In questa «particolare» agenda sono raccolti, per ogni giorno dell'anno, testi dei Padri del deserto, scritti tra il 300 e il 500, rileggendoli alla luce dell'oggi. I Padri del deserto, infatti, analizzavano con molta cura i propri pensieri e poiché le dinamiche fondamentali del cuore umano continuano a essere le stesse di quelle dei monaci del lontano passato, troviamo che in essi è racchiusa una ricca esperienza, come ci confermano molti psicologi e oggi. Per ogni giorno dell'anno vi è un detto o fatto di un Padre del deserto e quindi la riflessione per l'oggi di Anselm Grün
Taisija, badessa del monastero di leušino e Elizaveta feodorvna, gran principessa, appartenente alla famiglia dello zar, due personalità molto diverse, sia per ambiente culturale e religioso sia per sensibilità umana, ma accomunate dall'accoglienza coraggiosa del comandamento evangelico dell’amore per Dio e per il prossimo. Il libro riunisce la lettera a una novizia di taisija – opera letteraria in cui la forma epistolare ben rappresenta la profonda intimità tra la monaca anziana e la giovane – e antologia di lettere effettivamente inviate da Elizaveta ai suoi corrispondenti in varie parti di Europa.
Le Conversazioni con i padri - «una definizione compiuta e ponderata della teologia monastica»: J. Leclercq - sono uno dei fondamenti della tradizione ascetica: una delle opere più ricche e tuttavia più attente alle concrete possibilità (intellettuali, fisiche, psicologiche) del cristiano - e del monaco - a cui viene chiesto di crescere ogni giorno, senza eroismi ma anche senza alibi. In queste importantissime pagine, due giovani monaci, Cassiano e Germano, ripercorrono in una sorta di "diario" spirituale il lungo viaggio - realmente percorso, sul finire del IV secolo - tra i maggiori esponenti dell'ascesi egiziana. I dialoghi con questi autorevoli maestri, fedelmente riportati, definiranno il profilo ideale del vero asceta, percorrendo così il primo, decisivo passo nel cammino del nascente monachesimo d'Occidente.
Il libro sviluppa alcune importanti questioni di ecclesiologia: il ruolo sacramentale della Chiesa nella sua interezza; la funzione della grazia; la presenza incessante dello Spirito; il sacerdozio universale; lo sguardo dell’autore si apre su ampi orizzonti di vedute, animato dalla ricerca delle vie dello Spirito attraverso la storia di peccato e santità degli uomini.
Vescovo dell’importante diocesi di Cirro (all’epoca contava più di 800 chiese), Teodoreto (393-458) è considerato l’ultimo grande della tradizione antiochena: protagonista della storia teologica del V secolo, fu amico di Nestorio - del cui pensiero, però, non condivise gli esiti più estremi - e strenue avversario di Cirillo di Alessandria.
Il “Commento alle lettere di Paolo”, che qui viene per la prima volta offerto integralmente al pubblico italiano, è un’opera imponente - un’esegesi analitica di tutto l’epistolario paolino-: si tratta di una testimonianza assai rilevante di una tradizione esegetica, di stampo tipologico, di origine antichissima e dagli esiti originali rispetto a quelli della scuola alessandrina (Clemente e Origene) e a quelli della tradizione latina (Agostino e Girolamo).
Non si tratta di un tipico commento esegetico della Regola di Benedetto, ma piuttosto di una lettura spirituale, quasi di una «lectio divina» che intende scoprire come il monaco, vivendola, acquisisce una spiritualità mariana che lo rende capace di essere veramente conforme a Cristo. È un frutto maturato lentamente, lungo una vita vissuta secondo la Regola, tutto leggendo e facendo in chiave mariana, poiché Maria è modello di umiltà, di ascolto e di obbedienza: perfetta discepola del Verbo che in lei si è incarnato. Perciò queste pagine non si rivolgono solo ai monaci, ma potrebbero essere strumento utile anche per tutti i consacrati e i laici che desiderano vivere fedelmente il loro battesimo, nella piena disposizione di essere un «sì» alla volontà di Dio.
Gli autori hanno inteso con questo libro rendere di nuovo vive l'esperienza e la voce di Thomas Merton anche per il lettore odierno, che forse si accosta a lui per la prima volta. In questo testo si evidenziano anche gli aspetti più attuali del suo messaggio culturale e spirituale. Ripercorrendone gli scritti, il volume intende lasciar emergere la bellezza e la paradossalità dell'esistenza ricca e complessa di Thomas Merton, che è stato maestro nella vita spirituale di diverse generazioni di cristiani nel mondo, e profeta anticipatore del nostro tempo. Soffermandosi su alcuni nodi tematici relativi alla vita e all'attività monastica e letteraria da lui svolta, il volume intende elaborare un approfondimento critico e offrire una chiave di lettura.
Il volume raccoglie in antologia circa centocinquanta lettere dall'Epistolario di dom Columba Marmion, scritte tra il 1881 e il 1923, anno della morte. La lettura di queste pagine mostra una vitale esperienza spirituale intessuta di relazioni autentiche, di passione per la vita concreta, di interesse per la storia, di preoccupazione per gli eventi molteplici che punteggiano la quotidianità degli interlocutori del nostro monaco. Nella costanza quotidiana e ordinaria con cui scrisse le sue lettere, giorno dopo giorno - anche in mezzo alle fatiche del lavoro e ai disagi della guerra - Marmion consegnò ai posteri un messaggio spirituale che si offre ancora vivo e fresco all'uomo di oggi, rispondendo alla sua domanda di una spiritualità non avulsa dalla realtà, non disinteressata ai problemi della vita, e di una Chiesa madre e vicina, abitata da uomini di vera sapienza.