"Ascoltare Verdi" ci accompagna sapientemente nella conoscenza delle opere del grande compositore: dal "Nabucco" al "Falstaff", ogni capitolo del libro è dedicato a una fondamentale composizione di Giuseppe Verdi, della quale si raccontano la trama, la genesi e il contesto, ma soprattutto si approfondisce la sostanza musicale e drammatica. Il lettore, risalendo cronologicamente l'evoluzione del pensiero drammatico del compositore, lo sviluppo della sua poetica, la costante volontà di guardare il mondo attraverso le note, scopre la sua visione allo stesso tempo artistica, morale e politica - il modo in cui, secondo molti studiosi, Verdi ha contribuito a fare l'Italia e soprattutto a fare gli italiani.
Già a metà degli anni Novanta, destra populista e cattolicesimo tradizionalista hanno cominciato a lanciare allarmi contro i pericoli a cui una fantomatica 'teoria del gender' esporrebbe la società (o anche la nazione, la famiglia, la civiltà, la gioventù, l'infanzia e chi più ne ha più ne metta). Oggi, il nemico è l''ideologia gender', un'etichetta che serve a evocare l'attacco, unitario e programmatico, che una molteplicità di soggetti (le femministe e le persone Lgbtq+ prima di tutti) starebbero sferrando all'ordine naturale alla base della nostra società. Da chi si aggirerebbe per le scuole a confondere l'identità sessuale di ignari bambini agli uomini che mettono la gonna, fino ai fanatici delle lettere e simboli finali (schwa, u, *). Ma sono davvero questi gli oggetti del contendere? Perché ci si accalora tanto su questi temi? Quali sono le istanze portate avanti dagli antigender e, sul fronte opposto, da chi sfida l'ordine 'naturale'? Se gender è una parola moderna, questa sfida è iniziata molto tempo fa. Una lunga storia a cui conviene prestare attenzione, oltre le comode semplificazioni.
"All'ingresso di porta Sant'Anna, subito dopo il controllo della gendarmeria, sulla destra, c'è un bancomat dello Ior. Si trova in una nicchia ricavata nel muro e, apparentemente, è come tutti i bancomat di questo mondo. Se però vi avvicinate (e siete in compagnia di chi dispone dell'apposita tessera) scoprite che ha una particolarità. Le istruzioni, oltre che in italiano, francese, tedesco, inglese e spagnolo, sono fornite anche nella lingua dei padri. "Carus expectatusque venisti" dice la videata introduttiva: in pratica, "benvenuto". Dopo di che, ecco l'indicazione operativa: "Inserto scidulam quaeso ut faciundam cognoscas rationem", che sarebbe come dire "inserisci per favore la scheda, per accedere alle operazioni consentite". I latinisti hanno un po' arricciato il naso, perché secondo loro l'adattamento è stato un po' troppo disinvolto, ma bisogna ammettere che non è facile tradurre in una lingua antica concetti moderni. E una volta inserita la scidula che succede? Quattro le opzioni: "deductio ex pecunia" (prelievo), "rationum aexequatio" (saldo), "negotium argentarium" (movimenti) e "retrahe scidulam deposita" (ritirare la tessera). L'unico problema è che se scegliete la prima opzione dopo pochi secondi il bancomat sputerà fuori comunissimi euro e non preziose monete romane d'oro e d'argento". Aldo Maria Valli non lesina dettagli, spiega come si entra in Vaticano, racconta curiosità, stranezze e aneddoti, visita il garage del papa, fa un giro nell'appartamento pontificio...
C'è una 'giustizia' su misura per le grandi potenze occidentali, che godono di un'assoluta impunità per le guerre di aggressione di questi anni, giustificate come guerre umanitarie o come guerre preventive contro il terrorismo. E c'è una 'giustizia dei vincitori' che si applica agli sconfitti e ai popoli oppressi, con la connivenza delle istituzioni internazionali, l'omertà di larga parte dei giuristi accademici e la complicità dei mass media. In realtà solo la guerra persa è un crimine internazionale.
Nel racconto del grande storico André Vauchez, la straordinaria modernità di Caterina da Siena. In rottura con la famiglia e con tutti gli affetti 'carnali', pur convinta sostenitrice della superiorità della vita contemplativa nei confronti della vita attiva, Caterina ha mantenuto fino alla fine la sua condizione di penitente che viveva in modo autonomo in mezzo al mondo, sempre in movimento, per poter essere più libera ed efficace nella sua azione a favore della Chiesa e della sua riforma. Favorita da una crisi profonda delle istituzioni e dei poteri del suo tempo, la sua azione innovativa, insieme a quella di altre donne coeve, ha inaugurato una nuova stagione nella storia dell'Occidente, aprendo la strada a un 'cattolicesimo al femminile'.
Il diritto romano è, senza dubbio, una delle forme culturali che hanno lasciato l'influenza più duratura e ampia nella storia umana. Fra le ragioni di questo successo vi è una produzione letteraria - quella dei giuristi - capace di attingere valori, parole e argomenti dall'intera cultura latina e di trasformarli in un'efficace tecnica di governo della società. Mettendo a frutto una documentazione ricca e variegata, Dario Mantovani, storico del diritto romano al Collège de France, con un approccio all'intersezione tra diritto, filologia e storia, restituisce a questa 'letteratura invisibile' il posto che le spetta. Sottoporre gli scritti dei giuristi di Roma ai metodi e alle questioni solitamente riservati alle opere letterarie consente di accertare sotto quale forma circolassero e di determinare se la loro diffusione fosse più o meno estesa e quali strati sociali toccasse. Scopriremo soprattutto il modo di ragionare dei giuristi, capaci di adottare di volta in volta forme espressive e ruoli differenti, qui impersonati da tre figure: il giurista filosofo, il giurista storico e il giurista insegnante. Una versatilità che spiega anche l'immenso lascito che hanno trasmesso alla cultura giuridica moderna.
La Corrente del Golfo, elemento chiave del clima europeo, capace di riscaldare terre altrimenti coperte dai ghiacci e di portare pioggia dal Portogallo fino alla Russia, si sta progressivamente indebolendo. Se rallentasse ulteriormente, la Gran Bretagna finirebbe per assomigliare alla Siberia, le precipitazioni si ridurrebbero, il deserto avanzerebbe nel Sud, le foreste, l'agricoltura e le zone umide verrebbero minacciate in tutto il continente. Come stanno reagendo le comunità, le città, gli ecosistemi a questa trasformazione che mette a rischio la loro stessa sopravvivenza? In questo libro scopriremo un'Europa che cambia, che si adatta e si trasforma: dalle comunità nate con il petrolio scozzese che si convertono alle rinnovabili fino a quelle di giovani spagnoli che tornano nelle terre dei padri, sperimentando una agricoltura sostenibile. Ad accompagnarci saranno ex pescatori che ora contribuiscono alla ricerca sulle balene, minatori coinvolti nella rinaturalizzazione di vecchi siti industriali, cacciatori che proteggono la foresta e i suoi abitanti con tecniche vecchie di secoli. Un libro di viaggio - a piedi, in treno e in barca a vela - attraverso sei paesi, alla scoperta dell'Europa che non aspetta l'apocalisse del cambiamento climatico ma si sta attrezzando per affrontare le trasformazioni che sono già avvenute e quelle che stanno avvenendo.
Le drammatiche vicende del potere imperiale ci parlano di uomini e donne senza nome ma anche di coloro che vivevano nei centri del potere, i senatori, i cavalieri, i rappresentanti delle élites locali. E naturalmente dei grandi protagonisti che di rado morivano nel loro letto, gli imperatori: in questo libro restano indimenticabili i ritratti di Augusto, che da ragazzo giocò da maestro la partita dell'ultima guerra civile e morì chiedendo ai presenti se aveva recitato bene la commedia della vita; di Nerone, il despota amato dal popolo per la sua politica monetaria 'democratica'; di Callisto, lo schiavo banchiere che divenne vescovo della comunità cristiana di Roma; di Massimino il Trace, il semibarbaro sfortunato difensore della patria romana; di Diocleziano, il sovrano utopista che inventò affascinanti e imponenti ingegnerie per il futuro di Roma; di Costantino, il rivoluzionario che fece trionfare la Chiesa cattolica e costruì una società 'piramidale'; di Giuliano, che volle ripristinare la gloria degli antichi dèi e morì combattendo contro i Persiani. I collanti di tante storie plurali e singolari sono alcune linee generali che intessono il racconto, in primo luogo la documentazione monetaria come chiave per intendere gli orientamenti sociali dei sovrani e la storia del cristianesimo come trama stabile della storia generale. Una leggenda molto vera vuole che Mazzarino 'sapesse tutto', perché non gli sfuggiva nessun documento, nessuna testimonianza antica, nessun angolo della storiografia moderna. Spesso la vasta erudizione produce studiosi chiusi nelle loro biblioteche, incapaci di trasferire nella vita le pagine dei libri. Per Mazzarino valeva il contrario: la sua straripante cultura era la chiave per far vibrare le anime morte.
Quella del missionario è una delle figure chiave della modernità: un uomo pronto ad andare in terre lontane obbedendo a un ordine o a quella voce interna che si chiama vocazione. Fu così il mediatore dell'incontro tra diversi, il professionista del contatto fra popoli che si ignoravano, il testimone posto alla giuntura di culture e universi mentali diversi, spesso incompatibili. Fu a lui che spettò mettere d'accordo l'idea occidentale di Dio come persona con le nozioni totalmente diverse delle culture orientali. Il suo modello doveva scontrarsi con quello del crociato, pronto a ogni violenza, compresa la guerra, pur di ottenere con la forza l'adesione che gli era negata. Nel tempo, il potere di dare la missio, concentratosi a lungo nelle mani del pontefice, venne via via delegato ad altre figure della gerarchia ecclesiastica, ma anche a sovrani degli Stati europei che videro nell'organizzazione di ordini missionari un potente strumento di dominio coloniale.
Ci avevano promesso un mondo nuovo e libero. È nato un nuovo modello capitalistico. Ci avevano promesso che tutto sarebbe stato gratis. Scopriamo di pagare cedendo un pezzo alla volta dati che ci riguardano e su cui si fanno affari. Insomma ci avevano promesso tutto e invece l'universo digitale alimenta livelli ancora più intensi di dominio da parte di poche aziende private. Peccato che questo universo coincida con quello in cui trascorriamo gran parte del nostro tempo e in cui probabilmente vivremo in misura ancora maggiore nei prossimi anni. Uno dei più originali e innovativi sociologi italiani decostruisce in 7 mosse una delle principali ideologie del nostro tempo.
Nel 1300 l'intero pianeta venne scosso da una serie di shock violentissimi: pestilenze, inondazioni, piccole glaciazioni, carestie. Improvvisamente fu come se demoni, venti e draghi si coalizzassero per punire l'orgoglio dell'uomo. Eppure le tre grandi civiltà del tempo, quella europea, quella islamica e quella cinese, seppero costruire dei veri e propri 'paesaggi adattativi', nuove forme di organizzazione sociale, politica ed economica che lanciarono il mondo verso una fase nuova.
Il mondo contemporaneo ha visto l'emergere di individui che hanno avuto il controllo su una serie di strumenti terrificanti e dotati di una forza senza precedenti. Hanno provato a ricostruire da zero intere società, hanno combattuto guerre devastanti, con una volontà e una determinazione che non conoscevano alcun limite. Eletti democraticamente o dittatori, senza dubbio i leader politici che hanno lasciato un segno profondo nella storia sono caratterizzati da personalità sconvolgenti e inquietanti. Ma quali condizioni politiche portano questi soggetti al potere? Quanto è importante la personalità nella conquista del potere e nel suo esercizio? Cosa ne promuove o ne limita l'uso? Queste sono domande che fin dall'antichità la ricerca storica si è posta ma che oggi, con l'emergere di leadership come quelle di Donald Trump, Recep Erdo?an e Vladimir Putin, hanno assunto una rilevanza del tutto inedita. In questo libro, Ian Kershaw analizza e mette a confronto 12 personalità politiche che hanno cambiato il corso della storia europea del XX secolo per rispondere al più classico degli interrogativi: sono i tempi a forgiare gli uomini o gli uomini a determinare i tempi in cui vivono?