La grande tradizione gastronomica romana e del Lazio gode di una fortuna secolare, nutrita da un patrimonio culturale straordinariamente ricco e solido. Lo dimostrano i tanti testi che celebri autori di ieri e di oggi primo fra tutti il Belli - hanno dedicato a questa sontuosa cucina. In questo volume le ricette sono state raccolte, ordinate e descritte in modo tale da stabilire un dialogo convincente e garbato con il lettore, andando oltre i dati strettamente necessari: ingredienti, dosi, tempi e modi di preparazioni e cottura. Spaghetti alla carbonara, bucatini all'amatriciana, spaghetti cacio e pepe, gnocchi alla romana, rigatoni "co' la pajata", pappardelle al sugo di lepre, coda alla vaccinara, saltimbocca alla romana, costolette d'abbacchio "a scottadito", coratella d'abbacchio. E poi carciofi alla giudia o alla romana, trippa alla romana, filetti di baccalà, fagioli con le cotiche, supplì, panzanella, pasticcio di gnocchi, bignè di San Giuseppe e maritozzi sono solo alcune delle più rinomate prelibatezze "raccontate" in questo volume, che hanno deliziato e continuano a deliziare i palati di generazioni di romani e non romani, emigrando e penetrando - almeno in parte - nelle cucine di tanti ristoranti italiani e stranieri.
Dal 2008 a oggi, la rubrica televisiva "Cotto e mangiato" continua a riscuotere successo. È cambiata la conduttrice, la trasmissione rivolge una maggiore attenzione alla salute e ai concetti di biologico e sano, ma è rimasta inalterata la filosofia delle ricette. Proprio l'idea di piatti 'alla portata di tutti' (indipendentemente dal tempo a disposizione e dalle capacità), di lotta allo spreco e di sicuri successi culinari ha mantenuto costante negli anni l'attenzione del pubblico. Dopo sette anni di successi, è giunto il momento di creare una sorta di antologia delle ricette di "Cotto e mangiato". Il libro pensato si propone infatti come un ricettario completo di stili, cotture e alimenti in grado di destare l'attenzione di persone diverse. La varietà delle specialità proposte è tale da stuzzicare il lettore e da consentire a chiunque lo sfogli di dire in più occasioni: "Questa la voglio provare!".
La buona cucina come un mix di tradizione e innnovazione. I racconti e le ricette di un'appassionata cuoca di casa in un libro da consultare ai fornelli o da tenere sul comodino.
“Ero ragazzino e facevo un campo estivo con la parrocchia. Un giorno, all’ora della merenda, ci portano l’anguria. Parentesi: per me l’anguria era la festa, uno di quei sapori di vera gioia; era il concentrato dell’estate, delle vacanze, della spensieratezza. Quindi arriva l’anguria e io, che ero molto goloso e anche piuttosto in carne, mi precipito a prenderla anche se – che strano! – a correre sono praticamente solo...” Alla fine della corsa, il giovane Carlo avrà una brutta sorpresa ma imparerà anche una bella lezione che, da adulto, metterà a frutto creando la sua famosa Insalata di anguria. Oggi, le lezioni le dà lui raccontandoci la cucina a modo suo, in un ”viaggio al centro del gusto” che affronta il ruolo dei 5 sensi, l’esperienza dell’assaggio, il percorso degli ingredienti dalla terra alla tavola, il significato di certe scelte alimentari, la genesi creativa di un piatto e una breve e affascinante storia gastronomica italiana. Il tutto arricchito da ricette semplici ma d’effetto e alcuni trucchi d’autore per creare menu sorprendenti. Dalla domanda delle domande (“Che cosa vuol dire mangiare?”) agli assaggi a occhi chiusi, dalla purezza del gusto amaro alla gratificazione del dolce, dal tragitto delle spezie a dorso di cammello ai vini pregiati di Napoleone, dai camerieri poeti ai cuochi architetti: Carlo Cracco ci accompagna in una passeggiata straordinaria, alla scoperta di tutti gli ingredienti che danno valore a un piatto, ricordandoci che “il più importante rimane l’emozione, quella che nasce nel momento in cui tu lo mangi e ti fa vedere le stelle”.
Il Mangiarozzo è uno strumento per tutti coloro che amano la buona cucina italiana. È un caleidoscopio di consigli, suggerimenti e suggestioni offerti al lettore. È un'antiguida: differisce da tutte le altre perché qui si racconta l'Italia "del buono" attraverso i personaggi incontrati e le sensazioni vissute in più di mille osterie, trattorie e ristoranti. Spesso locali a conduzione famigliare, di lunga presenza o storica location, legati alle produzioni agricole, alla stagionalità e che offrono un pasto completo (vini esclusi) per un prezzo sotto i 45 euro. E non è finita, perché da quest'anno il Mangiarozzo diventa anche un ricettario: troverete infatti gli ingredienti e le indicazioni delle trattorie per comporre un viaggio nella gastronomia del nostro paese attraverso 300 piatti forti delle cuoche e degli osti italiani. Un modo per rendere replicabile ai fornelli di casa un'esperienza di cucina indimenticabile, legata alla tradizione, quella vera e viva.
Una guida completa che conquisterà sia chi ha già scelto di diventare vegano, e vuole scoprire tante nuove, golosissime ricette, sia chi si sta avvicinando a questo mondo, e vorrebbe prima di tutto saperne di più, capire come nutrirsi in modo bilanciato o avere suggerimenti per fare la spesa. Un manuale perfetto anche per chi desidera semplicemente ampliare la propria esperienza gustativa o stupire gli amici attingendo al ricco patrimonio di ingredienti e sapori della cucina vegana. Un ricettario arricchito da fotografie e corredato da fondamentali ricette base, che potranno essere usate anche come punto di partenza per creare nuove e personalizzate delizie vegane.
Erano gli anni Cinquanta quando Ancel Keys, biologo nutrizionista statunitense, rimase stregato dalla bassa incidenza di patologie cardiovascolari e di disturbi gastrointestinali in Italia e in Grecia e decise di studiarne le ragioni. Ce l'avevamo sotto gli occhi, eppure è a lui che dobbiamo la codifica di un vero e proprio tesoro: la dieta mediterranea, uno stile alimentare naturalmente alleato del nostro benessere. Riduzione del rischio cardiovascolare, protezione dal declino cognitivo, effetto antinfiammatorio, maggiore longevità e una migliore percezione di sé sono solo alcuni dei benefici che seguire questo regime comporta: ecco perché Marco Bianchi ha scelto di riscoprirlo, misurandosi con i piatti provenienti dalla cucina regionale. "La mia cucina italiana" è un vero e proprio ritratto gastronomico della nostra penisola: 20 regioni, 200 ricette. Tante sono già perfettamente bilanciate nella loro versione originale: il nostro corpo ringrazia per tanti primi (le profumatissime zuppe del Nord, le varie combinazioni di cereali e legumi del Centro, per non parlare della pasta di semola di grano duro del Sud), per antipasti e contorni prelibati a base delle verdure locali, ma anche per secondi di pesce degni del più classico dei pranzi della domenica e dolci ricchissimi, grondanti mandorle e uvetta. Altre ricette, invece, sono state reinterpretate, nel rispetto della tradizione, per esaltarne le potenzialità salutari e prenderci così al meglio cura di noi...
Un volume ricco di notizie, suggerimenti pratici, piccoli trucchi di economia domestica e consigli utili per la casa e la famiglia. Oltre alle riflessioni profonde e alle parole sincere di Suor Germana, i passi dei Vangeli domenicali e il loro commento. Grande protagonista è sempre la cucina, con centinaia di ricette semplici e gustose, una per ogni giorno dell'anno, idee speciali per le festività, piatti di stagione, specialità a base di frutta e nuove proposte con qualche sapore esotico e particolare. Non mancano aforismi, proverbi, modi di dire e curiosità che accompagnano la lettura quotidiana e suscitano spesso un ricordo o un sorriso.
Sono oltre 2.700 i locali segnalati e giudicati da questa trentottesima edizione della guida "I ristoranti d'Italia" dell'Espresso: ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, selezionati con cura e rigore dal centinaio di gastronomi che ogni anno girano l'Italia e visitano, senza presentarsi, inattesi e paganti, migliaia di "luoghi del mangiare". Quasi 400 sono le "novità", cioè i locali che entrano per la prima volta in Guida, altrettanti ne escono per vari motivi (dalla chiusura alla flessione della qualità). Sono evidenziate le migliori enotavole, dove il vino comanda sulla cucina, i locali che propongono cucine etniche, quelli che dispongono di alloggio, quelli dove è possibili mangiare spendendo meno di 30 euro. E per la prima volta inserto della Guida è dedicato alle migliori pizzerie d'Italia. "I ristoranti d'Italia" dell'Espresso: dalla parte del lettore, tutta la verità, con severità.
La nuova Guida I Vini d'Italia 2016, da sempre punto di riferimento autorevole e completo, racconta con estrema competenza e rigore l'infinità veneta vinicola del nostro paese. I vini prodotti in Italia sono decine di migliaia, diversi per territorio d'origine, vitigni di provenienza, tecniche di vinificazione. I nostri esperti visitano centinaia di cantine in giro per l'Italia, degustano migliaia di vini e recensiscono solamente i più meritevoli, segnalando quelli miglior rapporto qualità/prezzo. La Guida rende perciò l'affollato panorama di etichette italiane facilmente leggibile. In questa edizione 2016 troverete quindi rappresentata l'elite del panorama vinicolo nazionale. Uno strumento indispensabile per chi, in bottiglia, cerca sempre il meglio.
I Vini d'Italia dell'Espresso: dalla parte del lettore, tutta la verità, con severità.
"Ciao a tutti, voglio sorprendervi con qualcosa di nuovo e originale: la mia (e la vostra!) agenda giornaliera, un almanacco ricco di curiosità e informazioni da consultare tutto l'anno e da usare per prendere appunti, annotare gli impegni o i compleanni dei vostri cari! Ma giorno dopo giorno troverete sempre i miei piatti, oltre 190 ricette semplici e buonissime che preparo per le persone che amo, gli ingredienti di stagione e i trucchi di cucina che ho imparato in anni di trasmissione. E poi tanti consigli per curare la casa e il giardino e alcuni segreti per la bellezza e il benessere della famiglia. Infine ho voluto mettere anche le mie foto del cuore e segnare le date per me più importanti, così potremo davvero condividere moltissimi momenti insieme. Sarà un anno meraviglioso!".
Ibn Sayyar al-Warraq, libraio e uomo di lettere versato nella conoscenza di tutte le arti, raccolse in un'unica opera il patrimonio culinario della sua epoca e della sua terra, così da esaltare i fasti della dinastia califfale degli Abbasidi anche nell'arte gastronomica. Egli collezionò in un solo testo venti antichi libri di cucina, andati perduti, tra tutti quello di Ibrahim ibn al-Mahdi, il più celebre cuoco arabo, principe abbaside e famoso quanto il fratellastro Harun al-Rasid, il califfo delle Mille e una notte. Si tratta del più antico Trattato di cucina arabo-musulmano a oggi noto e conservato nella sua interezza, risalente al X secolo (il Kitàb al-tabih, da cui è tratto il presente volume). Le ricette spaziano dai primi piatti ai dolci, dai secondi alle bevande, dalle salse alle erbe, corredate da un'accurata analisi dei procedimenti, dei dosaggi, dell'uso di spezie e accompagnate da una sapiente esposizione delle proprietà dietetiche dei piatti e delle nozioni per una corretta igiene degli alimenti e degli utensili da cucina. Al-Warraq arricchì l'esposizione di alcune ricette con poesie e racconti, così da stuzzicare non solo il palato ma anche la fantasia del lettore. Sono proprio tali ricette a costituire l'oggetto del Simposio dei sultani, con l'auspicio di offrire la scoperta sia delle stravaganze gastronomiche tipiche delle cucine dei califfi sia di un testo antico, di importanza capitale, ancora sconosciuto al grande pubblico.