Il consolidamento del potere del mercato specie nella finanza e nell'industria tecnologica ha portato a un'esplosione della disuguaglianza. La situazione è drammatica: poche corporations dominano interi settori dell'economia, facendo impennare la disuguaglianza e rallentando la crescita. La finanza ha scritto da sola le proprie regole; le compagnie high-tech hanno accumulato dati personali senza controllo e il governo americano ha negoziato accordi commerciali che non rappresentano gli interessi dei lavoratori. Troppe persone si sono arricchite sfruttando gli altri invece che creando ricchezza. Le vere fonti della ricchezza e della crescita, per Stiglitz, sono gli standard di vita, basati su apprendimento, progresso della scienza e tecnologia e le regole del diritto. Gli attacchi al sistema giudiziario, universitario e delle comunicazioni danneggiano le medesime istituzioni che da sempre fondano il potere economico e la democrazia. Tuttavia, per quanto ci si possa sentire indifesi oggi, non siamo, tutti noi, senza potere. In effetti, le soluzioni economiche sono spesso chiare. Dobbiamo sfruttare i benefici del mercato ma nello stesso tempo domare i suoi eccessi, assicurandoci che lavorino per noi cittadini - e non contro di noi. Se un numero sufficiente di persone sosterrà l'agenda per il cambiamento delineata in questo libro, può non essere troppo tardi per creare un capitalismo progressista che realizzi una prosperità condivisa.
Se ti dicono che il mondo è sbagliato e non puoi fare nulla per aggiustarlo, hai due possibilità: ti rassegni a vivere una vita che non è la tua, con il dubbio dì sprecare tempo prezioso, o ti rimbocchi le maniche e provi a migliorare le cose, un bambino alla volta. È quello che sceglie Nicolò, vent'anni carichi di domande, di energia e di un'inestinguibile ricerca di senso. A casa, in Italia, mancano le risposte, le prospettive di un futuro che lo riempia, così sceglie di partire. Lo zaino che si porta è leggero: è convinto di trattenersi in India, nell'orfanotrofio di Dayavu Home, per qualche mese. Ma non sa che in quell'angolo remoto di mondo la sua vita è destinata a cambiare. Perché presto scoprirà che una vacanza da "volonturista" non è quello che sta cercando. I venti bambini che incontra sono stati abbandonati dalla società ma nonostante questo, ogni giorno gli insegnano che si può sempre rinascere. E anche se Nicolò sa bene che la battaglia contro il male è persa in partenza, capisce che vale la pena di rischiare tutto per regalare un solo sorriso ai suoi ragazzini. Così decide di restare: Dayavu Home diventa la sua Casa, Joshua, direttore dell'orfanotrofio e suo mentore, un secondo Padre e i bambini la sua Famiglia. "Bianco come Dio" è la loro storia, il racconto che Nicolò ha scritto - prima su un blog e poi su Facebook - per raccogliere fondi destinati alla struttura e agli studi dei ragazzi. È la testimonianza semplice e sincera di una passione contagiosa che vuole cambiare il mondo, sorriso dopo sorriso.
Quest'Opera nasce con l'intento di fornire un fondamentale strumento che consente di comprendere facilmente tutte le problematiche inerenti alla disciplina del diritto penale. In particolare, vengono riportate tutte le norme codicistiche, ogni articolo delle quali è spiegato sia con un agile ed esauriente commento che con la giurisprudenza più recente e rilevante. Ulteriore ausilio al lettore è fornito dagli utilissimi esempi pratici che accompagnano le principali norme e costituiscono una chiarissima esposizione della casistica più frequente in materia.
La strage delle Fosse Ardeatine è l'atto di repressione più cruento compiuto dai nazisti in una capitale europea. Benché tra gli episodi più noti degli anni dell'occupazione, la sua ricostruzione non è stata sinora compiuta in modo puntuale a causa delle gravi lacune documentarie. Il volume ricostruisce uno degli aspetti meno indagati: il lavoro svolto dalla Commissione tecnica medico-legale della Scuola Superiore di Polizia per il riconoscimento e identificazione delle vittime delle Fosse Ardeatine attraverso l'analisi delle sue carte. Si tratta di fonti inedite che rivelano, in chiave storico-documentale, il lavoro svolto da una compagine eterogenea di persone che, nell'estate 1944, ai margini di una Roma martoriata, si impegnarono per attribuire nome e umanità ai 335 corpi ritrovati in una cava di pozzolana. La schedatura analitica, il riordino e la digitalizzazione dei documenti come pure la catalogazione e la digitalizzazione degli oggetti hanno permesso di redigere l'Inventario qui pubblicato. L'insieme di dati emersi è così in grado di restituire, a più di settantacinque anni dalla strage, la giusta complessità allo scenario di quei drammatici fatti e ai suoi protagonisti.
Il volume rappresenta uno strumento completo e mirato per la preparazione alle varie prove concorsuali. Il Manuale risulta aggiornato alle ultimissime novità legislative e contiene una sezione dedicata ai vizi formali dei verbali in materia stradale. Nella appendice online, sono presenti esempi di esercitazioni svolte, utili al superamento della prova pratica richiesta nei bandi. Materie presenti: Elementi di diritto costituzionale Elementi di diritto penale e di procedura penale Elementi di legislazione di pubblica sicurezza Elementi di disciplina degli stranieri Elementi di disciplina degli enti pubblici locali Elementi di circolazione stradale Elementi di ordinamento di polizia giudiziaria Elementi di polizia locale Elementi di polizia commerciale, annonaria e metrica Elementi di polizia ambientale, demaniale ed edilizia.
La "società totale" è quella dei nuovi mercati globali, apparentemente liberale, dei nuovi modelli esistenziali e di consumo. Per fronteggiarla bisognerebbe ricostituire il tessuto sociale partendo dalla ricomposizione dei valori secondo una nuova concezione di democrazia orizzontale, alla cui base si collocherebbero il cittadino bene comune, l'impresa bene comune e l'interesse generale condiviso e alla cui testa troveremmo l'ambiente, la salute, l'istruzione, il lavoro e la conoscenza. Il Coronavirus forse cambierà molte cose, ma dentro e non oltre il perimetro ferreo e invisibile del mercato e del profitto. È quello della "società totale", che ci rumina e ci risputa nel mercato come semplici prodotti, imbottiti d'immagini e di slogan, in versione esistenziale postmoderna. Serve un processo di responsabilizzazione in termini di valori, di partecipazione e di conoscenza, e ciò all'insegna di un antrocapitalismo solidale che ponga al centro dell'esistenza il valore del cittadino e della comunità.
La grammatica non è una monarchia assoluta ma una confederazione di territori diversi, retti ciascuno da una costituzione propria. In alcune zone, la grammatica ci impone regole non negoziabili; in altri, ci offre vasti repertori di opzioni all'in - terno dei quali siamo liberi di fare scelte consapevoli. La struttura dei suoni, delle sillabe e delle parole risponde a regole rigide; all'estremo opposto, un testo è il risultato delle scelte del suo autore. Nella frase, che è il punto di arrivo della costruzione di strutture e il punto di partenza dell'avventura comunicativa, i due modi di funzionare si danno il cambio. Ogni frase contiene un nucleo di relazioni grammaticali formali indipendenti dai contenuti organizzati, circondato da strati di espressioni al servizio di relazioni concettuali indipendenti che motivano la loro struttura. Le regole e le scelte analizza le risorse grammaticali dell'italiano alla luce degli sviluppi della ricerca linguistica di punta, utilizzando strumenti concettuali e descrittivi differenziati per strutture differenziate. In due punti l'impianto della grammatica si discosta dallo schema tradizionale. La morfologia è spostata alla fine del volume, nella convinzione che lo studio delle classi di parole non possa che essere un bilancio del loro funzionamento nella frase e nel testo. L'analisi delle relazioni tra processi come la causa e la concessione, tradizionalmente confinata all'analisi del periodo, include le strategie testuali. In questo modo, la descrizione delle strutture portanti del testo non è un capitolo separato ma trova il suo posto nell'architettura della grammatica. Una grammatica che non si limita a esporre regole e strutture, ma si propone di promuovere nel lettore la consapevolezza delle risorse della lingua e del ruolo attivo del parlante.
Leo, tredici anni e un ciuffo ribelle, ha una cotta per Chiara, una Beatrice 2.0 che miete cuori sui social, prende ottimi voti e ha messo gli occhi su Federico lo Strafico, mentre Leo ha la brutta fama del ripetente, pessimi voti e un unico amico. Viola è una nuova compagna di classe: veste di nero e cambia spesso colore di capelli, mette a disagio tutti con le sue domande impertinenti e colleziona più note di Leo. Quando iniziano a collaborare per un progetto scolastico, Leo scopre che la nuova arrivata è simpatica e carina, ma pochi giorni più tardi Viola sparisce da scuola. Sui social circola una fotografia imbarazzante della ragazza, e un suo profilo nuovo, dove non risparmia insulti e offese ai compagni. Cos'è successo? Chi è veramente Viola? È da lei che viene quell'odio oppure c'è dietro qualcos'altro? Leo farà di tutto per avere le risposte, e scoprirà qualcosa di impensabile. Età di lettura: da 11 anni.
Sommario
3 Editoriale Lorenzo Bertocchi
6 In bacheca
7 Timonieri
8 Chiesa Matteo Matzuzzi
9 Mondo Benedetta Frigerio
10 «Curare le persone e non i bilanci» AA. VV. Abstract
18 Tornare al reale per ripartire Marco Respinti Abstract
21 Quando il trono fa pace con l’altare Andrea Zambrano Abstract
24 Mogli cattoliche 2.0 Giuseppe Signorin
26 Kattolico Rino Cammilleri
41 Una bolognese a Nashville Ermes Dovico
44 Smart working con Maria Costanza Miriano Abstract
46 La luce oltre la luce Sara Magister
49 La resistenza ucraina Luisella Scrosati
52 Matita Blu Mario A. Iannaccone
54 Parole proibite Andrea Zambrano
55 Filosofando Giacomo Samek Lodovici
58 Miracoli Saverio Gaeta
60 La riscoperta del sacro Andrea Zambrano
61 Schermi Cassandra Albani
62 La rosa del Timone Tommaso Scandroglio
63 Catt woman Raffaella Frullone
64 Biblioteca Vincenzo Sansonetti
65 Don Camillo sul crinale Lorenzo Bertocchi
Il tempo del nostro giudizio
01.05.2020
È stato un momento epocale, di quelli che entrano dritti nella memoria per non uscirne più. La piazza vuota, il buio che cala. La pioggia, via via più forte. E un uomo vestito di bianco che, davanti al Crocifisso, invoca Dio usando le parole dei discepoli: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Non ti importa di me, di noi? Scene simili a quelle che avremmo visto pochi giorni dopo, in una Settimana Santa altrettanto inedita: la Messa in Coena Domini, la Via Crucis, la Pasqua… Tutti ridotti all’essenziale. Il Papa, pochi altri. E la presenza di Cristo.
Ma in quella preghiera di fine marzo, nel grido di Francesco in una piazza per la prima volta deserta, si è aperta anche una strada. Preziosissima, per chi sta provando a seguirla. Perché, come ha detto il Papa, questa situazione mai vista, capace di «smascherare la nostra vulnerabilità», di ribaltare le «false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende», di farci toccare con mano quanto abbiamo bisogno di Cristo Risorto, non è una condanna, uno squarcio di nulla entrato di colpo nelle nostre vite. È un’occasione, grande.
È «il tempo del nostro giudizio». Non «del tuo giudizio», ha insistito Francesco rivolgendosi a Dio con audacia, ma «del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è». Il tempo della conversione. Dove a questa parola non corrisponde più nulla di moralistico, come se si trattasse di uno sforzo etico: ci viene chiesto uno sguardo. A chi guardare, cosa cercare. È un passo di conoscenza.
Lo hanno detto molti altri in tanti modi, nelle settimane successive, e anche nelle prossime pagine ne troverete degli esempi. Se questa emergenza così drammatica trascorresse senza una nostra presa di coscienza, senza scoprire qualcosa di più profondo di noi e della realtà, sarebbe una sciagura che si aggiunge al peso insopportabile della morte di tanti, del dolore, della paura. Anzi, di più: metterebbe un’altra pietra davanti al sepolcro della nostra umanità. Perché ci lascerebbe smarriti e vuoti, più di prima.
E invece questo «tempo vertiginoso» può essere altro. Può diventare l’occasione per un «risveglio dell’umano», come dice il titolo del libro uscito proprio mentre mandiamo in stampa Tracce. È un’intervista a Julián Carrón, il presidente della Fraternità di CL. Facendo i conti fino in fondo con «l’irruzione potente della realtà», che «ha fatto riemergere in tutta la sua portata quell’esigenza di capire che chiamiamo “ragione”», affronta le domande che ci stiamo ponendo tutti, senza sconti e scorciatoie. Perché è quasi inevitabile che affiorino, ma è una scelta nostra prenderle sul serio.
Così quel libro, in qualche modo, accompagna il tentativo che facciamo anche noi. Nelle pagine che state sfogliando troverete riflessioni, fatti e testimonianze che aiutino a fare dei passi, a sfruttare la circostanza unica che stiamo vivendo, a renderci conto di più di chi siamo e di cosa ha bisogno la nostra vita. Dell’essenziale.
Cinquecento anni fa, in Italia, ci fu una esplosione di creatività che cambiò il mondo nel nome della bellezza. Il suo profeta fu Raffaello, ritenuto dai suoi contemporanei un nuovo Cristo. In questo romanzo, attraverso la voce di Margherita Luti, la celebre "Fornarina", gli ultimi cinque anni di vita e la storia d'amore del grande pittore urbinate vengono raccontati come non era mai stato fatto prima, e ci vengono restituiti il suo ideale di bellezza e la sua figura artistica. Bellezza e amore nel Rinascimento sono assai più vicini all'idea che se ne ha oggi. Sesso e potere sono il motore della Roma di papa Leone X nella quale Raffaello è il principe dei pittori, amato da tutti e amante di tutte. Nella dolce vita della Roma del 1515-1520 ritroviamo molte storie di oggi, come quelle della divisione tra popolo ed élite, del rapporto tra sesso e potere, del #metoo, delle feste galanti, delle morti misteriose e delle nuove cortigiane. Ma la leggenda dell'amoroso Raffaello e della Fornarina testimonia la forza e il potere dell'amore e rivela chi è nascosto dietro ai volti delle Madonne dipinte dal pittore. La popolana Fornarina racconta la vita quotidiana del Rinascimento a fianco del grande pittore.