Il complotto ricostruisce, con prove oggettive e ragionamenti raffinati, il caso mediatico-giudiziario che ha visto coinvolto l'autore, ma è anche un forte atto di critica nei confronti della magistratura, che penetra in profondità le distorsioni del giudizio normativo. Fa da cornice di questa rappresentazione una storia avvincente (una mente brillante e anticonformista, con uno stile di vita avventuroso), la cui conclusione è ancora da scrivere.
Francesco Bellomo è uno dei giudici più titolati del Paese, siede nel Consiglio di Stato e ha la direzione scientifica di una scuola privata di preparazione per la magistratura tra le più importanti in Italia. Improvvisamente viene messo sotto procedimento disciplinare da una commissione guidata dal due volte Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e destituito dal Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa. Un mano ignota passa gli atti - segreti - alla stampa, e si scatena una bufera mediatica che giunge sin oltre oceano: Sexy gate in law school, titolano i quotidiani americani. Cosa c'è di vero? Giochi di potere, intrighi di palazzo, donne, sesso, tradimenti e un contratto che ha scandalizzato l'Italia: tutti i retroscena di una storia che sembra un romanzo, ma è realmente accaduta, sullo sfondo di un quadro inquietante della giustizia italiana, che ha deciso di eliminare per motivi inconfessabili uno dei suoi migliori rappresentanti.
Come affrontare le sfide di questa nostra epoca sempre più precaria, in cui la lotta tra Bene e Male pare sul punto di raggiungere il proprio apice e ogni luce si estingue, avvolta dall'avanzare delle tenebre? Come si può evitare, in questi tempi bui, di domandarsi se sia ancora possibile un futuro per il genere umano? Per padre Livio una risposta a queste domande esiste, e risiede nella fortezza. Ma non bisogna confondersi: la fortezza non ha nulla a che fare con la forza fisica, la violenza o la prepotenza; è piuttosto, insieme alla prudenza, alla giustizia e alla temperanza, una delle quattro virtù morali sulle quali l'uomo è chiamato a costruire se stesso. Una qualità dell'anima, e quindi spirituale, necessaria e imprescindibile per affrontare quel cammino che è la nostra vita e che, per sua natura, è faticoso e colmo di insidie. Ma ognuno di noi, addestrandosi fin dall'inizio alla pratica di questa virtù, perseverando e guardando alla propria esistenza come a una missione da compiere, può trovare il sentiero per uscire dal labirinto delle illusioni e, grazie all'intelligenza e alla volontà che gli è stata donata, navigare attraverso il mare agitato dell'esistenza, senza affondare al primo temporale e aprendosi un varco al di là delle tenebre, verso l'eternità.
"Il miracolo dell'ospitalità" raccoglie interventi e dialoghi tenuti da don Giussani con i membri dell'Associazione «Famiglie per l'Accoglienza», diffusa in tutta Italia e da molti anni impegnata a promuovere e sostenere il fenomeno dell'affido, dell'adozione e l'esperienza delle famiglie che vi si aprono. L'ospitalità è l'imitazione più grande che l'uomo possa vivere dell'amore che Dio porta agli uomini. «Sotto l'impulso dello Spirito, il nucleo familiare non solo accoglie la vita generandola nel proprio seno, ma si apre, esce da sé per riversare il proprio bene sugli altri, per prendersene cura e cercare la loro felicità. Questa apertura si esprime particolarmente nell'ospitalità. [...] Quando la famiglia accoglie, e va incontro agli altri, specialmente ai poveri e agli abbandonati, è "simbolo, testimonianza, partecipazione della maternità della Chiesa"». La consapevolezza del ruolo decisivo della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo, espressa con queste parole da papa Francesco nella Esortazione Apostolica Amoris laetitia, emerge negli interventi e nei dialoghi tenuti da don Giussani ai gruppi dell'Associazione «Famiglie per l'Accoglienza », realtà diffusa in tutta Italia e da molti anni impegnata a promuovere e sostenere il fenomeno dell'affido, dell'adozione e l'esperienza di tutte le famiglie che accolgono. La parola ospitalità - di cui affido e adozione sono sinonimo - traccia dunque l'identikit di una famiglia che, con gratitudine e impegno, si rende aperta alla vita, riconoscendone la sacralità e irriducibilità ultima alla pura misura dell'uomo. Da questa realtà di famiglia occorre ripartire oggi per affrontare in maniera efficace e pienamente umana le crisi - geopolitica, economica, ambientale, ma ancora prima morale - che incombono sul mondo contemporaneo.
Se avessi, in modo improvviso e inaspettato, l'occasione di passare un po' di tempo a faccia a faccia con il Papa, cosa gli chiederesti? Proprio questa è stata l'esperienza straordinaria vissuta da Davide Banzato e raccontata nelle pagine di questo libro: in Vaticano per il suo programma 'I viaggi del cuore', don Davide mai avrebbe pensato di avere la possibilità unica di chiacchierare con il pontefice e porgli le domande che lui, e forse molti di noi, portava dentro di sé. Ne è scaturito un dialogo sincero e spontaneo, ma anche una riflessione illuminante tra un sacerdote dal vissuto spesso rischioso, fatto di luci e ombre, e un Papa dalla grande saggezza e, soprattutto, dalla sconfinata umanità. In occasione del decimo anniversario del pontificato di papa Francesco, sono appunto dieci le domande a cui risponde qui il Santo Padre, dando vita a un percorso che affronta temi esistenziali e attuali: dalla solitudine all'indifferenza, dalla crisi di fede alla pace del cuore, dalla paura alla povertà. Il tutto arricchito da aneddoti personali e riflessioni sul tempo che viviamo, sui documenti e discorsi del Papa, su questioni scottanti come gli abusi, la guerra e la crisi economica, in un approfondimento che parla a tutti. Le parole del Pontefice ci accompagnano così in un vero "viaggio del cuore": un cammino intenso, non privo di ostacoli e luoghi oscuri ma capace di mostrarci che, per ognuno di noi, è sempre possibile gettare l'ancora della speranza nel mezzo della tempesta, aprire una finestra e scorgere l'orizzonte di un domani più sereno.
Un libro liberamente adattato da... Geronimo Stilton! L'epico racconto dell'assedio di Troia e della sfida tra valorosi eroi Greci e Troiani, di volta in volta ostacolati e protetti dagli dei dell'Olimpo. Età di lettura: da 6 anni.
Renée Ballard e Harry Bosch: una squadra perfetta, specie quando si tratta di cold case. Ballard ha appena scoperto una corrispondenza tra il DNA di un uomo recentemente arrestato e uno stupratore e assassino seriale scomparso vent'anni fa. L'uomo ha solo ventiquattro anni, quindi il legame genetico deve essere familiare: è chiaro che ad aver ucciso e seminato il terrore tanti anni prima è stato il padre del ragazzo. Ma non sarà facile provarlo... E sarà impossibile farlo senza Bosch. Nel frattempo Maddie Bosch, figlia di Harry e nuova agente di pattuglia, viene arruolata come volontaria nell'Unità Casi Irrisolti. Maddie ha una ragione molto personale per volere l'accesso alla biblioteca delle anime perdute della città: un cold case che potrebbe fare la storia del crimine.
Nel mondo degli animali fantastici sta accadendo qualcosa di impensabile. Il clima, solitamente mite e soleggiato anche durante i mesi invernali, sta lentamente cambiando. Le temperature si abbassano a vista d'occhio e con il freddo arrivano anche la neve e il ghiaccio: le creature del regno sono in dif ficoltà! Evy, la coraggiosa principessa degli elfi, e Kael, il valoroso capo degli stregoni, sono molto preoccupati, ma non sanno come affrontare la situazione. Ci penserà il piccolo unicorno Nilli, insieme al suo amico draghetto, a trovare una soluzione: chiamare in aiuto le Tea Sisters! Se c'è qualcuno che può scoprire che cosa sta accadendo sono proprio loro. Ecco allora che le cinque amiche par tono per una nuova avventura mozzafiato, decise a salvare il regno e le sue fantastiche creature! Età di lettura: da 6 anni.
Il primo ottobre 1992, il potente ex sindaco di Palermo, in rapporti con Totò Riina e Bernardo Provenzano e più volte arrestato e già condannato in primo grado per associazione di tipo mafioso, consegna al colonnello Mori e al capitano De Donno un libro da lui scritto, intitolato Le Mafie. I magistrati ai quali il libro venne ovviamente consegnato, non considerarono Ciancimino un testimone affidabile e non sostennero il tentativo di Mori e De Donno di convincerlo ad avviare una reale collaborazione con la giustizia. Per la priva volta, Mori (ancora nel maggio 2024 la procura della Repubblica di Firenze ha ritenuto giusto emettere un avviso a comparire nei suoi confronti con accuse di estrema gravità) e De Donno pubblicano ampi stralci del memoriale di Vito Ciancimino e ripercorrono attentamente tutto ciò che hanno vissuto, raccontando fatti, incontri, situazioni compromettenti, personaggi sui quali non è mai stata fatta completamente luce. L'ex sindaco, infatti, sapeva certamente moltissimo. Faceva parte del "sistema mafia-appalti" per difendere il quale, molto probabilmente, furono uccisi Falcone e Borsellino, anzi: ne era uno degli uomini chiave. Ciancimino avrebbe potuto consentire, nel settore politico-economico, quello che Tommaso Buscetta fece ottenere nel campo della mafia "militare". Tuttavia, non fu possibile. "L'altra verità" riporta alla luce uno sliding door della storia della lotta alla mafia incredibile. Un libro fondamentale che smonta pezzo per pezzo le accuse di trattativa tra Stato e mafia ai danni dei due autori e che anche la sentenza della Cassazione del 2023 ha smentito definitivamente. Il tutto con un passo narrativo da romanzo poliziesco.
Attraversiamo tempi quanto mai incerti. La pandemia, la guerra, la crisi climatica, politica e sociale hanno reso il presente un terreno fragile su cui camminare, e il futuro un'incognita che fa paura. In un simile contesto, mantenere accesa la luce della speranza diventa un compito sempre più arduo. Eppure, quella luce, per quanto flebile, continua a splendere. E splende con forza tra le pagine di questo volume, in cui papa Francesco, alla soglia del decimo anno del suo pontificato, riprende il senso degli interventi di riforma del Vaticano e della Chiesa da lui attuati da quel 13 marzo del 2013 e, nelle riflessioni offerte a Hernán Reyes Alcaide, giornalista suo conterraneo, disegna il mondo che vorrebbe vedere realizzato attraverso dieci richieste in nome di Dio. Con la sua voce limpida e diretta, mantenendosi fortemente ancorato all'attualità e riprendendo non solo le parole dei Vangeli, ma anche di pensatori, scrittori e artisti - da Camilleri a Dostoevskij, da Dante Alighieri a Banksy -, Francesco si rivolge a tutti, credenti e non, per pregare per una casa comune pacificata, liberata dalla povertà, custodita per le generazioni a venire, con le porte aperte al prossimo; per un'umanità che ripudia ogni tipo di abuso, riconosce la dignità di ciascuna persona, le pari opportunità di donne e uomini e non usa il nome di Dio per fomentare le guerre. Perché, se è vero che il mondo ci appare oggi un luogo cupo e inospitale, la strada per uscire dalle tenebre esiste, tracciata da tutti coloro che, grazie all'amore e con l'aiuto di Dio, si fanno ogni giorno «pellegrini di speranza», il motto scelto dal Santo Padre per il Giubileo del 2025: come questo libro, un invito di Francesco a camminare insieme verso la luce.
«Nel panorama della storia umana poche figure risplendono con la stessa intensità di san Francesco d'Assisi. Non è un personaggio relegabile nei secoli passati, ma una presenza vibrante che parla ancora e direttamente agli uomini e alle aspirazioni del nostro tempo». Cosa può dirci un uomo del 1200 come san Francesco rispetto alle sfide che siamo chiamati ad affrontare nel nostro tempo, nel nostro mondo in continuo mutamento? Cosa rende unico il «santo poverello», e perché è considerato ancora oggi una delle figure più importanti non solo della Chiesa, ma della storia dell'umanità? Sono solo alcune delle questioni su cui indaga l'arcivescovo di Torino Roberto Repole in questo libro, illuminante e innovativo perché lontano dall'essere l'ennesima biografia o una mera raccolta di aneddoti sulla vita del santo di Assisi. Il suo voto di povertà, l'amore per ogni creatura, la sua arte poetica sono fatti ormai noti: l'obiettivo dell'autore è invece quello di mostrare un lato inedito di Francesco, il vero motivo per cui, a distanza di otto secoli, il suo nome e il suo ricordo continuano a risuonare nell'immaginario comune, ad affascinare, ispirare e orientare l'uomo di oggi in un'epoca di profondo cambiamento o, come dice papa Francesco che dal santo ha preso il nome, in un radicale cambiamento d'epoca. Scopriamo così che san Francesco ha saputo come pochi altri adeguarsi alle trasformazioni del proprio tempo, incarnando un modello sorprendente di adattamento e resilienza; il suo messaggio, tramandato di generazione in generazione, può accompagnarci oggi verso le prove che ci attendono, insegnandoci a camminare in equilibrio sul filo sottile che separa saggezza tradizionale e nuove idee, tra l'importanza di preservare il passato e la necessità di guardare con fiducia e speranza verso il futuro.
«Parlare al telefono con Michela, anche solo chattare, oppure passare ore sul divano di casa mia a inanellare discorsi impegnativi mai portati a termine, o a casa sua, davanti a un piatto di zuppa di pesce, o anche al ristorante Il cambio di Trastevere sedute a quel tavolino che era diventato ormai "suo": tutto questo è stata una delle gioie più grandi degli anni in cui Michela Murgia e io ci siamo frequentate. Dieci: troppo pochi per tutto ciò che avevamo da dirci. Per questo tanti discorsi sono rimasti in sospeso, solo accennati. Almeno, questa era l'impressione, perché con lei si poteva andare avanti per ore in un gioco di continui richiami e di cambi di rotta, di balzi in avanti e di soste. A volte sembrava che a fare da filo conduttore fosse un tema, altre volte che fossero le parole stesse a disegnare la tessitura del pensiero. L'assenza della sua voce ha reso il dibattito pubblico più povero. In me continua a risuonare, invece, anche se so molto bene che i nostri colloqui di un tempo non sono più possibili.» Quando qualcuno ci lascia, spesso rimane il rimpianto di ciò che non abbiamo avuto il tempo di dire; i pensieri che avremmo voluto condividere restano sospesi in un vuoto incolmabile. Tuttavia, quella dell'assenza è una dimensione trascendente e feconda in cui ciò che non è più possibile diviene, a volte, possibile. È questa la dimensione in cui si muove la teologa Marinella Perroni per riprendere il filo delle conversazioni avviate con l'amica Michela Murgia sui temi più disparati, sempre guidate da quella ricerca di Dio che le ha accomunate fino all'ultimo. Dal loro confronto scaturiscono riflessioni di respiro tanto ampio da risuonare al di fuori dello spazio e del tempo, capaci di illuminare e orientare il nostro presente.