Il più autorevole e infaticabile tra i fautori cattolici del Ravvicinamento tra la Chiesa e il popolo ebraico, del superamento definitivo di incomprensioni, diffidenze, ostilità, fondate su credute ragioni religiose che hanno contribuito nel corso dei secoli al nascere dell'infausto fenomeno dell'antisemitismo, offre in questo libro la trama teologica della sua lunga opera e insieme il commento alla Dichiarazione conciliare sulla relazione della Chiesa con le religioni non cristiane; principalmente alla parte che si riferisce agli Ebrei (28 ottobre 1965). È un passo decisivo e irreversibile che la Chiesa ha compiuto, nell'approfondita fedeltà alla verità biblica, riconoscendo e proclamando che non si può parlare di una colpa collettiva del popolo ebraico, nella passione e morte di Cristo: non per tutti gli Ebrei palestinesi o della diaspora allora viventi, e tanto meno per quelli dei secoli successivi fino ai nostri giorni. È la vittoria della fede, nella sua formulazione esatta, purificata, sopra certe rappresentazioni e convinzioni volgari secondo cui il popolo ebraico è oggetto di una riprovazione o ripudio assoluto di Dio, e perciò soggiace a un destino di dannazione, e di persecuzione anche terrena, a giusto motivo. È l'assenso cordiale alla parola paolina secondo cui le "promesse di Dio sono irrevocabili" e perciò il Signore ha sempre cari gli Ebrei e si riserva, entro la fine dei tempi, di integrarli al suo popolo nuovo, che attende la gloria nella sua Parusia.
Riletto a più di un secolo di distanza dalla loro pubblicazione nel 1902, Le varie forme dell'esperienza religiosa di William James conserva il fascino dell'autore, della sua intelligenza, della sua capacità di sintonizzarsi con le esperienze più drammatiche per descriverle con lucidità ma con altrettanto simpatia: come per Terenzio, infatti, nulla di ciò che era umano gli era estraneo. Nel contempo, come per il corpo dei santi, dal testo promana una fragranza d'immortalità; anzi, al pari di certi santi, che non dovettero attendere la loro morte per assurgere alla nuova condizione di vita, anche il capolavoro del filosofo americano non dovette attendere la morte dell'autore per ottenere vasti consensi e riconoscimenti, non solo accademici ma anche di pubblico, come testimonia l'ininterrotta fortuna del testo inglese, ripetutamente riedito. Le ragioni di tale fortuna, che hanno invitato a una sua nuova traduzione, sono presto dette. Come ogni classico, il libro di James non ha perso nessuno dei motivi profondi della sua "contemporaneità": e questo, non solo e non tanto perché i problemi che egli aveva di fronte sono anche i nostri problemi, ma anche e soprattutto per l'intatta validità del suo modo di accostarsi e di interpretare la ricchezza della vita religiosa. (Giovanni Filoramo)
In quattro intense meditazioni, Guardini anzitutto getta uno scandaglio nel cuore e nella mente del cristiano che percorre il cammino delle settimane d'Avvento, forse «eroicamente» illuso di riuscire con l'impegno e la lotta a preparare da sé l'arrivo di Colui che è invece gratuito dono. L'autore rivive poi un singolare dialogo tra Maria e Giovanni, in cui la Santa Notte, il Natale, appare carica di tutto il dramma d'una vita diretta alla croce, eppure immersa nella luce mattinale di Pasqua. Con mano ferma, dopo la festosità sfrenata di Capodanno, egli conduce a scorgere il timore della transitorietà, la ripulsa atterrita dell'insignificanza. Il colorito fiabesco dell'Epifania col fastoso corteo dei «Tre Re», infine, deve cedere il posto alla realtà teologica di quella "manifestazione" di Dio in Cristo, che si svela solo all'occhio aperto al "balenare del mistero" in Gesù di Nazaret. Prefazione di Silvano Zucal.
Che ne è della fede in questo mondo secolarizzato? La mentalità occidentale, che pone al centro l'essere umano e le sue esigenze materiali, pervade il mondo. Forse la fede non esiste più o magari ce n'è troppa, ma non di tipo religioso, dato che spesso viene confusa con credenze varie e con opinioni più o meno giustificate. Eppure, anche in tale mentalità continua a esserci bisogno di credere, ma non sono più le religioni monoteistiche a dirigere le dinamiche umane. Per fare i conti con questi fenomeni occorre approfondire in cosa consiste davvero il rapporto con Dio, quali sono i significati e le forme della fede, che si configura come un'esperienza di relazione e di fiducia in grado di dare senso a ogni altra nostra relazione, di offrire prospettive ulteriori. L'esito di questa indagine è un cristianesimo come "religione impossibile", che, nella sua trasgressività, permette di considerare l'"impossibile" come una possibilità e in tal modo salva dalla compromissione con il male che caratterizza l'agire umano.
La nuova edizione, riveduta e ampliata, di questo Manuale di Storia della Chiesa si propone come strumento di consultazione e di sintesi per conoscere lo sviluppo della Chiesa nel corso della storia. Ognuno dei quattro volumi presenta un periodo: l'Antichità cristiana, dalle origini della Chiesa alla divaricazione tra Oriente e Occidente (secoli l-V); il Medioevo, dalla presenza dei barbari (secoli IV/V) in Occidente al Papato avignonese (1309-1377); l'epoca moderna, dallo Scisma d'Occidente (1378-1417) alla vigilia della Rivoluzione francese (1780-1790); l'epoca contemporanea, dalla Rivoluzione francese al Vaticano II e alla sua recezione (1789-2005). Ogni capitolo è arricchito da cartine, immagini, approfondimenti tematici e una bibliografia selezionata, utile a comprendere gli argomenti trattati.
Per i cristiani il Messia, nato miracolosamente a Natale e risorto a Pasqua, per gli ebrei un fratello che ha interiorizzato la Legge e un esempio di vita per una condotta morale migliore: seppure in modi molto diversi, l’importanza religiosa di Gesù di Nazareth è riconosciuta. Ben-Chorin ricostruisce la figura di Gesù da un punto di vista ebraico, senza farne un trattato storico di carattere scientifico ma testimoniando la propria esperienza di credente, che considera la storia umana di Gesù – vissuto e morto tragicamente proprio in un mondo ebraico – riletta attraverso le pagine del Vangelo. La figura del Nazareno non è quindi luogo di scontro, ma di possibile dialogo fra ebrei e cristiani e con il diverso: un punto di incontro nella comune storia della salvezza. Come dice Paolo De Benedetti, questo di Ben-Chorin è «un libro imprescindibile, classico».
SCHALOM BEN-CHORIN (1913-1999), saggista, scrittore e teologo tedesco, è stato uno dei grandi pionieri del dialogo ebraico- cristiano. Per Morcelliana ricordiamo Quale consolazione dopo la Shoà? (2022 2ed.).
Negli ultimi decenni è cresciuta l'attenzione per la meditazione orientale, in particolare taoista, per le pratiche che vi si riferiscono e per effetto degli studi e ricerche che consentono oggi di averne un'immagine più precisa e articolata. Il volume fa luce sull'antica tradizione dalla quale essa deriva, in gran parte riconducibile all'egemonia di una «grande narrazione» confuciana, la cui profonda influenza sulla cultura cinese si può paragonare a quella esercitata dal cristianesimo sulla cultura occidentale. Questo libro si propone di descriverne alcuni tratti essenziali con riferimento a momenti significativi: le origini (IV-III secolo a.C.); gli sviluppi nei secoli in cui, dalla fine dell'epoca della dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.) all'epoca Tang (618-907), l'incontro della cultura cinese con il buddhismo produce una rielaborazione spirituale; le rivisitazioni contemporanee. Il volume permette di attualizzare il taoismo delle origini, da un lato, attingendo alle fonti, dall'altro, gettando lo sguardo alla realtà attuale, abitata da una multiforme galassia di fenomeni sui quali scarseggiano indagini sistematiche.
Papa Francesco ha parlato di «terza guerra mondiale a pezzi» per riferirsi alla situazione internazionale – ora resa più drammatica dai due conflitti apertisi in Europa orientale e in medio Oriente –: una espressione con cui richiamava l'esigenza di affrontare il problema con nuove categorie rispetto alla tradizionale dottrina della “guerra giusta”. La questione va oltre la teologia morale cattolica perché riguarda una delle matrici culturali del diritto di guerra e del diritto umanitario internazionale. Il volume ricostruisce il modo in cui la cultura cattolica ha dialogato con il mondo contemporaneo per affrontare il nodo della legittimazione etica della violenza bellica. Quattro sono gli argomenti trattati, ricostruendone gli sviluppi negli ultimi due secoli: le elaborazioni della dottrina della guerra giusta; la legittimazione del ricorso alle armi dello Stato nazionale; il papato e le nuove forme dei conflitti; il rapporto dei cattolici con il pacifismo.
Come noi, Maria ha affrontato il mistero della vita, la sofferenza, l'inevitabile avvicinarsi della morte. La sua fede si è consolidata nella prova. Nel suo dolore ai piedi della croce si riconosce e si allevia il dolore universale che appartiene all'essere umano. Maria è esempio della disponibilità verso un dono di Dio che ci viene incontro senza il nostro consenso e chiede di essere accolto. Può indicarci la via perché l'ha percorsa prima di noi. Le meditazioni qui raccolte indagano i titoli e i simboli attribuiti alla madre di Gesù nelle Scritture e nella tradizione, allo scopo di edificare e orientare l'esistenza cristiana. In Maria – scrive nella Prefazione Oreste Tolone – vediamo la possibilità concreta di un'umanità redenta. Una testimone a cui affidarci come a una madre che dice al figlio: non temere.
Oggi la religione è una realtà troppo complessa perché una sola disciplina, qualunque sia, possa esaurirla. Le scienze che se ne occupano costituiscono un campo conoscitivo in continua ridefinizione, aperto al confronto tra saperi diversi. Il panorama religioso è cambiato radicalmente, con l’affermazione del pluralismo e il ritorno delle religioni sulla scena pubblica. Le più recenti tecnologie digitali comportano un cambio di paradigma e i dibattiti sul metodo scientifico contribuiscono a mettere in luce il ruolo inevitabile della soggettività dello studioso, non semplice osservatore esterno, ma attore coinvolto nei processi di costruzione e interpretazione dell’oggetto di studio. In questa nuova edizione aggiornata e ampliata, il manuale affianca alle discipline tradizionali (sociologia, antropologia, psicologia) altre prospettive, come quelle proposte da teologia, filosofia, storia, neuroscienze, geografia, diritto comparato, educazione, semiotica, Digital Humanities. Far interagire strumenti, metodi e linguaggi è un requisito imprescindibile per costruire conoscenze adeguate a leggere e interpretare la pluralità dei fenomeni religiosi.
La prima edizione della cronaca del primo giubileo della storia, il Giubileo di Bonifacio VIII nel 1300: la sua indizione, il suo svolgimento con la fonte tradotta "Liber de Centesimo seu Jubileo" del cardinale Iacopo Gaetani Stefaneschi. Arsenio Frugoni, più grande storico dell'età medievale, introduce alla storia del giubileo e traduce e commenta il testo del cardinal Stefaneschi. Il libro, pubblicato da Morcelliana per l'Anno Santo del 1950, è qui presentato nei Libri del Centenario dell'editrice Morcelliana. Chiara Frugoni lo definiva “il libro che più mi ha ispirato nel racconto del Medioevo”. Con tavole di illustrazioni.
Opera che ha acquisito l'importanza di un classico della riflessione cristologica, questo saggio di Karl Adam raccolse al suo apparire, in Germania e in Italia, notevoli consensi per il linguaggio nuovo con cui presenta Cristo ai contemporanei, facendo proprie le istanze critiche della mentalità del Novecento e prendendo le distanze sia dal gesuanismo, sentimentale e troppo umano, sia dal docetismo, che induce a scorgere nel Cristo solo la divinità. La sua visione riesce a trasmettere con efficacia e immedesimazione spirituale la comprensione dell'umanità piena di Gesù; le sue intuizioni sulle facoltà dell'Uomo-Dio, sul senso della realtà, sulla ricchezza e l'equilibrio perfetti dei rapporti con gli uomini si dispiegano in pagine di qualità letteraria oltreché di solidità teologica. Originale è la collocazione del discorso sulla Risurrezione e la Pentecoste prima di quello sulla Croce: Adam avverte che il cammino per attingere l'abisso del mistero dell'amore sacrificale, anche e soprattutto nell'uomo d'oggi, presuppone la luce spiegata della Pasqua. Su "études" un recensore scriveva: "Questo libro è opera di un teologo che ha meditato profondamente sul nodo vitale del cristianesimo e di un apostolo che vuole comunicare la sua fede con un ardore mirabile".