Una introduzione ragionata alla normativa che regola l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane, aggiornata al 2015 e con periodiche integrazioni online. Uno strumento per insegnanti di religione, dirigenti scolastici, responsabili di uffici scuola.
Una introduzione ragionata alla normativa che regola l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane, aggiornata alla nuova Intesa tra il Ministero dell’istruzione e la Conferenza episcopale italiana, datata giugno 2012. Uno strumento indispensabile per insegnanti di religione, dirigenti scolastici, responsabili di uffici scuola.
Descrizione
L’intento di questo Prontuario è quello di offrire una guida nel complicato panorama giuridico che descrive l’insegnamento della religione cattolica nel nostro Paese, raccogliendo con ordine le fonti normative vigenti e proponendo una sintesi ragionata delle disposizioni, argomento per argomento e distinguendo i vari ambiti operativi.
ÔªøAnalisi degli argomenti:
1. La natura dell’insegnamento della religione cattolica
2. La scelta dell’insegnamento della religione cattolica
3. Organizzazione e didattica
4. La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica
5. Le attività alternative all’insegnamento della religione cattolica
6. Lo stato giuridico dell’insegnante di religione
7. Il servizio dell’insegnante di religione
8. L’idoneità ecclesiastica
9. Mobilità
10. Formazione e aggiornamento
11. Trattamento economico e previdenziale
12. Le assenze dell’insegnante di religione
ÔªøRepertorio normativo distinto per ambito:
A. Normativa concordata
B. Normativa statale
C. Normativa canonica
D. Indicazioni didattiche
Opera di uno psicologo e saggista di fama come Amedeo Cencini, il libro svolge il tema della vocazione delineandola come un’avventura controcorrente, come un itinerario avvincente alla scoperta di se stessi. L’autore si indirizza a un ragazzo-tipo, Marco, ma anche a tutti i presbiteri e i religiosi che - sfiduciati e delusi dalla vita - hanno smesso di chiamare le giovani generazioni.
«Perché tempi e feste dell'anno liturgico possano divenire momenti di vita cristiana e ritmi dell'azione ecclesiale non è più possibile affidarsi alla meccanicità del calendario: le feste bisogna viverle dal di dentro e i tempi bisogna renderli formativi negli elementi che li costituiscono».