dalla tradizione scolastica greca. La seconda opera "Commento incompiuto della Lettera ai Romani" voleva essere un commento sistematico a tutto il testo di Paolo. Spaventato però dalla fatica e dalla mole dell'impresa, Agostino, dopo aver dedicato un intero libro al solo commento di Rm 1,1-7, rinuncia a completare il commento.
Queste 74 Omelie sui Salmi curate da Giovanni Coppa, presentano affiancati i nomi dei due massimi studiosi della Scrittura nell'antichità patristica, greca e latina: Origene e Gerolamo. Scoperte e attribuite a quest'ultimo sulla fine del secolo scorso, un più meditato riscontro col loro background storico-culturale ha portato di recente a farne risalire la paternità a Origene. L'attribuzione a Origene spiega poi l'influsso che egli ha avuto sui successivi commenti patristici al salterio.