Mai come prima il messaggio del Papa per Giornata Mondiale della Comunicazio­ne sociale appare così urgente e aderente alla situazione che sta vivendo la comu­nità umana. L’avvento di Internet e dei media sociali ha “cambiato” il modo di fare informazione e di usare i big-data per il controllo degli utenti della rete. Per di più, la sovrabbondanza delle informazioni ha reso più difficile identificare la qualità delle notizie e spinto verso un confronto in cui sospetto e acredine stimolano il meccanismo del fascino e della accettazione o al contrario del rigetto apriori. Tempestività e istantaneità della pubblicazione hanno inficiato il dovere della ve­rifica soprattutto per chi pubblica, ma anche per chi legge. Il fruitore stesso, lettore o spettatore che sia, si trova a volte di fronte alla sospensione del giudizio sulle informazioni ricevute rischiando di cadere nel paradosso della credibilità: le noti­zie cioè sono valutate incredibili, ma probabili o possibili. In questo clima prolifi­cano le notizie false o menzognere il cui obiettivo è quello di creare distorsione della verità e conseguente disinformazione, e reconditamente di montare il so­spetto, il complotto, la violenza verbale e il conflitto. Perciò l’appello alla “respon­sabilità personale di ciascuno nella comunicazione della verità” appare più che mai opportuno. Solo la veridicità delle notizie può contribuire a un giornalismo di pace, non “buonista”, ma a servizio dell’interesse di tutti poiché genera fiducia e apre “vie di comunione e di pace”.
Come rintracciare in quest’umanità ferita da ingiustizie e conflitti amplificati dai media, richiami alla speranza che sembrano ormai sparuti quanto il senso di solidarietà? Eppure durante ogni lungo inverno le gemme della primavera silenziosamente si formano. Con questo titolo si è voluto testimoniare la rinnovata presenza di nuove possibilità proprio attraverso la comunicazione che permea e caratterizza la vita e le relazioni umane.
Il tema della speranza e della fiducia che Papa Francesco ha dedicato alla giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2017, diviene qui occasione e stimolo di ap­profondimento per quanti si occupano di comunicazione a vario titolo e livello. In questa raccolta troviamo 12 brevi saggi con la prefazione di Don Ivan Maffeis, diret­tore dell’Ufficio Nazionale Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italia­na. A offrire interessanti prospettive sul tema del Pontefice, Don Mauro Mantovani Rettore dell’Università Pontificia Salesiana e Don Peter Gonsalves Decano della Fa­coltà di Scienze della Comunicazione Sociale, oltre ai docenti della Facoltà: Simonet­ta Blasi, Maria Emanuela Coscia, Cristiana Freni, Tadeusz Lewicki, Anthony Lobo, Maria Paola Piccini, Vittorio Sammarco, Tommaso Sardelli, Roberto Scardella, Paola Springhetti.
Si tratta del sesto volume della collana Percorsi di Comunicazione, progetto di con­tributi annuali della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana, nato nel 2013 da un’idea e sotto la guida del Professore Emerito Don Franco Lever assieme al Magnifico Rettore Mauro Mantovani. Con questa inizia­tiva la FSC promuove una riflessione sui principali temi della comunicazione, traendo spunto dal contenuto del Messaggio del Papa in occasione delle Giornate Mondiali delle Comunicazioni Sociali, per rinsaldare l’aspetto umanistico e non strumentale della Comunicazione.
Il volume propone un discorso fra protagonisti, ricerche e studi, interpretazioni lungo un filo conduttore che risale alle origini delle teorie sociali sulla comunicazione.
Nella Parte prima - Fondamenti moderni della libertà di espressione vengono estrapolati i principi di base dall'empirismo e liberalismo inglese, dall'illuminismo francese e dalla formazione degli Stati Uniti. Utilitarismo, capitalismo e rivoluzione industriale aprono la via alla società di massa. Quindi il passaggio al diritto alla comunicazione e il pensiero della Chiesa sulla funzione dei media.
Nella Parte seconda - Origini e avviamento degli studi sulla comunicazione si evidenziano: il positivismo che fonda la scienza sociale e la comunicazione di massa; il pragmatismo e l'interazionismo simbolico che caratterizzano la Scuola di Chicago. L'affermazione della disciplina è accompagnata dal dibattito sulle radici (americane o europee).
Parte terza - Protagonisti: i padri fondatori. Schrarnrn presenta i "precursori" del campo e lancia il mito dei "quattro fondatori". Il quadrunvirato d'eccellenza apporta le eredità di Lasswell (propaganda politica e analisi del contenuto), Lewin (dinamica di gruppo), Hovland (comunicazione persuasoda), Lazarsfeld (sociologia applicata e influenza indiretta dei media). Anche Schrarnrn rientra tra i fondatori, riconosciuto anzi come l’”istituzionalizzatore".
Con la Parte quarta - Ricerche e studi classici il volume corona la sua missione, declinando le "teorie degli stereotipi" (opinione pubblica) di Lipprnann, le "teorie dell'esclusione" (pregiudizi) di G. Allport, i Payne Funcl Studies, le ricerche di Cantril sul panico via radio, le "teorie dell'induzione" elaborate da Hovland. Quindi la trilogia di Lazarsfeld: The People's choice, Voting e Personalinfluence che, nel confermare la "teoria della comunicazione a due stadi", segna un cambio di paradigma. L'uso dei media da parte dei ragazzi è approfondito da Schrarnrn.
In chiusura, alcune tesi critiche degli standard sulla genesi delle teorie della comunicazione.
Carlo Gagliardi, docente nella Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell'Università Pontificia Salesiana, insegna Teorie sociali della comunicazione e Comunicazione internazionale.
Il giornalismo è collocato all'interno della società e in quanto tale non può non rispondere a delle leggi e norme che ne definiscono gli ambiti e le responsabilità. Da qui il forte significato civile e sociale di questa attività. Il giornale non può non avere regole di gioco la cui osservanza ne fa crescere la valenza civile ed estetica.
Anche l'apprendimento del "mestiere" di giornalista non esce da questa logica: giornalisti non si nasce né si diventa smanettando tecnologie.
Silenzio e Parola. Cammino di evangelizzazione è il tema del Messaggio di papa Benedetto XVI in occasione della XLVI Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, celebrata nel mese di maggio 2012. Alla luce di questo testo, che viene riportato integralmente all’inizio del volume, alcuni docenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana e della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” (Simonetta Blasi, Maria Antonia Chinello, Antonio Giannasca, Franco Lever, Mauro Mantovani, Fabio Pasqualetti, Maria Paola Piccini, Vittorio Sammarco, Carlo Tagliabue), offrono nove saggi sulle tematiche del Messaggio a partire dalle loro specifiche competenze.
Si tratta di “Percorsi di comunicazione” utili sia per coloro che sono più direttamente “addetti ai lavori” nel campo della comunicazione e sia per chi opera negli ambiti della promozione e animazione sociale, culturale, educativa e nell’azione pastorale. Questa raccolta di studi, infatti, realizzata all’interno della significativa cornice dell’Anno della Fede, del 50.mo anniversario dell’Apertura del Concilio Vaticano II e del Sinodo dei Vescovi (XIII Assemblea Ordinaria) dedicato al tema della “Nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”, rappresenta un contributo alla riflessione sulla trasmissione e la comunicazione della fede nell’oggi della Chiesa e di un mondo in sempre più rapida trasformazione.
Franco Lever è docente emerito di Teoria e tecniche della televisione presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana, di cui è stato il Decano fino ad aprile 2012. Segue ora con particolare interesse l’edizione online de “La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche” (www.lacomunicazione.it).
Mauro Mantovani è attualmente Vicerettore dell’Università Pontificia Salesiana e Decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale. È docente ordinario di filosofia teoretica.
Quella della comunicazione sociale costituisce oggi una delle professioni più significative e ambite della nostra società. La preparazione all’esercizio di questa professione, soprattutto per quanto riguarda i livelli più alti e di maggiore responsabilità, richiede una adeguata competenza.
Inoltre, l’influsso che la comunicazione sociale può esercitare sul vissuto dei fruitori e sulla società stessa nel suo insieme esige che questa formazione comprenda anche una trattazione dei problemi e della responsabilità di natura morale che sono legate a questa cruciale forma di professione.
Questo saggio di etica professionale è nato come risposta a questi bisogni.