Una grigia giornata di febbraio, Sioux sta passeggiando con il cane sulla spiaggia di Warden Bay, nel Kent, quando una scheggia improvvisa di colore attira la sua attenzione. Una bottiglia a forma di lacrima di un blu brillante. Arrivata a casa, la apre. Ne scivolano fuori un piccolo rotolo di carta e due ciocche di capelli intrecciate. Sul foglio, una lettera scritta in francese: l'amica Karen la aiuterà a tradurla. Sono le parole di una madre che si rivolge al figlio tredicenne Maurice, "scivolato fuori dalla vita in un eccesso di desideri". Una dichiarazione d'amore senza limiti, una preghiera a tutte le navi in mare, a tutti i porti, a ogni madre e a ogni sconosciuto perché ascoltino ciò che ha da dire. Madre a sua volta di un bambino piccolo, Karen rimane sconvolta. Si immedesima in quella donna senza nome provata dalla vita, comincia a chiedersi che aspetto ha, cosa sia successo al figlio, cosa ne è stato di lei dopo aver affidato la bottiglia alle onde. Inizia a fare delle ricerche, prima sporadiche, poi sempre più serrate. Invano. Dopo anni di tentativi, in cui è costretta ad analizzare a fondo anche se stessa per capire da dove nasce quel bisogno di sapere, decide di rinunciare. Forse la lettera deve tornare alle divinità del mare, a cui era destinata. Invece... una telefonata dal continente rimette tutto in gioco.
L'asfalto ribolle a Muskrat City e, mentre gli abitanti fuggono dall'afa, a Palazzo Squitt c'è una nuova emergenza da affrontare. Una banda di supercriminali semina il panico in città, mettendo a segno un colpo dopo l'altro con una precisione che fa impallidire Blacky Bon Bon e i suoi sgherri. L'unico indizio che lasciano i nuovi criminali è il simbolo di un cobra, con cui firmano ogni rapina. Non ci impiegheranno molto i Supereroi a capire che questa volta hanno a che fare con un gruppo di pericolosi ninja... ma chi si nasconde dietro di loro? Supersquitt e i suoi scopriranno che il capo della Banda del Cobra è una vecchia conoscenza di Maestro Huang, tornata per chiudere i conti con il passato. Sul Golden Cheese Bridge si consumerà una sfida senza esclusione di colpi, che metterà in serio pericolo persino la supereroina Lady Blue... Età di lettura: da 7 anni.
"Un istante prima ho 10 anni e sto guardando La famiglia Brady in salotto, l'attimo dopo ne ho 17 e sono in macchina con la mia migliore amica. Porto dentro di me ogni istante del mio passato, dal dolore per la fine del primo amore allo screzio con mio fratello che mi ha perso un cd. Per anni non ne ho parlato con nessuno. È difficile spiegare che ricordare tutto non è come non dimenticare mai." Ricorda tutto, Jill Price. Ogni singolo giorno da quando era una bambina. Tutto di ogni cosa, fin nel più piccolo dettaglio. "Sindrome della memoria autobiografica" è il termine che conia per lei un neuroscienziato. Se il cervello di ognuno sceglie ciò che vuole ricordare per poter andare avanti, quello di Jill immagazzina ogni dato in maniera involontaria, e ogni esperienza è accompagnata da suoni, rumori, sensazioni. Un dono, le dicono in tanti, ma per lei è quasi una maledizione. Ogni giorno tutti i suoi ieri le si presentano alla mente, quasi senza controllo. Passato e presente si mescolano in un groviglio faticoso da dipanare. Sarà un evento tragico a trasformare la sua memoria in un rifugio, in un luogo magico dove si ricreano per incanto istanti altrimenti destinati a perdersi nel fluire del tempo.
I detective privati Pat Kenzie e Angie Gennaro vengono rapiti e narcotizzati da due bizzarri personaggi, e condotti alla presenza di Trevor Stone, magnate multimiliardario. Stone vuole il meglio sulla piazza, e non ammette scuse, perché il lavoro che deve commissionare ai due investigatori gli sta molto, troppo a cuore. Deve ritrovare la figlia, la bellissima e inafferrabile Desiree, fuggita in preda alla disperazione dopo la morte della madre. Sono ormai tre settimane che non si hanno notizie di lei, e nemmeno di Jay Becker, il detective che per primo le era stato sguinzagliato dietro. Pat e Angie iniziano le ricerche ma, con il procedere delle indagini, una realtà diversa, molto più complicata e oscura, si fa strada. e le domande si accavallano.
Al ritorno dal lavoro Laurel trova la macchina di Warren, suo marito, già parcheggiata nel vialetto. È arrivato prima del solito, in casa la accoglie un silenzio pesante, minaccioso. Di Warren nessuna traccia. In cucina solo un odore di cibo bruciato... Poi il grande soggiorno illuminato si apre di fronte a lei e Warren è lì, seduto, pallido, sconvolto, gli occhi scavati dalla paura, con indosso gli stessi vestiti del giorno prima. In mano una pistola e sul tavolino accanto a lui una lettera. Laurel conosce bene quella lettera, gliel'ha scritta Danny, il suo amante, firmandola semplicemente "Io". E Laurel capisce. Quello che Warren stava cercando quella stessa mattina tra i libri del soggiorno non erano i documenti comprovanti la frode fiscale della clinica dove lavora, in cui è coinvolto, ma le prove del suo tradimento. Ha così inizio il giorno più terribile del loro matrimonio. Mentre fra le mura di casa un vortice di tensione travolge marito e moglie, fuori la polizia cerca di organizzare un'irruzione per arrestare Warren, che nel frattempo si è reso colpevole anche dell'omicidio di un poliziotto e che, ormai impazzito, ha deciso di non liberare la moglie finché non avrà scoperto l'identità del suo amante.
Ci sono momenti nella vita che segnano una svolta. A raccontarlo può sembrare strano, ma noi sappiamo che tutto ciò che di male, o di bene, ci è successo dopo, è iniziato lì. Per Umberto Scapagnini quel momento è stato il 2005 quando, in veste di sindaco di Catania, partecipa a una partita di calcio di beneficenza e si procura una frattura. Da allora gli eventi negativi si susseguono senza tregua. Poco tempo dopo, la sua compagna gli nota un gonfiore sulla tempia, che si rivelerà essere un melanoma molto radicato. È così che nella vita di Scapagnini irrompono il dolore e la paura. Dopo l'operazione e un iniziale ottimismo, il male si ripresenta più insidioso di prima. C'è un'unica possibilità per lui: una cura sperimentale che però può avere devastanti effetti collaterali. Infatti lo porterà al coma. Ma proprio quando sembra che tutto sia perduto, una luce misteriosa e l'apparizione rassicurante di Padre Pio, lo conducono fuori dal tunnel. Le metastasi sono scomparse. Accolto dal sorriso dei suoi affetti più cari, Scapagnini nasce una seconda volta. Dopo tanta sofferenza e la fatica di riprendere il contatto con la quotidianità, la pagina negativa aperta quella sfortunata sera pare essere terminata. Una storia di dolore, malattia e guarigione in cui la fiducia nella scienza e in se stessi, uno sguardo positivo sul mondo e la fede in Dio si uniscono per celebrare una volta ancora la bellezza della vita.
Un vangelo scritto da Gesù in persona. Questo è il Libro dell'Amore, il prezioso testo di cui Maureen Paschal è venuta in possesso. Un ritrovamento di cui ha scelto di parlare al mondo intero in un saggio diventato un bestseller, pur consapevole dell'aspro dibattito che avrebbero scatenato quelle verità occultate per secoli. E non poteva essere che lei, discendente di Maria Maddalena, a svelarne il rivoluzionario messaggio. Ma ora che si accinge a partire per l'Europa, allo scopo di promuovere il proprio libro, comprende che il compito di divulgare la vera dottrina affidata a quelle antiche pagine non è il solo a cui è chiamata. Insieme a Bérenger Sinclair, noto collezionista d'arte e suo compagno, nella splendida Firenze dovrà cercare nuove risposte. Perché una delle profezie contenute nel vangelo parla di un Principe Poeta destinato a portare una rinnovata era di luce, una figura la cui discendenza attraversa i secoli e le cui tracce vanno cercate alla corte della famiglia de' Medici. È in Lorenzo il Magnifico, uomo di grande ingegno e appassionato mecenate, che si trova la chiave di quel sapere eretico tanto temuto e osteggiato. Indagando sulla sua vita e il suo rapporto con i più grandi artisti del Rinascimento, Maureen e Bérenger scopriranno un'antica linea di sangue che conduce proprio a Bérenger...
All'alba di un giorno d'estate, Peter Bovide, un piccolo imprenditore edile in vacanza con la famiglia sull'isola di Faro, si infila le scarpe da jogging ed esce a fare la sua abituale corsa mattutina. Poche ore più tardi il suo cadavere viene ritrovato su una spiaggia, crivellato di colpi. La dinamica dell'omicidio farebbe pensare a un'esecuzione. A quanto pare l'uomo aveva problemi a pagare i suoi operai, molti dei quali lavoravano in nero; non solo: nasce il sospetto che fosse implicato in traffici illeciti con la Russia e i paesi baltici. Quando però, a pochi giorni di distanza, sull'isola di Gotland si verifica un secondo omicidio del tutto simile al precedente, l'indagine prende una piega diversa, anche perché entrambe le vittime sono state uccise con la stessa arma, una pistola antiquata, un tempo in uso nell'esercito sovietico. È la prima volta che Karin Jacobsson, viceispettrice di polizia, deve occuparsi in prima persona di un caso, visto che Anders Knutas, direttore della polizia locale, è in ferie. Ed è con un intuito tutto femminile che Karin cerca nel passato delle vittime per rintracciare il filo che le collega. Pian piano dalle indagini emerge una storia tutta privata, una tragedia avvenuta vent'anni prima, che ha scavato un abisso di dolore scatenando un'inesauribile sete di vendetta nel cuore dell'imprevedibile assassino. Sullo sfondo di una natura di straordinaria bellezza, si snoda una vicenda in cui alla suspense si affianca una grande abilità nell'indagare nell'animo umano...
Francia, XV secolo. Secondo la tradizione, ogni tintore è specializzato in un colore, e i segreti di quell'arte si tramandano di padre in figlio come una preziosa eredità. Il destino di Simon, figlio di uno dei tintori più noti, è il rosso. E mastro Lucas, suo padre, tutto potrebbe accettare fuorché lui diventasse un tintore di blu. Passi il giallo, che con il rosso è imparentato, ma il blu... Il blu è freddo, è il colore delle nuvole che portano la grandine, blu è la pelle dei naufraghi restituiti dal mare. E poi suo figlio è persino nato con il marchio di fabbrica, una macchia rossa sulla faccia. Ma Simon è attratto dal blu come da un moto di intimità. Un colore che nasce dal cielo non può essere tanto cattivo. E quando un giorno il destino mette sulla sua strada Joachim Fressard, commerciante di pastello, la pianta da cui si ricava il blu, Simon decide di seguirlo. Joachim però non è quello che appare, è un avido manipolatore, capace di qualunque cosa per il proprio interesse. Simon, accecato dall'ossessione per un colore e dall'amore per una donna, arriva a vendergli il suo talento e la sua anima. Quando, dopo centinaia di tentativi, avrà ottenuto il blu perfetto, Simon sarà costretto a fare i conti con un colore che conosce molto bene: il rosso sangue.
Dusan e Radmila Balval, due giovanissimi rom, sono i protagonisti di una straordinaria epopea che prende il via negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, quando Dusan, che ha poco più di quindici anni e un incredibile talento per il violino, vive e viaggia con la sua famiglia e altre affini - la sua kumpania - nella Serbia affidata dal Reich al generale filonazista Nediç. La kumpania si sta spostando verso sud, con la speranza di sfuggire alla violenza razzista al momento riservata agli ebrei, in una rocambolesca peregrinazione da un paese all'altro in cui i rom portano musica e abilità di calderai, maniscalchi, acrobati. Intanto, l'apocalisse della guerra incalza. Storie di vita vera, musica e miseria, amori e orrori, dall'olocausto rom alla rivolta dello Zigeunerlager di Auschwitz-Birkenau dove, alla fine di aprile del 1944, quattromila zingari (fra cui il giovanissimo Dusan) lottano contro i tedeschi per non finire nelle camere a gas. Drammi e avventure si mescolano al racconto vivido di tradizioni, folclore e costumi, in un'indimenticabile odissea. Che parla di ieri per raccontare anche l'oggi.
Atefeh ha dodici anni e vive in Iran, in un piccolo villaggio in riva al mare. Nel suo mondo non ci sono cinema né computer, e a scuola può andarci solo quando non ci vanno i ragazzi. Aveva un’amica, Setareh, a cui assomigliava moltissimo, tanto che da piccole si distinguevano solo per la piccola cicatrice a forma di trifoglio che Atefeh ha in fondo alla schiena, ricordo di una lontana ferita su cui il nonno aveva versato una goccia di inchiostro. Ma ormai da tempo l’amica non c’è più, sparita nel nulla con la famiglia. Da quando è rimasta orfana, Atefeh vive sola con il nonno, uomo affettuoso e dalla mente aperta, che le racconta di quando l’Iran si chiamava Persia e coi suoi profumi di tè e spezie incantava gli stranieri che arrivavano da tutto il mondo. E le racconta di altri paesi, dove non ci sono guardiani della morale che fanno tagliare i seni ai manichini, sigillare le fontane e lapidare i cani che si accoppiano per strada. O spiare le ragazzine per sorvegliarne la moralità, come fa il nuovo giudice, appena giunto al villaggio, e in cerca di una moglie molto giovane. Non avendo un padre, un fratello o un marito che salvaguardi il suo onore, con la sua bellezza in fiore Atefeh è una facile preda, e il velo che gli uomini la costringono a portare proprio per difendersi da loro, rischia di non proteggerla abbastanza. Una storia delicata e violenta, attuale anche se sembra antica, su una ragazza che alla follia del fanatismo oppone la forza dei propri sogni.
Un giorno, quando Sampat è ancora piccola e ha i piedi a mollo in una risaia, vede passare un gruppo di bambini. Ordinati e puliti, non sono certo diretti al lavoro nei campi. Vanno a scuola, le dice qualcuno. Sampat non sa bene cosa sia la scuola, ma sa che solo i ricchi ci vanno. Sampat appartiene a una delle caste più basse dell'India, è quasi un'intoccabile, e vive in un misero villaggio dell'Uttar Pradesh. Il suo destino sembra segnato. Ma lei è una bambina sveglia e quel giorno decide di andare a scuola con gli altri. Nulla può però contro le millenarie tradizioni del suo paese. A dodici anni viene data in sposa a un uomo più vecchio. Da quel momento la consuetudine vuole che lei sia silenziosa e si sottometta al marito, alla suocera e ai soprusi di chiunque appartenga a una casta più elevata. Sampat però non sopporta le prevaricazioni e non accetta di essere considerata inferiore a nessuno. Quando la suocera la caccia di casa perché non ha accettato di subire in silenzio l'ennesima angheria, Sampat si mette a cucire abiti che poi vende, rendendosi indipendente. In poco tempo diventa la paladina degli oppressi, soprattutto delle donne. Che in migliaia, da tutta l'India, si uniscono a lei per dare il via a una rivoluzione rosa, dal colore del sari che hanno scelto come divisa. Un'onda rosa che fa paura a chi non vuole che le cose cambino.