In questo suo nuovo libro, Adam Rutherford è cristallino fin dalla prima frase sulle motivazioni che lo hanno spinto a scrivere: c'è una guerra in corso e un genetista non può esimersi dal combatterla, mettendo a disposizione le sue conoscenze in forma comprensibile. Il razzismo ha rialzato la testa, che si tratti della forma più plateale e grossolana praticata dai suprematisti bianchi o di quella più subdola e velata di chi sostiene che i neri sono più portati per la corsa di velocità, che gli ebrei sono più intelligenti o di chi magari si crogiola in una genealogia personale che attesterebbe l'origine della sua famiglia in un nobile antenato vichingo. Sono tutte affermazioni prive di fondamento e se ne può provare l'insensatezza. È quel che fa questo libro. Gli uomini non sono tutti uguali, questo è evidente. Ma da qui a classificarli secondo il colore della pelle, aggiungendovi magari caratteristiche morali, ne corre. Il fatto è che, banalmente, non si può fare, se non incappando in una serie di contraddizioni che Rutherford analizza con grande competenza, sottile ironia e testarda determinazione. Tutti gli uomini sono parenti tra loro molto più di quanto si sospetti. Lo dice la genetica, con precisione matematica. Tutti gli europei discendono di necessità da chi abitava il continente attorno all'anno Mille; quindi sì, abbiamo tutti un nobile antenato vichingo, non solo tu. Per lo stesso identico motivo, tutti i nazisti hanno antenati ebrei, peraltro. Il razzismo ha causato e ancora causa sofferenze immani. In troppi però cadono ancora vittime delle sue semplificazioni consolatorie, consapevolmente o meno. Per questo Rutherford ha voluto fornirci quest'arma: «La razza esiste, perché la percepiamo. Il razzismo esiste, perché lo pratichiamo. Ma né la razza né il razzismo hanno un fondamento scientifico. È nostro dovere opporci allo snaturamento della ricerca scientifica, soprattutto se utilizzato per giustificare il pregiudizio. Se siete razzisti, state cercando la guerra. Ma la scienza è mia, non vostra alleata e voi combattete non soltanto contro di me, ma contro la realtà».
Questo volume intende onorare Mario Taccolini nella circostanza del suo settantesimo compleanno. A tale scopo, vengono raccolti alcuni suoi studi pubblicati in diverse sedi e in differenti circostanze, comunque tra i più efficaci e rappresentativi della sua produzione, ampia negli argomenti e intensa nella continuità. Nel contempo, in virtù della suddivisione tematica predisposta, vengono individuate le aree di principale impegno scientifico dell'Autore - dal locale al globale - con riferimento all'età moderna e contemporanea. Per ciascuna area tematica viene inoltre presentato un elenco delle pubblicazioni prodotte da Mario Taccolini nel corso della sua feconda carriera. L'impostazione dell'opera prevede altresì uno spazio per gli interventi di autorevoli colleghi e amici, noti studiosi, specialisti a livello nazionale e internazionale, ciascuno dei quali propone un breve saggio, di ampio respiro e profonda intuizione, dedicato a una specifica area tematica (lo sviluppo economico e sociale di Brescia e del suo territorio; le trasformazioni economiche della Lombardia tra età delle riforme e Unificazione nazionale; l'esperienza dell'Italia come Paese ritardatario nel processo di industrializzazione europeo; l'Europa e la sua difficile configurazione sociale nel secolo breve; le dinamiche dell'economia globale; il protagonismo degli uomini e delle istituzioni del cattolicesimo sociale nazionale; gli approcci alla metodologia della ricerca storica). L'esito finale è un originale percorso (anzi, più percorsi) attraverso la storiografia italiana tra il XVIII e il XXI secolo, periodo nel quale il Moderno si configura secondo modalità inedite e coinvolgendo, con profonde trasformazioni, le donne e gli uomini, le istituzioni e i corpi intermedi, i territori e le identità sociali italiani, europei e mondiali.
In questo romanzo Powers costruisce una saga capace di intrecciare musica, scienza, linguaggio e arte per raccontarci la storia di due amori, due giovani coppie lontane venticinque anni. Alla fine degli anni '50, Stuart Ressler, giovane e brillante scienziato, si unisce a un gruppo di ricerca dell'Illinois nel tentativo di scoprire i misteri del codice del DNA; ma, quando si innamora perdutamente di un'altra ricercatrice, i suoi studi sono distratti dal tentativo di comprendere tutto un altro tipo di codici - sociali, morali, spirituali, musicali. Quasi trent'anni più tardi, quando la bibliotecaria Jan O'Deigh e il programmatore informatico Franklin Todd si imbattono nell'enigmatica figura dello scienziato, decidono di indagare sul suo conto e di scoprire cosa sia stato a far sfumare la sua promettente carriera, cadendo loro stessi in una spirale di desiderio. Richard Powers scrive un romanzo-mondo sulla scienza e i suoi limiti, sull'arte e la creatività, l'amore che resiste al potere dell'ordine scientifico e tecnologico.
Che cos'è la coscienza morale? È un prodotto, nell'essere umano, dell'educazione o ha una sua autonomia? È creatrice del bene o lo decifra? È repressiva verso il soggetto o può essere una guida perfettiva? Produce solo conflitti interiori o può essere principio di unificazione del sé? Qual è il suo rapporto con le emozioni? Qual è la genesi della conoscenza morale di cui si avvale? La coscienza e le norme morali sono due poli contrapposti? Può la coscienza stabilire delle eccezioni alle norme? E l'obiezione di coscienza è un istituto legittimo o un arbitrio anarchico? A queste e ad altre domande cerca di rispondere il presente libro che (confrontandosi con Marx, Nietzsche, Freud, Tommaso, Kant, Rosmini, Smith, Arendt, Ricoeur e vari altri autori) focalizza alcune delle dinamiche e dimensioni dell'interiorità umana, dell'io al centro dell'io e della sua stupefacente e misteriosa profondità.
Gaia non è il Globo, né la Madre Terra; non è una dea pagana e neppure la Natura così come l'abbiamo immaginata finora. Eppure, a causa degli effetti imprevisti della storia umana, quel che chiamavamo Natura abbandona ora le quinte e sale sulla scena. L?aria, gli oceani, i ghiacciai, il clima, il suolo: tutto quel che abbiamo reso instabile interagisce con noi. La vecchia Natura scompare e lascia il posto a un essere di cui è difficile prevedere le manifestazioni: Gaia. In questo libro sconvolgente come una profezia, Bruno Latour, fra i massimi antropologi contemporanei, esamina le innumerevoli e ambigue figure di Gaia per districare gli aspetti etici, politici, teologici e scientifici che la nozione ormai obsoleta di Natura aveva confuso, alla ricerca di una rinnovata solidarietà universale.
A dispetto dell'immagine che la vuole strettamente legata a una dimensione urbana, l'Italia è disseminata di «territori del margine»: dal complesso sistema delle valli e delle montagne alpine ai variegati territori della dorsale appenninica, e via via scendendo per la penisola, fino a incontrare tutte quelle zone che il meridionalismo classico aveva indicato come «l'osso» da contrapporre alla «polpa», e a giungere alle aree arroccate delle due grandi isole mediterranee. Sono gli spazi in cui l'insediamento umano ha conosciuto vecchie e nuove contrazioni; dove il patrimonio abitativo è affetto da crescenti fenomeni di abbandono; dove l'esercizio della cittadinanza si mostra più difficile; dove più si concentrano le diseguaglianze, i disagi. Sommandole tutte, queste aree - «interne», «fragili», «in contrazione», «del margine» -, ammontano a quasi un quarto della popolazione totale, e a più dei due terzi del l'intero territorio italiano. Abbastanza per farne l'oggetto di una grande «questione nazionale». Se non fosse che hanno prevalso altre rappresentazioni: il Sud in perenne «ritardo di sviluppo»; il «triangolo industriale» della modernizzazione fordista; la «terza Italia» dei distretti.
Un deltaplano che volteggia leggero sopra i tetti di Firenze, una barca a pedali che sfida i velieri in una gara sull'Arno, un paio di stivali a molla per scavalcare le mura dei cortili... Sono solo alcune delle invenzioni con cui Leo da Vinci, ragazzino geniale e sognatore, si diverte insieme ai suoi compagni d'avventure, Lisa e Lollo. Sei storie per raccontare le fantastiche invenzioni che Leo da Vinci ha ideato nell'omonima serie TV. Età di lettura: da 6 anni.
"Castelli medievali, antichi borghi, città dall'atmosfera coinvolgente e spiagge dorate: il Portogallo regala una gran varietà di emozioni. Siti storici, ottimo cibo e paesaggi incantevoli non sono che l'inizio..." Regis St Louis, autore lonely Planet Celti, romani, visigoti, mori e cristiani hanno tutti lasciato un segno in questo paese. Potrete ammirare le incisioni rupestri risalenti a 20.000 anni fa a Villa Nova de Foz Côa, guardare il sole che tramonta sui misteriosi megaliti nei pressi di Évora o perdervi nei corridoi di splendidi edifici dichiarati dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità. Al di fuori dei centri urbani, la bellezza del Portogallo si rivela in tutta la sua straordinaria varietà. Potrete fare un'escursione tra i picchi di granito del Parque Nacional da Peneda-Gerês o esplorare la natura incontaminata e i villaggi antichi delle remote Beiras. E lungo gli oltre 800 km di costa ci sono tanti altri splendidi panorami: ammirate le scogliere spettacolari, fate surf su onde fantastiche al largo di spiagge con alte dune o rilassatevi su isole sabbiose lambite da acque azzurre e tranquille. In questa guida: - Esperienze straordinarie: foto suggestive, i consigli degli autori e la vera essenza dei luoghi. - Personalizza il tuo viaggio: gli strumenti e gli itinerari per pianificare il viaggio che preferisci. - Scelte d'autore: i luoghi più famosi e quelli meno noti per rendere unico il tuo viaggio. - Attività all'aperto - A tavola con i portoghesi - I vini del Douro - Spiagge dell'Algarve Contiene: Lisbona e dintorni, Algarve, Alentejo, Estremadura e Ribatejo, Beiras, Porto, Douro e Trás-os-montes, Minho.
"Vulcani, siti preistorici, pinete rigogliose, paesaggi lunari, baie sabbiose e chilometri di dune. Oltre le località balneari delle Canarie, c'è un mondo da scoprire." Josephine Quintero, autrice Lonely Planet Le Isole Canarie godono di una temperatura quasi perfetta tutto l'anno, e ciò significa che offrono, d'estate come d'inverno, panorami vari e affascinanti, che di solito si vedono soltanto recandosi in un altro continente. La varietà del paesaggio, insieme al bel tempo, favorisce ovviamente le attività all'aperto: passeggiate lungo i sentieri segnalati che attraversano le isole in tutti i sensi, salendo sulle montagne, incantatevi davanti alla vegetazione subtropicale del parco nazionale de La Gomera, alle vette ammantate di Gran Canaria o alle impetuose cascate di La Palma. Confronterete poi questa abbondanza di verde con i bassopiani spogli intorno a El Teide di Tenerife, il gioco di colori delle distese di lava di Lanzarote e le pianure infinite di Fuerteventura, punteggiate di cactus, arbusti e capre. All'interno della guida: - Attività all'aperto - Flora, fauna e vulcani - Arte e cultura - Itinerari sulle isole Contiene: Gran Canaria, Fuerteventura, Lanzarote, Tenerife, La Gomera, La Palma, El Hierro.
"Le isole greche stimolano la fantasia con una storia intrecciata con i racconti mitologici e narrata dalle sue antiche rovine imbiancate dal sole." - Esperienze straordinarie: foto suggestive, i consigli degli autori e la vera essenza dei luoghi. - Personalizza il tuo viaggio: gli strumenti e gli itinerari per pianificare il viaggio che preferisci. - Scelte d'autore: i luoghi più famosi e quelli meno noti per rendere unico il tuo viaggio. - Palazzo di Cnosso in 3D - Itinerari a piedi ad Atene - Di isola in isola - A tavola con i greci.
Nell'era dei social media, delle fake news e del capitalismo dei Big Data, lo sviluppo di senso critico, consapevolezza e responsabilità appare più che mai urgente, per i giovani e gli adulti, per conoscere e 'governare' il cambiamento tecnologico così da orientarlo verso obiettivi sostenibili per la nostra società. In questa prospettiva, non è tanto (o soltanto) di abilità tecnico-strumentali che abbiamo bisogno, ma di un approccio educativo più ampio - la media education - per conoscere come funzionano i media, quali realtà rappresentano, quali interessi politico-economici li muovono e come gli utenti li usano. Di questo approccio, David Buckingham, studioso tra i più conosciuti e apprezzati al mondo, fornisce non solo un quadro concettuale chiaro, sintetico e rigorosamente argomentato, ma anche una varietà di esempi e suggerimenti concreti immediatamente spendibili da chi è in qualche modo implicato nell'educazione (studiosi, insegnanti, educatori, genitori, figli) nella convinzione che il «compito ultimo dell'educazione non è soltanto quello di farci capire come convivere con l'esistente, ma anche quello di incoraggiarci ad esplorare vie alternative e a immaginare il cambiamento futuro».
In poche parole: Importanza e attualità della mistica Chiara da Montefalco, monaca a cavallo dei secoli XIII e XIV.
Chiara da Montefalco (1268-1308), monaca agostiniana, è una mistica venerata in Umbria e nel Centro Italia. La sua esperienza biografica e storica si inserisce nel solco del ramo femminile del monachesimo medievale, quello delle recluse innamorate di Cristo. La sua vita è stata improntata all’ascetismo, all’adorazione del Signore e alla fuga da ogni possibile peccato, e contiene perciò i caratteri del modello di perfezione degli exempla medievali: umile e solidale con chiunque si avvicinasse al suo monastero, lottò contro l’eresia e ogni individualismo slegato da Roma. Tuttavia è possibile leggere Chiara anche in una dimensione sociale, vista la sua anticipazione del declino del proprio tempo e delle sue strutture di appartenenza. Senza dimenticare i punti di contatto con le donne mistiche e filosofe del Novecento, che legano la santa ai più grandi ambienti culturali e teologici di ogni epoca.