Dante è l'archetipo di una teologia che sublima le humanae litterae, affinchè predispongano il tempo e lo spazio per il suo itinerarium verso Dio. Da qui la genesi e l'espansione del "dantismo papale contemporaneo, quello che porta i nomi dei Papi santi del secolo XX" che rinnova ma non abbandona "la prospettiva estetica, morale e teologica, seguita da Pio II nel Quattrocento e da Alessandro VII nel Seicento, quella dell'umanesimo cristiano"
Decisiones seu sententiae. Selectae inter eas quae anno 2016 prodierunt cura eiusdem apostolici tribunalis editae. Vol. CVIII.
"Si tratta di allestire un vero e proprio spazio sinodale: di ascolto, di discernimento, di responsabilità critica e autocritica fra vescovi e teologi. Uno spazio estraneo ad ogni logica rivendicativa: dove la consuetudine fraterna scaccia il timore diffidente e nessuno si investe della parte di tutore esclusivo della causa comune, che comprende il rispetto dei ministeri e la gratitudine dei carismi. La formula è quella di uno spazio non occasionale, bensì abituale e continuativo. Un tavolo di incontro permanente, ma flessibile: non informale, ma neppure burocratico. Insomma, un esperimento di unità fra carisma e ministero che è già in sé stesso capace di recare valore aggiunto alla forma sinodale e testimoniale della communio ecclesiae." (dalla prefazione di Vincenzo Paglia)
Per accompagnare la vocazione - la nostra e quella di chi stiamo noi stessi accompagnando - è importante assumere una postura riguardo alla realtà che sappia metterci in ascolto. Le cose, le persone, il cosmo, la storia possono essere riconosciuti come elementi opalescenti capaci di lasciar scorgere il loro sottile segreto: la manifestazione di una profondità vitale che traspare per sua natura attraverso la loro stessa superficie. Il discorso può apparire inusuale ma l'invito è considerare lo spazio - la realtà - come un grande racconto di storie che hanno alla radice la possibilità dell'incontro con la vita di Dio.
Il volume raccoglie i contributi offerti in occasione del VII Simposio della Penitenzieria Apostolica (21-22 ottobre 2021). Le riflessioni degli Autori si muovono intorno a due nuclei tematici: il sacramento della Penitenza e la Penitenzieria Apostolica, considerati all'interno dell'arco cronologico racchiuso tra la Rivoluzione francese e la fine del pontificato di Leone XIII. Nella cornice di tale periodo, marcato da profonde trasformazioni e violente contrapposizioni, si sottolinea l'importanza assunta dal sacramento della Confessione quale luogo privilegiato dell'espressione religiosa dell'Ottocento. A riguardo, i saggi ribadiscono l'affermarsi della morale liguoriana e ricostruiscono la prassi del sacramento alla luce dei trattati di teologia e dei decreti dei concili ecclesiastici. Le forme di una più generale spiritualità penitenziale, che permea pur con sfumature diverse l'intero secolo, vengono inoltre esemplificate attraverso le figure di alcuni grandi santi (il Curato d'Ars, John Henry Newman, etc.) e soffermandosi sulla ripresa dei pellegrinaggi penitenziali in Terra Santa. Ampio spazio è dedicato, in seconda battuta, alla Penitenzieria Apostolica, di cui si illustrano il profilo istituzionale, l'operato e le relazioni con altri dicasteri curiali. Viene soprattutto rilevato il contributo fondamentale espresso dal Tribunale nei momenti di maggiore crisi per la Chiesa, specialmente durante l'età napoleonica o nelle varie fasi del processo di unificazione nazionale italiano. L'attività del Dicastero è ricostruita da una prospettiva "interna", grazie soprattutto alla possibilità di esaminare le carte dei Teologi della Penitenzieria, messe per la prima volta a disposizione dall'Archivio storico del Tribunale.
Il volume contiene il testo del Messaggio del Santo Padre Francesco in occasione della celebrazione della sesta Giornata Mondiale dei Poveri.
Il volume raccoglie gli Accordi vigenti tra la Santa Sede e gli ordinamenti civili del continente africano, paesi in rapida evoluzione dopo il periodo dell'acquisizione dell'indipendenza degli anni Sessanta del XXI secolo. Il processo di democratizzazione e le forme repubblicane ormai maggioritarie nel continente hanno aperto al dialogo bilaterale a livello internazionale con la Chiesa Cattolica autentica "Agenzia di umanità" riconosciuta in tutto il mondo e provato dai numerosissimi accordi e concordati vigenti in ogni continente. Questo fenomeno, unito al dialogo pluri-ordinamentale e a quello con le altre confessioni testimonia non solo la vitalità della Chiesa ma dà speranza, nonostante le numerose guerre locali in atto, per un futuro di autentica collaborazione se le giovani generazioni saranno educate e non solo istruite ai valori fondamentali del convivere dell'umanità in una sana cooperazione secondo il profondo senso etimologico del cum-cor-dare.
In queste rapide pennellate del Magistero pontificio recente sulla vita consacrata, possiamo già vedere il cammino / missione che la Chiesa assegna alla vita consacrata in generale e alla vita contemplativa in particolare. Un cammino e una missione nella quale la formazione si rivela come elemento chiave, se vogliamo garantire una vita consacrata e contemplativa armoniosa, bella e significativa, evangelicamente parlando, che vive con passione il presente e si apre al futuro con speranza.
Il volume parte dalla consapevolezza che, per gli autori antichi e medievali, il prologo di un'opera serve a esporre a favore del lettore i principi metodologici che guidano il lavoro dello scrittore. In particolare, quando si ha a che fare con il commento a un libro biblico, il prologo esporrà le linee guida che si intendono individuare nel testo sacro. Ora, per i commentari latini del XII secolo al Cantico dei cantici, è possibile riconoscere in queste linee guida «figure di teologia», ossia modalità distinte (secondo l'autore, il suo contesto di formazione e di vita, i lettori a cui si rivolge) di accostarsi all'«oggetto Dio». Lo studio presente, dopo aver messo in luce l'ampia presenza dei commenti al Cantico nel XII secolo e la loro connessione con il passato, indaga tre filoni differenti di analisi: le letture mariane del poemetto biblico (Onorio di Autun, Ruperto di Deutz, Ugo di S. Vittore, Alano di Lilla); la ricerca cisterciense della perfezione dell'anima (Bernardo, Gilberto di Hoyland, Guglielmo di S. Thierry, Giovanni di Ford); altre letture che risentono della Scuola (ancora Onorio di Autune Riccardo di S. Vittore). Di ognuno di questi autori e del suo commentario viene studiata la proposta di teoogia come modo di addentrarsi in Dio facendone viva esperienza, e non solo come oggetto di studio filosofico/logico.