Piccoli libri per tutti in cui brevi pensieri di Autori di ogni tempo e Paese si alternano a immagini significative e simboliche. Adatti ad ogni occasione speciale, ne fanno un momento di riflessione e meditazione sul tema prescelto.
“La nave è in mano al cuoco e ciò che trasmette il megafono del comandante non è la rotta ma ciò che mangeremo domani”. Con questa mini-parabola folgorante il filosofo danese Soren Kierkegaard rappresentava la società del suo tempo, molto simile alla nostra. Cosa sono il bene e il male, la verità e la menzogna, la giustizia e il crimine, la vita e la morte? Qual’è la strada da seguire nella confusione del nostro tempo? Le antiche parole della più famosa pagina biblica, sbocciate nella solitudine del deserto, non accarezzano l’occhio ma artigliano la coscienza, non propongono un piccolo sentiero ma delineano una via maestra, piena di asperità ma desiderata da ogni uomo. Con la maestria del profondo conoscitore della Bibbia, Ravasi conduce il lettore ad un nuovo sorprendente incontro con i Dieci Comandamenti, una riflessione sul senso dell’esistenza che non lascerà nessuno indifferente.
Gianfranco Ravasi, sacerdote della Diocesi di Milano. Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana, membro della Pontificia Commissione Biblica e docente di esegesi biblica presso la Facoltà Teologica di Milano. Autore di numerose pubblicazioni e saggi tra i quali ricordiamo La Parola e le Parole, Qohelet pubblicati dalle Edizioni San Paolo.
Dalla fondazione del cristianesimo fino ai nostri giorni, una cavalcata storica in 45 doppie pagine che corrispondono alla tappe del percorso ideato e scritto dal noto storico Franco Cardini. Ogni doppia pagina si articola in diversi livelli di lettura: una parte sintetica, i capitoletti tematici, le cronologie, le mappe, le immagini e le fotografie. Tutto a colori, l’Atlante storico del cristianesimo rappresenta una stupenda sintesi tra divulgazione e iconografia.
La fede in Gesù è un puro salto nel buio, senza alcuna prova e senza alcun argomento? Oppure Dio ha disseminato nella storia alcune “tracce divine”, le quali, lasciando intatta la libertà dell’atto di fede, permettono però di dire che la fede è ragionevole?
Un libro di spiritualità dell’arcivescovo di Loreto, che nasce dalla convinzione che le tracce di Dio sono disseminate nella storia degli uomini e vanno cercate. Una spiritualità semplice e profonda.
Monsignor Angelo Comastri, arcivescovo di Loreto, è autore di numerosi volumi di spiritualità, liturgia e meditazione.
Teresa di Gesù è una delle figure più interessanti e singolari della storia, capace di attirare l’attenzione sia dei credenti sia degli scettici. José Luis Olaizola si avvicina alla santa come narratore, tracciandone una biografia che va dagli amori giovanili all’inesausto coinvolgimento nella riforma dell’ordine, nell’azione di rinnovamento della Chiesa, nell’esaltazione della Spagna del Siglo de Oro. A tale scopo ha ricostruito la vita della fondatrice mediante le figure che ne hanno incrociato le vicende terrene, dal re Filippo II a san Giovanni della Croce, attraverso molteplici personaggi secondari e per il tramite delle numerose testimonianze scritte, prima tra tutti quella del vice postulatore della causa Juan Betanzos. Ne risulta, oltre che un ritratto a tutto tondo della grande santa, un vivido quadro della società spagnola del XVI secolo.
José Luis Olaizola (San Sebastián 1927) ha all’attivo un’intensa produzione letteraria: nel 1976 ha vinto il premio letterario Ateneo di Siviglia con Planicio; del 1982 è Cucho, il suo racconto per l’infanzia più noto (trad. it. Vita e Pensiero); nel 1983 ha vinto il premio Planeta con il romanzo storico La guerra del general Escobar; del 1991 è La porta della speranza, scritto in collaborazione con il chirurgo Juan Antonio Vallejo-Nágera (trad. it. Vita e Pensiero), che è divenuto un bestseller internazionale; nel 1982, insieme a Giuseppe Romano, ha pubblicato per San Paolo Il Vangelo nel lavoro. Josemaría Escrivá.
Il testo classico principale della compatrona d’Europa. Brigida di Svezia (1302/3-1373) unisce meravigliosamente in sé molte esperienze e varie dimensioni umane e religiose. Condusse vita di laica, di sposa, di madre, di monaca, di contemplativa, di pellegrina e di missionaria. Fu personalità forte e dolcissima. La sua spiritualità, come appare dalle Rivelazioni, è insieme cristologica, trinitaria e mariana. Il linguaggio di questi testi è colorito, mirabilmente chiaro e concreto, conciso e diretto, come le parole del Vangelo.
Santa Brigida, fondatrice dell’Ordine del Santissimo Salvatore, nacque nel 1302 o 1303 nel castello di Finstad a Uppsala nell’Uppland (Svezia) da una nobile famiglia, legata alla casa regnante di Svezia. Nel 1316 sposò Ulf Gudmarsson. Nacquero quattro figli e quattro figlie. La sua vita fu divisa tra l’amministrazione dei suoi beni, un’alta carica di corte e i suoi doveri di madre e di sposa.
Nel 1344, dopo la morte del marito, lasciò il castello di Ulvasa e prese dimora vicino al monastero di Alvastra, dove ricevette la prima di una lunga serie di rivelazioni e dove nacque l’idea di fondare un ordine religioso. Per ricevere l’approvazione del papa alla sua regola, Brigida nel 1349 partì per Roma e vi giunse nell’anno santo 1350. A Roma si dedicò ad opere pie, a studi ed esercizi spirituali e a dettare le sue Rivelazioni. Nel 1370 ricevette dal papa Urbano V la sanzione della sua regola, che fu confermata da Urbano VI nel 1378.
All’inizio del 1371 si recò in pellegrinaggio in Terra Santa. Tornata a Roma verso la fine del 1372, vi morì il 23 luglio 1373. Fu canonizzata il 7 ottobre 1391 da Bonifacio IX. Le sue spoglie mortali furono trasportate a Vadstena.
Ispirato a Totò il buono (1940) di Cesare Zavattini, è una favola sociale sugli "angeli matti e poveri" delle baracche ai margini di Milano che, minacciati di sfratto da un avido industriale, organizzano un'azione di resistenza, animata dall'orfano Totò, che solo un miracolo fa trionfare.