E' primavera e... Geronimo è preoccupato: nei mesi invernali ha preso parecchi chili di troppo! Ma il suo amico Iena lo aiuta a rimettersi in forma con un super allenamento e con tanti consigli per fare sport e alimentarsi in modo sano! Età di lettura: da 6 anni.
Mark ha da poco iniziato la sua vita da ricercatore a Oxford quando suo padre Alex bussa alla sua porta con un angoscioso segreto da confessare. I brandelli di quel segreto sono rinchiusi in una logora valigia che custodisce i ricordi evanescenti e ossessionanti che per quasi settant'anni suo padre ha cercato di seppellire nell'oblio. Tocca a Mark ora aiutare suo padre a ricostruire la sua storia, l'epopea di un bambino bielorusso ebreo di cinque anni che è scampato avventurosamente allo sterminio della sua famiglia e del suo villaggio, ha vagato per nove mesi da solo nei boschi, tra la neve e i lupi, è stato catturato da un'unità lettone filonazista, è stato portato davanti al plotone di esecuzione e lì, le spalle contro il muro della scuola, ha rivolto al sottoufficiale che stava per premere il grilletto una strana, perfetta domanda da bambino: "Puoi darmi un pezzo di pane, prima di spararmi?". È stata quella strana domanda a salvargli la vita. Le SS che decidono di prendere quel bambino dai capelli biondissimi e dagli occhi cerulei come loro mascotte, per farne un modello di soldato bambino da utilizzare per la propaganda. Le giornate trascorse a lustrare scarpe. Ora vuole ricordare Alex, ritrovare le sue radici, la sua famiglia, il suo passato, vuole sapere tutto, anche il suo nome, perché quello con cui è cresciuto, si è sposato, ha generato tre figli, Alex Kurzem, non è che il nome falso che gli diedero su un foglio di via.
Il loro caro amico Ashvin è in difficoltà e senza pensarci due volte le Tea Sisters corrono in suo aiuto... fino in India! Ashvin, infatti, sta seguendo un programma per reinserire nel loro ambiente naturale tutte le scimmie che abitano nella città di Chennai, dove sta per arrivare anche un ricchissimo maragià, possibile finanziatore del progetto. Il problema è che le scimmie sono diventate improvvisamente molto, troppo moleste, hanno addirittura cominciato a rubare gioielli! E quando le scimmie rubano anche il prezioso smeraldo del principe, tutto sembra perduto. Come mai questo inspiegabile comportamento? Com'è possibile che prendano solo gioielli e non tocchino invece il cibo? E poi c'è uno strano individuo che sembra nascondere qualcosa... Età di lettura: da 8 anni.
La luna si è già alzata in cielo quando Akki esce dal giardino dello ziggurat, dopo essere stato punito, a frustate, dal sacerdote Lipit, l’uomo più potente della città. Akki è solo un umile giardiniere, dovrebbe mostrarsi rispettoso e impaurito di fronte a lui e invece è un ribelle, un uomo libero che non tollera di avere padroni e che proprio per questo, secondo i suoi superiori, merita di essere umiliato. Camminare nella notte per le vie di Kish, una delle città più ricche del regno di Sumer, è molto pericoloso: i vicoli stretti e i predoni sempre in agguato. Così, quando Akki sente la presenza delle guardie all’inseguimento di un fuggitivo, si nasconde dietro a una siepe e fa l’incontro che cambierà la sua vita per sempre. Accanto a lui, infatti, c’è una donna col capo coperto, avvolta in un sottile tessuto azzurro, gli occhi neri come la pece. È lei che cercano i soldati della città, e ora anche Akki è in pericolo. Ma lo sguardo disperato della donna, una sacerdotessa di Ishtar, fuggita dopo essere venuta meno al voto di castità, lo convince ad aiutarla.
La donna non teme per la propria vita, sa quale destino la attende, ma vuole che il suo bambino, figlio di un amore proibito, venga salvato.
Sarà Akki, dopo la cattura della sacerdotessa, a prendersi cura del neonato e a crescerlo come fosse suo figlio. Si accorgerà ben presto che il bambino è dotato di capacità straordinarie e lo accompagnerà verso la sua ascesa al trono del regno di Sumer.
Quel bambino diventerà Sargon, re di Sumer, signore del Sole Nascente.
Veniamo da secoli in cui il corpo umano è stato disprezzato: guardato con sospetto, quasi si trattasse di una minaccia alla natura spirituale dell’uomo e al suo destino; trascurato o negato nella sua dimensione affettiva e sessuale, come se essa comportasse inevitabilmente tentazioni e pericoli.
Oggi il pendolo sembra volgersi dalla parte opposta, con un culto del corpo, che lo esalta finché è giovane, bello e fonte di piacere, ma che poi lo rifiuta quando testimonia l’inevitabile decadenza, la malattia e la morte. Al di là dell’apparente contraddizione queste due posizioni in realtà condividono un identico riduzionismo antropologico, che rende impossibile integrare il corpo nella realtà della persona e quindi valorizzarlo nella sua soggettività.
Nel 1979, papa Giovanni Paolo II partì da questa pretesa dicotomia e offrì una visione integrata dell’uomo come unità di corpo e anima in una serie di catechesi che sono note oggi come “teologia del corpo”. Egli spiegò il ruolo della sessualità umana nel piano divino, mostrando in che modo il corpo poteva dare risposta alle fondamentali questioni dell’esistenza.
In Chiamati all’amore, Carl Anderson e José Granados riflettono sui testi del pontefice con un linguaggio semplice e profondo. Il corpo parla di Dio, ne svela la bontà e la sapienza, ma parla al contempo anche dell’uomo e della donna, e della loro universale vocazione all’amore.
Parigi, 1572. Da anni la Francia è sconvolta da una sanguinosa guerra di religione tra cattolici e protestanti. In uno dei conflitti, il giovane Martin ha perso i genitori, barbaramente uccisi, e da allora vive con lo zio, fanatico cattolico, che lo tratta come un servo. Per evadere dalla sua triste esistenza, la notte il ragazzo si aggira sui tetti, assaporando di nascosto quella serenità che vorrebbe tanto conoscere.
Una sera, spiando dalla finestra della ragazza di cui è innamorato, assiste a uno strano spettacolo: due uomini sfogliano furtivamente due libri che uno di loro ha estratto da un nascondiglio nel pavimento. Martin è analfabeta, nonostante lo zio faccia il tipografo, ma sa che quello che ha visto è pericoloso. In un’epoca dominata dal fanatismo e che sembra aver bandito la tolleranza e il buon senso, possedere il libro sbagliato equivale a una condanna a morte.
Quando il 23 agosto, nella notte di san Bartolomeo, a un rintocco convenuto delle campane in tutta la città si scatena l’odio dei cattolici contro gli ugonotti, il sangue di migliaia di persone, uomini donne e bambini, scorre letteralmente per le strade. Sconvolto, Martin si rifiuta di unirsi all’ordalia di violenza in cui lo zio vorrebbe trascinarlo, e decide di rischiare la vita per mettere in salvo quei libri. Quei libri che, tra avventure, amori e pericoli, lo guideranno come un faro fuori dalle tenebre.
Eskandar ha solo sei anni quando si arrampica per la prima volta sulla montagna, proibita come molte altre cose nel suo villaggio senza nome. Proibita perché al di là di quella vetta ci sono i kafar, gli infedeli, strani esseri dalla pelle bianca e senza barba.
«Gli spiriti malvagi che vivono tra le rocce, la prossima volta ti divoreranno», urla il mullah. E il mullah sa bene come incutere paura. Anche il capo del villaggio senza nome, che è tanto curvo che senza bastone cadrebbe in avanti, lo ammonisce: «Lo sai che Dio non ama i bugiardi e li punisce».
“Ma non c’è più alcuna punizione che Dio possa ancora infliggerci”, pensa Eskandar, guardando il letto del fiume secco da tanto, troppo tempo. E allora indica la montagna con il braccio disteso, e si gode l’istante in cui tutti gli occhi seguono il suo dito. «È vero», dice poi, «giuro sulla mia vita che sono stato lì!»
Allora tutti fanno silenzio. «Lascia che il ragazzo racconti», dicono. È vero che vivono in un villaggio senza donne? È vero che i loro capelli sono gialli?
«Gli stranieri hanno parole diverse dalle nostre», riprende Eskandar. «E scorte così abbondanti che persino ai cani danno da mangiare la carne. Non coltivano i campi, non si occupano degli animali, per tutto il giorno non fanno altro che scavare buchi nella terra.» Solo quando tutti smettono di ridere, risponde alla domanda più importante. «Sì, hanno l’acqua», dice. «Così tanta che addirittura ci si lavano i piedi.»
Da quel giorno, Eskandar tornerà molte volte sulla montagna proibita. Fino a quando uno degli stranieri non lo accoglierà, e farà di tutto affinché il ragazzo possa avere una nuova speranza.
Dalla corte del Khan all’occupazione britannica e russa, dal regime dello Shah Pahlewi alla rivoluzione khomeinista, nell’indimenticabile racconto di Siba Shakib la lunga vita di Eskandar diventa l’odissea di tutto un Paese.
La Banda dei Puzzoni colpisce ancora, e questa volta il genio criminale delle pantegane può contare su un nuovo potentissimo macchinario, in grado di dar vita a oggetti inanimati... Ma ogni macchinario che si rispetti deve superare un collaudo, e per il perfido Blacky Bon Bon l'inaugurazione del Museo di Muskrat City è un'occasione d'oro. Ecco allora che i Supereroi dovranno vedersela con una serie di reperti storici trasformati in minacciosi nemici: un antico plotone di soldati di terracotta, una gigantesca statua greca e due colossali dinosauri esposti nella collezione di paleontologia. Ma al grido di battaglia "Niente è impossibile per i Supereroi!", Supersquitt, Magnum e Yo-Yo, con l'aiuto dell'affascinante Lady Blue, riporteranno l'ordine a Muskrat City, in un susseguirsi di effetti speciali e colpi di scena. Età di lettura: da 6 anni.
A partire dal primo incontro con il proprio angelo – il cui intervento miracoloso salva da morte sicura il figlio di 7 anni – Anna sviluppa un interesse sempre più forte per le creature celesti, cercando e incontrando nella sua indagine tante altre persone che, come lei, raccontano di aver incontrato il proprio angelo: in occasione di una guarigione inspiegabile, di uno scampato incidente mortale, di una situazione penosa e irrisolvibile.
Ci sono per l’autrice circostanze e situazioni della vita di fronte alle quali l’umana ragione deve riconoscere che c’è la traccia di qualcosa – o, meglio, di Qualcuno – che va “oltre” la nostra angusta sfera terrena, che ci trascende e che gratuitamente ci viene in aiuto.
Una testimonianza avvincente, che si intreccia alle molte storie di persone note e meno note che affermano di aver avuto l’esperienza straordinaria di incontrare un angelo.
«Sono passati quindici anni dalla prima volta in cui incontrai un angelo e la mia vita non è stata più la stessa. Ho seguito il mio angelo oltre i confini della materia, i vincoli e i pregiudizi della mente. Ho riconosciuto le tracce della sua presenza nella mia quotidianità e nel mio cuore. Oggi è l’Amico Celeste che mi aiuta, protegge, sostiene e consola; il compagno speciale che mi guida nella realizzazione del mio destino. È la Luce che allontana le paure, i dubbi, i sospetti per mostrarmi la via dell’Amore e della felicità. Ho scritto questo libro per testimoniare che gli angeli vivono vicini a tutti noi e per mostrare come per tutti è possibile incontrarli».
Vittorio Messori è il più noto scrittore cattolico a livello internazionale, autore di bestseller tradotti in tutto il mondo. Ha firmato, tra l'altro, due libri intervista con gli ultimi due papi. Eppure, Messori non è nato cattolico. La famiglia e la scuola ne avevano fatto un anticlericale e un razionalista della dura scuola torinese. Poi, nell'estate del 1964, accadde qualcosa di imprevedibile: un incontro con il Vangelo - al quale dedicherà gli studi di una vita - che, come a forza, lo "converte". Una storia insolita, in fondo drammatica, che Messori descrive per la prima volta in questo dialogo con il collega Andrea Tornielli, svelando particolari finora taciuti. Una svolta radicale, tale da rovesciare la sua vita e quella dei molti che, grazie ai suoi libri, scopriranno o riscopriranno la fede. Uomo di frontiera tra le "due culture" - ha lavorato a lungo a "La Stampa" e da anni collabora al "Corriere della sera", ma si è impegnato anche ad "Avvenire" e nel Gruppo di "Famiglia cristiana" - Messori è credente dalla prospettiva cattolica ortodossa e, al contempo, non conformista, aliena da ogni clericalismo, integralismo o moralismo di sorta. "Giudico le idee di tutti. Non giudico la vita di alcuno", dice. In questo libro - che è storia di una vita, ma anche riflessione di grande spessore culturale - si offre, tra l'altro, una replica ai pamphlets attuali che accusano di ignoranza o scarsa intelligenza chi abbia ancora il coraggio di dirsi credente.
Il campionato è iniziato e le Cipolline, con il Gatto in porta al posto di Spillo, hanno un nuovo allenatore: Jerome Champignon. Ma il fratello di Gaston vuole giocare solo per vincere e Tommi e i suoi compagni non vedono l’ora che il loro vero mister torni dall’Africa insieme a Issa, il ragazzino che lui e sua moglie hanno adottato...
Al Museo Egizio è esposto un gioiello di inestimabile valore appartenuto a un famoso faraone e la Misteri & Affini è andata ad ammirarlo. Ma all’improvviso la statua di Anubi, il dio sciacallo, prende vita e si impossessa del prezioso cimelio. Ma Scooby e i suoi amici sono già sulle sue tracce...