È la storia di Gengis Khan: un nomade, un mongolo che seppe aggregare le tribù sparpagliate per le lande asiatiche, e tradurne in formidabile forza d'urto abitudini e abilità secolari. Trasformando pastori e cacciatori in un'orda di guerrieri invincibili, Gengis Khan fonderà un impero esteso in tre quarti di secolo dall'Oceano Pacifico fin quasi al Mediterraneo e dalla Siberia all'Himalaya. Forti di un esercito immenso, preceduti da una fama atroce e leggendaria, i Mongoli sconvolgeranno buona parte dell'Europa cristiana. Ma saranno anche capaci di insediare a Pechino una dinastia ammirata per il suo splendore e di imporre quella pax mongolica che schiuderà all'uomo medievale nuove opportunità di esperienze e relazioni.
L'infanzia segnata dalla guerra, il desiderio di vivere ascoltando e raccontando storie, il teatro, gli incontri, i viaggi attraverso i cinque continenti, di stazione in stazione. E poi l'impegno civile, lo sguardo attento alle ingiustizie del presente: la guerra, il terrorismo, le offese ai bambini, alle donne, alla natura. Dacia Maraini parla di sé, delle tappe e delle ragioni di un lungo percorso di scrittura e di vita. Con la passione e la sensibilità che mette in gioco nei suoi romanzi e nel dialogo generoso con migliaia di lettori in tutto il mondo.
Filo conduttore di Mille anni di storia è l'idea della sostanziale continuità del processo di formazione e di sviluppo della civiltà europea. Le correnti politiche e culturali dell'europeismo contemporaneo hanno spesso collocato l'inizio del cammino nell'età di Carlomagno e dei gruppi di intellettuali, religiosi e guerrieri che hanno operato sotto la sua direzione. Qui invece l'accento è posto sulla rinascita delle città, un movimento che coinvolse l'insieme delle popolazioni, investì tutti i campi di attività e creò una stabile rete di rapporti che coprì l'intero continente. Grandi contrasti e profonde fratture hanno attraversato il millennio. Ma l'universalità e la forza espansiva iniziali non si sono esaurite.
L'Estratto isola e illustra i capisaldi del Trattato, arricchendo e chiarendo con formulazioni nuove la dottrina della causalità e della credenza. Completa il volume la Lettera di un gentiluomo al suo amico in Edimburgo, in cui Hume respinge le accuse di scetticismo assoluto e di ateismo, mostrando come invece la sua filosofia si concilia con la fede nella trinità e ne costituisce anzi il più saldo fondamento. Pubblicato anonimo nel 1740, nell'estremo tentativo di attirare l'attenzione degli studiosi e del pubblico sulla novità del pensiero espresso nel "Trattato", l'"Estratto" è stato definitivamente attribuito a Hume nel 1938. Ancora più recente (1967) l'attribuzione della "Lettera", la cui prima edizione, anonima, risale al 1745.
Cittadelle stellari e forti bastionati, strade larghe e rettilinee, piazze cerimoniali, fontane spettacolari, ponti monumentali, palazzi sontuosi, borse commerciali, logge mercantili, pese pubbliche, granai, porti, magazzini. La storia urbana di un'epoca straordinaria, segnata da uno dei più stupefacenti rinnovamenti tecnologici e artistici che l'Italia e l'Europa abbiano conosciuto. Claudia Conforti è professore di Storia dell'architettura alla Facoltà di Ingegneria di Roma Tor Vergata.
"Per quanto ne sappia, nessuno usa, o ha mai usato, l'espressione 'civiltà islamico-cristiana. Di più: azzardo la previsione che molti islamici e molti cristiani si risentiranno alla sola idea che questo termine implica. Mi auguro però che i miei lettori sospendano il giudizio finché non avranno considerato i miei argomenti a sostegno di questa espressione." (Richard W Bulliet)
Il pensiero di Heidegger analizzato e descritto in modo sistematico e completo attraverso le singole opere.
L'evoluzione del concetto di uguaglianza nell'analisi filosofica sulla natura degli Stati sovrani, a partire dalle teorie seicentesche fino alle moderne formulazioni del welfare State. Eugenio Somaini è professore ordinario di Politica economica presso la Facoltà di Economia dell'Università di Parma.
"Questo libro racconta di una battaglia che ha cambiato la storia del mondo ma non è famosa come Waterloo o Stalingrado: anzi, molti non l'hanno mai sentita nominare. Eppure secondo qualcuno segnò addirittura la fine dell'Antichità e l'inizio del Medioevo, perché mise in moto la catena di eventi che più di un secolo dopo avrebbe portato alla caduta dell'impero romano d'Occidente. Parleremo di Antichità e Medioevo, di Romani e barbari, di un mondo multietnico e di un impero in trasformazione e di molte altre cose ancora. Ma il cuore del nostro racconto sarà quel che accadde lì, ad Adrianopoli, nei Balcani, in un lungo pomeriggio d'estate."
Artù e il mago Merlino, Carlomagno e il Cid, Tristano e Isotta, Robin Hood e Rolando. Ciò che incontriamo tra le pagine splendidamente illustrate di questo libro è il meglio dell'immaginario medievale, parola di Jacques Le Goff.
La letteratura politica di età umanistica si presenta agli occhi del lettore moderno come una ricca 'enciclopedia' di voci diverse, in cui convivono - alle soglie della modernità - slancio laico e recupero degli antichi, entusiasmo repubblicano, denuncia dei soprusi del potere, accondiscendenza cortigiana. Davide Canfora insegna Filologia italiana all'Università di Bari.