Siamo alla fine del XII secolo. Saro ha dieci anni e giunge ad Assisi con il padre, per prendere servizio nella casa di un ricco mercante di stoffe. Si sente solo e più di ogni altra cosa al mondo desidera avere un amico. Quando il figlio maggiore del padrone, Giovanni detto “il Francesco”, lo prende sotto la sua protezione, Saro vede il suo sogno realizzarsi. Francesco dice di voler diventare un cavaliere? Ebbene, lui sarà il suo scudiero e il suo migliore amico, pronto a seguirlo ovunque. Gli anni passano fra incontri e avventure, affrontando insieme la guerra e la prigionia, fino a quando i due partono per la crociata con l’intenzione di coprirsi di gloria. Ma, inaspettatamente, Francesco decide di tornare ad Assisi: non vuole più essere un cavaliere. Che cosa gli è successo? Che cosa desidera veramente Francesco? Saro non lo capisce più. Ma, soprattutto, potranno ancora essere amici? La vita di Francesco d’Assisi vista attraverso gli occhi di un semplice. Il racconto a tratti buffo e a tratti commovente di una vicenda esistenziale unica. Una riflessione sul senso dell’amicizia.
«Il Signore mi condusse»: le parole iniziali del Testamento di Francesco rappresentano, per l'autore di questo libro, la chiave di lettura intima e fondativa della sua esistenza e dei suoi scritti. Lasciarsi condurre da Dio significa consegnarsi a Lui come figli, come fratelli. Ecco la scoperta di Francesco: si è figli nella misura in cui si accetta di essere fratelli, e si è fratelli nella misura in cui si rimane nell'obbedienza fi liale. In questo avvincente ritratto psicologicospirituale del santo di Assisi, Giovanni Salonia fa emergere dall'analisi dei testi - agiografi a e scritti - il Mistero Pasquale incarnato nel cuore e nell'esistenza di Francesco. Nel Mistero Pasquale vengono guarite le ferite della figliolanza e della fraternità e si diventa custodi del fratello. Francesco vuole per i suoi frati, i suoi seguaci, la «vera e perfetta letizia» (risuonano le parole di Gesù: «perché la vostra gioia sia piena»). Francesco mette in guardia dalle trappole segrete del cuore che conducono a derive di frustrazione e di fallimento. Come ben dimostra questo volume, conoscenza del cuore dell'uomo, aderenza intima e totale al Vangelo fanno della vita e degli insegnamenti di Francesco una lezione fondamentale anche per l'oggi.
16 personaggi, 5 scenografie, 1 sipario, semplici istruzioni per costruire il teatrino La stupenda storia di San Francesco e del presepe di Greccio. Età di lettura: da 4 anni.
I Fioretti di San Francesco sono il libro che meglio esprime il messaggio del Santo d'Assisi, l'espressione del desiderio di un vangelo vissuto e annunziato con radicalità. Contengono episodi celeberrimi, ormai sedimentati nella memoria dei secoli. Questa edizione raccoglie la parte più interessante dei Fioretti, costituita dai primi 28 capitoli. È un gruppo omogeneo di episodi tenuti insieme dalla personalità fascinatrice di Francesco. I fioretti del glorioso messere santo Francesco e d'alquanti suoi santi compagni.....Santo Francesco levò gli occhi e vide alquanti arbori allato alla via, in su' quali erano quasi infinita moltitudine d'uccelli; di che santo Francesco si maravigliò e disse a' compagni: voi m'aspetterete qui nella via e io andrò a predicare alle mie sirocchie uccelli. Ed entrato nel campo cominciò a predicare agli uccelli...
La leggenda vuole che a inventare il presepe sia stato, nel lontano 1223, san Francesco d'Assisi. Recatosi a Betlemme l'anno precedente, Francesco rimase incantato dalle rappresentazioni sacre allestite in occasione del Natale e al ritorno chiese a papa Onorio III di poterle riproporre. A quei tempi la rappresentazione dei drammi sacri era vietata dalla Chiesa; il Papa gli concesse però di celebrare la messa in una grotta naturale, l'eremo di Greccio, e così, il 24 dicembre del 1223, venne messa in scena la nascita di Gesù bambino. C'erano la grotta, il bue e l'asinello. Nessuno dei presenti prese il ruolo di Giuseppe e Maria, perché Francesco non voleva si facesse "spettacolo" della nascita del Salvatore. La popolazione accorse numerosa e così il santo poté narrare a tutti i fedeli, che non sapevano leggere, la storia della nascita di Gesù. In queste pagine, padre Fortunato ripercorre la storia del presepe dalla grotta di Betlemme al primo presepe vivente di Greccio, fino alla Basilica Superiore di Assisi e a Scala, dove Sant'Alfonso Maria de' Liguori, tra pastori, grotte e greggi, trovò ispirazione per la composizione di "Tu scendi dalle Stelle". Prefazione di Domenico Pompili.
Se Francesco, al culmine della propria esistenza, riceve le stimmate come sigillo della sua somiglianza con Cristo, Chiara alle soglie della morte riceve un abbraccio talmente intimo da Maria da non permettere più agli astanti di poter distinguere chi sia il modello e chi la copia. Come per la Poverella di Assisi la Madre di Dio è riferimento fondativo, così lo è per Francesco, al punto che entrambi vedono generati i loro Ordini proprio sotto la protezione della Vergine. In questo libro il lettore sarà accompagnato in un viaggio alla ricerca della spiritualità mariana di Francesco e Chiara, in un gioco di continui e affascinanti rimandi.
«Per la prima volta un Papa si è recato nella penisola arabica. E la Provvidenza ha voluto che sia stato un Papa di nome Francesco, 800 anni dopo la visita di san Francesco di Assisi al sultano al-Malik al-Kamil. Ho pensato spesso a san Francesco durante questo Viaggio: mi aiutava a tenere nel cuore il Vangelo». Ispirandosi a queste parole con cui papa Francesco ha ricordato la sua storica visita negli Emirati Arabi, in questo volume gli autori, Piero Damosso e padre Enzo Fortunato, due famosi volti televisivi e conduttori del programma Tg1 Dialogo, commemorano gli 800 anni dello storico incontro tra Francesco d'Assisi e il sultano al-Malik al-Kamil a Damietta. Nella prima parte ricostruiscono le fasi più salienti del viaggio di san Francesco: la partenza, l'imbarco, l'incontro, il ritorno. Si soffermano poi sul significato per l'oggi di questo incontro, soprattutto sui momenti più significativi del dialogo tra Cristianesimo e Islam.
«Il commento è un testo nuovo, bello, forte, che trasmette un'eco, fedele quanto rara, della cultura e della predicazione francescana primitiva» Dominique Poirel Il testo che pubblichiamo ci sembra meritare l'attenzione dei lettori per le proprie qualità, la sua originalità letteraria e il vigore dottrinale, e per gli inediti sprazzi di luce che getta sulla comunità francescana primitiva. Paragonato agli altri commenti medievali, questo attira l'attenzione per il suo linguaggio semplice, vicino al vernacolo, e per la sua ardente eloquenza; per il suo metodo esegetico inedito, che fa del commento una sorta di azione teatrale, nella quale Cristo stesso si indirizza ai fedeli per rimproverarli aspramente di tradire con le azioni che commettono le parole del Pater che pronunciano; in_ ne, per la sua spiritualità assoluta, esigente e fortemente a_ ettiva, che all'improvviso passa dai rimproveri più sferzanti alle e_ usioni più tenere e spinge gli ascoltatori alla penitenza e alla conversione. Ciò corrisponde a quanto i primi agiogra- _ riferiscono della predicazione di san Francesco, che descrivono come «semplice », «fervente», «penetrante» e «in- _ ammata»; una predicazione che mirava anzitutto alla penitenza e alla salvezza delle anime e non risparmiava a tal _ ne né «l'aspra reprimenda», né «l'utile timore », né la minaccia del «giudizio di Dio».
Fin dai primi momenti del suo ponti cato papa Francesco
ci ha abituato al tema della misericordia: già il suo motto episcopale, conservato anche una volta divenuto Papa, Miserando atque eligendo costituisce il preludio di gran parte del suo insegnamento.
Sono due gli ambiti nei quali il tema è considerato: teo-logico ed ecclesiologico. Il primo rimanda all’azione perdonante
di Dio, il secondo al compito della Chiesa in sintonia con
tale azione. Il primo si collega alla coscienza che tutti
siamo bisognosi di un intervento salvante da parte di Dio; il secondo richiama la missione della Chiesa di rendere possibile a tutti l’esperienza della misericordia di Dio. I due ambiti sono collegati all’inizio della Bolla di indizione dell’Anno santo della misericordia, Misericordiae vultus.
Anna Maria e Fulvio sono i fondatori dell?Arca di Nazareth, un?associazione privata di fedeli nata ad Acireale e presente oggi anche a Verona, che ha a cuore la famiglia e che a essa si dedica. Proprio come fece san Francesco, che ricevette dal Crocifisso di San Damiano la chiamata a ?riparare la Chiesa-, così l?Arca di Nazareth si pone l?obiettivo di aiutare quante più famiglie ? in particolare le famiglia in difficoltà ? a vivere appieno la vocazione matrimoniale. Il libro racconta la storia dell?associazione, a partire dall?incontro dei fondatori ? marito e moglie ? e di come sono giunti a comprendere il disegno che Dio aveva riservato loro. Viene poi narrata la struttura e la vita spirituale di questa piccola e allo stesso tempo grande esperienza che lo Spirito ha suscitato nel nostro tempo.
San Francesco e santa Chiara sono un binomio inscindibile. Questo volume della serie “Eterna è la sua Misericordia” - a cura di Giuliano Vigini - propone un percorso nella Misericordia divina attraverso le parole e le opere di san Francesco e santa Chiara. Le vie alla misericordia sono le “santissime virtù” di cui Francesco e Chiara hanno dato l’esempio: l’“altissima povertà”, con la semplicità e l’umiltà che le fanno da corona nell’esercizio dell’obbedienza e della carità. Virtù che non si conquistano se non attraverso una costante preghiera, e ben sappiamo quanto tutta l’esistenza di Francesco sia stata una preghiera vivente: non tanto un uomo che prega quanto piuttosto un uomo “fatto preghiera”. Ma ciò è ero anche per Chiara che – si legge nella Leggenda di santa Chiara vergine –,“crescendo in lei la misericordia”, mostrava compassione per i più poveri e sottraeva a se stessa dei cibi per poter sovvenire all’indigenza di molti.
Chi è san Francesco, il "Poverello" con il saio logoro, il viso magro e gli occhi limpidi da eterno fanciullo? Come mai il Signore lo chiama a diventare suo cavaliere? Perché lui, un giovane allegro e pieno di amici, a un certo punto sceglie di vivere povero tra i poveri? Questa è la semplice storia di un grandissimo uomo, ripercorsa attraverso i ricordi degli scritti biografici e delle fonti francescane.