Fiamma viva è il titolo di una delle opere più conosciute di san Giovanni della Croce, ma è anche il simbolo con cui la Parola di Dio e l'esperienza dei mistici narrano l'azione dello Spirito, fonte dell'amore. La collana raccoglie gli atti della Settimana di spiritualità che si tiene ogni anno presso il Teresianum di Roma, con approfondimenti biblici, teologici e pastorali sui temi monografici della vita nello Spirito.
Non si tratta di un'opera storiografica in senso stretto. E neppure di un libriccino devozionale, incapace di leggere la vita dei Santi quale "esistenza teologica".
L'Autore si è impegnato in una serie di riletture che conservano il marchio dell'originalità e della profondità, con l'obiettivo di scavare nella personalità e nell'esperienza spirituale dei principali Santi e Sante del Carmelo.
Queste pagine sono dedicate alla vita e alla spiritualità di san Nuno Alvares Pereira, conosciuto anche come il "Santo Connestabile", canonizzato da Papa Benedetto XVI il 26 aprile 2009.
Uno strumento agile e divulgativo per approfondire la conoscenza di Elisabetta della Trinita, un ottimo esempio pratico di lectio divina, un complemento contemplativo ed esistenziale dell'enciclica di Benedetto XVI sulla carita. Elisabetta della Trinita - di cui ricorre quest'anno il centenario della morte - e universalmente conosciuta come la mistica della presenza di Dio e dell'inabitazione trinitaria. Questo volumetto fa emergere alcuni dei fondamenti essenziali della sua spiritualita: la scoperta e l'esperienza della Trinita come Amore, lo stupore di fronte all'Amore immeritato, eccessivo", del Padre per ogni creatura, la rivelazione in Cristo di questo Amore, l'azione nascosta dello Spirito che radica l'Amore trinitario. "
Questo libro rivela soprattutto un Giovanni innamorato di Gesu, desideroso di seguirlo in tutto cio che aspira all'unione con Dio. Un testo studiato soprattutto per chi e interessato a conoscere bene e ad approfondire la figura di San Giovanni della Croce, uomo profondamente innamorato di Gesu, proposto come ponte" tra Lui e noi. "
Alcune pagine della Scrittura ci invitano a guardare più da vicino Maria per scoprire che questa umile donna costituisce la perenne novità di Dio nella storia dell'umanità. La potenza del «sì» della giovane fanciulla di Nazareth ha consentito a Dio di squarciare i cieli e di scendere sulla terra per donare al mondo Colui che fa nuove tutte le cose. Nel lontano 1720 Maria ha partecipato la novità di Dio a Paolo Danei indicandogli nella memoria passionis il segreto per essere una nuova creazione e per vivere in novità di vita. Anche noi oggi, dopo trecento anni, sulla scia del grande mistico e fondatore dei Passionisti e delle Passioniste, vogliamo riscoprire la dimensione mariana della nostra esistenza guardando a Colei che ha già realizzato pienamente il suo inserimento in Cristo.
Tutti i tempi sono duri. Ci sono limiti e limitazioni, lutti e sofferenze, incomprensioni e giudizi, ingiustizia e prevaricazione, solitudine e precarietà. Tutte cose che ci fanno dire: "che tempi duri che viviamo!". Lo sono al punto da essere invivibili? Anche Teresa di Gesù (1515-1582) definisce la sua epoca allo stesso modo: "tiempos recios". Eppure ha incontrato Qualcuno che le consente di dire che, per quanto questi tempi siano duri, non è vero che sono invivibili. In sintonia con questa scoperta, muove passi tali per cui sperimenta che questi tempi duri sono luoghi in cui fare incontri sorprendenti, prima di tutto con Dio. Il Dio che incontra ha il volto bellissimo e indescrivibile di Gesù, ma anche il suo corpo straziato e lacerato. Egli fa suo tutto il travaglio della creazione, prendendo su di sé tutta la bruttezza del mondo e portandola fino all'esito inedito della risurrezione. E dentro questo incontro Teresa ritrova tutti gli incontri: con i suoi amici e i suoi nemici. Invece di essere paralizzata da tanto paradosso, fa dei passi e si avventura nel cammino. Lei, che a un certo punto si era ritrovata totalmente paralizzata nel corpo, scopre che quel corpo può agire e mettersi in gioco nel cammino dell'amore, e può farlo con tanta efficacia da diventare capace di dare vita a una nuova comunità, che sarà la prima di altre sedici.
Giovanni della Croce testimonia un Dio che desidera incontrarci ed amarci nei nostri bisogni più intimi. Sebbene il rifiuto e la prigionia abbiano svolto un ruolo importante nella vita di questo frate spagnolo del sedicesimo secolo, la poesia e la prosa di Giovanni rivelano la bellezza e la potenza di un Dio meraviglioso. I suoi scritti ci accompagnano con delicatezza lungo la via dell'approfondimento della relazione con questo Dio di amore, all'interno dell'immensa profondità della preghiera che dà vita. Ci infonde il coraggio di credere alla possibilità di un cambiamento nelle nostre vite, per quanto improbabile o impossibile esso possa sembrare.