Dopo i fatti dell’11 settembre 2001 si è innestata una ideologia dello scontro di civiltà tra Oriente e Occidente, quasi che, per la loro natura, l’Occidente cristiano e laico e il mondo islamico fossero inevitabilmente destinati a confliggere. La primavera araba si rivela ora una grande sorpresa della storia che sta trasformando il Mediterraneo, che vede aprirsi una chance per divenire il mare dell’incontro e della democrazia. Questo libro vuole offrire un contributo di approfondimento valendosi delle testimonianze di alcuni dei protagonisti della primavera araba, le cui voci (ventitre nomi) danno conto di come cresca la coscienza dell’importanza di questa trasformazione culturale e politica. Abbiamo bisogno di capire e di ascoltare dai protagonisti le storie della primavera araba che sono molto diverse: la storia tunisina, quella egiziana o libica, come la vicenda drammatica della Siria con un prezzo di spargimento di sangue incredibile. In Tunisia, un partito religioso è al governo in una coalizione con un partito laico e un partito socialista: un fatto estremamente interessante e decisivo in un Paese che si sta dando la costituzione, laddove la costituzione è un nuovo patto nazionale. Ogni vicenda nazionale è diversa e ha le sue sfumature da capire.
L'autore
Vittorio Ianari si interessa di rapporti tra mondo arabo-islamico e Occidente e della presenza cristiana nel contesto mediorientale, in particolare sotto i profili della storia religiosa contemporanea. Ha pubblicato Chiesa, coloni e Islam (Torino 1995), sulla presenza cattolica nella Libia italiana e Lo stivale nel mare. Italia, Mediterraneo e Islam: alle origini di una politica (Milano 2006), un’indagine storica sull’azione dell’Italia e degli italiani nel Mediterraneo arabo-islamico nel XIX e XX secolo. Ha insegnato Islamologia alle Università Lateranense e Urbaniana ed è stato responsabile dell’Ufficio Ecumenismo e Dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana.
Oscar Luigi Scalfaro, racconta a un gruppo di giovani provenienti dalle diverse esperienze del mondo dell'associazionismo cattolico (Azione Cattolica, Acli, Agesci, Movimento dei focolari, Centro Sportivo Italiano ecc.) la sua vita, le sue idee, le stelle polari del suo impegno politico e della sua fede cristiana: la Costituzione, la pace, la giustizia, la laicità, la speranza. Una conversazione a cuore aperto, una giornata di domande e risposte, un'intervista in presa diretta per un libro-documento straordinario, curato da Federica di Lascio e Davide Paris, presidenti nazionali della Fuci, proposto con linguaggio chiaro e schietto a lettori di ogni età.
Questo libro intende fare un resoconto degli obiettivi raggiunti dal governo di Luis Inácio Lula da Silva, nella prima metà del suo precedente mandato come presidente della Repubblica federale del Brasile. Molti sono i Movimenti sociali ed ecclesiali che lo hanno sostenuto nella campagna elettorale e che gli hanno permesso di vincere alle elezioni. La risposta di Lula a questa fiducia a 360 gradi è stata una serie di promesse: eliminare la fame e la sete; lottare per uno sviluppo ambientale sostenibile attraverso la salvaguardia del patrimonio Amazzonia; una maggiore collaborazione con la Chiesa per creare nuovi progetti di sviluppo e promozione della dignità umana; la difesa dei diritti degli indios e dei Senza Terra; la lotta alla violenza attraverso il rispetto dei diritti umani; una maggiore collaborazione con l'Argentina e con gli altri Stati dell'America Latina con l'obiettivo di formare una nuova coalizione politica forte nei poteri decisionali, da opporre al colosso economico degli Stati Uniti, in rapporto all'accordo di libero scambio fra le Americhe; un maggiore impegno in campo finanziario per abbassare il tasso del debito estero e rilanciare l'economia; l'intensificazione dei rapporti diplomatici di buon vicinato con gli altri Paesi in via di sviluppo. In questo periodo Lula incontra le maggiori difficoltà non a causa dell'opposizione politica, ma soprattutto a causa dei "suoi".